Rimini, sala del Consiglio comunale gremita di studenti per la lezione di educazione alla Memoria
22 Novembre 2024 / Redazione
Erano oltre 130 gli studenti, accompagnati anche da alcuni insegnanti, che mercoledì scorso hanno gremito la sala del Consiglio comunale per partecipare alla prima lezione del seminario intitolato “I nemici sono gli altri. Le vittime del regime nazista (1933-1945)”, organizzato per l’anno scolastico 2024-2025 dall’Attività di Educazione alla Memoria. Un impegno extrascolastico proposto su base volontaria, rivolto come ogni anno alle classi quarte di tutte le scuole superiori del territorio.
Il seminario dell’Attività di Educazione alla Memoria quest’anno propone ai ragazzi di approfondire i concetti di inclusione ed esclusione sotto il regime nazista. Gli studenti potranno esaminare le principali forme di repressione del diritto alla vita che colpirono milioni di persone sotto il Terzo Reich, con un focus sul programma di uccisione delle cosiddette “vite indegne di essere vissute” che, tra il 1939 e il 1945, soltanto sul territorio del Reich (grande Germania), assassinò più di 300.000 persone, tra bambini e adulti, in appositi centri di messa a morte. Uno sterminio commesso con la complicità di medici, infermieri e personale specializzato nelle uccisioni, che precedette la Shoah (l’assassinio degli ebrei) e rappresenta ancora un capitolo di storia poco conosciuto.
Il programma, proposto a 130 studenti delle classi IV, ripartiti in maniera proporzionale fra gli istituti riminesi, è strutturato in diverse tappe distribuite tra novembre 2024 e aprile 2025. Quattro incontri con la storia, che si svolgeranno nella sala del Consiglio comunale, a cui si aggiungono un laboratorio e alcuni spettacoli teatrali.
Ad accogliere i ragazzi nella sala del Consiglio comunale sono state l’assessora Francesca Mattei e la presidente del Consiglio comunale Giulia Corazzi, che hanno rivolto un saluto iniziale agli studenti prima di cedere la parola alla relatrice. Il tutor degli studenti e delle studentesse è il prof. Marco Strocchi (docente di Filosofia e Storia). L’attività è organizzata con il contributo dell’Istituto per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea della Provincia di Rimini.
La prima lezione del seminario, mercoledì scorso, è stata tenuta dalla storica Francesca Panozzo, referente della sezione didattica MEB – Museo Ebraico di Bologna/ISREC-Rimini, che ha coinvolto i ragazzi sul tema “Ebrei veri e immaginati nell’Italia fascista e nella Germania nazista”. Il programma proseguirà poi il 18 dicembre con la lezione di Maria Rosaria Di Dedda, responsabile della sezione didattica dell’Istituto Storico della Provincia di Rimini, che affronterà il tema “Tra obbedienza e libertà: i giovani sotto il nazionalsocialismo”.
Gli altri incontri previsti saranno tenuti da Laura Fontana, responsabile dell’Attività di Educazione alla Memoria, e da Luca Bravi, dell’Università di Firenze. Questi si svolgeranno nei mesi di febbraio e marzo e tratteranno rispettivamente “Aktion T4: l’assassinio delle vite indegne di vivere durante il regime nazista” e “La persecuzione dei sinti e rom sotto il Terzo Reich”.
Nel programma sono inclusi anche appuntamenti teatrali con il laboratorio psicosociale di Alcantara e lo spettacolo “LiberAlice”, oltre a uno spettacolo teatrale a scelta fra quelli proposti per il Giorno della Memoria e il Giorno del Ricordo: “Impronte dell’anima” (Teatro degli Atti) e “Esodo” (Teatro degli Atti).
Nel programma sono inclusi anche appuntamenti teatrali con il laboratorio psicosociale di Alcantara e lo spettacolo “LiberAlice”, oltre a uno spettacolo teatrale a scelta fra quelli proposti per il Giorno della Memoria e il Giorno del Ricordo: “Impronte dell’anima” (Teatro degli Atti) e “Esodo” (Teatro degli Atti).
Il percorso si concluderà a ottobre 2025, come ogni anno, con un viaggio della memoria a cui parteciperà un gruppo di studenti e studentesse che hanno frequentato il seminario e le attività. La meta prevista per il prossimo anno è l’ex campo di concentramento di Mauthausen e Gusen e il centro di assassinio di Hartheim, in Austria.
L’immagine scelta come icona del seminario 2024-25, che sarà anche la copertina del libretto in pubblicazione, è stata realizzata da Enzo Grassi e trae ispirazione dalla definizione di “gusci umani vuoti” con cui l’ideologia nazista indicava i soggetti affetti da gravi disabilità fisiche e mentali, considerati come “vite indegne di essere vissute” e come tali destinate all’eliminazione sistematica mediante il programma di eutanasia denominato Aktion T4, attuato in Germania fino dal 1939.
“Quest’anno proponiamo ai ragazzi un tema poco conosciuto, che prende in esame un contesto più ampio della Shoah – precisa Laura Fontana, responsabile dell’attività di Educazione alla Memoria del Comune di Rimini –. Se per il nazismo i nemici erano tutti coloro che non potevano essere inclusi nella comunità ideale e pura del popolo ariano, chi sono oggi le persone che consideriamo diverse da noi e definiamo “altri”? L’approfondimento storico previsto nel programma di quest’anno consentirà di allargare il ragionamento al tempo presente, stimolando una riflessione con i ragazzi e le ragazze che parteciperanno al progetto sul valore della vita, dell’identità e della diversità, intesa nelle sue più diverse accezioni. Aspetti formativi che il Comune di Rimini continua a proporre agli studenti dal 1964, anno del primo viaggio della memoria partito da Rimini.”
“Il progetto di educazione alla memoria quest’anno giunge alla 61esima annualità – ricorda l’assessora Francesca Mattei nel suo saluto ai ragazzi – immaginate che è un progetto che va avanti dal lontano 1964, quando erano trascorsi meno di 20 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale e dal tragico evento che fu la shoah. Rimini è sempre stata una città che ha visto convivere molte nazionalità, grazie anche al turismo che, sin dagli anni sessanta, ha portato qui persone da ogni parte del mondo. I riminesi hanno quindi imparato a rapportarsi con lo straniero, con l’altro. Eppure, nonostante questa lunga tradizione, c’è ancora tanta strada da fare per rispettare davvero le culture diverse dalla nostra. Per questo, in un momento così cruciale della nostra storia, con l’inizio di questo nuovo seminario sulla memoria, voglio consegnare a voi, giovani, la sfida di costruire una società più inclusiva, con la speranza che possiate essere una generazione migliore di quelle che vi hanno preceduto.”