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In Emilia Romagna, nell’anno 2023, ono state denunciate 138 persone e sono stati trattati 25 casi di adescamento on line

In occasione della giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia che ricorre il 5 maggio, la Polizia Postale – l’articolazione specialistica della Polizia di Stato deputata alla prevenzione e contrasto della criminalità cibernetica e che lega le proprie origini proprio al tema della tutela dei minori da ogni possibile forma di sfruttamento e abuso online – ha predisposto un agile dossier che illustra i principali e più attuali fenomeni, le azioni di contrasto, lo stato delle partnership col settore privato, oltre alle iniziative di prevenzione e sensibilizzazione per gli utenti.   28.355 nel 2023 i siti analizzati complessivamente dagli specialisti della Postale, di cui quasi 2800 inseriti nella black list dei siti che contengono rappresentazioni di sfruttamento sessuale di minori. Oltre 1100 le persone identificate e denunciate per aver scaricato, condiviso e scambiato foto e video di abuso sessuale ai danni di minori. In aumento le estorsioni sessuali, e in lieve calo il fenomeno dell’adescamento online che riguarda però soprattutto la fascia di età 10-13 anni.   Continuano le collaborazioni con importanti attori che con la Postale condividono progetti, valori e obiettivi, e le iniziative di prevenzione che la Polizia Postale conduce per diffondere la cultura della sicurezza digitale e arginare le

Il controllo da parte del Nucleo ispettorato del lavoro dei Carabinieri, mancati versamenti per 1,6 milioni

A seguito di attività info-operativa sequenziale all’analisi di dati provenienti dall’Arma Territoriale, nell’ambito delle attività finalizzate a prevenire e reprimere i fenomeni dello sfruttamento del lavoro e di quello sommerso, a verificare il rispetto della normativa sulla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro, il NIL Carabinieri di Rimini ha rafforzato i controlli nel settore sanitario, finalizzati alla verifica della regolare occupazione dei lavoratori e al rispetto delle norme in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro presso le aziende ospedaliere private e residenze sanitarie per anziani. In particolare è stato svolto un controllo ispettivo presso una residenza sanitaria per anziani sita nella provincia di Rimini nel corso del quale sono emerse numerose inadempienze relative alla regolare assunzione e impiego dei lavoratori. In particolare si riscontrava la presenza di 21 lavoratori inquadrati come lavoratori autonomi, quindi titolari di partita iva, che, di fatto, erano dipendenti a tutti gli effetti in quanto privi di totale autonomia, con vincoli d’orario, inseriti funzionalmente nell’organigramma della ditta e senza alcun rischio economico. Motivo per cui all’azienda veniva contestato l’omesso invio al centro per l’impiego competente della preventiva comunicazione di assunzione in qualità di lavoratore subordinato di 21 lavoratori

Una decina di giovani si sono affrontati all'esterno di un ristorante

Nel pomeriggio del 01.03.2024, una Volante della Questura di Rimini è stata inviata in un locale di ristorazione nella zona dell’Arco d’Augusto poiché era stata segnalata una rissa tra una decina di ragazzi stranieri. Giunti sul posto, gli agenti hanno notato alcuni soggetti allontanarsi zoppicando, uno dei quali con una ferita al viso, che sono stati fermati ed identificati. AI poliziotti i dipendenti dell'esercizio hanno detto che mentre stavano pulendo i tavolini all’esterno, vi era stata una violenta lite tra due gruppi di giovani. Al termine del relativo procedimento amministrativo, valutata la pericolosità sociale dei soggetti coinvolti, la Divisione di Polizia Anticrimine ha emesso i provvedimenti del divieto di accesso alle aree urbane (DACUR), a carico di due cittadini stranieri che per un anno non potranno nemmeno sostare nelle immediate vicinanze dei locali del centro cittadino, pena la denuncia.

Gravemente ferito un romeno di 36 anni: operato al Bufalini di Cesena

Assaltano una filiale bancaria in piena notte ma uno dei malviventi perde un avambraccio nell'esplosione. È successo a Cattolica, nel Riminese, dove attorno alle 4 di stamani gli sportelli automatici di Riviera Banca sono stati presi di mira da un gruppo di ladri, come riporta l'Agi. La tecnica è quella ormai nota, definita della `marmotta´: inserito un pacchetto esplosivo all'interno della fessura di uno dei bancomat, si innesca un ordigno per aprire il macchinario ma qualcosa questa volta è andato storto con la deflagrazione che ha coinvolto l'uomo. A rimanere ferito gravemente è stato un 36enne di origine rumena rimasto a terra, abbandonato dai sodali, in un lago di sangue. Al loro arrivo i carabinieri hanno chiamato i sanitari del 118 così da permettere il trasporto d'urgenza al Bufalini di Cesena dove i medici non hanno potuto far altro che amputare l'arto. Sono in corso indagini per identificare gli altri componenti della banda.

Sono stati i vicini a dare l’allarme, non si era presentato ad un appuntamento

Sono stati alcuni vicini ed amici a dare l’allarme alla Polizia di Stato. Antonio Bonifati, 46 anni, di origini calabresi, ma da anni a Rimini dove insegnava Lettere storia ed arte non si era presentato ad alcuni appuntamenti. Preoccupati per questa assenza e senza avere risposte dal cellulare che squillava a vuoto sono state allertate le forze dell’ordine preoccupati che fosse successo qualcosa di grave. La Polizia ha trovato l’insegnante senza vita martedì pomeriggio nel suo appartamento in via XX Settembre. Qualche giorno prima Bonifati si era presentato in pronto soccorso a causa di un malore. Ma dopo le visite aveva fatto ritorno a casa rifiutando un ricovero. L’insegnante soffriva di varie patologie cardio-vascolari. La Procura ha già archiviato la morte per cause naturali. Tanta la commozione tra gli insegnanti e gli studenti dell’istituto Einaudi Molari di Rimini e Santarcangelo, dove Bonifati lavorava da un po’ tempo si sono ritrovati alla chiesa di San Girolamo, per una veglia di preghiera. Insieme a loro anche c’erano anche insegnanti e ragazzi dell’istituto Marco Polo, dove Bonifati aveva insegnato per anni.

I Carabinieri hanno trovato "diffuse irregolarità", dalla presenza di microtossine a prodotti scaduti: 28.000 euro di sanzioni amministrative

Attività sospese "per un valore di circa 11 milioni di euro, oltre 35.000 chili di caffè (del valore di circa 820.000 euro) sequestrati e 28.000 euro di sanzioni amministrative". Questo il bilancio dei controlli svolti nel mese di aprile dai Carabinieri del Nas di Bologna in una serie di aziende della filiera produttiva del caffè. Le ispezioni, eseguite nelle province di Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, hanno fatto emergere "diffuse irregolarità, soprattutto per quanto riguarda la presenza di micotossine nocive per l'uomo ed il riconfezionamento e la reimmissione in commercio di caffè con scadenza superata anche da anni". Complessivamente, dettagliano i militari, sono stati eseguiti "22 controlli, ravvisando criticità in 11 occasioni, specialmente nelle aziende delle provincie di Bologna e di Forlì-Cesena". In particolare, in uno stabilimento del bolognese è stata riscontrata l"'avvenuta tostatura, nonché il confezionamento e il conseguente parziale trasferimento in una piattaforma logistico-distributiva, di 20.000 chili di caffè sfuso o confezionato in diversi formati nei quali erano stati miscelati 2.400 chili di caffè proveniente dall'Etiopia", che da analisi di laboratorio "sono risultati contaminati da Ocratossina A". Tutto il prodotto è stato sequestrato e bloccato prima della sua distribuzione. Sempre in provincia di Bologna, in un'azienda di torrefazione

Un 33enne immortalato sia durante i furti che quando ha cercato di vendere il bottino

Ruba nella zne di spiaggia ma viene incastrato dalle videosorveglianze: sia durante i furti che quando ha cercato di vendere il bottino. Al termine dei necessari accertamenti investigativi, i Carabinieri della Stazione di Riccione hanno denunciato a piede libero un extracomunitario di 33 anni, indiziato di aver commesso negli scorsi giorni furti in danno di due stabilimenti balneari, nonché un tentativo di ricettazione. Qualche settimana fa, il proprietario del ristorante di un noto bagno di Riccione aveva richiesto l’intervento dell’Arma poiché, al momento dell’apertura della struttura, aveva trovato evidenti segni di effrazione sulla porta di ingresso e soprattutto l'ammanco del fondo cassa e di altre suppellettili. Intervenuti sul posto, i militari una volta constatato il furto hanno raccolto parecchi raccogliere una pluralità di indizi, tra cui le registrazioni  di alcuni sistemi di videosorveglianza che inquadravano le aree dello stabilimento. E da questi immagini si è risaliti all’individuazione del 33enne dell’est-europeo. Quest’ultimo è stato identificato anche in relazione ad un altro episodio di furto, commesso ai danni di altro stabilimento balneare sul Lungomare della Libertà, dove erano state asportate varie bottiglie di alcolici e anche  un tablet Apple utilizzato come registratore di cassa. In quest’ultima circostanza, la titolare del bagno aveva formalizzato denuncia presso

La Procura chiede una condanna di sei anni per un 44enne accusato di maltrattamenti

Insulti, minacce, botte, che non si sono fermate nemmeno quando lei era incinta. E' questo il quadro accusatorio che ha portato in carcere  dal maggio del 2023, un 44enne originario di Foggia ma residente a Rimini. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, gli episodi violenti fra le mura domestiche andavano avanti dal 2016. All'inizio del 2022 la vittima ha trovato il coraggio di denunciare, portando come prova delle foto delle lesioni subite e un video in cui il compagno le rivolge minacce inequivocabili. Numerosi gli episodi riferiti dalla donna: minacce di morte, arrivate anche con un coltello puntato alla gola, pugni, calci e schiaffi, bastonate con il manico di una scopa. Violenza che non si è fermata nemmeno durante la gravidanza della donna. Ora si- è arrivati al processo. Il Procuratore Luca Bertuzzi ha chiesto sei anni e sei mesi. A riprova delle accuse, la Procura ha anche prodotto fotografie e video delle aggressioni, l’ultima delle quali avvenuta in strada in pieno giorno e davanti a testimoni. L'uomo, difeso dagli avvocati Piero Ippoliti e Carlotta Venturisi, si è giustificato dicendo che i rapporti con la moglie si erano incrinati per la gestione della figlia.

Serata di follia in via Dario Campana al ristorante Pane, Vino e Baghino

Graffi, calci al ristoratore che chiedeva di pagare il conto del ristorante. La discussione è nata al termine della cena. Una donna che ha cenato nel ristorante Pane, vino e baghino di via Dario Campana si è scagliata contro il proprietario. La donna, una russa sui 50anni aveva cenato insieme ad una amica ed alla figlia di quest’ultima. Dopo avere completato il pasto, senza nessuna rimostranza da parte delle tre clienti, il ristoratore si è visto rispondere dalla 50enne russa che non avrebbe pagato il conto perché il servizio era stato scadente. Mentre le altre due donne se ne stavano andando in auto il ristoratore ha chiesto alla russa di saldare il conto di 41 euro. Per tutta risposta si è visto arrivare calci e graffi, sono volati via gli occhiale del ristoratore. La donna ha anche scagliato delle sedie contro le vetrine del locale.  Per evitare danni maggiori, Gioachino Meli titolare del locale si è rifugiato nel locale abbassando la saracinesca in attesa dell’arrivo dei Carabinieri che hanno riportato la calma. Il ristoratore ha commentato il fatto sulla sua pagina Fb: “Non mi era mai successo nulla del genere”, ha detto mostrando in un video le braccia ferite e ancora

Un incidente fra Faenza e Imola poco dopo le 15 ha coinvolto due camion tre autovetture e una roulotte, file anche sulla diramazione per Ravenna

Sulla A14 Bologna-Taranto, tra Faenza e Imola, in direzione di Bologna, dalle 15 circa si registrano circa 8 km di coda in direzione di Bologna per un incidente avvenuto all'altezza del km 53, che ha visto coinvolti due mezzi pesanti e tre autovetture fra cui una cn roulotte. Per coloro che sono diretti verso Bologna, società Autostrade consiglia di uscire a Faenza e dopo aver percorso la Strada Statale 9 Emilia rientrare in autostrada a Imola. Ripercussioni anche sulla Diramazione per Ravenna con code di 2 km a partire da Ravenna con consiglio di uscire a Cotignola con rientro a Imola. Sul posto è presente il personale di Autostrade per l'Italia per segnalare la coda ed agevolare il deflusso dei veicoli.  

In seguito a un intervento della Polizia Locale, martedì pomeriggio, sono state denunciate due persone, sorprese a occupare abusivamente un hotel a Rivabella. L’immobile era chiuso da un anno in quanto pericoloso e sottoposto a sequestro preventivo. La struttura ricettiva era stata chiusa da circa un anno in quanto si trovava in condizioni inagibili, perché dichiarata pericolosa e sottoposta a sequestro preventivo. Nel pomeriggio di martedì 30 aprile, gli agenti in borghese della polizia giudiziaria sono entrati nell’immobile, in seguito a una segnalazione della proprietà, che informava della presenza abusiva di alcuni individui, entrati rimuovendo i sigilli e forzando una finestra. L’azione degli agenti ha consentito di fermare due persone che stavano alloggiando all’interno della struttura, occupando una camera. Al termine del controllo e dopo aver acquisito la querela da parte dei proprietari, i due occupanti irregolari sono stati denunciati per occupazione abusiva di immobile. Alla struttura sono stati apposti i nuovi sigilli, in quanto immobile sequestrato.

Secondo l'istituto un giovane disabile al 100% non avrebbe avuto diritto alla pensione

Un giovane riminese invalido al 100% ha vinto la sua battaglia legale contro l'INPS, confermando di non dover restituire circa 70mila euro che gli erano stati richiesti dall'istituto previdenziale. La controversia è nata quando l'INPS ha contestato al giovane di aver indebitamente percepito la pensione di invalidità per un periodo di circa vent'anni trascorsi all'estero con i genitori per motivi di lavoro. L'INPS aveva emesso un'ordinanza per richiedere la restituzione dei fondi, ma nel 2023 il giudice del lavoro di Rimini, Lucio Ardigò, aveva già dato ragione al giovane e alla sua famiglia, assistiti dall'avvocato Maria Luisa Trippitelli. Il giudice ha evidenziato che nel caso in esame non c'era nessuna ipotesi di dolo da parte del percettore della pensione. L'INPS ha impugnato questa decisione, ma recentemente la Sezione Lavoro della Corte d'Appello di Bologna ha confermato il verdetto del giudice riminese, respingendo il ricorso dell'istituto e condannando l'INPS al pagamento delle spese legali. Secondo la legge, per ricevere la pensione di invalidità civile è necessario risiedere in Italia. Tuttavia, l'avvocato Trippitelli ha dimostrato che la madre del giovane, in qualità di amministratrice di sostegno, aveva comunicato il trasferimento all'estero a tutte le autorità competenti, compresa l'iscrizione all'AIRE (Anagrafe degli italiani residenti all'estero). Nonostante