HomeAmbienteRimini, “Sulle tracce dei rifiuti” e “In buone acque”: i report di Hera su raccolta differenziata e acqua potabile

2.600 analisi al giorno garantiscono la sicurezza dell’acqua di rubinetto


Rimini, “Sulle tracce dei rifiuti” e “In buone acque”: i report di Hera su raccolta differenziata e acqua potabile


4 Novembre 2024 / Redazione

Anche quest’anno il Gruppo Hera pubblica due report dedicati rispettivamente all’importanza di una corretta raccolta differenziata dei cittadini e alla qualità dell’acqua del rubinetto, che mirano a fare chiarezza su questi temi rendendo disponibili numeri aggiornati e informazioni a garanzia della massima trasparenza. Entrambi i report saranno disponibili nelle prossime settimane presso i principali sportelli clienti.

 

Una volta buttati, che fine fanno i nostri rifiuti? Ha senso fare la differenziata? Quanti ne vengono effettivamente recuperati? Il report di Hera “Sulle tracce dei rifiuti”, arrivato alla 15^ edizione, risponde a queste domande, tracciando il percorso dei rifiuti differenziati dai cittadini sul territorio servito dall’azienda, con dati verificati da un ente esterno che ne attesta la correttezza. Ognuno di noi, in media, produce 342 kg di rifiuti differenziati all’anno. Si tratta in prevalenza di organico (83 kg), verde (71 kg), carta (68 kg), vetro (44 kg), plastica (43 kg), e in misura minore le altre tipologie. Questi rifiuti raggiungono 65 impianti di prima destinazione da cui vengono avviati a recupero in 157 impianti che li riportano nel ciclo produttivo. Un esempio è l’organico che Hera trasforma in biometano, combustibile rinnovabile al 100% destinato all’autotrazione, e compost di qualità, utilizzato come fertilizzante in agricoltura. Di tutti questi materiali raccolti in modo differenziato, l’88% è stato recuperato, il restante è costituito da materiali estranei o non riciclabili.

In casa, però, differenziamo proprio tutto? A giudicare dal report, si potrebbe ancora migliorare: un quinto di ciò che buttiamo nel sacchetto dell’indifferenziato è in realtà potenzialmente riciclabile. Uno spreco, quindi, che indica come ci sia ancora un po’ di strada da fare, anche se i risultati ottenuti fino a qui sono certamente molto buoni: ad esempio la raccolta differenziata nei territori serviti dal Gruppo Hera, che nel I semestre di quest’anno ha superato il 74%, oppure il ricorso alla discarica, per il quale l’Unione europea ha fissato l’obiettivo del 10% al 2035 con Hera già da anni sotto al 3%. Un aiuto a fare sempre meglio arriva dal Rifiutologo, l’app gratuita di Hera che aiuta le persone a migliorare quantità e qualità della raccolta differenziata, assistendole su come conferire correttamente ogni tipologia di scarto.

E la qualità dell’acqua del rubinetto invece? Si può bere? Questo impegno per la trasparenza si replica anche nel report “In buone acque”, interamente dedicato all’acqua del rubinetto. In Italia, il 68% dei cittadini beve l’acqua del rubinetto. Chi non lo fa è per il timore che non sia controllata e sicura (fonte Libro Bianco 2024 – Valore Acqua per l’Italia, The European House – Ambrosetti). Non sorprende, quindi, che, sempre citando la stessa fonte, l’Italia sia il paese europeo con il maggiore consumo di acqua minerale in bottiglia, 249 litri pro capite. I dati però, al contrario, attestano che l’Italia è tra i Paesi europei con la qualità dell’acqua migliore, Emilia-Romagna in testa come certificato anche dal Centro nazionale per la sicurezza delle acque. Nel territorio servito dal Gruppo Hera, ogni anno vengono svolte circa un milione di analisi (oltre 2.600 al giorno): nel report ci sono i risultati delle analisi per ciascuna provincia servita, una vera e propria etichetta dell’acqua del rubinetto che nel sito dell’azienda e nelle bollette inviate ai cittadini sono riportati per singolo comune. Un’acqua sicura quindi, e anche economica: sostituire l’acqua in bottiglia con quella del rubinetto permetterebbe a una famiglia di tre persone di risparmiare 600 euro l’anno.

Per contribuire alla diffusione di una cultura dell’acqua, che restituisca una corretta informazione intorno a questa risorsa e alla sua importanza, il Gruppo Hera è da tempo impegnato in un progetto di comunicazione a tutto tondo, per aumentare chiarezza e trasparenza: al report “In buone acque” si affianca, ad esempio, un canale web tutto dedicato all’acqua (gruppohera.it/acqua), dove si scoprono consigli su come risparmiarla, oltre a curiosità e risposte alle domande più ricorrenti. Un altro strumento è il Diario dei consumi – già disponibile per il 37,5% dei clienti del Gruppo, con l’obiettivo di arrivare al 77% nel 2027 – che permette di confrontare i propri consumi di acqua con quelli di altri utenti simili, per potersi così migliorare.

La nuova edizione del report “In buone acque” è già su www.gruppohera.it/report e quella del report “Sulle tracce dei rifiuti” lo sarà a breve.