Home___primopianoRimini, premio Pruccoli 2024 a Simonetta Nicolini e Vittorio D’Augusta

La Fondazione Carim assegna ogni anno un riconoscimento a coloro che si distinguono come custodi e promotori del patrimonio culturale italiano


Rimini, premio Pruccoli 2024 a Simonetta Nicolini e Vittorio D’Augusta


14 Novembre 2024 / Redazione

Saranno la prof.ssa Simonetta Nicolini e il pittore Vittorio D’Augusta a ricevere il Premio Pruccoli 2024. La cerimonia è in programma domani, venerdì 15 novembre, alle 17.00 nel salone delle Feste della Fondazione Cassa di Risparmio. Il premio sarà consegnato dal presidente, Paolo Pasini.

In precedenza il riconoscimento era stato consegnato al Prof. Giovanni Carlo Federico Villa e al Prof. Claudio Spadoni. Il premio in memoriam di Enzo Pruccoli, storico responsabile dell’ufficio cultura, vuole omaggiare coloro che si distinguono in quanto custodi e promotori del patrimonio culturale italiano.

Nel pomeriggio è anche in programma la presentazione della ristampa del volume di Jon Lindsay Opie “Nel Mondo delle Icone. Dall’India a Bisanzio”, curato da Alessandro Giovanardi e pubblicato da Jaca Book.

La ristampa della pubblicazione è anche il trampolino di lancio della rassegna “Rimini: crocevia fra Oriente e Occidente”, il ciclo di conferenze che la Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini proporrà nel 2025

Entrambi gli studiosi che riceveranno il Premio Pruccoli si collegheranno alle tematiche del volume presentato, per approfondirne alcuni profili secondo i propri studi.

Peraltro, Vittorio D’Augusta, nato a Fiume e ben presto trasferitosi a Rimini dove risiede e lavora, sembra incarnare plasticamente quella Rimini crocevia tra Oriente e Occidente.

Simonetta Nicolini

Ha tenuto corsi nelle Università di Bologna (Didattica della storia dell’arte) e di Venezia (Storia della miniatura). Per musei e biblioteche si è occupata di catalogare materiale librario antico e artistico, della realizzazione di mostre e di ricerche iconografiche. Ha pubblicato saggi sull’arte tra Otto e Novecento, critica d’arte, didattica artistica e storia della miniatura romagnola, malatestiana e bolognese: in particolare, con Giordana Mariani Canova e Piero Meldini, ha curato I codici miniati della Gambalunghiana di Rimini (Milano 1988)

Vittorio D’Augusta

Esordisce in campo artistico negli anni Sessanta, unendo all’interesse per la pittura l’impegno culturale e politico tipico di quell’epoca. Nel decennio successivo approda ai movimenti europei della concettualità analitica. Ha allestito personali in numerose città, tra cui: Vienna, Milano, Firenze, Amburgo, Francoforte, Monaco, Costanza, Valencia, Bologna, Alessandria, Rimini; tra le ultime Il Giardino e la Guerra (Rimini, FAR, 2013) e Per vie diverse, (Cervia, Magazzini del Sale, 2016).

Nel 1995 la Galleria Comunale d’Arte Moderna di Bologna gli dedica una vasta personale con testo in catalogo di Dede Auregli, che testimonia una fase di ricerca con quadri di grandi dimensioni tra minimalismo e sensibilità lirica. Al centro dell’opera di D’Augusta è sempre la pittura, mai come tecnica tradizionale o da inseguire virtuosisticamente, ma strumento di ricerca e scommessa per testarne limiti di libertà, di trasgressione linguistica e coinvolgimento meditativo.

Dal 1979 ha insegnato presso l’Accademia di Belle Arti di Ravenna, della quale è stato direttore per dieci anni. Attualmente è docente presso l’Accademia LABA di Rimini.

Enzo Pruccoli

Uomo di erudizione non comune e di altrettanta sagacia, è stato il responsabile dell’Ufficio Cultura della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini fino alla prematura scomparsa, all’inizio del 2011. La sua figura è stata tutt’uno con le attività dell’Istituto nel campo delle arti e dei saperi: al contributo della sua competenza, esperienza e capacità persuasiva si devono alcuni interventi fondamentali per la comunità riminese, condotti con il sostegno economico della Fondazione stessa. Da ricordare, tra l’altro, la collaborazione con Dino Palloni nel lavoro preparatorio per il recupero architettonico e filologico di Castel Sismondo e per la sua trasformazione in importante sede espositiva; gli acquisti delle tavole trecentesche e degli altri dipinti antichi della collezione della Fondazione; l’acquisto dell’imponente e fondamentale biblioteca di Augusto Campana (trentamila libri e carte di studio ora in deposito presso la Gambalunga); la pubblicazione degli Scritti di Campana (tre volumi di due tomi ciascuno, più altri quattro volumi con inediti e affondi critici). E tante altre attività, tutte indirizzate al bene comune della città, in una piena riscoperta delle sue radici storiche e identitarie.