HomeCronacaRimini, marito non accetta separazione: “Sono pazzo, ti spezzo le gambe e ti sfregio con l’acido”

Professionista di 57 anni denunciato per stalking: divieto di avvicinamento e obbligo di portare il braccialetto elettronico


Rimini, marito non accetta separazione: “Sono pazzo, ti spezzo le gambe e ti sfregio con l’acido”


19 Marzo 2024 / Redazione

Una vicenda di gelosia, violenza psicologica e minacce di morte ha spinto una donna del Riminese non solo a chiedere la separazione dal marito ma a denunciarlo anche per stalking.

L’uomo, un professionista di 57 anni, avrebbe mostrato segni di immotivata gelosia, avanzato richieste di denaro incessanti, oltre a far uso di sostanze stupefacenti, il che ha spinto la moglie a lasciare la casa coniugale e chiedere la separazione. Tuttavia, il marito non ha mai accettato questa decisione e ha iniziato a intimidire la moglie con un linguaggio estremamente violento.

Le minacce di morte erano all’ordine del giorno, con messaggi che promettevano di sfregiare, gettare acido e persino di far spezzare le gambe alla donna. Scritti che non erano confinati alla sfera privata, ma venivano inviati anche nella chat di famiglia, mettendo a disagio le figlie e screditando la madre agli occhi di tutti.

L’uomo si vantava di “essere pazzo” quindi senza nulla da perdere e di conoscere i movimenti della moglie, creando un costante stato di allerta e terrore per la donna. Inoltre, avrebbe privato la consorte dei soldi necessari per l’istruzione di una delle loro figlie.

Nonostante i tentativi della donna di convincerlo a cercare aiuto per la sua dipendenza dalla droga, il comportamento del marito è peggiorato nel tempo, costringendo infine la moglie a denunciarlo per stalking.

Dopo la sua denuncia, il marito è stato indagato dal gip Raffaele Deflorio, che ha emesso un divieto di avvicinamento alla moglie e ai luoghi da lei frequentati. Inoltre, su richiesta del pm Luca Bertuzzi, è stato obbligato a indossare un braccialetto elettronico e a presentarsi quotidianamente alla polizia giudiziaria.