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Dolce regalo per i piccoli ricoverati nei reparti di Pediatra e Oncoematologia Pediatrica

Dolce regalo per i piccoli pazienti della Pediatra e dell’Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale Infermi di Rimini: per ogni bambino ricoverato nei due reparti sono state infatti donate uova di Pasqua dall’Associazione Nazionale Carabinieri di Riccione. Venerdì 29 marzo una delegazione di militari dell’Arma, formata dal presidente luogotenente Francesco Livorti, il vicepresidente Michele Ferrigno e il responsabile provinciale dell’Associazione Nazionale Carabinieri, colonnello Nevio Monaco, ha consegnato il dolce regalo destinato ai piccoli ricoverati. Un gesto di grande sensibilità, molto apprezzato dai giovanissimi pazienti. “Entriamo principalmente in contatto con i bambini grazie all’attività che svolgiamo con i nostri cavalli, il cosiddetto ‘battesimo della sella’, di solito al Parco della Resistenza di Riccione o in eventi come la recente Fiera di San Gregorio a Morciano – ha spiegato Francesco Livorti – però in occasione della Pasqua abbiamo pensato anche ai piccoli che sono in ospedale, per regalare loro un sorriso oltre che rappresentare la più profonda gratitudine al personale sanitario, medici e infermieri, quegli eroi che lavorano in silenzio e spesso dimenticati. Ecco perché in questo momento è doveroso ringraziare la Dolciaria Rovelli, il ristorante Il Pappagallo e lo studio fotografico Daniele Casalboni per aver contribuito in modo significativo alla riuscita di quest’iniziativa”. “Il nostro più sentito ringraziamento,

L'incidente poco dopo le 11 in viale Regina Elena

A Rimini un ciclista è rimasto coinvolto in un incidente stradale con un suv questa mattina poco dopo le 11 ed è rimasto seriamente ferito a una gamba. L'uomo stava pedalando lungo viale Regina Elena in direzione di Marina centro, quando dalla via laterale "I Clown" sulla sua destra è sbucata una Renault Austral. L'urto non è stato dei più violenti, ma nella caduta il ciclista si è procurato una dolorosissima ferita a una gamba - ancora da stabilire se si tratti di una frattura o di una lussazione - ed è rimasto a terra gemente. Sul posto sono immediatamente intervenuti i sanitari del 118 e una pattuglia della Polizia locale per i rilievi di rito e per regolare il traffico durante le operazioni di soccorso.

Trovato in stato confusionale ma fortunatamente in condizioni non gravi

Anziano solo cade in casa ma per fortuna viene salvato dai servizi sociali. La Polizia municipale si era recata a casa dell'uomo, a Igea Marina, allertata dai Servizi Sociali Comunali, che hanno la persona in carico, poiché nessuno rispondeva più al telefono. Giunti sul posto e recuperata una copia delle chiavi di casa, gli agenti non sono comunque riusciti ad entrare, visto che anche dall’interno dell’appartamento erano inserite le chiavi. Una volta assicuratisi che l'anziano all’interno, seppur impossibilitato a muoversi a seguito di caduta, fosse comunque cosciente, il personale PM ha a sua volta coinvolto Vigili del Fuoco e 118, impiegando tutta la propria competenza nel confortare a voce il malcapitato – insieme alle assistenti sociali del comune giunte sul posto - durante i minuti di attesa. Al termine della quale, si è riusciti ad accedere all’interno rompendo il vetro di una finestra per poi affidare l’anziano, spaventato e in stato confusionale ma fortunatamente in condizioni non gravi, alle cure dei sanitari. In occasione delle festività pasquali, la Polizia Locale di Bellaria Igea Marina ha ulteriormente intensificato i servizi di vigilanza sul territorio. Tra questi, si segnalano quelli specificamente rivolti ai turisti, con attività espressamente improntate all’assistenza degli ospiti e all'erogazione di

Una 28enne incappa però subito in una pattuglia della Polizia

Momenti di terrore per un anziano di 90 anni e sua figlia, aggrediti da una malvivente mercoledì sera mentre stavano prelevando denaro da uno sportello bancomat a Viserba. L'aggressione è avvenuta intorno alle 20 in via Marconi, quando le due vittime erano scese dall'auto per recarsi allo sportello, lasciando il veicolo aperto. La rapinatrice, una 28enne residente a Misano originaria di Fano, ha approfittato del momento per entrare nell'auto e portare via le chiavi dal cruscotto. Al ritorno delle vittime, la giovane ha richiesto 50 euro in cambio del rilascio delle chiavi rubate. Di fronte al rifiuto del 90enne, è scoppiata una colluttazione durante la quale la 28enne ha morso la mano dell'uomo e si è impossessata di un borsello contenente un apparecchio acustico, prima di fuggire. La fuga è stata breve: svoltato l'angolo, la malvivente è stata intercettata da una pattuglia delle Volanti e arrestata. Condotta in Questura, è stata accusata di tentata estorsione e rapina impropria. Difesa dall'avvocato Fabio Mennino del foro forlivese, la giovane dovrà comparire davanti al giudice per la convalida dell'arresto.

Una 18 enne psicologicamente fragile aveva trovato il coraggio di denunciare solo anni dopo per poi togliersi la vita

Papa Francesco ha privato del suo status clericale un sacerdote ticinese condannato per abusi sessuali su denuncia della Curia. Il sacerdote 50enne era stato condannatonel 2021 a quattro anni di carcere, e ora la decisione del Pontefice suggella definitivamente il suo destino all'interno della Chiesa. Inizialmente sospeso dalle sue funzioni, ora rischia l'espulsione definitiva. L'episodio risale al 2013 quando aggredì una parrocchiana 18enne a Rimini. Tuttavia il caso venne alla luce solo diversi anni dopo. La giovane riuscì a svelare l’abuso nel 2018 dopo un primo tentativo nel 2015, per poi togliersi la vita all’età di soli 22 anni. L'ex sacerdote aveva sfruttato le vulnerabilità della giovane donna, che l'avevano tormentata per gran parte della sua vita. Aveva iniziato a manifestare comportamenti autolesionisti e abuso di sostanze all'età di 13 anni, portandola a molteplici ricoveri in cliniche psichiatriche e ad una diagnosi di disturbo borderline di personalità. Accanto alla madre si eraaffidata al sacerdote, all'epoca attivo in una parrocchia del Basso Ceresio (dove è rimasto dal 2006 al 2014), instaurando un rapporto che lo ha portato a diventare il suo padrino per la Cresima. Tuttavia, col passare del tempo, i comportamenti del sacerdote cambiarono, poiché forniva alcolici alla giovane e li consumava con

Il 63enne ora è in pensione, all'epoca dei fatti due delle vittime erano minorenni

Un ex professore di 63 anni di un istituto superiore di Rimini è stato condannato per molestie sessuali nei confronti di tre giovani studentesse. L'uomo avrebbe approfittato della sua posizione per avvicinarsi alle ragazze, compiendo toccamenti apparentemente casuali delle braccia contro il loro seno. Le accuse hanno portato l'ex docente ora in pensione davanti al Tribunale, dove ha patteggiato una pena di due anni con sospensione condizionale, oltre al pagamento di danni liquidati in seimila euro per ognuna delle due su tre presunte vittime dei suoi abusi. La terza vittima aveva già pattuito un risarcimento in passato. Secondo le accuse, il docente avrebbe molestato le studentesse con strusciamenti e palpeggiamenti, sfruttando la sua posizione di autorità rispetto alle tre vittime. Le molestie sarebbero avvenute durante l'anno scolastico 2021, quando due delle tre ragazze erano minorenni. La maggiore delle tre vittime è stata la prima a denunciare l'accaduto, seguita dalle testimonianze delle altre due. Il professore è stato accusato di violenza sessuale, ma le attenuanti generiche riconosciute dal tribunale hanno permesso all'imputato di patteggiare la pena a due anni, subordinata al pagamento del risarcimento alle presunte vittime delle molestie sessuali.  

Arrestato 51enne, imposto il divieto di avvicinamento

Una storia d'amore finita male ha portato a una serie di ricatti a sfondo sessuale da parte di un italiano di 51 anni verso la propria ex amante. Alla fine l'uomo è stato arrestat , dopo di che gli è stata imposta la misura cautelare del divieto di avvicinamento nei confronti della vittima che aveva denunciato la serie di atti persecutori. L'escalation era iniziata quando la donna aveva deciso di mettere fine a una relazione extraconiugale con il 51enne. Questi, secondo le accuse, ha reagito con minacce e appostamenti presso il luogo di lavoro della vittima, insultandola e diffondendo informazioni sul loro rapporto clandestino. Ha iniziato poi a inviare una serie di messaggi offensivi attraverso Telegram, coprendola di insulti per il suo rifiuto di riallacciare la relazione. Non fermandosi qui, il 51enne ha continuato gli appostamenti e gli scontri verbali di persona, accusando la vittima di comportamenti sessuali inappropriati sul posto di lavoro e minacciando di diffondere altre foto intime della donna. La situazione è peggiorata quando ha depositato una fotografia compromettente vicino all'auto dell'ex amante per poi inviare la stessa foto via email. Le minacce di diffondere altre foto intime, anche scattate mentre la vittima si trovava in ospedale, hanno spinto la

Il colpo era stato tentato ai danni di una donna presso il Bar Falco

Una coppia di 40enni, entrambi di Napoli, è finita dietro le sbarree a Rimini: lui, con numerosi precedenti, per tre anni e otto mesi per i reati di tentata rapina e lesioni, lei per simulazione di reato. Inoltre i due sono stati condannati a risarcire il danno causato ad una delle vittime dei loro colpi, quantificato in 3.800 euro. I fatti contestati risalgono al 10 maggio 2022 e al 20 aprile dello stesso anno. Nel primo caso, la vittima si trovava al bar Falco in zona Padulli quando il 40enne, a bordo di uno scooter e con il volto coperto dal casco, aveva rubato la borsa a una donna e l'aveva trascinata con sé fino a essere disarcionato. Non era riuscito a portare via nulla, ma era stato rintracciato grazie ai pezzi della carrozzeria del suo scooter lasciati sul luogo del fallito scippo. Nello stesso giorno, la compagna dell'uomo aveva simulato di essere stata vittima di un furto con scasso, ma le sue informazioni sono risultate fasulle. Entrambi arrestati, la polizia aveva trovato prove incriminanti nelle loro abitazioni.

Arrestato 43enne grazie alla targa dell'auto e alla funzione "trova il mio iPhone"

Un 43enne originario di San Giovanni Rotondo è stato arrestato con l'accusa di rapina e lesioni in seguito a una violenta aggressione ai danni di una transessuale. La vicenda è avvenuta a Rimini nelle vicinanze del Gros, dove la vittima stava offrendo prestazioni sessuali in cambio di denaro. Il 12 marzo scorso, il 43enne si è avvicinato alla transessuale, mostrando interesse a consumare un rapporto con lei. Inizialmente, ha assicurato di pagare in contanti la prestazione, ma successivamente ha affermato di aver dimenticato il portafogli a casa. A quel punto, la transessuale ha cercato di allontanarsi, ma è stata pedinata dall'uomo a bordo della propria auto. Quando l'aggressore ha afferrato la borsa della vittima e ha tentato la fuga a folle velocità, la transessuale è stata trascinata per alcuni metri, rimanendo ferita. Determinata a recuperare la sua borsa, la vittima ha inseguito il rapinatore con la propria auto e ha fotografato la targa del veicolo, risultata poi fondamentale per rintracciare il 43enne. I carabinieri hanno utilizzato anche la funzione "trova il mio iPhone", grazie alla quale la transessuale era riuscita a localizzare la posizione del rapinatore. L'uomo è stato infine arrestato e sottoposto alla misura cautelare di custodia in carcere disposta dal gip

Intervento della Polizia locale su richiesta della società locataria

Nel pomeriggio di ieri, mercoledì 27 marzo, su sollecitazione della società locataria di un hotel situato a Viserba, la polizia locale ha proceduto a un'accurata ispezione presso la struttura alberghiera, chiusa da agosto ma mai restituita formalmente ai proprietari. L'operazione di controllo ha rivelato una serie di irregolarità di natura legale. Nonostante l'hotel dovesse essere in stato di inattività, gli agenti della squadra giudiziaria hanno infatti trovato all'interno di una delle camere un individuo, risultato poi un ex dipendente dell’albergo, che stava lì senza alcun diritto o autorizzazione. L’uomo, oltre a violare le norme sull'occupazione degli immobili, alloggiava in un contesto non conforme alle essenziali norme antincendio, mettendo a rischio la propria sicurezza e quella della struttura. Ulteriori indagini hanno suggerito l'occupazione abusiva di altre tre camere dell'hotel, benché, al momento del sopralluogo, non sia stato possibile individuare gli occupanti. Al termine del servizio, l'ex dipendente è stato ufficialmente denunciato per occupazione abusiva, mentre l'immobile è stato sottoposto a sequestro.

La Polizia locale lo aveva individuato col telelaser, perde 19 punti da una patente già decurtata oltre a dover pagare oltre 2mila euro di multe

Colto in fallo dalle telecamere installate sulla Marecchiese all’ingresso di Villa Verucchio lato Rimini, un 26enne alla guida di una BMW Serie 1 sprovvista di assicurazione è stato intercettato da una pattuglia della Polizia Locale e si è dato alla fuga imboccando anche una rotonda contromano prima di essere raggiunto, fermato e sanzionato dagli agenti. E’ accaduto mercoledì 27 intorno a mezzogiorno, quando l’uomo, probabilmente diretto a casa, è incorso in uno dei controlli stradali mirati che periodicamente interessano l’intero territorio. I vigili, “informati” dell’irregolarità dal sistema di videosorveglianza con telecamere di contesto e lettura targhe, lo hanno seguito con i lampeggianti accesi per intimargli il fermo, ma in tutta risposta il 26enne ha accelerato lungo la Marecchiese e per cercare di seminarli ha zigzagato per le vie della frazione anche con sorpassi pericolosi nel centro della cittadina: ha svoltato a destra verso via Tenuta, percorso via F.lli Rosselli, via Di Vittorio, via Aldo Moro, via Banfi, di nuovo via Casale prendendo come detto contromano la rotatoria con via Provinciale Nord per poi proseguire lungo il Viale del Cimitero, fino ad arrivare alla propria abitazione ubicata in zona. Gli uomini della Polizia Locale che lo avevano sempre seguito, lo hanno quindi fermato,

«Agì secondo il suo modello di prepotenza maschile, punendo l'ex che non intendeva sottostare al suo diktat», ossia tornare insieme e sposarsi. Per questo le tolse la vita dopo che le aveva consegnato l'anello di fidanzamento. Queste le parole usate nelle motivazioni della sentenza di Corte d'Assise, presieduta dalla giudice Fiorella Casadei, che lo scorso 29 gennaio ha condannato a 24 anni e 2 mesi di reclusione, Maximo Aldana De La Cruz, difeso dall'avvocata Paola Benfenati del Foro di Bologna. Il 55enne il 22 maggio del 2022, quando nell'appartamento di via Dario Campana arrivarono gli agenti della Squadra Mobile di Rimini, confessò l'omicidio dell'ex compagna, Noelia Rodriguez. E sulla ricostruzione dei fatti la stessa Corte d'Assise non lascia alcun dubbio. Nonostante l'immediata confessione e collaborazione dell'imputato, i sostituti procuratori Davide Ercolani e Stefano Celli avevano chiesto una condanna all'ergastolo per omicidio volontario. Anche secondo i giudici d'Assise, Aldana era consapevole che l'ultimo incontro con la vittima alla quale l'imputato aveva comprato, appunto, l'anello di fidanzamento «non gli sarebbe stato affatto favorevole - si legge in sentenza - per i continui e ripetuti, costanti atteggiamenti di distacco che la Rodriguez gli aveva manifestato, fino a fargli intendere di una possibile nuova relazione intrapresa, così