HomeCronacaRimini: la Polizia di Stato spiega all’associazione 50&Più come evitare le truffe

Gianni Indino: “Questi appuntamenti sono indispensabili per informare i cittadini e per difendersi da fenomeni criminali odiosi come le truffe”


Rimini: la Polizia di Stato spiega all’associazione 50&Più come evitare le truffe


4 Dicembre 2024 / Redazione

Un incontro per informare i cittadini e contrastare il fenomeno delle truffe. L’associazione 50&Più Rimini ha organizzato per i propri associati un interessante appuntamento con la Polizia di Stato, presente nell’auditorium di Confcommercio della provincia di Rimini con gli Ispettori Francesco Blasi ed Emanuele Michelangeli, responsabili dell’Ufficio Trattazione atti sezione Volanti della Questura di Rimini. Tanti gli esempi portati dagli Ispettori, per fare capire alla platea come i malintenzionati mettano in atto una innumerevole serie di truffe, di cui nessuno è totalmente al riparo, ma che vedono anziani e persone fragili tra i soggetti più colpiti.

La prima cosa che voglio fare – dice il presidente di 50&Più Rimini, Gianni Indino – è ringraziare la Polizia di Stato, a cominciare dal Questore di Rimini, Olimpia Abbate che con grande disponibilità ci ha permesso di organizzare questo incontro con la fondamentale presenza degli Ispettori incaricati. Li riteniamo appuntamenti indispensabili per sensibilizzare i cittadini ad alzare il livello di attenzione e contrastare così sul nascere questi fenomeni odiosi, capaci di lasciare strascichi nelle persone non solo economici, ma anche morali. Purtroppo siamo sempre più bersagliati da questi eventi criminali, ma fare passare le giuste informazioni aiuta tutti a difendersi e ad arginarli. Con gli Ispettori Blasi e Michelangeli siamo andati nel concreto, scambiandoci esempi ed esperienze e facendo un quadro delle tante truffe che vengono perpetrate, con l’obiettivo di riuscire a difenderci. Gli esempi sono innumerevoli: giocando sulla fiducia delle persone, i truffatori tentano i raggiri con molti metodi diversi, di persona, al telefono, per messaggio, via e-mail, addirittura al supermercato o in auto. Tutti però hanno un unico scopo: la richiesta di soldi, gioielli, codici bancari. Grazie alle indicazioni avute dalla Polizia, abbiamo capito che ci si può proteggere dai tranelli. Meglio passare un po’ da scortesi, che essere truffati. Applicando piccoli accorgimenti possiamo sentirci più sicuri, senza dimenticarci mai di denunciare gli eventuali tentativi di truffa alle forze dell’ordine”.