Home___primopianoRimini, Magrini: “CAS all’hotel Grazia di Viserba, Gioenzo Renzi dica al suo governo di cambiare registro”

L'assessore: "Abbiamo chiesto da tempo al Prefetto di non autorizzare Centri Accoglienza in fascia turistica, il Ministero degli Interni che fa?"


Rimini, Magrini: “CAS all’hotel Grazia di Viserba, Gioenzo Renzi dica al suo governo di cambiare registro”


2 Ottobre 2024 / Redazione

A Rimini l’assessore ala sicurezza Juri Magrini rinanda al mittente le critiche mosse dal capogruppo di Fratelli d’Italia Gioenzo Renzi nella sua  interrogazione sul Centro Accoglienza Straordinaria (CAS) all’ex hotel Grazia a Viserba.

“Le questioni che il consigliere Renzi pone al Sindaco – risponde Magrini – dovrebbero essere rivolte al Ministero degli Interni. Io stesso ho detto personalmente al Ministro, durante un incontro con le amministrazioni comunali capoluogo a Bologna, come la situazione dei Cas in fascia a Rimini porti con sè molte, tante difficoltà. Rimini è una città accogliente, fa ogni giorno la propria parte nel dare asilo ai profughi, e molto spesso lo fa anche in vece altrui, ma nel portare avanti questo compito che in realtà è un vero valore di comunità dobbiamo tenere conto dell’equilibrio che si deve sempre cercare con la città che vive di turismo e di servizi per il turismo. E’ una posizione che come Amministrazione abbiamo espresso chiaramente al Ministero, Il Sindaco ha già scritto alla chiedendo di non proseguire nell’attività di accoglienza profughi nelle strutture di fascia turistica; ad oggi sono una decina le strutture di accoglienza sul territorio e alcune di queste sono state acquistate dalle società e cooperative che gestiscono attività di accoglienza. Questo rappresenta un ulteriore difficoltà anche perché l’Amministrazione, così come la cittadinanza tutta, ne viene a conoscenza solo a cose fatte, perché pur esistendo un rapporto costruttivo e di collaborazione continuo con la Prefettura, la stessa Prefettura non è tenuta a dare conto dei bandi e delle modalità in cui essi vengono svolti, in quanto rappresenta una sua prerogativa”.

E l’assessore prosegue: “L’amministrazione comunale non si è limitata a scrivere al Prefetto, ma si è rivolta anche alla regione Emilia Romagna per verificare la compatibilità urbanistica della destinazione d’uso di queste strutture. Struttura, condizioni igeniche, tutte le misure di sicurezza per assicurare una accoglienza dignitosa alle persone. La Regione ci ha risposto prendendo a riferimento una sentenza del Tar della Toscana che stabilisce che l’utilizzo degli immobili individuati dalle prefetture come strutture di accoglienza per migranti, in quanto temporanea ed eccezionale, non presuppone che ci sia un cambio di destinazione d’uso purché una volta terminata l’attività di accoglienza, torni alla sua destinazione originale. La domanda che pongo è: nel momento in cui il gestore del servizio di accoglienza acquisisce la struttura e quindi partecipa continuativamente all’attività, siamo in presenza di un cambio di destinazione d’uso? Se quelle società acquisiscono le strutture, il tipo di uso diventa continuativo e quindi decade anche il presupposto della sentenza del Tar? E’ questa la grande incognita: se si dirime questa questione, ne consegue anche l’impossibilità di proseguire l’attività di accoglienza nelle strutture ricettive di fascia turistica”.

Nel merito all’esposto presentato dai cittadini alla Procura rispetto al Cas all’ex hotel Grazia, Magrini sottolinea come “la Prefettura ha fatto dei controlli e da quanto ci risulta anche sanzioni ai gestori, ed è stato liberato il 50% dei posti letto che erano occupati”.

“L’amministrazione si è mossa sia con lettere sia direttamente, con il ministro e con la Regione, andando anche oltre le sue competenze. Il governo deve cambiare registro su queste faccende. Dare una mano all’accoglienza profughi è necessario e doveroso, ma non con questa modalità. Auspichiamo che il ministro dell’Interno si comporti di conseguenza e che utilizzi la disponibilità degli enti locali senza interferire nella convivenza e nell’economia dei servizi della città”, ha concluso Magrini.