HomePoliticaRimini, i bagnini si ribellano ai Comuni: “No al prolungamento del salvataggio”

"Non partecipiano a incontri dove le decisioni sono già prese"


Rimini, i bagnini si ribellano ai Comuni: “No al prolungamento del salvataggio”


14 Aprile 2023 / Redazione

Nella giornata di ieri si è tenuto l’incontro convocato dal Comune di Rimini sull’ordinanza balneare, al quale le associazioni Consorzio Operatori Balneari Rimini, Cooperativa Operatori di Spiaggia di Rimini S.A R.L., Consorzio Marina Saracena e Nuova Romagna Balneare Soc. Coop. non hanno presenziato.

“Questo perché si è ritenuto inutile partecipare ad un tavolo di concertazione dove le decisioni erano già state prese in modo unilaterale da alcuni Comuni della nostra provincia.” affermano le associazioni di categoria.

Rimini, i bagnini si ribellano ai Comuni: “No al prolungamento del salvataggio””Vogliamo comunque precisare che abbiamo sempre espresso la nostra disponibilità per ricercare soluzioni condivise, come già era stato concordato nel tavolo regionale con l’assessore Andrea Corsini, nel quale si era deciso di dare attuazione ad un percorso di verifica sui problemi rimasti aperti con l’obiettivo di trovare soluzioni univoche per tutta la regione.

Il percorso doveva concludersi in una riunione convocata dalla Regione per il 18 luglio: purtroppo il protagonismo di alcuni comuni ha vanificato il percorso.

Vogliamo ribadire la nostra posizione per fare chiarezza anche su uno dei temi che ha generato e sta generando più polemiche: il prolungamento del servizio di salvamento oltre il 10 settembre, data stabilita dall’ordinanza balneare regionale per la cessazionRimini, i bagnini si ribellano ai Comuni: “No al prolungamento del salvataggio”e del servizio di salvamento obbligatorio.

Su questo tema abbiamo sempre dato la nostra disponibilità al confronto, per trovare soluzioni legate ad un progetto di prolungamento della stagione balneare (condizioni del tempo permettendo) che non può prescindere dal coinvolgimento di tutte le attività turistiche balneari. Avere una settimana di servizio di salvamento in più ha senso se si promuovono eventi, se alberghi, attività commerciali e pubblici esercizi rimangono aperti, altrimenti diventa solo uno spot per la frenesia di apparire.”