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Tutti assunti da hotel e ristoranti, in un caso al Gros


Rimini, in appena un mese la Finanza scopre 9 lavoratori irregolari


7 Febbraio 2024 / Redazione

Dall’inizio del corrente anno, il Gruppo di Rimini, sulla base delle direttive impartite dal Comando Provinciale, ha portato a termine alcune attività ispettive avviate lo scorso autunno nei confronti di imprese operanti nel Comune di Rimini in vari settori economici che hanno consentito di accertare l’impiego di 9 lavoratori irregolari di cui 7 completamente “in nero” e 2 “in grigio” (ossia retribuiti in contanti e senza che fosse stato comunicato il lavoro intermittente).

In particolare, le operazioni hanno interessato una piadineria di Rimini dove è stata trovata, intenta a lavorare, una commessa risultata “in nero” da più di un mese che percepiva la retribuzione in contanti e non con mezzi tracciabili come invece previsto dalla legge. I successivi riscontri documentali hanno fatto emergere che anche un’altra commessa operante nella medesima attività commerciale, prima di essere assunta con contratto a chiamata, aveva lavorato per un periodo “in nero”.  Una volta assunta, il datore di lavoro, più volte ha impiegato irregolarmente la stessa, omettendo di effettuare la comunicazione preventiva prevista per il lavoro a chiamata.

 

In un hotel di Marebello sono stati scoperti tre lavoratori “in nero”, mentre in un ristorante-pizzeria di Rivazzurra, ne è stato scoperto un altro che svolgeva le mansioni di pizzaiolo, oltre ad un cameriere risultato irregolare, in quanto le ore lavorate erano maggiori rispetto a quelle registrate sul libro unico del lavoro. Infine, presso il Gros di Rimini è stato identificato un ulteriore lavoratore “in nero” operante in un magazzino esercente l’attività di logistica.

 

Per tutti gli esercizi menzionati è stata effettuata la comunicazione alla Direzione Territoriale del Lavoro di Rimini, ai fini della sospensione dell’attività imprenditoriale, ai sensi dell’art. 14 del D.lgs. n. 81 del 09.04.2008, per aver impiegato lavoratori in nero nella misura pari e/o superiore al 10% del personale presente all’atto dell’accesso.

 

Complessivamente, sono state comminate sanzioni amministrative che possono arrivare, nel massimo, ad oltre 45 mila euro.

 

Tali controlli evidenziano l’efficacia dell’azione di contrasto delle Fiamme Gialle verso il fenomeno del sommerso da lavoro che costituisce una piaga per l’intero sistema economico, sottrae risorse all’Erario e mina gli interessi dei lavoratori, spesso sfruttati.