Rimini intitola i giardini del Parco del Mare a Bibi Ballandi “il nostro Willy Wonka”
3 Giugno 2023 / Redazione
“Charlie, un bambino povero, non ha mai dimenticato la prima volta in cui assaggiò il sapore sublime del cioccolato. Per un colpo di fortuna, viene invitato a visitare la fabbrica di quella delizia. Qui conoscerà il suo bizzarro proprietario, Willy Wonka, gli operai Umpa Lumpa e soprattutto quanto sta dietro, in termini di lavoro, genialità e persino dolore e solitudine, a ogni dolcissima tavola esposta sui banchi di un negozio. Un’esperienza che non dimenticherà mai”.
“Cosa c’è dietro ai candelabri, alle luci, al divertimento, allo spettacolo, a quello che fa brillare ogni volta i nostri desideri di bambini e adulti? Nel caso di Rimini e della Riviera di Romagna, forse è meglio dire chi. Bibi Ballandi è stato il nostro Willy Wonka, uno degli uomini ai quali Rimini deve la sua leggenda, l’amico geniale dal carattere opposto a quello del personaggio di Roald Dahl: discreto, silenzioso, l’impresario di una ‘fabbrica’ mai ferma che ci ha permesso di entrare direttamente nel cuore di tutti gli italiani”.
Così il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad nel ricordare che Martedì 6 giugno, alle ore 18, la città intitolerà i giardini del Parco del Mare all’altezza di piazzale Marvelli a Bibi Ballandi. E’ una data scelta non a caso: 40 anni prima, a inizio giugno 1983, apriva sulla collina di Covignano il ‘Bandiera Gialla’, il locale/contenitore che, grazie anche all’omonima trasmissione televisiva, lanciò nella stratosfera il glamour e il fascino di Rimini per tutti gli anni Ottanta e oltre. Tondelli, D’Agostino, Lu Colombo, Rimini Rimini, il Paradiso ‘migliore discoteca al mondo’ e così via sarebbero venuti dopo.
“E’ difficile spiegare oggi a un ragazzo – prosegue il sindaco – cosa fu quella lunga stagione, senza mischiare il dato sociologico con quello personale. Posso dire che ai tempi (ero ancora ben al di sotto dai 18 anni), mi recavo spesso al Bandiera Gialla. La mia sensazione era la stessa di Charlie ogni volta che addentava un pezzo di cioccolato: sembrava di uscire da una grotta buia per guardare il sole e la vita. E tutte le volte che ne parlo con i miei amici e coetanei, anche loro le stesse, identiche sensazioni. Nostalgia della gioventù? Forse ma davvero quell’estate 1983 e le successive segnarono un momento importante per questa città”.
“Quasi impossibile, oggi, avere l’esatta dimensione di quel fenomeno di costume e spettacolo. Il regista di quel capolavoro era Ballandi. Negli anni successivi diverse altre volte Bibi, con le sue produzioni televisive, raccontò Rimini, Riccione, la nostra Riviera, fino alle dirette del Capodanno Rai. La sua ‘fabbrica di cioccolato’ era un gioiello collettivo di lavoro e cura, intelligenza, professionalità, anticipazione di mode e capacità relazionale, messa al servizio pure di grandi artisti come Lucio Dalla, Fiorello, Gianni Morandi. O del giovane Vasco Rossi a cui organizzò nel 1979 il primo vero concerto, a Bologna”.
“Ballandi occupa molte pagine e un ruolo centrale nella storia della televisione italiana ma per la sua Rimini, la sua Riccione, lui bolognese di Baricella ebbe sempre un moto d’affetto e un sentimento superiori. Agli amici raccontava divertito delle peripezie burocratiche che precedettero quel 4 giugno 1983 quando la bandiera di Covignano cominciò a sventolare. Beh, diciamo così…la burocrazia se picchia duro oggi, picchiava forte anche 40 anni fa, tanto che fino a poche ore dall’apertura dei cancelli ancora si era in ansia”.
“Se ne è andato nel febbraio di 5 anni fa, con dignità e discrezione, così come aveva fatto attraversando quell’avventura che si chiama vita. Martedì 6 giugno, con l’intitolazione di uno spazio pubblico, Rimini restituirà simbolicamente nelle mani della sua adorata moglie Lella un pezzettino del tanto che Bibi ci ha dato, restando ogni volta al di qua del palcoscenico a curare ogni dettaglio per un pubblico, dall’altra parte, chiamato solo a godere di quelle meravigliose emozioni. E se milioni di persone in Italia, come Charlie, hanno ancora oggi in bocca il dolce sapore di quelle estati e di quelle serate indimenticabili che hanno segnato per sempre la crescita e la vita di tutti, lo dobbiamo anche a quell’uomo silenzioso e alla sua ‘fabbrica di cioccolato’ che come gli Umpa Lumpa lavorava 24 ore al giorno per noi e per il nostro mito. Grazie Bibi”.