Rimini, lo IOR dona una strumentazione innovativa al reparto di Chirurgia Maxillo-Facciale
18 Aprile 2023 / Redazione
Una nuova apparecchiatura innovativa di ultima generazione è stata donata dall’Istituto Oncologico Romagnolo alla Struttura Semplice di Chirurgia Maxillo-Facciale Ricostruttiva e Riabilitazione Estetico Funzionale dell’Ospedale “Infermi” di Rimini, diretta dal dott. Manlio Gessaroli. Si tratta di una strumentazione di grande importanza, per tutti quei pazienti colpiti da tumori del distretto testa-collo, che rappresentano circa il 10% delle neoplasie maligne negli uomini e il 5% nelle donne. Per la maggior parte di queste persone, circa 10.000 nuovi casi ogni anno in Italia, la chirurgia rimane il trattamento che dà le migliori prospettive: per la qualità di vita del malato è indispensabile che l’intervento, svolto in una zona molto delicata sia da un punto di vista funzionale che sociale, sia il più preciso e meno demolitivo possibile. Ed è proprio a questo scopo che lo IOR ha donato al Reparto di Chirurgia Maxillo-Facciale dell’Ospedale “Infermi”, parte della Chirurgia Maxillo-Facciale della Romagna diretta dal dott. Angelo Campobassi, un Piezosurgery Plus, macchinario del valore di circa 50.000 euro che rappresenterà un grande valore aggiunto per l’equipe del dott. Gessaroli ma soprattutto per i pazienti che afferiscono alla sua struttura.
La cerimonia di consegna si è tenuta martedì 18 aprile presso la biblioteca della Direzione medica dell’Ospedale Infermi, dove una delegazione dell’Istituto Oncologico Romagnolo è stata accolta dalla Direttrice Francesca Raggi, insieme al dott. Angelo Campobassi, il dott. Manlio Gessaroli e il dott. Trebbi, Direttore dell’U.O. di Otorinolaringoiatria. A sancire l’importanza dell’evento anche la presenza del Sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad, che ha ringraziato «lo IOR in primis e le professionalità che si metteranno a disposizione della cittadinanza con questa nuova strumentazione. L’estetica spesso viene confusa con la vanità personale, ma qui parliamo di salvaguardare le relazioni umane dei pazienti che vivono un percorso di malattia, per poter tornare a vivere a testa alta in mezzo alle altre persone senza sentirsi gli occhi addosso. Ritengo che questo sia un ulteriore valore aggiunto alla qualità dei nostri servizi sanitari che già ci viene riconosciuta: non vogliamo essere autocelebrativi ma, nonostante le tante cose che si possono ancora migliorare, questo territorio si conferma comunque molto avanti nell’ottica dell’attenzione al paziente, e la mattinata di oggi non può che esserne la conferma».
Ha poi preso la parola il Responsabile di Reparto, dott. Manlio Gessaroli. «Il vantaggio di questa nuova strumentazione è duplice – ha spiegato – da un punto di vista terapeutico favorisce un alto controllo chirurgico, per interventi più precisi e meno rischiosi; in seconda battuta, anche per quel che concerne la parte ricostruttiva della nostra attività, consente possibilità riabilitative importanti come la preparazione degli innesti ossei. L’obiettivo dev’essere quello di restituire il prima possibile una buona qualità di vita a tutti i pazienti operati nel distretto testa-collo, sottoposti ad interventi demolitivi che coinvolgono funzioni essenziali per la vita di un individuo come il linguaggio, la deglutizione, la masticazione, il sorriso e in generale l’estetica facciale. Sfortunatamente molti di loro avvertono l’esigenza, per sentirsi accettati in contesti pubblici, di nascondersi indossando mascherine protettive ben prima della pandemia. Per la qualità di vita di queste persone è fondamentale offrire la miglior qualità chirurgica sia da un punto di vista della rimozione della lesione, sia sotto il profilo ricostruttivo: ho avuto già modo di testare la nuova strumentazione che IOR ci ha donato su un ragazzino con neoplasia ossea e posso già confermare quanto sia stato utile. Per questo ci tengo a ringraziare l’Istituto Oncologico Romagnolo: questa strumentazione ci mette nelle condizioni ideali per lavorare e per offrire ai nostri pazienti il miglior risultato possibile».
«Come di consueto, quando viene manifestata un’esigenza che possa permette al sistema sanitario dell’Area Vasta Romagna di fare un bel balzo in avanti in termini di eccellenza di cura e trattamenti innovativi a favore dei pazienti, lo IOR non si tira indietro – aggiunge Fabrizio Miserocchi, Direttore Generale dell’Istituto Oncologico Romagnolo – la richiesta del reparto del dott. Gessaroli è molto coerente con le linee guida che ha dettato il prof. Amadori quando ci ha fondato nel 1979 e che continuiamo a seguire. Sempre più si sta imponendo la consapevolezza che occorra curare la persona, non la malattia: se possiamo quindi far qualcosa che migliori la qualità di vita di chi riceve una diagnosi di cancro, lo prendiamo come un dovere morale. Il macchinario da questi giorni in dotazione all’equipe di Chirurgia Maxillo-Facciale di Rimini darà la possibilità a tante persone di tornare ad una vita sociale normale o quantomeno accettabile anche dopo un intervento chirurgico delicato come quello a carico del distretto testa-collo: un aspetto altrettanto importante rispetto alle possibilità di sopravvivenza e guarigione. Restituire futuro ai malati oncologici significa anche e in primis preoccuparsi della qualità di questo tempo: grazie quindi a tutti coloro che continuano a sostenerci per fare insieme, tutti uniti, la differenza per chi soffre».
«Siamo soddisfatti e grati per questo intervento preziosissimo – ha dichiarato la Direttrice dell’Ospedale Infermi di Rimini, dott.ssa Francesca Raggi – che grazie al lavoro di squadra dà all’Ospedale di Rimini una prospettiva di elevare lo standard di cura nell’ambito della Chirurgia Maxillo-Facciale”.