Archive

Gli agenti della Polizia di Stato di Rimini hanno tratto in arresto una ragazza straniera per il reato di tentata rapina impropria. Nello specifico, verso le ore 15.40 una volante della Polizia di Stato, durante il normale servizio di controllo del territorio, veniva inviata presso un supermercato situato in centro vicino al Mercato Coperto in quanto una ragazza aveva nascosto della merce nella sua borsa ed era uscita senza pagare. In particolare, una dipendente del supermercato aveva notato una donna sospetta aggirarsi tra gli scaffali, che  dopo qualche istante veniva vista afferrare della merce nascondendola all’interno della propria borsa. Arrivata alle casse, poneva sul rullo solamente una parte della merce ma la cassiera, che si era resa conto dell’accaduto, riferiva di aprire la borsa pagando la merce che era al suo interno; la ragazza con cattiveria e insulti scappava dileguandosi verso l’uscita. La dipendente, insieme ad altri suoi colleghi, mentre contattavano le forze dell’ordine, rincorrevano la donna che nel frattempo era fuggita, ma una volta raggiunta si divincolava sferrando manate e graffi sul collo per guadagnarsi di nuovo la fuga; i poliziotti giungevano in quegli istanti e vedendo la scena raggiungevano la donna, la bloccavano per poi essere accompagnata negli uffici della Questura. La rea

Nello spot in "nonno d'Italia" e il Comandante di Stazione del quartiere in cui vive isegnano come difendersi

L’Arma dei Carabinieri rivolge particolare attenzione ai soggetti vulnerabili, tra cui gli anziani, sempre più fragili di fronte alle insidie della modernità. Già da tempo l’Istituzione ha assunto efficaci iniziative a loro tutela, soprattutto in relazione alle truffe: un fenomeno sempre più diffuso e attuale, che prende di mira le persone fragili, lasciando in loro segni indelebili. Oltre al danno economico e al trauma psicologico dell’invasione del proprio spazio domestico, le vittime subiscono, infatti, anche il senso di colpa di essere state raggirate. I truffatori approfittano proprio della sensibilità emotiva e della fragilità fisica degli anziani per conquistarne la fiducia, con i metodi più disparati. In questo contesto, l’Arma ha deciso di avviare una campagna di comunicazione diretta alla parte della popolazione maggiormente colpita da questo tipo di reati, allo scopo di rafforzare la prevenzione e accrescere la funzione di rassicurazione sociale. Il testimonial della campagna è il celebre attore Lino Banfi, il quale, per la profonda stima che nutre nei confronti dell’Istituzione e per la sua particolare sensibilità rispetto ai temi della legalità, si è mostrato fin da subito disponibile, con la grande generosità che lo caratterizza, a ricoprire questo ruolo così importante. La scelta del “Nonno d’Italia” è stata ispirata

Il sindaco Sacchetti e l'assessora Garattoni: "Mercoledì 17 luglio presidio in piazza Ganganelli"

Una raccolta di fondi per i figli di Lorena Vezzosi. La annunciano il sidaco Filippo Sacchetti e l'assessora Angela Garattoni: "Anche questa volta Santarcangelo farà la sua parte: abbiamo attivato una raccolta fondi a sostegno dei figli di Lorena, mentre insieme a Rompi il Silenzio stiamo organizzando un presidio pubblico, un presidio pubblico per ricordare Lorena che si svolgerà nella serata di mercoledì 17 luglio in piazza Ganganelli". Ma non sarà l'unica inziativa in città, mentre giorno dopo giorno emergono dettagli sempre più agghiaccianti sulla morte della 51enne. "Il quadro delineato dalle indagini sulla morte di Lorena Vezzosi  proseguono sindaco e assessra - è il peggiore possibile: quello di un femminicidio commesso dall'ex marito. Un delitto che ci lascia senza parole e scuote alle fondamenta la comunità di Santarcangelo, che si raccoglie intorno ai due figli di Lorena e alla sua famiglia. Il fatto che a Santarcangelo sia la prima volta che si verifica un omicidio di genere non deve ingannare: nonostante i dati e le notizie pubblicate ogni giorno dagli organi d'informazione, come ha scritto ieri Rompi il Silenzio le morti delle donne stanno diventando normali, per numero e percezione". "Contro questa normalità dobbiamo continuare a combattere, con il pensiero rivolto

A due rifugiati speciali era stato negato il permesso di lavoro, l'assessore Gianfreda: "Legge farraginosa che limita integrazione positiva"

Con due sentenze il Tar dell'Emilia-Romagna ha annullato altrettanti provvedimenti della Questura di Rimini, con i quali in bsa e al cosodetto "decreto Cutro" era stato negato a due rifugiati il permesso di lavorare in Italia. Difesi dagli avvocati Paola Urbinati e Rosangela Altamura, i due hanno fatto ricorso e il tribunale amminstrativo regionale ha dato loro ragione, condannando anche il Ministero degli Interni, che si era costituito in giudizio attraverso l'Avvicatura dello Stato, a pagare le spese legali. Nel dettaglio, la Questura di Rimini, basandosi sulla norativa introdotta con il D.L. 20/2023 - il "decreto Cutro" - il 5 febbraio e il 15 aprile scorsi aveva negato ai due stranieri la conversione del loro permesso di soggiorno ottenuto per protezione speciale in uno che consentisse loro di lavorare. Nel primo caso si trattava di lavor autonomo, nel secondo, quello di un rifugiato iraniano, di lavoro subordinato. Ma il TAR ha sottolineato che, come già in altri casi simili, il "decreto Cutro" non può applicarsi a permessi di soggiorno ttenuti prima della sua entrata in vigore: "trova applicazione il comma 3 dell’art. 7 del D.L. n. 20/2023, il quale, in relazione ai permessi di soggiorno già rilasciati ai sensi dell’art. 19,

Scoperto ieri il cadavere di un 65enne che risultava scomparso da tempo

Era scomparso da alcuni giorni, ieri si è scoperto che aveva deciso di togliersi la vita. Nel tardo pomeriggio di martedì, una macabra scoperta è stata fatta nel complesso dell'ex colonia Bolognese, al confine tra Rimini e Riccione. All'interno di una delle palazzine abbandonate, è stato rinvenuto un cadavere in avanzato stato di decomposizione. L'allarme è stato dato immediatamente e sul posto sono intervenuti i carabinieri. Gli accertamenti condotti dai militari hanno permesso di identificare il corpo come quello di un uomo di 65 anni, residente nella parte sud della provincia di Rimini, che risultava scomparso da tempo. Le indagini hanno rivelato che l'uomo si è tolto la vita impiccandosi al secondo piano dello stabile. Il medico legale, intervenuto per una prima ispezione, ha stimato che il decesso risalga ad almeno diversi giorni prima del ritrovamento. La ricognizione cadaverica non ha evidenziato segni di violenza, confermando che si tratta di un gesto volontario.  

Secondo l'accusa il seggiolino non era fissato correttamente, giudicata colpevole anche la 26enne di Riccione che causò lo scontro

La vita della famiglia del piccolo Amir, di soli 2 anni, è stata sconvolta dalla tragica perdita del bambino in un incidente stradale avvenuto la mattina del 19 marzo 2019 lungo via Coriano, a Rimini. Ieri i coniugi marocchini, genitori del bambino, sono stati condannati a 10 mesi e 20 giorni ciascuno per omicidio stradale, con pena sospesa. La stessa sorte è toccata alla 26enne di Riccione, responsabile dell'incidente, che ha ricevuto una condanna a un anno e 4 mesi di reclusione, anch'essa con pena sospesa. La Dinamica dell'IncidenteSecondo l'ccusa il seggiolin non era fissato correttamete Il tragico incidente è avvenuto all'altezza del ristorante "Il Quartino", in un tratto di strada critico, all'incrocio con via Pradella, già noto per gravi incidenti in passato. La Fiat Punto guidata dalla giovane riccionese ha invaso la corsia opposta, impattando frontalmente contro la Volkswagen Golf condotta dal padre di Amir, un 48enne marocchino. La polizia locale ha ricostruito che la 26enne ha perso il controllo della sua vettura affrontando una curva con asfalto viscido, viaggiando a una velocità compresa tra i 10 e i 20 km/h oltre il limite consentito di 50 km/h. Le analisi del sangue hanno escluso la presenza di alcol e droghe nel

E' deceduta a 91 anni, aprì uno dei primi stabilimenti balneari di Rivazzurra

Se n'è andata a 91 anni Maria Casadei, storica imprenditrice balneare di Rimini, deceduta nella mattinata di lunedì 8 luglio. Maria, insieme al marito Dino Casadei, negli anni '50 diede vita a uno dei primi stabilimenti balneari di Rivazzurra, il 114. Negli anni '80, Maria aveva ampliato la sua attività, gestendo anche un albergo prospiciente lo stabilimento balneare. Donna laboriosa, gentile e generosa, è stata ricordata dal genero Roberto Nanni, Meteorologo e divulgatore scientifico  nonché gestore del Bagno 99 assieme alla moglie Loretta. Con i risparmi del loro lavoro, i coniugi Casadei hanno acquistato altri due stabilimenti balneari, il 99 e il 100, affidandoli alle figlie Loretta e Catia, oggi albergatrice. Sui social, Roberto Nanni ha condiviso un intenso ricordo di Maria: "Ci hai insegnato come apprezzare le piccole cose e come risollevarsi in fretta dalle difficoltà quotidiane, senza portare rancore e buttarsi dietro alle spalle tutte le avversità". Nanni ha ricordato alcuni dei "motti" di Maria che riflettono il suo carattere e i suoi valori: "Su questa terra siamo di passaggio per lasciare un segno, quello di trasmettere sani principi ai nostri figli", "La vita con i suoi pregi e difetti è una ruota, oggi capita a lui, domani può capitare

Eseguita l'autopsia sul cadavere della 51enne che abitava a Santarcangelo con Stefano Del Re

Accoltellata dall'ex compagno Stefano Del Re. Così potrebbe essere morta Lorena Vezzosi, la 51 enne che con l'ex coniuge dal 2018 viveva a Santarcangelo (anche se i due da qualche tempo erano separati). Ecco cosa sembrerebbe confermare l'autopsia eseguita questa mattina all'ospedale Maggiore di Cremona. Il femminicidio sarebbe avvenuto presumibilmente già a Sant'Arcangelo di Romagna, in provincia di Rimini, dove i coniugi separati abitavano, oppure durante il tragitto dal Riminese verso il Casalasco, territorio di cui erano originari. La coppia era stata trovata morta nella sua auto finita nel fiume Po giovedì 4 luglio notte a Casalmaggiore. Dunque Lorena Vezzosi al momento dell’inabissamento era già morta. A ucciderla un fendenteì fatale, parrebbe al cuore. La donna è stata ritrovata senza vestiti, con indosso sola la biancheria intima, un altro degli aspetti che l’inchiesta dovrà chiarire. Gli inquirenti avevano subito indagato per omicidio-suicidio. Le immagini delle telecamere mostrano la donna inerme nell’abitacolo prima che la vettura finisca in acqua e l’uomo che poi cerca di salvarsi aggrappandosi a una barca con la mano fuori dal finestrino. A far sospettare gli inquirenti il fatto che il rapporto si fosse incrinato negli ultimi mesi. Qui la loro abitazione era posta sotto sequestro  e si è subito indagato anche

Durante il mercato del venerdì un venditore abusivo scappa alla vista degli agenti e abbandona la merce in piazza Marini

Nel corso di un controllo durante il mercato settimanale del venerdì, la Polizia locale Valmarecchia ha recuperato circa quaranta oggetti contraffatti, abbandonati a terra da un venditore abusivo, probabilmente fuggito alla vista degli agenti. Una pattuglia si trovava in piazza Marini a seguito della segnalazione della presenza di un venditore abusivo di merce di pelletteria. Al loro arrivo, gli agenti hanno ritrovato abbandonati in alcuni borsoni di plastica oltre quaranta oggetti tra cui borse, portafogli e cinture, alcuni con apposti marchi famosi grossolanamente riprodotti, probabilmente lasciati a terra dal venditore alla vista della pattuglia. L'attività di controllo della polizia locale Unione Valmarecchia viene svolta con regolarità per contrastare l'abusivismo commerciale e concorrenza sleale a difesa del consumatore: i presidi svolti nel 2023 in occasione dei mercati di Santarcangelo sono stati 88, garantendo quindi la presenza degli agenti in quasi tutte le giornate di mercato.

Arrestato un 47enne che in casa aveva 9 piante di marijuana per un peso di oltre un kg di sostanza stupefacente

È stata arrestata, lunedì pomeriggio, dalla Polizia Locale di Rimini, una persona (classe 77) che coltivava in casa nove piante di marijuana, per l’equivalente peso di oltre un kg di sostanza stupefacente. Sequestrato tutto il materiale necessario al confezionamento delle dosi, rinvenuto in un vero e proprio laboratorio domestico in zona Celle. L’intervento eseguito dagli uomini in borghese della squadra giudiziaria si è concluso ieri pomeriggio. Da alcuni giorni gli agenti stavano tenendo d’occhio un appartamento nella zona delle Celle, da cui diversi residenti avevano segnalato provenire un forte odore di marijuana. Da lì la decisione di intervenire, per identificare la persona che occupava l’appartamento. Gli agenti lo hanno atteso ieri pomeriggio, al rientro dal lavoro, quando hanno fatto scattare una perquisizione domiciliare, dalla quale è emersa la presenza di 9 piante di marijuana, alte circa un metro e mezzo, in piena maturazione delle loro infiorescenze, che erano state posizionate sulla terrazza dell’appartamento. Oltre a 7 grammi della stessa sostanza, trovati in cucina, già pronti alla vendita. Da una ricerca più approfondita, nel piano superiore dell’abitazione, gli agenti hanno scoperto un ripostiglio non molto alto, con pareti ben isolate, che era stato adibito a serra, dotata di tutta l’attrezzatura necessaria per la

Violenta rissa domenica pomeriggio al Parco Fabbri culminata con una aggressione a colpi di coccio di bottiglia

Tentato omicidio al Parco Fabbri di Rimini nel tardo pomeriggio di domenica. Erano circa le 19 quando era scoppiata una violenta rissa tra due uomini di origine straniera. La lite culminata con diversi colpi inferti dall'aggressore alla vittima con il coccio di vetro di un collo di bottiglia era stata sedata da un passante, rapido a chiamare la Polizia dopo aver fermato l'assalitore. Quando un equipaggio della Volante dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico è intervenuto dopo la segnalazione ha trovato ka vittima riversa a terra. Presentava diverse ferite profonde, inferte dall’aggressore alla testa, al collo e al braccio, mediante l’utilizzo di un coccio di vetro di un collo di bottiglia, in attesa dell’arrivo dei soccorsi. Gli agenti giunti sul posto, diramavano le ricerche dell’aggressore a tutte le Volanti sul territorio, grazie alla descrizione fornita dal testimone e dalla stessa vittima, che risultava cosciente, e dopo poche decine di minuti lo intercettavano ad una centinaia di metri distante dall’accaduto. L’uomo si presentava visibilmente agitato, con una sudorazione elevata e con un evidente taglio ancora sanguinante sul palmo della mano destra, molto probabilmente procurato nell’utilizzo del collo di bottiglia utilizzato per pugnalare la vittima. Gli operatori sentita la vittima, alla quale sono stati applicati

Si cerca di capire se la donna avesse assunto medicinali dandoli anche al figlio

Aveva assunto medicinali contro l'ansia Graziana Helga Todaro e li aveva dati anche al figlio di 5 anni? Per rispondere a questa domanda è stata disposta l'autopsia. Il sostituto procuratore di Rimini Luca Bertuzzi a cui la collega Paola Bonetti ha trasmesso il fascicolo in quanto reato specialistico da 'codice rosso' disporrà gli esami tossicologici su Graziana e sul figlio Manuel alla ricerca di tracce di benzodiazepine, un farmaco usato nella cura della depressione e dell'ansia. La donna di 40 anni che giovedì mattina si è lanciata dal tetto di un condominio di 5 piani in via delle Piante stringendo in braccio il figlio stava affrontando una separazione. "Era una mamma premurosa, dolce e innamorata di suo figlio", dice l'avvocatessa Elena Guidi, che le seguiva le pratiche di regolamentazione e affidamento del bambino dopo la separazione dal compagno". L'uomo, subito dopo i fatti è stato ascoltato per cinque ore dalla squadra mobile di Rimini che ha escluso ogni coinvolgimento dell'ex compagno nella tragedia che gli ha portato via il figlio. Non vi sono mai state denunce da parte della donna di maltrattamenti in famiglia. Fonte Ansa