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Aveva compiuto atti di bullismo nei confronti di una coetanea.

Nei giorni scorsi, la Divisione di Polizia Anticrimine della Questura di Rimini ha adottato un provvedimento di ammonimento per stalking nei confronti di una giovane infra-quattordicenne residente in Provincia di Rimini. Si tratta di uno dei primi provvedimenti adottati in Italia dopo l’applicazione della nuova normativa del cosiddetto D.L. “Caivano”(Misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile, nonché per la sicurezza dei minori in ambito digitale). Il caso è arrivato in Questura, dove sono stati evidenziati i continui atti persecutori commessi in ambito scolastico e sui social network da una giovane ragazza nei confronti di una coetanea. Tale tipologia di ammonimento, già sperimentata in materia di atti persecutori e violenza domestica, è stata introdotta dal legislatore a tutela di soggetti minori vittime di episodi di stalking, con la finalità preventiva e educativa di dissuadere gli autori, anch’essi minorenni, alla reiterazione di simili condotte delittuose che, nella maggior parte dei casi, degenerano nei fenomeni di bullismo e di cyberbullismo, nonché nei reati di ingiuria, diffamazione, minaccia e trattamento illecito di dati personali. Nello specifico, nel caso in cui non si ravvisino reati perseguibili di ufficio e non sia stata formalizzata apposita querela, il legislatore prevede la possibilità che il

La Polizia ha rintracciato una cittadina straniera che deve scontare due anni e mezzo di carcere

Nelle prime ore del mattino del 19 giugno, personale della Polizia di Stato di Rimini ha tratto in arresto una cittadina straniera poiché destinataria di un ordine di carcerazione per il reato di Sfruttamento della prostituzione. Alle ore 5:00 circa, una volante della Polizia di Stato era intervenuta in un hotel nei pressi della stazione ferroviariaa dove era stata rintracciata la donna, nei cui confronti pendeva un ordine di carcerazione per una pena di due anni e sei mesi di reclusione. Era stata infatti condannata per aver gestito un giro di prostituzione all’interno di alcuni appartamenti avvenuto, circa dieci anni fa, nella provincia di Ancona. La donna è stata accompagnata dagli agenti presso i locali della Questura e dopo ulteriori accertamenti trasferita presso la Casa Circondariale di Forlì.

Piemontese, era uno degli ultimi reduci della campagna di Russia: "Tutti quei morti per niente"

Martedì 18 giugno "è andato avanti", come si dice fra le Penne Nere, l'alpino Giovanni Alutto. E' deeduto nella sua casa di Carmagnola, in provincia di Torino; aveva 107 anni, essendo nato a Barbaresco in provincia di Cuneo il 17 novembre 1916, ed era uno degli ultimi reduci di Russia ancora in vita. A 21 anni fu arruolato come sergente maggiore nel II Reggimento della Cuneense, battaglione Borgo San Dalmazzo. Al ritorno dalla campagna di Russia, Alutto si sposò e divenne padre di due figli, Maria Olimpia e Gianfranco. Fra i tanti messaggi di cordoglio, quello del gruppo di Rimini "Cap. ALDO IORIO", Sezione Bolognese-Romagnola dell'Associazione Nazionale Apini. Nel 2022 fu infatti Giovanni Alutto ad aprire la 93ª adunata di Rimini. Ancora lucidissimo, non rinunciava a fare la sua passeggiata quotidiana di diversi chilometri. In quell'occasione ci aveva rilasciato questa intervista: https://archivio.chiamamicitta.it/a-105-anni-apre-la-sfilata-degli-alpini-di-rimini-i-morti-in-guerra-morti-per-niente/

Era stato condannato a 15 anni e quattro mesi di carcere oltre che a quattro anni di libertà vigilata

La Corte d'Appello di Bologna ha appesantito la condanna per il cosiddetto 'omicida del bilanciere', condannando a 23 anni Edi Zegarac, 54 anni originario della Slovenia, ma cittadino italiano, difeso dall'avvocato Massimiliano Orrù. L'uomo uccise il vicino di casa sfondandogli il cranio con un bilanciere di ferro e il 3 luglio del 2023, la Corte d'Assise di Rimini presieduta dal giudice Fiorella Casadei lo aveva condannato a 15 anni e 4 mesi di reclusione, oltre a 4 anni di libertà vigilata. Il procuratore generale di Bologna aveva chiesto una condanna all'ergastolo. Il Tribunale in primo grado non riconoscendo alcuna aggravante, in virtù della riforma Cartabia e tenendo presente la precedente richiesta di abbreviato dell'imputato, aveva applicato il beneficio dello sconto di pena del processo in abbreviato anche se c'era stato dibattimento. Per quell'omicidio, avvenuto il 12 gennaio del 2022, le parti civili, ossia le 4 figlie e la moglie di di Nicola Donadio, 50 anni originario di Chiaromonte (Potenza) hanno impugnato la sentenza di primo grado. Così anche il sostituto procuratore di Rimini, Davide Ercolani che, in primo grado, aveva contestato ritenendole sussistenti le aggravanti di futili motivi e minorata difesa chiedendo l'ergastolo. Sulla sussistenza o meno delle aggravanti si è quindi di

Intrusione nella notte negli uffici di Palazzo Garampi e dell'ex Aquila d'Oro

Nella notte appena trascorsa  dei ladri si son introdotti negli edifici del Municipio di Rimini. Non hanno portato via niente di importante (un vecchio pc e un cellulare di servizio) trovati in una sala e in un ufficio e non hanno fatto danni di alcun tipo, pur rovistando nei cassetti di alcuni uffici a Palazzo Garampi e nel Palazzo ex Aquila d'oro. E' stata presentata formale denuncia alla Polizia. Ora si controlleranno i filmati delle numerose telecamere poste sugli ingressi Cavour e piazzetta San Martino per tentare di indviduare i malfattori.

Cause naturali per la morte a Bellaria del 42enne ma serviranno altri esami sugli organi

Questa mattina a Rimini è stata eseguita l'autopsia sul corpo del professore universitario Daniele Di Marino ed ha escluso segni di traumatismo. Il 42enne, originario di Roma e residente nel Comasco, non è quindi morto a causa di eventuali colpi ricevuti  pogando in discoteca al Beky Bay di Bellaria Igea Marina. Secondo le prime conclusioni dell'esame autoptico, condotto dal medico legale Arianna Giorgetti su incarico della Procura di Rimini, sembra che Di Marino sia stato stroncato da un malore improvviso. Sebbene siano necessari ulteriori accertamenti sugli organi del professore per determinare con precisione cosa abbia provocato il malore, l'autopsia ha confermato che si è trattato di una morte naturale. Alla luce di questi risultati, il pubblico ministero ha disposto il nulla osta per la restituzione della salma ai familiari. Di Marino si trovava in Riviera con la fidanzata, incinta all'ottavo mese, per una breve vacanza. Nei giorni scorsi sono giunti anche i genitori del professore per seguire le pratiche burocratiche necessarie. La famiglia ha incaricato l'avvocato Lorenzo Mazzeo del Foro di Roma di gestire le questioni burocratiche. Inoltre, i familiari hanno nominato un consulente di parte che ha partecipato all'autopsia per garantire la massima trasparenza e chiarezza sulle cause del decesso.  

Anche 4 minorenni riconsegnati ai genitori dalla Polizia locale

La Polizia locale di Riccione questa mattina ha svolto un controllo specifico in piazzale Roma per il contrasto al degrado urbano causato da numerose persone che stazionavano continuativamente, da giorni, anche con tende da campeggio, sull'area demaniale della spiaggia libera di fronte al piazzale Roma. L’attività di controllo è stata svolta con 5 equipaggi della Polizia locale ed ha permesso di controllare circa 20 persone, in gran parte stranieri, tutte di giovane età, anche 4 minorenni. Uno dei maggiorenni è stato foto-segnalato presso la Questura di Rimini in quanto non era in possesso di documenti: per lui è stata accertata una richiesta di protezione effettuata con domanda di asilo politico. Tutti i soggetti sono stati allontanati: l’area è stata resa fruibile al pubblico, ed è stata contestata la violazione per avere campeggiato su area demaniale. Per i 4 minorenni il comando di Polizia locale ha provveduto a contattare i genitori e a informarli della permanenza sul territorio. Il servizio svolto dalla Polizia locale ha l’obiettivo di controllare e presidiare la spiaggia al fine di prevenire ogni fenomeno che possa comportare degrado e illegalità, al fine di rendere più sicura e fruibile la spiaggia libera. L’attività di vigilanza balneare da parte della polizia locale costituisce anche un

I genitori avevano sporto denuncia per sottrazione di minore, la ragazzina individuata dai Carabinieri

Era su un treni diretto a Riccione Evelina Neamtu, la 15enne di Bologna scomparsa da venerdì scorso. E' stata ritrovata dai carabinieri e la buona notizia è stata comunicata su Facebook dall’avvocata Barbara Iannuccelli, che insieme all’Associazione Penelope ha assistito la famiglia della ragazza negli ultimi giorni. I genitori di Evelina avevano denunciato la scomparsa per sottrazione di minore, e le ricerche si erano concentrate in Romagna, dove si sospettava che la giovane fosse stata condotta da un ragazzo conosciuto nel suo quartiere, al Pilastro. Il lieto fine della vicenda era stato preannunciato ieri, quando Iannuccelli, intervistata da Fanpage.it, aveva dichiarato che Evelina “è stata individuata su un treno per Riccione, grazie anche al vostro lavoro e al battage mediatico messo in atto. La persona che l’ha vista in quel momento non si era resa conto della situazione, ma dopo aver visto la foto sui giornali e sui social, ha chiamato il padre e riferito che la ragazza era spaventata e in compagnia di due ragazzi. Li ricorda bene perché le avevano chiesto una sigaretta”. Secondo l’avvocata, Evelina non si era mai allontanata dalla famiglia né aveva manifestato segnali di disagio. “I genitori erano allarmati, ma la questione è stata presa un

Paura a Rimini verso le 23, per un’esplosione in via Aponia, non distante da piazzale Gramsci, in pieno centro città. Una Fiat Panda è andata in fiamme e a saltare per aria è stata la bombola GPL con cui era alimentata, AL’incendio è stato domato dai Vigili del Fuoco, prontamente intervenuti. Sul posto anche i Carabinieri e i Vigili Urbani  per indagare sulle cause. Non si lamentano feriti ma solo danni materiali. [video width="848" height="480" mp4="https://www.chiamamicitta.it/wp-content/uploads/2024/06/INCENDIO_1806-1.mp4"][/video] [video width="848" height="480" mp4="https://www.chiamamicitta.it/wp-content/uploads/2024/06/VIDEOmp4.mp4"][/video] [video width="848" height="480" mp4="https://www.chiamamicitta.it/wp-content/uploads/2024/06/INCENDIO_1806.mp4"][/video]

Alla guida dell'auto una coppia di anziani, l'uomo era originario di Cattolica

Incidente mortale a Miramare. Il fatto è avvenuto verso alle 18,50 di questa sera,  alla rotatoria di viale principe di Piemonte e via Cavalieri di Vittorio Veneto, all'altezza del bagno 150, quando un uomo di 40 anni, in sella ad uno scooter Kymco 125  è caduto per poi essere travolto da una Volkswagen Polo. Alla guida dell'automobile una coppia di anziani. Anche se lo scontro non è stato violento, l'uomo alla guida dello scooter, Marco Bianchi originario di Cattolica, è prima volato sull'asfalto toccato dalla vettura e poi è stato travolto, morendo sul colpo. Sul luogo è intervenuta la Polizia locale per i rilevamenti del caso.  

Il docente 42enne ha perso la vita tra il 15 e il 16 giugno dopo una serata in un locale sulla spiaggia

Sarà fatta domani l'autopsia sul corpo di Daniele Di Marino, il professore di biologia molecolare di 42 anni morto sabato sera sul lungomare di Bellaria Igea Marina dopo una serata in un locale sulla spiaggia. La Procura della Repubblica di Rimini ha aperto un fascicolo contro ignoti e probabilmente ancora senza ipotesi di reato in attesa dei risultato autoptici e i test tossicologici. Un atto dovuto anche in seguito alla segnalazione della moglie che si trovava con il professore al momento del malore fatale. Stando alla donna, incinta all'ottavo mese, il marito si è sentito male subito dopo essere uscito dal locale intorno alle 23.30. Sul posto erano intervenuti i carabinieri di Bellaria Igea Marina e il 118 che aveva provato a rinomare il professore per 50 minuti. Il referto del medico del 118 era stato che la morte poteva anche essere compatibile con cause violente. Stando a quanto riferito dalla moglie, Di Marino nel locale aveva ballato, «pogando» in pista e potrebbe in quel caso aver preso degli spintoni al torace e dei colpi alla testa. (ANSA).

In manette due fratelli, in un primo momento avevano acconsentito alla richiesta poi la furia

  Sono state arrestate ieri sera, dalla Polizia Locale, due persone per resistenza e violenza a pubblico ufficiale, durante un servizio di controllo delle auto in sosta nel parco Regina Margherita di Miramare. Gli agenti erano intervenuti per le tante auto in sosta vietata, parcheggiate anche nell’area verde. Ieri sera, durante un normale controllo di presidio del territorio, la squadra di Polizia Giudiziaria è dovuta intervenire nel parco Regina Margherita a Miramare per le tantissime auto parcheggiate in sosta vietata, sul prato e nelle adiacenze dei giochi. Durante l’attività di informazione, svolta dagli agenti per far spostare i veicoli, nei confronti delle tante persone presenti che stazionavano nel parco in occasione del mercatino serale, due di queste, dopo aver spostato la propria autovettura in sosta vietata, sono ritornate e hanno iniziato a inveire contro gli agenti. Una protesta accesa, che in poco tempo si è trasformata in una reazione scomposta da parte dei due giovani, classe 1988 e 1991, che si sono scagliati contro le divise comunali, anche con atteggiamenti molto violenti, tanto da procurare alcune lesioni a tre agenti, per le quali sono state necessarie cure sanitarie, con prognosi di alcuni giorni. Da lì sono scattate le manette per uno di essi,