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Nel 2012, in collaborazione con USL-Distretto di Rimini, Alcantara ha avviato una specifica esperienza teatrale con i pazienti dei centri di riabilitazione psichiatrica


Rimini: martedì agli Atti “Binari”. Nell’ambito del progetto Teatro e Salute Mentale


21 Marzo 2023 / Redazione

Teatro e salute mentale tornano protagonisti in scena al Teatro degli Atti di Rimini nella serata di martedì 28 marzo alle ore 21. Alcantara Teatro presenta lo spettacolo “Binari” in collaborazione con il Comune di Rimini, Ausl Romagna Dipartimento Salute Mentale U.O., Riabilitazione Psichiatrica Distretto di Rimini, Regione Emilia-Romagna Progetto Teatro e Salute Mentale, Coop. Formula Servizi alle Persone.

La regia è firmata da Damiano Scarpa, la drammaturgia è il risultato di un lavoro collettivo a cura della compagnia, l’elaborazione e la ricerca dei testi sono a cura di Anna Rita Pizzioli.

Nel 2012, in collaborazione con USL- Distretto di Rimini e progetto “Teatro e salute mentale” della Regione Emilia-Romagna, Alcantara ha avviato una specifica esperienza teatrale con i pazienti dei centri di riabilitazione psichiatrica. Da allora, l’attività è proseguita senza interruzioni.

“Avere cura” è un principio cardine su cui si fonda il laboratorio. Cura e attenzione nei confronti delle persone e delle cose. Ricercare i dettagli, la bellezza delle piccole cose, delle parole sussurrate, dei gesti e delle espressioni impercettibili. Per avere cura, bisogna avere la capacità di ascoltare, osservare, rispettare i tempi individuali; nutrire la curiosità, e l’interesse verso l’altro ed il suo modo esprimersi. I personaggi, le ambientazioni, le storie che confluiscono nello spettacolo, sono la rielaborazione di un percorso che ha toccato durante il laboratorio i vissuti di ogni persona, emersi attraverso l’utilizzo di tecniche ed esperienze diverse, coniugando sempre la meditazione e produzione solitaria con il lavoro di gruppo.

 

BINARI

In una stazione surreale e senza tempo, fra treni annunciati già partiti o che non arriveranno mai, si intrecciano le storie appena accennate di viaggiatori che attendono, cercano qualcosa di smarrito, ritrovano qualcosa del passato. I pensieri si sfiorano, a volte qualcuno riesce ad afferrarli, altre volte scivolano via, con la leggerezza impalpabile della nebbia.

Lo spettacolo rappresenta la rielaborazione fantastica di un percorso che ha toccato i vissuti di ogni persona, emersi attraverso l’utilizzo di tecniche ed esperienze diverse. 

È il frutto di una ricerca dove il corpo e l’immagine – che rappresentano anche lo stile onirico ed evocativo della compagnia – assumono un ruolo centrale, con le loro possibilità di diventare strumento di narrazione della poeticità del vivere, che ognuno porta dentro di sé. 

È un viaggio a tutto tondo verso una meta non prestabilita, metafora della vita, che coniuga le suggestioni e le visioni di brevi testi d’autore (da Federico Pace a Christian Bobin, passando per Dino Buzzati) con le proposte e gli scritti poetici degli interpreti, all’insegna di un grande lavoro corale.

Ingresso a offerta libera. 

 

Info: 

info@alcantarateatroragazzi.it

 

TEATRO E SALUTE MENTALE – IL PROGETTO

Nel 2012, in collaborazione con USL- Distretto di Rimini e progetto “Teatro e salute mentale” della Regione Emilia-Romagna, Alcantara ha avviato una specifica esperienza teatrale con i pazienti dei centri di riabilitazione psichiatrica. Da allora, l’attività è proseguita senza interruzioni; il gruppo ha visto la produzione di performance, spettacoli, cortometraggi; si è creata nel tempo una Compagnia “quasi” stabile, composta da una ventina di persone, soggetti con storie e provenienze diverse, dove tutti sono chiamati a partecipare allo stesso modo e con il medesimo impegno: pazienti e specialisti di centri di riabilitazione psichiatrica, attori/educatori, registi, drammaturghi, artisti, musicisti, esperti di arti visive. Alcantara, secondo la propria metodologia e la propria formazione, intende l’esperienza teatrale come un “prendersi cura” delle persone che la vivono, indipendentemente dalla propria condizione, in una situazione di creazione collettiva. 

“Avere cura” è un principio cardine su cui si fonda il laboratorio. Cura e attenzione nei confronti delle persone e delle cose. Ricercare i dettagli, la bellezza delle piccole cose, delle parole sussurrate, dei gesti e delle espressioni impercettibili. Per avere cura, bisogna avere la capacità di ascoltare, osservare, rispettare i tempi individuali; nutrire la curiosità, l’interesse verso l’altro ed il suo modo di esprimersi. 

La metodologia utilizzata punta sempre sulla ricerca dell’autonomia e della consapevolezza di sé e delle proprie azioni, il riconoscimento e l’utilizzo delle proprie possibilità espressive e comunicative, la fiducia in sé stessi, il rispetto per sé e per gli altri, la capacità di lavorare insieme agli altri per un progetto comune. 

Il gruppo viene coinvolto a livello emotivo in maniera molto forte, grazie alle tante esperienze vissute collettivamente, che vanno ben oltre il normale spazio/tempo di un laboratorio teatrale. Gli spettacoli non sono mai una messa in scena di testi e personaggi precostituiti, ma sono costruiti su una drammaturgia ed una narrazione rigorosamente create sui materiali prodotti dal gruppo. Ogni “attore” può ritrovare una piccola parte di sé e della propria storia; lo scopo è quello di dare vita ad un grande racconto collettivo, senza mai cadere nello psicodramma; puntando anche sulla sinergia di tante professionalità artistiche diverse – dal teatro alla fotografia, dal cinema alla musica fino alle arti visive. I personaggi, le ambientazioni, le storie che confluiranno nello spettacolo, sono la rielaborazione di un percorso che ha toccato durante il laboratorio i vissuti di ogni persona, emersi attraverso l’utilizzo di tecniche ed esperienze diverse, coniugando sempre la meditazione e produzione solitaria con il lavoro di gruppo.