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"La città della scimmia", ultimo lavoro del riminese Danilo Re finalista al premio letterario "Città di Castello 2023" nella sezione saggi inediti

«Gli ex voto che si trovano all’interno o nel pronao sono i seguenti: un trono di Arimnestos che regnò sui Tirreni, il quale per primo fra i barbari offrì un ex voto allo Zeus di Olimpia…»: queste parole del geografo greco Pausania nella sua "Periegesi della Grecia" (II sec. d.C.) da sempre hanno acceso curiosità e fantasia. Poichè si parla dei Tirreni, uno dei nomi degli Etruschi, con tutto quel che ne consegue in termini di mistero riguardo le loro origini, sulle quali già si dispoutava nell'antichità: provenienti dall'Oriente come diceva Erodoto o indigeni dell'Italia come al contrario affermava Dionigi di Alicarnasso? Curiosità e fantasia vieppiù stimolate da queste parti, con quell'assonanza fra Arimnestos e Arimnus fume e Ariminum città, sommata alla presenza dei proto-Etruschi o "villanoviani" a Verucchio e i clamorosi rinvenimenti nelle loro sepolture, fra cui proprio dei meravigliosi troni. Queste le suggestioni che hanno ispirato il riminese Danilo Re per il suo ultimo lavoro "La città della scimmia", finalista al premio letterario "Città di Castello 2023" nella sezione saggi inediti. Re da molto tempo diverte e si diverte con ipotesi affascinanti: sua l'idea, niente affatto peregrina, che il gruppo scultoreo senza dubbio presente sulla sommità dell'Arco d'Augusto di Rimini

Condividere, è questa la parola-chiave che unisce socie e soci del Gruppo acquaChiara, nato da donne che hanno vissuto l’esperienza della malattia oncologia ma aperto a tutte e a tutti coloro che desiderano trascorrere del tempo insieme. “Abbiamo sentito la necessità di mettere a disposizione la nostra esperienza maturata sul campo e condividerla con chi affronta una diagnosi di tumore”- dicono le donne fondatrici del Gruppo acquaChiara. “La malattia è un percorso difficile – raccontano Sonia, Clelia, Simona, Mara, Fernanda e le altre socie – ma percorribile. Per questo è importante conoscere le cure che si possono intraprendere, confrontarsi sulle conseguenze e individuare le soluzioni ai problemi che possono sorgere.” Il Gruppo acquaChiara, attivo sul territorio che da Novafeltria si estende fino a Casteldelci, Montecopiolo, Carpegna ecc.,  è costituito da donne, uomini, famiglie che desiderano contribuire alla diffusione della prevenzione e vogliono promuovere una cultura, basata su esperienze concrete, che elimini dal linguaggio comune espressioni come male incurabile. “La chemioterapia – continuano le socie –genera tanta paura, ma è una cura fondamentale che, nonostante i problemi, si può fronteggiare e attraversare.” La malattia oncologica è una delle tante situazioni che si possono incontrare nella vita, costituisce una fase dell’esistenza ma non la

Protette le murature medievali rimaste sepolte per secoli e installata una seconda elettropompa per evitare allagamenti

Si è completato a inizio settimana l’intervento di restauro di Porta Galliana, uno dei gioielli del patrimonio storico della città. Riconsegnata ai riminesi nel pieno della sua bellezza già nell’aprile di due anni fa al termine di un articolato intervento di valorizzazione dell’area archeologica, negli ultimi mesi l’antica porta medievale è stata al centro di ulteriori interventi, progettati e realizzati sotto l’alta sorveglianza della competente Soprintendenza Archeologia e Belle Arti. I lavori sono stati pensati con l’obiettivo di perfezionare il restauro conservativo già eseguito mettendo ulteriormente in protezione le murature in laterizio della Porta e intervenendo sulle superfici che rimasero a contatto con il terreno durante i secoli in cui il monumento rimase interrato. Affiancati agli interventi di restauro sono stati portati a termine interventi sull’impianto fognario esistente con installazione di una seconda elettropompa di sollevamento acque (meteoriche e di falda), in aiuto a quella già esistente, per garantirne la totale efficienza in caso di eventi meterologici estremi che potrebbero dar vita ad allagamenti. L’intervento, realizzato da COCER Costruzioni affiancata dalla Ditta specializzata AD Arte, sarà completato nelle prossime settimane con il posizionamento nel sito di alcuni totem descrittivi, in corso di approvazione da parte della Soprintendenza, che racconteranno ai passanti e ai visitatori la storia della

Domenica 7 aprile l'inaugurazione, costo complessivo di 410 mila euro

A Santarcangelo domenica 7 aprile apre ufficialmente le porte alla città il parco archeologico del Macabucco. In programma, dalle ore 10, un evento che prenderà avvio dal Musas per arrivare fino alla grande area verde passando dal parco dei Cappuccini. L’iniziativa comincerà infatti alle ore 10 al Museo storico archeologico – che venerdì 5 aprile riaprirà con nuovi percorsi di visita realizzati grazie ai fondi del Pnrr che rendono fruibile il patrimonio attraverso la multisensorialità – con la presentazione del totem multimediale dedicato alle fornaci e alle produzioni romane di Santarcangelo. A seguire, dal Musas partirà una passeggiata, condotta dalla Pro Loco, verso il parco dei Cappuccini per poi raggiungere il parco del Macabucco con un percorso “a ritroso” dai reperti musealizzati fino al sito archeologico in cui sono stati rinvenuti. Dopo i saluti istituzionali della sindaca Alice Parma e degli assessori comunali, inizierà una vera e propria festa con aperitivo di benvenuto, ligaza e djset a cura di #tbj Dance e Dozzi. “Un parco urbano e archeologico al tempo stesso, futuro luogo di ritrovo del quartiere e di valorizzazione della storia locale, punto di riferimento per il cicloturismo che collega le grandi infrastrutture verdi della città e della Valmarecchia, all’insegna della

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