Rimini, inclusione scolastica: investiti più di 6 milioni, 411 gli alunni disabili seguiti nel 2023
12 Luglio 2023 / Redazione
Crescono investimenti (più di 3 milioni di euro esclusivamente per le ore di supporto del 2022/2023, che superano 6 con gli ausili, trasporti, centri estivi, sostegno infermieristico e ai privati) certificazioni (sono 411, +9,5% in un solo anno) ed educatori assunti (204, +10,8% in un anno). Un quadro che, tradotto in ore significano 135 mila ore a sostegno dell’inclusione di alunne ed alunni, bimbe e bimbi dalle scuole di infanzia fino alle secondarie superiori.
Questa l’estrema sintesi di un mondo che, aldilà di numeri comunque già molto esplicativi, si porta con se alcune dinamiche, criticità ed opportunità del tutto peculiari. Tra le principali novità che, in quadro non facile, ha permesso di trasformare delle potenziali criticità in opportunità, troviamo la novità dell’educatore di plesso.
L’educatore di plesso
Uno dei punti di forza del sistema di inclusione riminese è quello dell’educatore di plesso. L’educatore di plesso rappresenta una garanzia del diritto allo studio per tutta la classa, comprese e non solo le persone con disabilità. Educatore di plesso significa che, quando si lavora sull’inclusione, è tutta la classe, l’istituto ad essere coinvolto. Non più un lavoro uno ad uno in una stanza separata e dedicata, ma una azione trasversale dentro e fuori la scuola per lavorare sull’inclusione e l’autonomia, con laboratori e progetti diversificati a seconda delle diverse scuole. Una figura che racchiude in sé numerosi punti di forza evitando la frammentazione degli interventi, dando un contributo integrato che ha lo scopo di realizzare un contesto inclusivo in ambito scolastico ma anche facendo da ponte tra scuola e territorio. Il suo ruolo è quello di inserirsi all’interno delle dinamiche scolastiche per osservare e individuare possibili percorsi utili al singolo e al gruppo. E’ una figura trasversale che deve rapportarsi non solo con la scuola, ma anche con le altre realtà territoriali e sociali.
Dalla primavera del 2022 il personale scolastico ha potuto così lavorare, durante i momenti di equipe, alla stesura di progetti laboratoriali che sono poi stati presentati ai diversi istituti comprensivi all’inizio dell’anno scolastico, caratterizzandoli in base alle singole specificità delle scuole e dei contesti sociali in cui sono inserite.
Dall’apprendimento all’inclusione, arrivando all’autonomia e alla ricerca del lavoro
Laboratori differenziati a seconda delle diverse esigenze che caratterizzano le diverse fasi della vita. Nel primo ciclo i percorsi laboratoriali (molto efficaci per favorire la relazione fra pari) di apprendimento cooperativo, motricità, coding, artistici e riconoscimento e gestione delle emozioni, orientamento e autonomia; nel secondo ciclo i laboratori per le autonomie (euro, spesa, cucina, orientamento, arte) e i percorsi di integrazione e per lo sviluppo delle competenze trasversali per la transizione al lavoro.
Numeri in costante crescita, il trend triennale
Sono stati 411, dalle scuole dell’infanzia fino alle superiori, gli alunni con disabilità certificata seguiti con il servizio di inclusione scolastica, nel corso dell’anno scolastico 22/23. Un numero importante che, nel corso di soli tre anni, è cresciuto di ben 71 casi.
1° ciclo | 2° ciclo | Tot | |
A.S. 2020/2021 | 228 | 112 | 340 |
A.S. 2021/2022 | 259 | 113 | 372 |
A.S. 2022/2023 | 296 | 115 | 411 |
Gli alunni con una certificazione che prevede la figura di supporto educativa sono aumentati del 9,5 % dall’anno scolastico 2021/2022 all’a.s. 2022/2023
Gli educatori assunti sono di conseguenza aumetati del 10,8% dall’anno scolastico 2021/2022 all’a.s. 2022/2023
Inclusione colonna del bilancio comunale, più di 6 milioni in un anno
Quello dell’inclusione scolastica è una delle colonne del bilancio comunale, un investimento che concretizza una visione di società equa, dove il diritto allo studio si declini in servizi, opportunità, occasioni di crescita per tutta la comunità.
Come anticipato, più 3 milioni sono dedicati alle ore di sostegno e inclusione per studentesse e studenti dai 3 ai 18 anni. Un investimento corposo ma che riguarda solo la metà di quello complessivo, che supera i 6 milioni per offrire un vasto e diversificato sistema di offerta che va dai centri estivi al supporto infermieristico, dai trasporti speciali agli ausili e alla strumentazione didattica fino al supporto di altre studentesse e studenti in scuole comunali e private.
Il futuro? Apriamo una riflessione con tutta la città sull’ “educazione come bene comune”
“Inclusione e condivisione – spiega Chiara Bellini, vicesindaca con delega alle politiche educative del Comune di Rimini – non sono negoziabili e, oltre ad essere un preciso impegno dal punto di vista amministrativo, rappresentano un chiaro approccio culturale ed educativo su cui Rimini sta investendo con grande determinazione. Da tempo l’Amministrazione comunale ha avviato una analisi ed una riflessione sulle dinamiche sociali, educative e demografiche in atto nella nostra società. Per questo ci piacerebbe aprire un confronto nella città – con le istituzioni, le associazioni, i famigliari, i docenti, gli educatori, pedagogisti e psicologi, professionisti sanitari e sociali – su alcune tematiche forti e potenzialmente critiche, dai modelli di inclusione a quelli di valutazione, dalla questione delle certificazioni al sostegno psicologico, ma non solo. Quello che stiamo vivendo è, più in generale, un cambiamento nelle modalità in cui la scuola, l’istruzione e l’educazione vengono concepite, percepite e vissute; una perdita della concezione culturale della scuola, che rischia di ridurre il dibattito sulla sfida educativa a un confronto tecnicistico, relegando ai margini il discorso più ampio in merito alla missione culturale ed educativa della scuola. L’idea è così quella di rimettere la scuola al centro, valorizzando il concetto di educazione come bene comune, attraverso momenti di riflessione partecipati, inclusivi e aperti alla città”.