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Il Comune nei primi sei mesi del 2023 ha scoperto e incassato 343.000 euro che non erano stati non pagati, più dell'intero 2022


Rimini seconda in Italia nel recupero evasione tassa di soggiorno


31 Luglio 2023 / Redazione

Nella lotta all’evasione della tassa di soggiorno Rimini nel 2022 figura il secondo comune più virtuoso d’Italia. È quanto emerge da una ricerca del Centro Studi Enti Locali, basata su dati estratti dalla banca-dati “Siope+”. La ricerca riguarda tutti i comuni che hanno istituito l’imposta ed è basata sull’analisi del gettito registrato tra il 2019 e il 2022 di una delle imposte locali che sono state maggiormente colpite dall’emergenza sanitaria, va le a dire l’imposta di soggiorno.

Nel 2019 a livello nazionale sono stati recuperati complessivamente quasi 9,3 milioni di euro nell’ambito dell’attività di recupero dell’evasione e il comune di Rimini figura al quarto posto della classifica nazionale con 459.077,06 euro recuperati. Le Regioni più virtuose, da questo punto di vista, sono la Liguria, la Campania e l’Emilia-Romagna. Arrivando al 2022, sempre per quanto riguarda il recupero dell’evasione, emerge dalla ricerca del Csel che l’importo complessivo recuperato a livello nazionale è pari a 6 milioni e 178.195 euro e il comune di Rimini balza, dal quarto posto del 2019, al secondo posto del 2022 nella particolare classifica dei comuni virtuosi nella lotta al contrasto dell’evasione con 323.686 euro recuperati.

Anche il CSEL – commenta l’assessore al bilancio Juri Magrini – conferma i riscontri positivi sul fronte della lotta all’evasione della tassa di soggiorno dove Rimini risulta il secondo Comune più attivo d’Italia. Guardando poi i dati parziali del 2023 forniti dai nostri uffici, sempre sul fronte del recupero evasione, non solo confermiamo il trend virtuoso, ma registriamo nei primi sei mesi del 2023 un incasso sul fronte del recupero pari a 343.000 euro. In altre parole, in soli sei mesi abbiamo già superato l’incasso del recupero dell’intero 2022. Un risultato superiore alle previsioni, che conferma la validità dei sistemi di tax compliance verso la regolarizzazione e di ottimizzazione della banca dati messi a punto negli ultimi anni. Questo ha permesso di rendere più efficace la complessiva attività di recupero, attività che contiamo di migliorare ancora nei prossimi mesi, anche grazie alla novità introdotta a partire dal 2023 circa la periodicità del versamento del tributo da parte dei gestori delle strutture ricettive, che ha cadenza mensile e non più trimestrale. Anche sul fronte degli introiti complessivi dell’imposta di soggiorno i dati parziali dei primi sei mesi del 2023 ci dicono che il totale dichiarato annuo da gennaio a giugno 2023 rimane superiore allo stesso periodo del 2022 con 3.496.000 euro di gettito al 30 giugno 2023 contro i 3.129.000 euro di gettito nei primi sei mesi del 2022. E tutto questo nonostante l’azzeramento del mercato russo che solo per Rimini valeva fino al 2019 circa 25 mila presenze alberghiere al mese e nonostante gli effetti indiretti sul turismo dovuti ai cambiamenti climatici. L’auspicio è che possa proseguire la risalita in attesa del banco di prova al mese di agosto che si accinge a partire, ma intanto il trend dei primi mesi del 2023 conferma un motivato ottimismo basato su segnali concreti. Rimini, che ha introdotto l’imposta di soggiorno nel 2012, ha destinato i suoi ricavi in questi anni per investire sull’attrattività e sostenibilità della destinazione, dall’organizzazione di eventi ai progetti che innalzano la qualità della nostra proposta turistica svolgendo un ruolo di straordinario moltiplicatore di ricchezza e benessere per la città”.