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In provincia di Rimini -49, persi in totale 1.395 posti di lavoro


Romagna, continua la desertificazione bancaria: in 5 anni chiusi 162 sportelli


8 Agosto 2023 / Redazione

Continua senza sosta la chiusura degli sportelli bancari un calo iniziato dal 2008. A pagarne sempre più le conseguenze sono i piccoli comuni periferici e le persone più anziane meno avvezze ai servizi on-line. Nella provincia di Rimini sono ben 7 i comuni sprovvisti di servizio bancario (Casteldelci, Gemmano, Maiolo, Montecopiolo, Montegridolfo, Sassofeltrio e Talamello), nella provincia di Forlì-Cesena 2 (Borghi e Portico e San Benedetto) mentre a Ravenna tutti in tutti i comuni c’è almeno uno sportello bancario.
La chiusura dei 162 sportelli bancari in Romagna ha comportato anche la perdita di 1.395 posti di lavoro. Questo dato evidenzia come la desertificazione bancaria non abbia solo un impatto negativo sulla disponibilità dei servizi finanziari, ma abbia anche conseguenze significative sul piano occupazionale.
Emilia Romagna
Dai dati forniti dalla Banca d’Italia emerge che la Regione Emilia-Romagna registra un andamento evidente del fenomeno della “desertificazione” degli sportelli bancari. Dai 2.807 sportelli del 31 dicembre 2017 si è scesi a 2.171 del 2022, con un calo del -22.66%. In regione sono stati chiusi 636 sportelli in 5 anni.
Romagna
In Romagna  tra il 2017 e il 2022 è la provincia di Forlì Cesena quella che registra un calo maggiore, 68 sportelli pari al -24.64%, seguita dalla provincia di Rimini con un calo di 49 sportelli pari al -21.21% e Ravenna che registra un calo di 45 sportelli nel periodo considerato, pari al -16.67%. Tranne la provincia di Ravenna le altre due hanno una media in linea con quella della regione Emilia-Romagna -22.66%.
Forlì-Cesena
Nella provincia di Forlì-Cesena, nel periodo 20017-2022 si è verificata una diminuzione di 68 sportelli. Due comuni non vedono più la presenza bancaria: Borghi (2.871 abitanti) e Portico e San Benedetto (723 abitanti). Nell’intera provincia il valore medio di abitanti per sportello è pari a 1.637 unità.
Ravenna
Nella provincia di Ravenna, nel periodo 2017-2022 si è verificata una diminuzione di 45 sportelli. In tutti i comuni c’è la presenza di almeno uno sportello bancario. Nella intera provincia il valore medio di abitanti per sportello è pari a 1.744 unità.
Rimini
Nella provincia di Rimini nel periodo 2017-2022 si è verificata una diminuzione di 49 sportelli. Sono ben 7 i comuni sprovvisti di sportelli bancari Casteldelci (373), Gemmano (1.135) Montegridolfo (994), Maiolo (801), Montecopiolo (1.028), Sassofeltrio (1.353) Talamello (1.067). Nella intera provincia il valore medio di abitanti per sportello è pari a 1.775 unità.
Conclusioni
“Il trend inesorabile di chiusura degli sportelli bancari, avviato nel 2008 e purtroppo ancora in atto, suscita preoccupazione e attenzione – commentano il Segretario Generale CISL Romagna, Francesco Marinelli e la Segretaria Generale FIRST CISL Romagna, Valentina Brandi -. Questa tendenza sta avendo un impatto negativo, soprattutto nei piccoli comuni periferici e tra le persone anziane, che spesso preferiscono l’accesso ai tradizionali servizi bancari fisici rispetto a quelli online.
Le conseguenze di questa desertificazione bancaria sono molteplici e, purtroppo, una delle più gravi è la perdita di posti di lavoro infatti, secondo i dati raccolti, ben 1.395 posti di lavoro sono stati persi a causa delle chiusure degli sportelli.
Sottolineiamo l’importante funzione sociale che le banche rivestono, andando oltre la loro natura di imprese – continuano i segretari cislini -. Va considerato il ruolo significativo che le istituzioni finanziarie possono avere nel promuovere il benessere sociale e contribuire allo sviluppo occupazionale ed economico del Paese.
È di fondamentale importanza che le banche valutino attentamente di promuovere l’ampliamento dei servizi bancari e il ritorno alla territorialità, anche da parte delle grandi istituzioni finanziarie. Inoltre, è essenziale cercare soluzioni innovative per erogare servizi ai clienti in modo compatibile con l’attività bancaria tradizionale. Questo approccio rappresenta una strada da percorrere per conciliare gli obiettivi di profitto con il beneficio sociale, favorendo una maggiore inclusione finanziaria e sostenendo il benessere delle comunità locali, soprattutto nelle aree periferiche, dove i servizi bancari rivestono un ruolo vitale nel sostegno del tessuto sociale ed economico delle comunità locali.
Solo attraverso una maggiore collaborazione e un’attenzione mirata verso le specifiche esigenze delle diverse realtà locali, – concludono Marinelli e Brandi – sarà possibile costruire una rete di servizi bancari più inclusiva ed efficace, in grado di soddisfare le necessità di tutti i cittadini e contribuire al progresso dell’intera società”.