Home___primopianoRimini, il sogno di due fratellini albanesi batte anche la burocrazia FIFA

Comune e Polisportiva Stella riescono ad superare gli ostacoli che impedivano a due ragazzini senza genitori di partecipare a tornei internazionali di calcio


Rimini, il sogno di due fratellini albanesi batte anche la burocrazia FIFA


22 Ottobre 2024 / Redazione

“In tempi incerti e difficili per tutto quello che si chiama integrazione, mi piace raccontare questa storia, che accade a Rimini e che ha come protagonista lo sport e la sua potenziale capacità di stimolare una coscienza civile”: è assessore ai Servizi Sociali del Comune di Rimini Rimini Kristian Gianfreda a riferire la vicenda a lieto fine di due fratelli originari dell’Albania cresciuti nella comunità per minori senza genitori.

Quando arrivarno a Rimini all’età di otto anni, la loro passione per il calcio era stata subito evidente, diventando un vero e proprio faro per la loro quotidianità, nonché un veicolo di integrazione nella comunità cittadina. Cresciuti in una comunità per i minori senza genitori, nell’ambito di un progetto del Comune, i due giovani si sono ‘gettati’ immediatamente nel campo da pallone, uno ricoprendo il ruolo di difensore, mentre l’altro di centrocampista, entrando a far parte delle fila di una squadra locale. Da lì gli allenamenti, le fatiche, gli sforzi, il talento espresso sull’erba e un sogno nel cassetto: partecipare con la maglia della Polisportiva Stella a un importante torneo a Barcellona.

Un ostacolo burocratico ha però rischiato di fermarli a causa della mancanza di documenti necessari per il tesseramento, complicata dall’assenza delle firme da parte dei genitori. Dopo varie peripezie procedurali la risposta è stata negativa, anche da parte della FIFA che, interpellata dalla FIGC, ha rigettato la possibilità ai due di procedere con il tesseramento, sollevando delle preoccupazioni intorno al tema della manipolazione nei trasferimenti internazionali per la compravendita di calciatori minori.

Ma racconta ancora Gianfreda: “Nonostante questo intoppo, però, l’impegno diciamo di tutta la comunità, a partire dagli uffici comunali di Rimini, ha fatto la differenza. Con determinazione, infatti, il personale comunale, in collaborazione con la FIGC di Roma, ha esplorato altre vie legislative e sondato tutte le norme, arrivando infine a una soluzione per l’ottenimento delle tessere”.

Con determinazione, infatti, il personale comunale, in collaborazione con la FIGC di Roma, ha esplorato altre vie legislative e sondato tutte le norme, arrivando infine a una soluzione per l’ottenimento delle tessere. La risposta è arrivata con una specifica legge di bilancio 2018 che si applica a tutti i calciatori minorenni sopra i 10 anni non italiani che siano iscritti da almeno un anno alla data del tesseramento ad una qualsiasi classe dell’ordinamento scolastico italiano.

“Un’alternativa frutto di un gioco di squadra tra la comunità minori e l’amministrazione comunale, che hanno tenuto un dialogo costante con la Federazione e la scuola, altro ‘protagonista’ di questa storia a lieto fine: un intervento plurale, dunque, che ha garantito ai due atleti la convocazione nel torneo in Spagna, e successivamente in Croazia, a testimonianza di un successo personale e collettivo insieme.mUna passione, quella per il calcio, che i due fratelli continuano a portare avanti ancora oggi nonostante siano entrambi impegnati con il lavoro, evidenziando come lo sport sia un veicolo di integrazione sociale e come l’attenzione e il lavoro delle istituzioni possa contribuire alla realizzazione dei sogni e desideri. Come ha rivelato il loro stesso educatore, il calcio ha salvato la loro la vita, perché tolti da eventuali rischi e contesti di disagio”, conclude Kristian Gianfreda.