Rimini, nel garage di un ristoratore spunta anfora antica pescata in mare
12 Settembre 2024 / Redazione
Almeno da luglio nel porto di Rimini circolava quella voce: un peschereccio aveva trovato un’anfora antica. Nel pescare a strascico, la rete aveva “catturato” un reperto he giaceva da secoli sul fondo del mare.
La voce era arrivata alle autorità competenti e si è scoperto che era prpro così. Fino a indivduare dve l’anfora fosse andata a finire. Dopo un’accurata indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Rimini diretta alla tutela dei beni archeologici, nelle prime ore della mattinata del 10 settembre, la Sezione di polizia marittima della Capitaneria di Porto di Rimini e la Stazione Navale della Guardia di Finanza di Rimini hanno eseguito un provvedimento di perquisizione, delegato dall’Autorità Giudiziaria. L’operazione è stata indirizzata nei confronti di un privato, un ristoratore: si sospettava fosse lui a detenere il reperto archeologico.
L’indiziato era stato pedinato per identificare i possibili nascondigli del reperto. Questo ha permesso di pianificare una perquisizione simultanea in diversi luoghi di sua pertinenza.
La perquisizione ha dato esito positvo: l’anfora, presumibilmente di origine greco- romana, di circa cm 115 di altezza e cm 40 di diametro, era occultata all’interno del garage della sua abitazione. L’uomo non ne aveva mai dichiarato il possesso. Ancora da appurare se l’avesse comprata o gli sia stata regalata.
La successiva valutazione tecnica operata dalla locale Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, consentirà anche una più precisa classificazione e datazione del reperto.
Il ristoratore è stato deferito alla competente Autorità Giudiziaria con l’accusa di ricettazione di beni culturali. Le pene previste per tale reato variano da quattro a dieci anni di reclusione, con multe comprese tra € 1.032,00 e € 15.000,00
Le indagini sono ancora in corso per acquisire ulteriori elementi di prova, per identificare anche il pescatore che ha ritrovato il reperto e altre eventuali persone coinvolte.
Come, ricordano la Guardia Costiera e la Guardia di Finanza di Rimini, in caso di rinvenimenti di oggetti dal presunto valore archeologico, artistico o di possibile interesse storico, vige l’obbligatorietà per legge di fare denuncia entro 24 ore al Soprintendente, al Sindaco o all’autorità di pubblica sicurezza.
Non è la prima volta che al largo di Rimini avvengono questi ritrovamenti, tanto da far ipotizzare la presenza di un relitto: che però non è mai stato individuato.