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Uno è minorenne, il colpo nell'orifceria Ciacci nel cuore del centro storico in via Gariballdi dove il titolare ha riportato una prognosi di 20 giorni

La Polizia di Stato ha arrestato i due rapinatori che ieri in tarda mattinata hanno fatto irruzione nella gioielleria Ciacci di via Garibaldi, in pieno centro storico a Rimini. Si tratta di due giovani italiani, incensurati e di buona famiglia: un 20enne di Gambettola e un 17enne di Cesenatico che sono entrati in azione, ieri alle mezzogiorno, quando in centro a Rimini c'era molta gente per il mercato del sabato mattina. I due hanno prima immobilizzato il titolare e la commessa legandoli ai polsi con delle fascette e poi hanno fatto incetta di diversi orologi di marca. E' stato il titolare dell'esercizio che, riuscendo a liberarsi dal laccio ai polsi, ha subito fermato uno dei rapinatori e ha chiamato la Polizia. Immediatamente sul posto è arrivata una Volante della Questura di Rimini e la scientifica. Poche ore dopo, sabato sera intorno alle 22, la Squadra Mobile, diretta dal commissario capo, Marco Masia, ha ammanettato a Cesenatico il 17enne mentre si trovava in giro con gli amici. Aveva ancora con sé nello zaino la refurtiva: 13 orologi di marca. "Un ringraziamento va alla polizia di Stato - ha detto la moglie del titolare della gioielleria Ciacci -. Siamo ancora scossi per quello che è successo.

Il “magazzino” di hashish, marijuana e cocaina era nell’entroterra al confine con San Marino

E’ stato arrestato, dalla Polizia di Stato di Rimini, in flagranza di reato, un trentacinquenne italiano, per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.   L’attività, sviluppata a seguito delle acquisizioni info-investigative della Squadra Mobile, è frutto dei controlli e del monitoraggio dei fenomeni di criminalità diffusa in ambito cittadino e, in particolare, per lo spaccio di sostanze stupefacenti.  Il personale della Squadra Mobile stava monitorando l’uomo, poiché da riscontri investigativi era emerso che potesse detenere un importante quantitativo di sostanza stupefacente, destinato ad essere poi spacciato al minuto in tutta la provincia di Rimini e nelle zone limitrofe mediante consegne mirate.  Pertanto, il 29 maggio gli uomini della Squadra Mobile appostati davanti al luogo individuato come possibile “magazzino” per lo stupefacente, situato nell’entroterra riminese al confine con San Marino, hanno notato l’uomo particolarmente agitato che entrava ed usciva dalla propria abitazione, verificando continuamente la situazione all’esterno, come se stesse aspettando qualcuno.  Conseguentemente, dopo essere riusciti ad entrare, gli investigatori hanno effettuato una perquisizione d’iniziativa che ha permesso di rinvenire e sequestrare circa 3.6 kg di hashish, suddiviso in 67 panetti e 550 gr di marjuana, suddivisa in 9 involucri, nonché 4 grammi di cocaina, oltre a 2 bilancini di precisione,

Fatale per Sara Manzaroli l'incidente avvenuto la scorsa domenica a Ventoso di Verucchio

Non ce l'ha fatta Sara Manzaroli, la 21enne sammarinese rimasta gravemente ferita in un incidente stradale domenica scorsa a Ventoso di Verucchio. Ha lottato per rimanere in vita Sara nel reparto di rianimazione al Bufalini di Cesena. Le sue condizioni erano gravi, dopo l'incidente. Era caduta con la sua moto mentre viaggiava in direzione Cantelli, a circa due chilometri dal confine. In base a quanto emerso, avrebbe perso il controllo del mezzo, sbattendo probabilmente contro un ostacolo fisso a bordo strada e perdendo conoscenza. I passanti avevano subito allertato i soccorsi. Sul posto, per casualità, c'era un'anestesista italiana fuori servizio che, accertato l'arresto cardiaco, le aveva praticato il massaggio, in attesa del 118 intervenuto da San Marino anche se fuori territorio. Proprio il fatto di essere stata soccorsa da un medico aveva fatto ben sperare, in un primo momento. La ragazza aveva riportato un forte trauma toracico. Necessario il trasferimento al Bufalini, per la gravità del caso. Poi, purtroppo, il tragico epilogo. Scossa l'intera comunità sammarinese per la scomparsa della giovane ragazza. RTV San Marino

Era ubriaco, la copertura di un ristorante ha attutito la caduta

Un turista tedesco di 21 anni è caduto dal quarto piano dell'hotel Elba  in viale Brindisi a Romini, questa mattina alle 4.30. Il ragazzo, come ha raccontato alla polizia un testimone oculare che si trovava di fronte, ha fatto tutto da solo, perché probabilmente ubriaco. Le sue condizioni sono buone ed è stato ricoverato solo per precauzione. Si è salvato perché la caduta è stata attenuata dalla copertura della sala ristorante sottostante. Il ragazzo è in vacanza con amici, e ieri sera verso le 4.30 in molti hanno raccontato di aver sentito musica a tutto volume e risate provenire dalla camera. Un testimone quindi l'avrebbe visto sporgersi dalla balaustra del balconcino e cadere giù. Trasportato in elicottero all'ospedale Bufalini di Cesena non è in pericolo di vita. Sul posto sono 118, vigili del fuoco e polizia di Stato che ha raccolto le varie testimonianze. Pare infatti che in molti abbiano visto e sentito il gruppo di turisti fare molto chiasso e bere. Ansa

La Polizia Locale di Rimini ieri ha effettuato un’operazione di controllo che ha portato all’arresto un ragazzo di 25 anni. Nel corso della mattinata, gli agenti della squadra giudiziaria, attirati da un sospetto andirivieni di persone vicino a un’abitazione, hanno deciso di procedere con una perquisizione. Una volta dentro, durante l’intervento, il personale della Municipale ha rinvenuto 300 grammi di cocaina, un bilancino di precisione e 600 euro in contanti ritenuti provento dell’attività di spaccio di sostanze stupefacenti. Il ragazzo ha anche tentato una fuga all’interno del suo appartamento alla vista degli agenti ma è stato prontamente fermato e tratto in arresto. Ora è in attesa di comparire davanti al giudice del Tribunale di Rimini per la convalida dell’arresto e le successive determinazioni giudiziarie. Inoltre è stata sottoposta a sequestro ai fini della confisca anche una vettura di grossa cilindrata intestata ad un altro uomo ma in uso all’indagato.

In corso il processo presso il tribunale di Rimini

«Fra suocera e nuora ci si sta in malora», scriveva Giovanni Verga nel suo “I Malavoglia”, questo in genere vale per i rapporti tra madre e moglie dello stesso uomo. E’ esattamente quello che è successo a Rimini tra una 24enne di origine argentina e la madre di suo marito. La 24enne vedeva la suocera come una minaccia per la stabilità del suo matrimonio e per questa ragione ha iniziato a riempire di insulti, minacce, spintoni e aggressioni fisiche la madre di suo marito. Il massimo è stato raggiunto quando la nuora ha pensato bene di pubblicare una foto della suocera su un sito di annunci erotici con la descrizione “donna sposata massima riservatezza”. A raccontare quanto successo è stata la suocera, riminese, nella denuncia fatta alle autorità giudiziarie. Ora è in corso il processo presso il tribunale di Rimini con la nuora sul banco degli imputati per lesioni, minacce e danneggiamento. La riminese ha anche raccontato di essere stata spintonata dalla nuora e fatta cadere a terra riportando lesioni guaribili in una settimana. La prossima udienza è prevista per la prossima settimana  

In corso accertamenti per verificare la regolaarità della struttura

Nella mattinata odierna personale della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia Locale di Rimini, ha eseguito una attività di controllo congiunto disposto nell’ambito di specifici servizi di prevenzione e di contrasto di attività illecite nella zona sud di Rimini. In particolare, è stata controllata una struttura ricettiva al cui interno sono state identificate nr. 18 persone alloggiate (nr.  15 stranieri e nr. 3 italiani). Tra le persone alloggiate si identificavano nr. 5 stranieri non in regola con le norme di soggiorno, dei quali, successivamente, una manifestava l’intenzione di richiedere protezione internazionale, un minorenne veniva affidato ai Servizi Sociali del Comune, due la cui posizione sul territorio è tuttora in corso di valutazione da parte dell’Ufficio Immigrazione e una che veniva colpita da provvedimento di espulsione. Si rintracciava altresì un cittadino italiano, privo di documenti identificativi, al quale veniva notificato il provvedimento di Sorveglianza Speciale di P.S., per anni tre, in ottemperanza al relativo decreto emesso dal Tribunale di Bologna, Sezione Misure di Prevenzione. Sono ancora in corso gli accertamenti, volti a verificare la regolarità della comunicazione, da parte della titolare della struttura, delle presenze all’Autorità di P.S., norma la cui violazione è punita dalla legge penale

SAP: “Dal 2021 non vengono più attivati gli uffici distaccati a Riccione e Bellaria-Igea Marina”

“Saranno 80 gli operatori di rinforzo per la Polizia di Stato della provincia di Rimini, previsti dal 1° luglio al 1° settembre dal “Piano di potenziamento” emanato ieri dal Ministero dell’Interno - scrive in una nota il Sindacato Autonomo di Polizia - di cui 6 per la Polizia Ferroviaria e 8 per Polizia Stradale. Non sono certo i tempi degli anni novanta in cui si era abituati a numeri a tre cifre con aperture in pianta stabile di uffici distaccati a Riccione e Bellaria-Igea Marina, che dal 2021, in virtù di una circolare ministeriale non vengono più attivati costringendo l’amministrazione a trovare soluzioni diverse. Siamo inoltre in attesa dei trasferimenti del personale permanente che vedranno un potenziamento di 17 unità di cui una parte proveniente direttamente dal corso di formazione. Questi ultimi, preziosissimi perché rappresentano il futuro, necessitano però di un periodo di prova applicativa con personale più anziano, diminuendo l’operatività in favore della formazione. Nonostante sia palese l’attenzione verso la riviera romagnola, guardando il piano di potenziamento, la provincia di Rimini è al primo posto come numero di personale, ci piacerebbe certamente vedere numeri differenti e per questo portiamo avanti una battaglia sugli organici da molto tempo segnalando al Ministero le peculiarità di

Gli episodi risalgono al biennio 2020 - 2021. A denunciarlo fu il padre della vittima

Un 39enne della "Rimini bene" è stato rinviato a giudizio e finirà a processo per maltrattamenti, commessi nei confronti della sua ex ragazza, con cui in passato aveva convissuto nel centro storico di Rimini. A rinviarlo a giudizio è stato il gup Raffaele Deflorio dopo le indagini condotte dalla Squadra Mobile, coordinate dal pm Davide Ercolani Membro di una famiglia molto nota in città, era stato denunciato nell'estate del 2022 dal padre della donna vittima delle sue violenze. In passato, anche un'altra sua ex fidanzata raccontò che il compagno era particolarmente violento. L'uomo, per la cronaca, è gravato da precedenti: era finito agli arresti domiciliari per un giro di spaccio di droga e per prostituzione. La relazione ebbe inizio nel 2020 e le violenze sarebbero iniziate sette mesi dopo.  Era il 18 agosto del 2021 quando la coppia cenò in un ristorante di una delle zone più frequentate della città. Lui, il 37enne, aveva litigato con alcune persone sedute al tavolo vicino, e lei una volta rientrati a casa, stando a quanto raccontato, lo aveva rimproverato.  Per tutta risposta lui avrebbe reagito colpendola con ugni sul visto e sul tutto il corpo dopo averla scaraventata sul letto per poi, infine, spingerla e

Nella sua disponibilità anche un patrimonio immobiliare di 1,8 milioni di euro

Il Comune di Rimini ha pubblicato sull’albo pretorio sei determine dirigenziali per decadenza di assegnazione di alloggio popolare per avere superato i valori Isee per accedere alle case popolari. I parametri in base alle attuali norme di legge sono i seguenti: ISEE non superiore ad € 24.400,26 Patrimonio mobiliare non superiore ad € 49.784,00 Leggendo le determine di decadenza vi sono dei nuclei famigliari che hanno veri e propri redditi da ricchi e non certo da famiglie che necessitano di un aiuto pubblico. In particolare a un nucleo famigliare sono stati rilevati un valore ISEE pari ad € 185.258 ed un patrimonio mobiliare pari ad € 1.826.323 ricalcolato € 804.547. A un secondo nucleo famigliare sono stati accertati ISEE pari ad € 39.747 ed un patrimonio mobiliare pari ad € 289.548 ricalcolato € 141.935; Più modesti gli “sforamenti” degli altri nuclei famigliari Chi ha non ha più i requisiti per permanere negli alloggi popolari deve lasciare l’appartamento entro il “trecento sessantacinquesimo giorno successivo alla data del presente atto e comunque non oltre la scadenza del contratto di locazione”  

In manette è finito un pusher di 34 anni di origine albanese

E’ stato tratto in arresto dalla Polizia di Stato di Rimini, in flagranza di reato, un albanese di 34 anni, per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti e per reingresso illegale nel territorio dello stato.  L’uomo è stato espulso e rimpatriato nel paese di origine. L’attività, sviluppata a seguito delle acquisizioni info-investigative della Squadra Mobile, è frutto di un aumento dei controlli e del monitoraggio dei fenomeni di criminalità diffusa in ambito cittadino e, in particolare, per lo spaccio di sostanze stupefacenti. Gli investigatori della Squadra Mobile stavano monitorando l’uomo, poiché, da riscontri investigativi, era emerso che lo stesso effettuasse delle consegne di sostanza stupefacente in alcune località della provincia di Rimini spostandosi con la sua auto. Così, nel pomeriggio del 27 maggio, gli uomini della Squadra Mobile hanno individuato il soggetto in zona Marina Centro a Rimini, mentre circolava a bordo di un suv. Lo stesso, al controllo effettuato dagli operatori, veniva trovato in possesso di una cospicua somma di denaro, in banconote di vario taglio e di due telefoni cellulari, mentre sull’autovettura, occultata all’interno di un calzino celato nell’intercapedine del piantone dello sterzo, veniva rinvenuta e sequestrata sostanza stupefacente del tipo “cocaina”, confezionata in 12 dosi, con involucri termosaldati, per il peso

Era già stato condannato a quattro anni di carcere

Un geometra 32enne di Ariano Irpino, con alle spalle due condanne per stalking era diventato un vero incubo per la cugina di cui si era invaghito residente a Rimini. Per la cugina l’uomo aveva perso completamente la testa nonostante la parente l’abbia sempre respinto. Ad aprile scorso l’uomo era arrivato a Rimini ed ha tentato di avvicinare la cugina in un locale. Aveva appena finito di scontare la pena a quattro anni per lo stesso reato di stalking. Era stato arrestato prima a Rimini e poi a Padova.  E’ stato mandato via dalla vigilanza del locale. Non contento ha minacciato i famigliari della ragazza “Se vengo a sapere che mi avete denunciato, vi ammazzo”. La ragazza e i famigliari non si sono fatti intimidire ed hanno denunciato l’uomo ai carabinieri. Il pubblico ministero Davide Ercolani aveva chiesto la custodia cautelare in carcere. Il Gip Raffaella Ceccarelli ha scelto la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla cugina e ai suoi famigliari. Il 32enne dovrà indossare il braccialetto elettronico. L’indagato è stato difeso dall’avvocato Umberto De Gregorio.