Rimini, sciopero al Serpieri, l’assessora Mattei: “Forze dell’ordine davanti alla scuola? Una sconfitta per tutti”
6 Dicembre 2024 / Redazione
L’assessora con deleghe alle Politiche per i Giovani, Francesca Mattei dice la sua sullo sciopero che, in questi giorni, è andato in scena la Liceo Serpieri di Rimini.
“L’immagine delle forze dell’ordine davanti a una scuola è quanto di più incongruo e forse inaccettabile possa essere messo in relazione nell’ambito della vita comunitaria – commenta Mattei -. Se infatti la scuola, come la intendiamo tutti, è una comunità e la presenza di comunità scolastiche, impegnate nel proprio compito, ‘rappresenta un presidio per la vita democratica e civile rafforzando la tenuta etica e la coesione sociale del Paese’, allora le tensioni, la divisione tra tutte le componenti, le accuse di mancanza di dialogo, il richiesto intervento coattivo di istituzioni al di fuori dell’ambito scolastico, rappresentano un momento di crisi e un interrogativo non solo per la scuola stessa ma per tutta la comunità. Quella fotografia, insomma, è una sconfitta per tutti. Ritengo questa premessa indispensabile proprio per cercare una possibile soluzione a una problematica che deve interessare tutti ma non per questo può accettare ingerenze di alcun tipo”.
L’autonomia scolastica è sacra: “Questo è un concetto importante, e non solo perchè riportato in Costituzione, leggi, normative, regolamenti: rispettiamo l’istituto dell’autonomia scolastica. Se la politica entrasse con le sue logiche e a gamba tesa, cercando di individuare (come fa troppo spesso la politica) vittime e colpevoli sulla base di ricostruzioni dei fatti più o meno di parte, tutto ciò sarebbe una invasione di campo non solo inopportuna ma perfino pericolosa. Perché la scuola come comunità autonoma va rispettata, è sacra: questo è un principio inalienabile del nostro ordinamento democratico”.
Le Istituzioni devono saper ascoltare: “Semmai, se accadono fatti come quelli accaduti a una scuola storica come il Liceo Scientifico Serperi pochi giorni fa, ruolo della comunità diciamo così esterna, formata dalle Istituzioni, dai cittadini, dal tessuto sociale e culturale, è quello di ascoltare e rendersi disponibile a fornire un supporto, qualsiasi supporto, utile a risolvere un problema nato in quello spazio sì circoscritto ma prezioso per tutto il territorio. Fornendo quindi aiuto affinché torni a prevalere lo strumento del dialogo, del confronto aperto e civile: in una parola proprio l’essere scuola. La scuola è una comunità educante di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, improntata informata ai valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni. In essa ognuno, con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire la formazione alla cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno e il recupero delle situazioni di svantaggio”.
Poi, l’assessora entra più nello specifico e parla delle responsabilità dirette o indirette dell’Amministrazione comunale in tutta questa vicenda.
“Dal punto di vista delle competenze e delle responsabilità di legge, il Comune di Rimini non ha nessuna responsabilità diretta, né di edilizia scolastica (che è in capo alla Provincia di Rimini per gli istituti superiori) né di scelte afferenti la didattica, la comunicazione con le famiglie e il normale funzionamento dell’ amministrazione scolastica (di competenza esclusiva della dirigente scolastica e dell’Ufficio Scolastico ambito territoriale di Rimini). Per quello dunque che riguarda le domande inerenti piani di sicurezza e altre questioni tecniche, sarà nostra cura inoltrare le richieste all’ente provinciale e alla direzione didattica sollecitando risposte in tempi e modi adeguati”.
Invece da quello della comunità scuola che si rapporta con la comunità tutta, chiarisco che, nel rispetto dei ruoli delle diverse istituzioni, il sindaco e l’Amministrazione provinciale si siano prontamente interessati alla vicenda in oggetto, incontrando (tramite Giuliano Zamagni, in veste anche di delegato alla scuola per la Provincia di Rimini,) nei giorni scorsi, oltre alla dirigente scolastica e al dirigente dell’ufficio scolastico competente per la provincia di Rimini – ovvero le figure istituzionali competenti sulla questione – anche, informalmente, rappresentanti sindacali, genitori e docenti del Serpieri (a qualcuno di questi incontri ero presente io o la vicesindaca Bellini). Un lavoro di relazione che viene portato avanti costantemente, fuori dai riflettori e nella quotidianità, a prescindere dalle criticità oggetto delle interrogazioni di oggi”.
Il Comune e la Provincia hanno fatto la loro parte: “Comune e la Provincia di Rimini, competente per gli Istituti scolastici superiori, hanno da subito avviato una serie di incontri con le istituzioni competenti per ottenere tutte le informazioni necessarie alla comprensione della vicende e al monitoraggio degli sviluppi, alla luce non di una responsabilità diretta (la cui autonomia è per noi intoccabile e riguarda come già detto la dirigente scolastica e il suo superiore, il dirigente scolastico territoriale per la provincia di Rimini, ovvero il Ministero dell’istruzione) ma di un interesse generale che riguarda se vogliamo anche alcuni aspetti più concreti. Ad esempio, il mantenimento sul territorio riminese e provinciale di una omogeneità diffusa nell’offerta formativa sul territorio. Non nascondo infatti il timore che la sovraesposizione e il non controllo tempestivo di queste dinamiche, possa avere ripercussioni negative sulle iscrizioni, con conseguente sbilanciamento di richieste verso altre scuole”.
Dialogo e rispetto tra le parti, sempre: “Qualche giorno fa il senatore riminese Marco Croatti ha auspicato che la situazione venga risolta ‘instaurando un dialogo aperto e trasparente tra tutte le anime dell’istituto scolastico’. Concordo con tale auspicio, mi pare corretto, che cerco di allargare ulteriormente. Serve operare tutti insieme, nel rispetto dei rispettivi ruoli, funzioni e competenze, per consentire a tutte le componenti della scuola di poter svolgere il proprio compito garantendo il diritto allo studio agli studenti e alle famiglie, il diritto dei docenti alle condizioni necessarie per svolgere il proprio ruolo, nell’interesse più ampio e generale della comunità riminese della quale questo liceo rappresenta, anche storicamente e a livello identitario, una parte fondamentale.
Amministrazione comunale e Provincia continueranno questa attività di interlocuzione con le parti, affinché l’obiettivo illustrato e la gestione positiva della vicenda vengano puntualmente raggiunti nelle tempistiche, urgenti ed immediate. Non c’è un attimo da perdere e ribadiamo la nostra disponibilità, già offerta attraverso i nostri rappresentanti, ad offrire tutto il supporto e il sostegno nel rispetto delle competenze affinché si ripristini un rapporto di dialogo, fiducia reciproca e corresponsabilità tra mondo scuola, famiglie e comunità, che vada anche oltre al superamento di questa fase critica. Su questo continueremo ad essere puntuali, attenti e sensibili”. – conclude l’assessora.