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Stasera alla Corte degli Agostiniani l’ultima fatica del fondatore del celebre Studio Ghibli


Rimini: stasera agli Agostiniani “Il ragazzo e l’airone” di Hayao Miyazaki


18 Luglio 2024 / Edoardo Bassetti

Stasera giovedì 18 luglio, presso la Corte degli Agostiniani di Rimini, verrà proiettato Il ragazzo e l’airone (2023) del maestro Hayao Miyazaki, che si è aggiudicata l’Oscar come Miglior film d’animazione nel 2024.

La vicenda è ambientata a Tokyo, nel 1943. Il dodicenne Mahito, protagonista della storia, perde la madre mentre la Guerra imperversa.

Il padre si risposa con la sorella della defunta moglie e Mahito si trasferisce con loro in una nuova abitazione isolata nel bosco. Appena giunto nella casa, entra in contatto con un airone cenerino che lo conduce in un mondo fantastico e pieno di misteri…

Un film sulla morte e, di conseguenza, sulla vita: così si può riassumere Il ragazzo e l’airone, l’opera con cui Miyazaki è tornato alla regia circa dieci anni dopo Si alza il vento (2013). Ancor più di quel film, fortemente autobiografico, Il ragazzo e l’airone rappresenta il testamento artistico del maestro giapponese, dove si mescolano tutte le sue passioni (le trasformazioni; il viaggio di un giovane alla scoperta di sé) e le sue ossessioni (l’ambientalismo; il tema del volo) creando una straordinaria sinfonia audiovisiva in cui gli splendidi disegni animati danzano con la toccante colonna sonora di Joe Hisaishi.

All’origine della storia vi sono elementi dell’infanzia del regista e spunti filosofici del romanzo E voi come vivrete? (1937) di Genzaburo Yoshino. Il protagonista Mahito è chiaramente una proiezione dello stesso Miyazaki, ormai anziano e al termine della vita, che cerca un erede per continuare il suo lavoro. Al centro del film, infatti, c’è proprio la relazione tra giovinezza e vecchiaia.

Miyazaki abbraccia pienamente la fantasia per parlare della realtà: c’è una sottile linea che divide le dimensioni – la porta di una torre simile a quella che attraversò Chihiro ne La città incantata – collegando i vivi e i morti, universi totalmente nuovi e riferimenti al passato.

Se la prima sequenza rimanda alla guerra e agli incendi presenti nel cinema di Miyazaki (ne Il castello errante di Howl, in primis, ma anche ne La tomba delle lucciole di Isao Takahata, altro maestro dello Studio Ghibli), non mancano riferimenti alla storia dell’animazione, con le sette vecchine che curano Mahito nella nuova casa come possibile richiamo ai sette nani di Biancaneve.

La produzione del film è durata circa sette anni, a causa sia dei disagi legati alla pandemia, sia della scelta del regista di rallentare il processo di animazione. Curiosamente, l’uscita del film in Giappone nell’estate del 2023 non è stata preceduta da alcuna campagna promozionale e, ad eccezione di un singolo poster, non sono state divulgate immagini o informazioni sulla trama, il cast e le maestranze coinvolte.

Strategia di marketing o meno, il film ha avuto un successo straordinario al botteghino fin dalle prime settimane di programmazione.

Per maggiori informazioni si rimanda al sito dell’evento.

 

 


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Edoardo Bassetti è nato il 20/05/1996 a Amandola (FM). Dopo essersi diplomato con il massimo dei voti al Liceo Scientifico "Temistocle Calzecchi Onesti" di Fermo, è ora iscritto alla facoltà di Lettere Moderne dell'Alma Mater - Università di Bologna. Recentemente ha pubblicato numerosi contributi di critica letteraria e artistica per alcune riviste on line.