Sono sei persone indagate per la morte di Michele Pepe, il 65enne precipitato da un’impalcatura al quinto piano di una palazzina in ristrutturazione, il 10 giugno scorso in via Marvelli, a Rivazzurra.
In questi casi si tratta di un atto dovuto per permettere a chi indaga di compiere gli atti di accertamento dell’incidente sul lavoro con la presenza anche degli avvocati e consulenti della difesa.
Nel registro degli indagati sono iscritti: il datore di lavoro, il direttore dei lavori del cantiere, chi si è occupato del montaggio del ponteggio del cantiere, il coordinatore dei lavori, l’amministratore e l’ex amministratore dell’azienda committente.
Per tutti il reato ipotizzato è quello di omicidio colposo aggravato in concorso perché il fatto sarebbe stato commesso con la violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro.
Stando ad una prima ricostruzione, l’operaio campano stava lavorando di sabato ed era solo sul cantiere. Nessuno, quindi, avrebbe assistito alla scena o avrebbe udito urla o rumori sospetti.
Nei giorni scorsi è stata eseguita l’autopsia sul corpo dl 65 enne per chiarire le cause della caduta. Se si è trattato di un malore oppure di una distrazione.