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Nel frattempo chiuse le indagini preliminari su Valeria Bartolucci per stalking e diffamazione


Rimini, su Pierina tracce di DNA troppo esigue per la comparazione


21 Novembre 2024 / Redazione

Le tracce di Dna femminili sul corpo di Pierina Paganelli, 78enne uccisa a Rimini, saranno comparate con quelle delle soccorritrici che la mattina del 4 ottobre del 2023 intervennero in via del Ciclamino.

Come riferisce l’Agenzia ANSA, sono tracce esigue che possono solo escludere, ma non identificare una persona. Apparterrebbero a due donne diverse e sono state rinvenute dal genetista Emiliano Giardina sulla gonna e sulla maglia vicina ad una coltellata.

La presenza, ma in quantità davvero esigua di Dna sui reperti della scena del crimine, soprattutto sui vestiti, sarebbe da attribuire principalmente all’azione della muffa che di fatto ha consumato ogni traccia biologica.

In attesa che il consulente nominato dal gip, Vinicio Cantarini, stenda la relazione definitiva, la difesa dell’unico indagato per l’omicidio della 78enne testimone di Geova, nel garage di via del Ciclamino, gli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi, dicono che “Louis Dassilva non è collocabile sulla scena del crimine”.

Intanto la Procura di Rimini ha chiuso le indagini preliminari a carico di Valeria Bartolucci, 51 anni, accusata di minacce e diffamazione aggravata nei confronti di Manuela Bianchi, donna con cui il marito Louis Dassilva, 34 anni, avrebbe intrattenuto una relazione extraconiugale. L’indagine per stalking contro Bartolucci sembra destinata all’archiviazione, mentre per le accuse di minacce e diffamazione potrebbe essere richiesto il rinvio a giudizio nei prossimi giorni.

La vicenda si intreccia con il caso dell’omicidio di Pierina Paganelli, per cui Louis Dassilva è attualmente detenuto. Durante le indagini sull’omicidio, Bartolucci venne a sapere della relazione extraconiugale del marito con Manuela Bianchi, nuora della vittima e vicina di casa. La scoperta provocò una reazione violenta da parte della donna, culminata in minacce esplicite e aggressioni verbali e fisiche.

Tra gli episodi contestati, quello del 2 luglio scorso è particolarmente significativo: durante le riprese di un servizio televisivo per Estate in diretta, Bartolucci avrebbe aggredito Manuela Bianchi, strappandole i capelli e pronunciando frasi minacciose come: “Ti ammazzo, ti levo la luce dagli occhi”.
Successivamente, il giorno dell’arresto del marito, il 16 luglio, Bartolucci avrebbe pronunciato frasi inquietanti alla presenza delle forze dell’ordine:
“Io non ci metto niente a scioglierla in un fusto di acido. Ci vuole poco a comprare un’arma a San Marino. La vorrei uccidere infilandole un coltello in pancia, ma senza farla morire subito, per godermi lo spettacolo.”

A seguito di queste dichiarazioni e comportamenti, Manuela Bianchi, assistita dall’avvocato Nunzia Barzan, ha sporto querela contro Bartolucci. La Procura ha indagato su entrambe le accuse: stalking e minacce/diffamazione. Tuttavia, la richiesta di una misura cautelare per stalking era stata respinta dal Gip, e ora il pubblico ministero ha chiesto l’archiviazione per questa accusa. Lo studio legale Barzan ha già presentato opposizione contro l’archiviazione, rendendo probabile un ulteriore esame del caso.

Nel frattempo, l’indagine per minacce e diffamazione aggravata si avvia verso la conclusione. L’avviso di chiusura indagini prelude a una probabile richiesta di rinvio a giudizio per Bartolucci, che potrebbe dover rispondere delle sue azioni davanti al tribunale.