Energia Wind 2020 ha presentato al ministero dell’ambiente le ultime proposte progettuali per il parco eolico al largo delle coste di Rimini. Il nuovo progetto accoglie in buona parte le richieste dei comuni e della Regione. In particolare era stato chiesto di spostare oltre le 12 miglia le prime pale eoliche per evitare un impatto visivo forte sulla costa e salvaguardare i giacimenti di sabbia in mare che servono alla Regione per il ripascimento della costa. Il nuovo progetto prevede che le pale eoliche siano da un minimo di 12 miglia nautiche dalla costa (22,5 chilometri) fino a 21 miglia (circa 339 chilometri). Il primo progetto presentato prevedeva tutto l’impianto realizzato tra 6 e 12 miglia nautiche. Con altre soluzioni tecniche si è risolto anche il problema dei giacimenti di sabbia che potranno essere utilizzati anche in futuro. La nuova soluzione progettuale allontana anche il parco eolico di Wind da quello ravennate di Agnes che arrivava fin davanti a Torre Pedrera. Ricordiamo che Il progetto prevede la realizzazione di un impianto eolico offshore della potenza complessiva di 330 MW, prodotta da 51 aerogeneratori di 6,5MW di potenza ciascuno, di altezza massima dal medio mare compresa in un range di 210-202 metri e con diametro del

L'iniziativa di i Be Kind e Futuro Verde promossa dal comune di Rimini

L'unico punto critico resta a Casalborsetti 100 metri a nord della foce del Canale Destra Reno

Situazioni probabilmente destinate a rientrare già nei prossimi giorni

I 91 abitanti che vivono nel paese dei "testi" per la piada possono raggiungere Sogliano solo attraverso una strada bianca

Pessime le condizioni del mare in queste settimane dopo l'alluvione

Provo a scrivere, ma è duro il cazzeggio dopo aver visto certe immagini e sentito tanti commenti.  Ma lo spettacolo deve continuare come ha detto e fatto Bruce Springsteen a Ferrara, incapace di dire una parola per la Romagna, lui paladino americano dei diseredati e degli oppressi a stelle e strisce. Male, molto male. Torniamo a bomba. Piove Governo ladro. Il problema è conciliare lo sviluppo economico con il territorio. Più terra mangiamo, più siamo fragili. Noi da raspa terra siamo diventati mangia terra. Più cementifichiamo, più affoghiamo. Il rispetto del fiume, del torrente, del rio, del canale, del fosso è fondamentale. A volte non basta, ma costruire sulle golene è da folli, è delinquenziale. Anni fa (secolo scorso) sono andato in procura a denunciare il frazionamento speculativo di terreni agricoli che diventavano lotti edificabili. Risultato? Zero. La Storia non ci ha insegnato nulla. Vedi l’Ucraina. Se vuoi la pace non puoi continuare a mandare armi. Rurali sempre. Enrico Santini

Focalizzo le riflessioni di questo secondo “pezzo” su Rimini. Nella nostra regione, nella nostra città, abbiamo autorizzato come amministrazioni periferiche troppo consumo dei suoli. Su Rimini è stato addirittura coniato un neologismo  ad hoc: riminizzazione. Che ancora il T9 del mio computer non ha recepito. Ma che fa parte della lingua italiana. Essendo stampato su ogni dizionario, o enciclopedia che sia. In realtà il coefficiente di edificazione è al disotto della media nazionale e regionale. Ma tant’è! Con il senno di poi e la cultura ambientalista  che oggi abbiamo acquisito, potendo ritornare al passato, non ci comporteremmo così. Controprova: chiedere a Gnassi che ha personalmente messo a repentaglio i suoi beni privati. Per bloccare i cosiddetti diritti acquisiti che i costruttori giustamente accampavano per deliberazioni delle giunte antecedenti. E’ stato fatto per acquisire consenso, perché costruire fogne e negare autorizzazioni non pagava in termini elettorali? Credo proprio di sì. Ma quella cultura uscita dalla devastazione del conflitto bellico che utilizzava anche le macerie del Kursaal pur di ricostruire, ha fatto da “staffetta” all’ubriacatura del boom economico  di fine anni ’60 declinato nella nostra città con la nascita e il decollo del cosiddetto turismo di massa. Che ha creato tanta ricchezza diffusa.

"Il riassetto territoriale e i divieti che esso comporta (niente costruzioni vicino ai fiumi o in aree sensibili) non porta voti"

Invece sono purtroppo reali gli effetti del maltempo sul litorale: foto e video della spiaggia di Rimini invasa dai detriti

A rischio gli impianti di Rimini in via Dario Campana, Montescudo, Morciano. Riparata la paratia della diga del Conca

Chiuse la paratie e ripresa la raccolta acque al Conca, falde del Marecchia in risalita ma ancora sotto il livello stagionale