Rimini, prostituzione e droga al Lady Godiva, prime condanne e patteggiamenti
25 Novembre 2024 / Redazione
La vicenda giudiziaria che riguarda il night club Lady Godiva di Rimini ha portato alle prime condanne e patteggiamenti. Le indagini della Squadra Mobile, avviate fin dal 2016 e conclusesi due anni dopo con l'”Operazione Privè”, hanno portato alle prime condanne per le attività illecite che si svolgevano all’interno del locale.
Il giudice Raffaele De Florio ha inflitto 2 anni e 8 mesi di reclusione a Rodolfo Luciani, 78 anni, ritenuto responsabile di sfruttamento della prostituzione. L’ex legale rappresentante del locale, Filippo Catrani, e Adriano Succi, incaricato di controllare le prestazioni delle ragazze, hanno invece patteggiato rispettivamente 3 anni e 3 mesi e 1 anno e 10 mesi.
Un giro di prostituzione e droga
Le indagini avevano svelato un sistema ben organizzato all’interno del Lady Godiva, dove le “figuranti di sala” si concedevano ai clienti a pagamento nei privè del locale. I prezzi variavano dai 50 euro per un rapporto breve fino a cifre più elevate per prestazioni più lunghe o fuori dal locale. Parallelamente, all’interno del night operava una fiorente attività di spaccio di cocaina, che alimentava la clientela del locale.
Un locale sotto controllo
Il night club era finito sotto la lente d’ingrandimento delle forze dell’ordine nel 2018, a seguito di segnalazioni e appostamenti. Le indagini avevano permesso di raccogliere prove schiaccianti contro i gestori e i coinvolti nel giro di prostituzione e droga.
Gli atri procedimenti
Oltre alle condanne già pronunciate, altre persone sono coinvolte nel procedimento. Due cittadini albanesi dovranno affrontare un processo per spaccio di stupefacenti e sfruttamento della prostituzione, mentre un altro è accusato della rapina di un orologio di lusso a un noto avvocato, avvenuta nel febbraio 2017.
L’operazione “Privè”
Con l’operazione “Privè” ddel 26 settembre 2018, la Squadra mobile di Rimini aveva ha eseguito 19 misure cautelari per sfruttamento della prostituzione, spaccio di stupefacenti e rapina aggravata.
Per otto delle 19 persone, si erano aperte le porte del carcere, altre quattro erano finite agli arresti domiciliari mentre per le restanti sette era stato notificato l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Le indagini degli investigatori, iniziate nell’autunno del 2016, su una fitta rete di spacciatori in centro città, avevano permesso di scoprire le attività illecite praticate nello storico locale notturno di Marina centro, che era stato posto sotto sequestro.