Rimini, Sala Sant’Agostino: inaugura la mostra del fotoreporter Ivo Saglietti
22 Marzo 2023 / Redazione
“Sotto la tenda di Abramo. Paolo Dall’Oglio a Deir Mar Musa el-Habashi, Siria” è il titolo della esposizione che apre venerdì 24 marzo alle ore 17 a Rimini, nella Sala Sant’Agostino (via Cairoli, 36). In mostra gli scatti che il fotoreporter genovese Ivo Saglietti (che sarà presente all’inaugurazione) scattò nel 2003 in Siria, documentando la vita quotidiana del monastero Deir Mar Musa, a ottanta chilometri da Damasco.
L’antico monastero, dedicato a San Mosè l’Abissino, è luogo di ospitalità e di scambio interreligioso cattolico e musulmano, nella comunità fondata dal gesuita romano padre Paolo Dall’Oglio.
Il sacerdote italiano fu rapito dall’Isis nella città di Al-Raqqa, in Siria, il 29 luglio 2013 e lo scorso anno, a fine 2022, la Procura di Roma ha chiesto l’archiviazione del procedimento aperto per sequestro di persona a scopo di terrorismo, nell’impossibilità di stabilire se Paolo Dall’Oglio sia vivo o morto.
Il missionario gesuita aveva una grande esperienza nel dialogo e la convivenza tra le diverse confessioni religiose in Siria. Il 29 luglio 2013 era appena rientrato nel Paese, che aveva dovuto lasciare nel 2012 su richiesta della Chiesa e delle autorità civili, dopo che il suo monastero, Deir Mar Musa, era stato oggetto di un’irruzione da parte di uomini armati. Secondo quanto riferito da diversi osservatori, l’attività di padre Dall’Oglio non era vista di buon occhio, dato che il sacerdote era pubblicamente critico verso le repressioni del regime siriano. Per questo c’era stata l’espulsione nel giugno 2012.
Il giorno in cui fu rapito sarebbe voluto andare al governatorato di Al-Raqqa per chiedere la liberazione di due altri religiosi.
«Gli scatti del fotoreporter Ivo Saglietti raccontano l’utopia di padre Paolo Dall’Oglio e della comunità da lui creata nel monastero Deir Mar Musa – spiega Moreno Mondaini, curatore della mostra –. Il bianco, il nero intenso, il contrasto di luci e ombre documentano la vita della comunità, rappresentando due mondi, quello cattolico e quello musulmano, che trovano nel monastero un luogo di dialogo e confronto».
L’AUTORE
Ivo Saglietti è nato a Tolone nel 1948. Ha iniziato la sua carriera come regista di servizi giornalistici a sfondo sociale; nel 1978 si dedica alla fotografia collaborando con l’agenzia stampa Sipa. Attualmente è membro del Zeitenspiegel Agentur.
Ha realizzato molti documentari fotografici e reportage giornalistici sul Salvador, Nicaragua, Cuba, Perù, Cile, Colombia, Repubblica Dominicana, testimoniando la situazione politica e sociale dell’America Latina, su Haiti e il Benin seguendo la rotta degli schiavi su Uganda, Libano, Palestina, Tanzania, Francia, Italia, Kosovo, Macedonia, Albania e Siria.
Nel corso degli anni è stato premiato con: Primo Premio “World Press Photo” per la categoria Notizie (1992); “Fotografi al servizio della Libertà e della Giustizia” (1996); Menzione d’Onore dalla giuria del premio “World Press Photo” (1999) e “M.I.L.K. Moments of intimaci” (2000).
Ha pubblicato numerosi libri fotografici, tra cui uno dedicato proprio al monastero siriano di Deir Mar Musa.
La mostra rimane aperta, con ingresso gratuito, sino al 13 aprile. Dal martedì alla domenica, ore 16.30-19.
L’esposizione è inserita in “Pac’è futuro. Progetto di pace con parole e immagini”, che prevede incontri e appuntamenti fino al 5 maggio. Il progetto è curato da Isur, Rete della pace, Caritas, Gruppo di dialogo tra cattolici e musulmani, galleria No Limits to Fly.