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Il 1° febbraio al Teatro degli Atti "Come una specie di vertigine" ispirato a "La giornata d’uno scrutatore" a cento anni dalla nascita dello scrittore


Rimini, la libertà di Calvino secondo Mario Perrotta


31 Gennaio 2024 / Redazione

“Ho sempre pensato che Calvino fosse impossibile da rappresentare, almeno così com’è. Non certo uno spettacolo su Calvino, quindi, ma uno spettacolo sulla libertà, sull’autodeterminazione, sull’uomo in quanto animale sociale e sulle storture del nostro convivere quotidiano”. Così Mario Perrotta introduce Come una specie di vertigine. Il Nano, Calvino e la libertà, lo spettacolo in scena giovedì 1° febbraio al Teatro degli Atti (via Cairoli 42, ore 21), omaggio allo scrittore nei cento anni dalla sua nascita (1923-1985).

Dopo la letteratura russa evocata e scandagliata da Paolo Nori in “La libertà. Primo episodio”, il percorso che la stagione teatrale riminese dedica ai grandi autori del Novecento prosegue con un allestimento che trae ispirazione da un personaggio ispirato al più autobiografico dei libri di Calvino, La giornata d’uno scrutatore. E ancora una volta, a fare da filo rosso, è il tema della libertà.

Mario Perrotta ©Luigi-Burroni

Perrotta infatti sceglie di interpretare il Nano recluso nel Cottolengo di di Torino (istituto religioso dove erano ricoverate persone con problemi fisici e mentali), un personaggio minore a cui è dedicata una sola pagina memorabile del libro. “Tra i tanti abitanti delle pagine dei romanzi di Calvino – dice Perrotta – è quello meno libero: ha un corpo, una lingua e una mente che non rispondono alla sua urgenza di dire, di agire. Ho scelto il Nano e ne ho immaginato tutta l’esistenza, che Calvino non ci racconta, proprio perché il mio intento era ragionare intorno al concetto di libertà e lui ne è totalmente privo”.

Non uno spettacolo su Calvino dunque, ma un progetto attorno ai temi della libertà e dell’autodeterminazione, tema che accomuna Calvino alla ricerca letteraria di Calvino “attraversando ugualmente i romanzi realistici, così come quelli fantastici e l’epoca combinatoria. Questo – prosegue Perrotta – mi ha consentito di coniugare il mio ‘ragionare di libertà’ con la possibilità di affrontare un autore che ho molto amato ma che mai avevo osato accostare al mio teatro. È stato questo confluire delle mie riflessioni e di quelle di Calvino intorno a quella parola fragile che è “libertà” che mi hanno convinto a provarci. E, soprattutto, è stato la scoperta di quel romanzo considerato minore e quel personaggio così impossibilitato a scegliere per se stesso a darmi una plausibile via da percorrere con la mia scrittura. E affondo le mani liberamente negli altri scritti di Calvino “scalvinandoli”, scompigliandoli e ricomponendoli”. Ed è così che si sfogliano anche episodi tratti da Palomar, Le Cosmicomiche, Le città invisibili. “Un omaggio personalissimo a un autore che ha saputo modellare la mia visione delle cose del mondo”.

Lo spettacolo è una coproduzione di Permàr – Compagnia Mario Perrotta con Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale.

©Luigi-Burroni

Mario Perrotta è autore, attore e regista teatrale. Più volte vincitore del premio Ubu (nel 2011, 2013, 2015) e più di recente, nel 2022, come Migliore nuovo testo o scrittura drammaturgica per Dei figli in scena nel gennaio 2023 al Teatro Galli. Premio Hystrio nel 2008 e nel 2014, nel 2015 ottiene il Premio Nazionale della Critica per il Progetto Ligabue. Ha ottenuto i riconoscimenti della Presidenza del Consiglio e della Camera dei Deputati per “l’alto valore civile del testo e per la straordinaria interpretazione” con il progetto Cìncali, dedicato all’emigrazione italiana nel secondo dopoguerra.

 

Biglietteria: Teatro Galli dal martedì al sabato dalle 10.00 alle 14.00 il martedì e il giovedì anche dalle 15 alle 17.30 Piazza Cavour, 22, tel. 0541 793811; biglietteriateatro@comune.rimini.it. On line su biglietteria.comune.rimini.it