Nel 2024 la rete delle case dell’acqua si amplierà dunque con tre nuove casette in zona Celle (XXIII Settembre 1845), Ina Casa (Largo Bordoni ) e Gaiofana (in via Freud) portando a 13 le postazioni distribuite su tutto il territorio comunale. Le 13 sorgenti urbane comprendono le postazioni che dalla loro attivazione nel 2011 in poi, sono state installate al Parco Cervi (via Roma), in via Lagomaggio, in via Montescudo/Via Bidente, via Baroni a Viserba, Parco Rodari a Santa Giustina, via Parigi a Miramare, in via Euterpe, fino alle ultime inaugurate nel 2023 a Torre Pedrera e via Marecchiese, inclusa la casa dell’acqua Fortech che si trova nella stazione di servizio privata in via Coriano 223.
L’acquisto e installazione delle tre nuove case dell’acqua è cofinanziato dal bando ATERSIR relativo all’incentivazione della riduzione e prevenzione dei rifiuti, mentre le risorse restanti vengono finanziate dal Comune di Rimini in collaborazione con Romagna Acque per un importo complessivo di 60mila euro.
Sempre attraverso il bando Atersir viene finanziato anche l’acquisto e l’installazione di 20 erogatori che verranno posizionati nel Museo della città e in edifici pubblici come gli uffici in via Rosaspina, a Palazzo Garampi, gli uffici del centro “Rosaedro” in via Caduti di Marzabotto, gli uffici in via dei Cavalieri, i servizi anagrafici e polizia locale a Miramare, a Viserba, in via Bidente e in via Brighenti, gli uffici di Protezione Civile in via Marecchiese. Questi erogatori vanno ad aggiungersi ai 49 erogatori di acqua filtrata che sono stati installati negli ultimi 3 anni in 22 scuole medie e in 27 scuole superiori e in alcune palestre del Comune di Rimini, sempre grazie al bando cofinanziato da Atersir e portato avanti in stretta collaborazione con Romagna Acque con lo scopo di ridurre i rifiuti di plastica.
“Dal 2011 – commenta l’assessora alla transizione ecologica del comune di Rimini, Anna Montini – la promozione all’uso della rete idrica ha consentito di erogare quasi 23.000.000 di litri di acqua attraverso le 10 casette dell’acqua della città per un ‘risparmio’ potenziale di circa 15 milioni di bottiglie di plastica da un litro e mezzo evitate, che quindi non sono arrivate nei cassonetti della raccolta differenziata, evitandone lo smaltimento e l’impatto sull’ambiente. Il Comune di Rimini intende proseguire nella politica di promozione dei temi di sostenibilità ambientale e di utilità dell’acqua pubblica incrementando la presenza delle strutture di erogazione dell’acqua pubblica e promuovendo azioni concrete che incentivino al contempo la partecipazione dei cittadini per la riduzione dei rifiuti e l’inquinamento prodotto dalla produzione e smaltimento della plastica”.