Ultimo appuntamento estivo del Comitato Misano Monte. Un ultima data del Cinema all’Aperto. Una delle sue frasi più belle è: "Mi piacerebbe essere ricordato come uno che in gara sapeva emozionare”. "SIC" il DocuFilm di un grande Campione che ancora oggi infiamma i nostri cuori, Marco Simoncelli. Il ricavato della serata sarà devoluto alla Fondazione Marco Simoncelli Onlus 58. L’evento realizzato con il patrocinio del Comune di Misano Adriatico, il 2 Settembre ore 21, presso il campo degli Ulivi, Chiesa di Misano Monte. “Un sentito e doveroso ringraziamento agli sponsor: Rivierabanca SAVORETTI ASSICURAZIONI Futurtenda e un calorosissimo grazie - scrivono gli organizzatori - a Sky che ci ha concesso i diritti gratuiti per la trasmissione del DocuFilm e alla Zona Pastorale Misano che ci ospita nella meravigliosa cornice del Campo degli Ulivi dietro la Chiesa de Santi Biagio ed Erasmo”.
Da lunedì 26 fino a mercoledì 28 agosto, presso il Cinema Tiberio di Rimini, verrà proiettato il documentario Pericolosamente vicini (2024) diretto da Andreas Pichler, al prezzo promozionale di 3,50 euro grazie all’iniziativa nazionale CinemaRevolution 2024. Nella Val di Sole gli avvistamenti degli orsi non sono più una cosa improbabile. Dal 2003, infatti, dopo un attento studio di fattibilità, per salvare i pochi orsi sopravvissuti dall’estinzione, la provincia autonoma di Trento, con un finanziamento europeo, ha dato il via ad un progetto di ripopolamento realizzato con il rilascio di alcuni esemplari provenienti dalla Slovenia. Con l’aumento degli orsi, però, sono aumentati anche gli incontri tra i grandi e fortissimi carnivori e gli esseri umani, talvolta favoriti dalla pratica sbagliatissima di far trovare del cibo agli animali. Nel 2023, l’uccisione di un runner ventiseienne per mano dell’orsa JJ4, giudicata pericolosa eppure ancora in libertà, ha fatto esplodere il dibattito mediatico circa l’opportunità e la possibilità di una convivenza tra uomini e orsi sulle nostre Alpi. Il documentario offre a tutti lo spazio necessario per esternare le proprie ragioni, perché queste ragioni esistono, sono reali; tanto quelle degli abitanti delle zone abitate che confinano con i boschi, spaventati e traumatizzati, quanto quelle degli allevatori, che temono
Venerdì 23 agosto, presso la Corte degli Agostiniani di Rimini, verrà proiettato The Old Oak (2023) di Ken Loach, nell’ambito della rassegna Meeting per l’amicizia fra i popoli. La vicenda è ambientata nei nostri giorni in un villaggio nel Nord-Est dell'Inghilterra, situato nella Contea di Durham, dove molti giovani lasciano la propria terra dopo la chiusura delle miniere locali, e rimane ormai aperto solo un ultimo pub, chiamato appunto “The Old Oak”, la vecchia quercia. Così, quella che una volta era una comunità prospera e coesa, si ritrova a fare i conti con una forte rabbia sociale, con un profondo risentimento e una totale mancanza di speranza per il futuro. A far scoppiare questa bomba ad orologeria, che spesso prende le forme di un vero e proprio razzismo, sarà l’arrivo di alcuni rifugiati siriani… Annunciato come l’ultimo film di Ken Loach, The Old Oak mette in scena una dinamica sempre più ricorrente in un mondo ormai completamente globalizzato: ovvero la cosiddetta “guerra fra poveri” che contrappone le classi più indigenti dell’Occidente ai migranti che arrivano in Europa dall’Africa e dall’Asia. Il regista inglese, da sempre sensibile alle questioni socioeconomiche della sinistra, suggerisce che bisognerebbe invece coalizzarsi contro il nemico comune, ovvero un sistema iper-capitalistico
Difficile trovare nella storia del cinema un’affinità, una complicità, come quella che univa Federico Fellini e Marcello Mastroianni, l’antidivo, l’attore che giocava sul suo essere un sex symbol e che del regista è stato l’alter ego. Un sodalizio che ha segnato la storia di un’epoca. “Amo gli attori che non arrivano troppo ben preparati – diceva Fellini – e da questo punto di vista Mastroianni è una gioia. Lui non si preoccupa per tempo di quello che accadrà. Si cala nel personaggio senza fare domande”. E i personaggi che Fellini ha affidato a Mastroianni si portano tutti dentro un pezzo di vita del riminese: da Marcello, l’intellettuale disincantato de La dolce vita, a Snaporaz, l’ex vitellone de La città delle donne, da Pippo di Ginger e Fred, il vecchio ballerino di tip-tap al tempo della televisione commerciale. Fino al più autobiografico di tutti, il protagonista del film che ha inventato un genere e allargato i confini del cinema: Guido di 8½, il regista in crisi esistenziale e creativa. Ed è proprio con la proiezione a ingresso libero di questo capolavoro di Fellini, il suo terzo Oscar dei 5 vinti, che giovedì 22 agosto alle 21.15, alla corte degli Agostiniani, si ricorderanno i
Giovedì 22 agosto, presso la Corte degli Agostiniani di Rimini, verrà proiettato 8½ (1963) di Federico Fellini, presentato da Davide Bagnaresi nell’ambito della rassegna Mastroianni 100. La copia della pellicola proviene dalla Cineteca Nazionale, e la proiezione è a ingresso libero. La vicenda ruota attorno al regista Guido Anselmi (interpretato da Marcello Mastroianni), il quale deve fare i conti con una serie di “distrazioni” che lo allontanano dal suo lavoro: la moglie remissiva e fedele (Anouk Aimée), l'amante passionale (Sandra Milo), i ricordi nostalgici di un'educazione repressiva, fino a una misteriosa e sfuggente figura femminile (Claudia Cardinale)… tutto ciò porta il regista a fare e disfare un film che sembra ormai naufragato per La sontuosa autobiografia di un genio, presentata sotto forma di racconto multifocale. Un testamento artistico multiforme di un autore che si offre al mondo senza trattenere nulla della straordinaria integrità delle sue quotidiane bugie. Guido, un regista debilitato dalla malinconia e dall'indolenza, ma allo stesso tempo affascinante e complesso nell'animo, rappresenta per Fellini molto più di un semplice alter ego; è il mezzo attraverso il quale si manifesta un flusso di coscienza travolgente, in cui luci e ombre del mondo felliniano si intrecciano, delineando una sorta di moderno romanzo cinematografico narrato
Mercoledì 21 agosto, presso la Corte degli Agostiniani di Rimini, verrà proiettato Tatami - Una donna in lotta per la libertà (2023) di Guy Nattiv e Zar Amir Ebrahimi, presentato da Otello Cenci nell’ambito della rassegna Meeting per l’amicizia fra i popoli. Leila Hosseini (interpretata da Arienne Mandi) è una talentuosa judoka iraniana impegnata nei campionati mondiali di Judo a Tbilisi, in Georgia, accompagnata dalla sua allenatrice Maryam (Zar Amir Ebrahimi). Una medaglia storica sembra a portata di mano, ma il governo di Teheran esige che si ritiri dalla competizione per evitare di affrontare un’atleta israeliana, minacciando gravi ritorsioni contro i familiari rimasti in patria e costringendo le due donne a una decisione che va al di là del mero piano sportivo
Martedì 20 agosto, presso la Corte degli Agostiniani di Rimini, verrà proiettato Lupin III – Il castello di Cagliostro (1979) del maestro giapponese Hayao Miyazaki, presentato da Sabrina Zanetti nell’ambito della rassegna Back to the screen. In cerca di tesori da trafugare, Lupin si imbatte nella giovane e sfortunata Clarisse, futura sposa del Conte di Cagliostro, il quale la desidera solo per ottenere il suo anello. Il ladro farà di tutto per salvare la ragazza, ma oltre al Conte anche l'ispettore Zenigata è sulle sue tracce… Primo lungometraggio diretto da Hayao Miyazaki, Lupin III – Il castello di Cagliostro (in lingua originale ルパン三世 カリオストロの城, ovvero Rupan Sansei: Kariosutoro no shiro) si distingue per la bellezza e la precisione del disegno, che appare tuttora moderno e per nulla superato. Lupin, Jigen, Goemon e Fujiko, i protagonisti della celebre serie animata, mettono in moto una macchina narrativa efficace e coinvolgente. In particolare, il ladro protagonista, spavaldo ma incredibilmente astuto, si distingue dimostrando di avere un grande cuore. L'avventura e l'azione di certo non mancano, ma ad arricchire la trama c’è anche un sano tocco di romanticismo. Peccato solo per un calo notevole nella seconda metà del film, che evidenzia una padronanza narrativa ancora in fase di sviluppo,
E’ morto a 88 anni Alain Delon, icona del cinema mondiale, Malato da tempo, aveva legatori suo nome ad alcuni film indimenticabili, famosa la scena del ballo ne “Il gattopardo”, con Claudia Cardinale. A Rimini lo legava il film “La prima notte di quiete”, girato da Valerio Zurlini. Era uno dei volti più noti e più amati del cinema. “Alain Fabien, Anouchka e Anthony sono profondamente addolorati nell'annunciare la morte del loro padre”, questo l’annuncio dei tre figli. Alain Delon nasce l'8 novembre 1935 a Sceaux, nell'Alta Senna. La sua infanzia non è semplice: è abbandonato a quattro anni dai genitori, freschi di divorzio. Un evento che segnerà per sempre la vita dell’attore transalpino. Nel 1957 il debutto al cinema e trova la conferma artistica con Luchino Visconti in "Rocco e i suoi fratelli" per poi incontrare Michelangelo Antonioni ("L'eclisse", 1962) e trionfare con "Il Gattopardo" (Palma d'oro a Cannes nel 1963). La sua vita privata è caratterizzata da grandi amori con le più belle donne del periodo, ricordiamo tra le altre Nathalie Delon, Romy Schneider, Dalida. "La prima notte di quiete" era stato da poco riproposto all'arena degli Agostiniani di Rimini. In quell'occasione lo storico e critico d’arte Alessandro Giovanardi aveva elencato i 7 motivi per cui vale la pena
Domenica 18 agosto, presso la Corte degli Agostiniani di Rimini, verrà proiettato Harry Potter e il prigioniero di Azkaban (2004) diretto dal celebre regista messicano Alfonso Cuarón, presentato da Simona Meriggi nell’ambito della rassegna 20 anni dopo. Dal carcere di massima sicurezza dei maghi, Azkaban, fugge il pericoloso criminale Sirius Black, interpretato dal Premio Oscar Gary Oldman. La scuola di Hogwarts è in pericolo, in particolare il giovane Harry Potter (Daniel Radcliffe), i cui genitori erano legati a Black da una profonda amicizia. Tuttavia, non tutto è come sembra, e persino l'affidabile professor Remus Lupin (David Thewlis) nasconde un oscuro segreto… Diretto magistralmente da un maestro del cinema contemporaneo come Alfonso Cuarón, il terzo capitolo è forse il più riuscito dell’intera saga, avendo saputo accentuare gli elementi horror con grande efficacia drammaturgica. Il film si distacca definitivamente dalle atmosfere più rassicuranti (sebbene sempre fantastiche) dei precedenti, pensati forse più per un pubblico infantile, osando anche con significativi virtuosismi registici. Notevoli le scene del volo dell'Ippogrifo Fierobecco, le vedute sulle scale mobili di Hogwarts e, soprattutto, l'introduzione dei terrificanti Dissennatori, che acquisteranno un ruolo sempre più centrale nei successivi capitoli della saga. La trama si fa più complessa, i protagonisti stanno maturando e si confrontano con l'ambiguità
Diretto da Giulia Giapponesi e realizzato in collaborazione con l'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, l’Associazione fra i familiari delle vittime della strage alla stazione e la casa di produzione Codalunga, il film racconta la storia degli 85 volontari che hanno portato a termine i viaggi che le vittime della strage non hanno potuto completare. I volontari hanno compiuto il viaggio portando con sé una valigia bianca, testimonianza di una memoria che continua. Una volta arrivati “a destino”, i volontari hanno consegnato la valigia a un passante, a una famiglia, a un sindaco, raccontando della strage e della persona che hanno simbolicamente portato a destinazione. Il film, la cui durata è 64minuti, ripercorre le tracce del progetto "A destino - 85 viaggi da completare", sostenuto nel 2022 sempre dall'Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna in collaborazione con il Teatro dell'Argine e Bam! Strategie culturali. Oltre alle tante voci dei volontari che quel viaggio hanno deciso di intraprendere per onorare la memoria delle vittime, nel film intervengono Micaela Casalboni e Andrea Paolucci, direttori artistici del Teatro dell'Argine, Paolo Bolognesi e Paolo Lambertini, dell'Associazione fra i familiari delle vittime della strage, Cinzia Venturoli, storica e docente dell'Università di Bologna, Miriam Ridolfi, assessora del Comune di Bologna che coordinò
Rafforzare il ruolo del cinema come strumento per la valorizzazione del territorio e per incentivare una nuova offerta turistica: sono gli obiettivi ambiziosi che si propone il progetto “REEL: un viaggio cinematografico tra Italia e Croazia”, iniziativa che rientra in un programma promosso dall’Unione Europea (INTERREG Italia-Croazia 2021-2027) che lega i due Paesi affacciati sull’Adriatico in una sfida comune: fare leva sul cinema come volano per la promozione delle destinazioni e per attrarre le giovani generazioni. Un’opportunità che il Comune di Rimini, proseguendo nell’impegno sulla cultura e sull’arte per lo sviluppo della città, ha voluto cogliere: ha così partecipato al bando ed è stata inserita tra i sei partner del progetto, insieme a realtà quali la Fondazione Apulia Film Commission e la Città di Venezia (per l’Italia), l’Istrian Cultural Agency, Art-kino e Public Institution Dubrovnik Cinemas (per la Croazia). Il progetto, approvato ieri dalla Giunta Comunale, mette a disposizione un finanziamento per il Comune di Rimini pari a 254.500 euro per la realizzazione di una serie di azioni per il triennio finalizzate in particolare a potenziare l’offerta di iniziative cinematografiche ed espositive, ma soprattutto a migliorare la fruibilità del Fellini Museum grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie e i programmi di formazione
Il cartellone di Arena Cinepalace, i film sotto le stelle al Parco degli Olivetani a cura di Giometti Cinema, prosegue con le pellicole cult e d’autore, film stranieri, commedie italiane e anteprime nazionali. Per la settimana di Ferragosto si parte mercoledì 14 con il film "Anatomia di una caduta” di Justine Triet, una tesa e inquietante storia di doppie verità che ribalta i ruoli di coppia tradizionali. La scrittrice tedesca Sandra Voyter vive in uno chalet sulle montagne vicine a Grenoble insieme al marito Samuel e al loro figlio non vedente Daniel. Samuel viene trovato morto sul selciato innevato davanti allo chalet e Sandra sarà la principale indagata. Sarà questo il dilemma da risolvere attraverso un'indagine minuziosa e un processo complicato e seguitissimo dai media. Il film ha ottenuto quattro candidature e vinto un premio agli Oscar, è stato premiato al Festival di Cannes, ha vinto un premio ai David di Donatello, quattro candidature e vinto due Golden Globes oltre ad altri premi internazionali. Per il giorno di Ferragosto, giovedì 15, le proiezioni si spostano nelle sale del Cinepalace (viale Virgilio 19) per l’anteprima nazionale “Ricomincio da taaac” di Pietro Belfiore. L’iconico “Signor Imbruttito” (Germano Lanzoni) perde lavoro, casa e famiglia a