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L'auto non c'è più. Irriconoscibile. Un groviglio di lamiere senza un perché. Il volante piegato sul motore, le ruote distrutte così come gli sportelli. Così è morta una donna, oggi pomeriggio, intorno alla 15, dopo uno schianto frontale di violenza terrificante con un autocarro. Ancora al vaglio l'esatta dinamica dei fatti: secondo quanto avrebbe riferito l'autista l'auto avrebbe invaso la corsia del camion, dopo la curva. Impossibile evitare la collisione. La macchina è una Opel a metano guidata da Diana Sorini, 65 anni di Urbino, insegnante di discipline audiovisive del liceo scientifico-artistico Volta-Fellini di Riccione Subito dopo l'impatto l'auto è stata trascinata per decine di metri e  prende fuoco.  Immediati i soccorsi, anche da parte di cittadini presenti sul posto dell'incidente, che riescono a spegnere l'incendio. Poi l'arrivo dell'aambulanza del 118 e vigili del fuoco  assieme alla Polizia locale. Per la donna però non c’è più nulla da fare. E’ morta poco dopo l’impatto. Foto di copertina da Corriere Adriatico

E' almeno la terza volta che la memoria del poliziotto morto allo stadio di Catania viene oltraggiata

Questa mattina il Comune di Montefiore Conca è stato informato del fatto che la targa intitolata all'Ispettore Capo Filippo Raciti, posizionata nell'Arena, è stata nuovamente oggetto di atti vandalici da parte di ignoti. L'amministrazione comunale ha provveduto a sporgere immediatamente denuncia presso la locale stazione dei carabinieri. Ispettore Capo della Polizia di Stato morì in servizio il 2 febbraio 2007 durante gli incidenti scatenati da una frangia di ultras catanesi contro la Polizia, intervenuta per sedare i disordini alla fine del derby siciliano di calcio Catania-Palermo. Da allora la memoria di Raciti è divenuta bersaglio di odio da parte delle fazioni più violente del tifo. L'intitolazione  a Filippo Raciti dell'Arena di Montefiore Conca è avvenua nel 2016.  Quasi subito avvenne un primo atto vandalito, ma il più gave si verificò nella notte di Pasqua del 2018, quando la targa fu distrutta a martellate: gli autori, rimast ignoti, tracciarono la scritta ACAB acronimo di All Cops Are Bastard “tutti i poliziotti sono bastardi“. Nella stessa Catania la targa che era stata apposta nello stadio "Angelo Massimino" in ricordo dell'ispettore fu fatta scomparire nel 2022 una decina di giorni dopo l'anniversario della sua morte.

Già raccolti 15 mila euro, ancora mistero sulle cause del rogo

"Conosco Filippo Malatesta e la passione che ha sempre messo nel lavoro e nella musica. In una notte è andato distrutto tutto, ha perso gli strumenti musicali, il locale, che da più di un decennio dava vita al paese e lavoro ai suoi dipendenti”. A poche ore dall’incendio al Kiosko il Vincanto, di proprietà del cantante, su GoFundMe è partita una gara di solidarietà che ha ricevuto 160 adesioni in poche ore. “Era il punto di ritrovo di mamme bambini ragazzi e adulti. In un paese come Villa Verucchio, nei pressi di Rimini - scrivono gli organizzatori - era una presenza importante. Ci muoviamo tutti insieme per aiutarlo a risollevarsi, e riprendere questo percorso interrotto così bruscamente”. La raccolta fondi è già arrivata a 15 mila euro, ma la cifra è destinata a salire vista la grande ondata di solidarietà che si sta scatenando nei confronti del cantante. Si può contribuire al link https://www.gofundme.com/f/filippo-malatesta-la-sua-vita-in-fumo-in-una-sola-notte . Intanto ancora si ignorano le cause dell'incendio che ha incenerito il locale. I Carabinieri restano in attesa delle conclusioni dei Vigili del Fuoco e al momento tutte le ipotesi restano aperte. Da parte sua Filippo Malatesta ha smentito la storia circolata in paese riguardo un diverbio con un avventore, che potrebbe

Si servivano di imprenditori compiacenti ed esperti della finanza, collegamenti anche con la 'ndrangheta

Sono riusciti a riciclare grosse somme di denaro dei clan mafiosi palermitani grazie a imprenditori compiacenti ed esperti della finanza. Undici persone sono state arrestate tra Trapani, Palermo, Como e Rimini- sei in carcere a cinque ai domiciliari - al termine di un'inchiesta della Dda di Palermo coordinata dal procuratore Maurizio de Lucia e dei carabinieri di Trapani. Nell'indagine, che ha portato anche a 12 avvisi di garanzia, sono finiti personaggi storici della mafia di Salemi, fedeli alleati del boss Matteo Messina Denaro, accusati di aver ripulito milioni di euro e di aver stretto una solida alleanza con le 'ndrine calabresi. Gli indagati devono rispondere a vario titolo alle accuse di mafia, riciclaggio, turbativa d'asta, trasferimenti fraudolento di valori e ricettazione. Come riporta l'agenzia ANSA, uno dei personaggi chiave dell'indagine dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Trapani è Angelo Salvatore, capomafia di Salemi, già condannato per associazione mafiosa, imprenditore che, secondo gli inquirenti, per anni, avrebbe gestito gli investimenti di Matteo Messina Denaro nelle energi Scarcerato nel 2019, è tornato in affari potendo contare sulla collaborazione del figlio Andrea. I due, grazie alle loro capacità di reclutare professionisti del settore e di penetrare abusivamente nei sistemi informatici delle banche, avevano messo insieme un

Operazione della polizia locale che aveva notato un via-vai sospetto in un locale adattato a officina meccanica

E’ stato trovato con 24 grammi di cocaina addosso e con circa 181 grammi di marijuana conservati nel freezer di casa l’uomo tratto in arresto ieri dalla Polizia Locale di Rimini a seguito di un’operazione di osservazione e controllo nell’ambito delle attività di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti. L’arresto è arrivato al termine di una indagine condotta dalla squadra di polizia giudiziaria e avviata già da alcuni giorni nei pressi di un locale adattato ad officina meccanica, dove erano stati notati via-vai sospetti. Ieri pomeriggio dopo l’ennesima attività di osservazione in loco, il personale di polizia locale ha fermato un uomo che si stava allontanando in scooter. L’uomo è stato trovato in possesso di 24 grammi di cocaina, custoditi nel marsupio. E’ seguita la perquisizione domiciliare, durante la quale gli agenti hanno trovato 181 grammi di marijuana conservata nel freezer oltre a materiali utili alla preparazione e al confezionamento delle dosi. Controlli sono stati condotti anche nei locali usati come officina, dove sono stati rinvenuti altri materiali destinati al confezionamento delle sostanze stupefacenti. L’uomo è stato tratto in arresto per essere poi giudicato per direttissima nella giornata di oggi.

Giampiero Gabrieli era da poco in pensione, grande cordoglio a Viserba e nel mondo sanitario

Forse è stato durante un giro in moto a portarsi via Giampiero Gabrieli, 60 anni, ex infermiere del 118, da poco in pensione. Residente a Viserba con la famiglia, Gabrieli si era unito a un amico per un'uscita nella zona del monte Carpegna. Ma il viaggio si è interrotto bruscamente quando, transitando nel territorio di Monte Cerignone, Gabrieli ha perso il controllo della sua moto, uscendo di strada. Gabrieli ha perso la vita sul colpo. La dinamica precisa dell'incidente deve ancora essere determinata con precisione, ma non è da escludere che Gabrieli sia stato colto da un malore improvviso che ha compromesso il suo controllo sulla moto, causando lo schianto. Il suo amico ha cercato immediatamente di rianimarlo, ma purtroppo ogni tentativo è stato vano. Sul luogo dell'incidente è intervenuta prontamente un'ambulanza del 118 con il personale sanitario, che ha tentato disperatamente di rianimare Gabrieli utilizzando anche il defibrillatore. Il sessantenne è stato trasportato in eliambulanza all'ospedale Bufalini di Cesena, ma purtroppo i medici non sono riusciti a salvarlo. Giampiero Gabrieli lascia una moglie e un figlio, anch'egli infermiere del 118. La sua scomparsa ha suscitato grande dolore e commozione tra colleghi e amici, che lo ricordano come una figura fondamentale nel mondo

Ferita anche la proprietaria del cagnolino, poi i vigili sedano la lite con quella del cane aggressore

A Bellaria ieri pomeriggio (domenica 14 aprile) un pitbull è uscito dal recinto di casa senza che la proprietaria se ne accorgesse e ha attaccato un barboncino al guinzaglio, uccidendolo. L'incidente si è verificato intorno alle 17 in via mar Tirreno. Secondo quanto riportato dalla polizia locale intervenuta sul posto, il pitbull avrebbe scavalcato la recinzione e assalito il cane di piccola taglia, di proprietà di una coppia di Cervia. La proprietaria del barboncino, accompagnata dal compagno, ha tentato disperatamente di salvare il suo animale, ma purtroppo non ci è riuscita. Nel corso del tentativo di separare i due cani, la donna è rimasta ferita a un braccio. Anche la proprietaria del pitbull, una donna residente a Bellaria, è intervenuta per cercare di fermare l'attacco, ma senza successo. La situazione ha portato a un acceso confronto tra i proprietari dei due cani, prontamente sedato dagli agenti della polizia locale giunti sul luogo. La padrona del barboncino, visibilmente scossa, è stata accompagnata in pronto soccorso per ricevere cure per la ferita al braccio. Entrambi i cani, che erano dotati di microchip, sarebbero assicurati. È ora in corso un'indagine per chiarire la dinamica esatta dell'incidente e determinare eventuali responsabilità. La polizia locale ha avviato

Nei prossimi giorni l’Amministrazione comunale invierà alle famiglie interessate la lettera di revoca

A Rimini, nelle scorse settimane il Comune, dopo un incrocio dei dati sui permessi riservati alla sosta per persone con disabilità, si è reso conto che alcune centinaia di contrassegni sono riferiti a persone decedute per le quali i famigliari non hanno provveduto alla restituzione come previsto. Nei prossimi giorni partiranno dunque da Palazzo Garampi le lettere alle famiglie interessate per comunicare la revoca d'ufficio dell'autorizzazione in virtù delle verifiche effettuate, indicando al contempo tutti i riferimenti e i contatti utili per segnalare eventuali errori rispetto ai dati in possesso dell'Ente.

Danneggiati quelli di via Parma, la sindaca Cecchini: "Comincio a essere a essere molto insofferente"

A San Clemente i giochi dedicati ai bambini più piccoli diventano bersaglio dell’ennesimo atto di vandalismo: ora è toccato a via Parma.  “Comincio a essere molto insofferente di fronte a questi ripetuti danneggiamenti al patrimonio pubblico e dell’intera comunità. Mi chiedo, ancora una volta, quale sia il motivo di tale accanimento verso ciò che abbellisce e rende più funzionali i nostri parchi e le nostre aree verdi. Nei prossimi giorni andremo ad installare altri giochi - dice la Sindaca Mirna Cecchini - e spero con tutto il cuore che non subiscano la stessa sorte e che le nostre ripetute segnalazioni portino a identificare i responsabili. Non è più tollerabile. Mi auguro, anzi lo chiedo espressamente, che tutti i cittadini contribuiscano a sorvegliare e a non girare la faccia dall’altra parte convinti che la cosa non li riguardi. Non è ignorando la situazione che il problema può essere affrontato e risolto. Darò notizia dell’accaduto alle forze dell’ordine, con l’auspicio si arrivi presto a fermare questo scempio. Rispondo qui e subito a chi invocherà, come giustificazione, l’ausilio delle telecamere: non si può disseminarne il territorio, è fisicamente ed economicamente impossibile. Qui è un problema innanzitutto di educazione e di mancanza di controllo da

L'incendio verso l'1.30 quando il locale era già chiuso, Vigili del Fuoco al lavoro fino all'alba

La scorsa notte, intorno all'una e mezza, è scattato un allarme incendio al ristorante «Il chiosco» del musicista riminese Filippo Malatesta. L'incendio ha interessato tutta la copertura in legno del locale a Villa Verucchio, nel Riminese e la coibentazione alle pareti e al tetto ha reso lunghe le manovre di spegnimento. Il locale è stato completamente distrutto dalle fiamme. Sul posto i vigili del fuoco di Rimini con 7 unità, che sono rimasti al lavoro fino a questa mattina alle 8 in attesa che da Bologna giungesse il nucleo investigativo antincendio per appurare l'origine del rogo. Sulle dinamiche sarà aperta un'istruttoria. Al momento, il dato certo è che quando è scoppiato l'incendio il ristorante era chiuso e non ci sono feriti. Sul posto anche i carabinieri di Villa Verucchio dove stamattina si è recato per la segnalazione anche Malatesta. Il forte sospetto è che il rogo divampato sia di origine dolosa. (notizia in aggiornamento) [video width="474" height="850" mp4="https://www.chiamamicitta.it/wp-content/uploads/2024/04/WhatsApp-Video-2024-04-15-at-08.36.08.mp4"][/video] (ANSA)

L’uomo si era avvicinato alla donna e al suo nuovo compagno mentre stavano cenando in un ristorante nei pressi di Borgo San Giuliano

Nella serata di ieri, sabato 13 aprile, personale della Polizia di Stato ha tratto in arrestato un cittadino italiano per aver violato il provvedimento di allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento dai luoghi frequentati dalla persona offesa, disposto dall’autorità competente. Nello specifico, alle 22 circa, giungeva una chiamata al Numero Unico di Emergenza, 112-NUE nella quale la richiedente riferiva che il marito, gravato dal divieto di avvicinamento nei suoi confronti, si era avvicinato alla donna e al suo nuovo compagno mentre stavano cenando in un ristorante nei pressi di Borgo San Giuliano. Il pronto intervento delle volanti consentiva di fermare l’uomo, che nel frattempo aveva inseguito la vittima e il nuovo compagno, che si stavano allontanando velocemente. I due malcapitati, rimanendo in costante contatto con la linea telefonica del 112 NUE, consentivano agli agenti, giunti celermente sul posto, di individuare l’uomo. I poliziotti appuravano che poco prima, lo stesso, aveva importunato la donna e il suo nuovo compagno inveendo contro la coppia con frasi ingiuriose e minacce, fino a seguirli in strada, dove il nuovo compagno della vittima si trovava costretto all’utilizzo dello spray al peperoncino contro lo stesso. In considerazione dei fatti accaduti, si procedeva all’arresto dell’uomo, in attesa

Violento episodio per strada a Marina centro, arrestato 36enne: "Colpa di alcol e cocaina"

Mattinata concitata a Rimini ieri (venerdì 12) in via Destra del Porto e via Ramusio, dove un uomo è stato protagonista di una violenta aggressione per strada contro una donna, prendendosela poi contro due poliziotti intervenuti sul posto. Entrambi gli agenti sono stati costretti a ricorrere al pronto soccorso e hanno ricevuto una prognosi di sette giorni a causa di contusioni multiple. L'uomo, descritto come una "furia", è stato placato solo dopo due scariche di taser. Tutto è iniziato verso le 11, quando una passante ha allertato la Sala operativa della questura segnalando una lite tra un uomo e una donna. Quando gli agenti delle Volanti sono arrivati sul posto hanno trovato l'uomo, un 36enne sudamericano, intento a strattonare e spintonare la sua ex fidanzata, una donna di 54 anni. L'uomo ha reagito con estrema aggressività alle richieste di calmarsi e identificarsi, minacciando gli agenti con affermazioni intimidatorie. La situazione è rapidamente degenerata quando l'uomo ha colpito uno degli agenti al volto con il suo borsello e ha ingaggiato una colluttazione con entrambi i poliziotti. Nonostante gli sforzi per contenerlo, l'uomo è riuscito più volte a divincolarsi e ha continuato a sferrare calci e gomitate. Di fronte alla pericolosità della situazione, gli