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Il sindaco Sadegholvaad e l’assessore Bragagni: “L’omaggio ad un grande artista del Novecento che ha saputo raccontare e celebrare Rimini”


Rimini: una piazzetta intitolata a Demos Bonini


30 Luglio 2024 / Pietroneno Capitani

Una cerimonia informale, tra famigliari e amici, quella svolta ieri in centro storico tra via Castelfidardo e via IV Novembre, nella piazzetta che da ieri porta ufficialmente il nome del pittore Demos Bonini. Presenti alla intitolazione tra gli altri il figlio Aureliano Bonini (Sigismondo d’oro 2022), i nipoti Stefano e Massimo, insieme al sindaco Jamil Sadegholvaad e all’assessore alla toponomastica Francesco Bragagni. Presente anche l’onorevole Andrea Gnassi. Il sindaco ha ricordato Demos Bonini, come “uno dei grandi artisti del Novecento riminese che ha saputo celebrare e descrivere la sua città, soprattutto in un momento complicatissimo come il dopoguerra, immortalando l’orgoglio riminese anche nei suoi quadri”. L’assessore Bragagni ha invece sottolineato come “questa intitolazione persegue l’obiettivo di valorizzare quei concittadini che non solo sono ricordati e godono dell’affetto della comunità, ma che hanno tenuto alto il nome di Rimini nel Paese. E Demos, che nella sua vita ha intessuto relazioni e scambi con artisti come Guttuso e De Pisis, ma soprattutto grazie alle sue opere che ne fanno uno dei migliori pittori contemporanei italiani, ha sicuramente reso onore alla nostra città”.

 

Piazzetta “Demos Bonini – Pittore riminese (Rimini 1915-1991)

Figlio di un famoso decoratore d’interni, Bonini decide fin da subito di votare la propria vita alla pittura: “Sono pittore, credo di esserlo sempre stato, anche quando non dipingevo”, si presenta così in Una vita per la pittura. Scritti e dipinti di un artista riminese, una sorta di autobiografia in forma di racconto.

Per tutti Demos – artista riminese dal linguaggio pittorico realista, inserito dai critici nella lista dei migliori pittori contemporanei italiani, ha disegnato e dipinto storie di mare e di collina, di fatiche contadine e di abitudini borghesi, di uomini e di prospettive con il disincanto, l’ironia, l’inquietudine e la gioia tipica dei sopravvissuti alla seconda guerra mondiale. Demos, radicato a Rimini, ha dipinto sentimenti, delusioni, amori e stati d’animo vissuti di pari passo col fluttuante ritmo della sua città, metropolitana in estate e pigra in inverno. Un pittore speciale, che non ha solo esposto le sue opere in decine di gallerie in Italia e all’estero, ma ha ricevuto premi prestigiosi ed ha una storia intensa di amicizia e reciprocità (tra gli altri) con Federico Fellini, Renato Guttuso e Sergio Zavoli.