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La macabra scoperta dopo le segnalazioni dei vicini per l'odore che proveniva da un appartamento in via Saffi

Tragica scoperta in un appartamento di Riccione nella tarda serata di giovedì, quando è stato trovato il cadavere di un uomo in avanzato stato di decomposizione. L'allarme è stato dato intorno alle 23 dai residenti di una palazzina di via Saffi, preoccupati per un odore nauseabondo che proveniva dall'abitazione dove viveva Giancarlo Dionigi, un ex tassista di 53 anni. I carabinieri sono intervenuti sul posto e non avendo ricevuto risposta al campanello, hanno richiesto l'intervento dei vigili del fuoco per aprire la porta dell'appartamento. Una volta dentro, la macabra scoperta del corpo senza vita. Dai primi accertamenti sembra che la causa della morte sia da attribuire a una caduta, forse causata da un malore. Secondo quanto emerso, la morte risalirebbe ad almeno un pauo di settimane prima della scoperta del cadavere, forse di più. I fumerali si svolgeranno lunedì pomeriggio alle 15.30 nella chiesa San Martino di viale Diaz.  

Erano stati arrestati dopo aver provcato gravissimi disordini in locali del centro storico, espulso anche uno straniero con documento falso

Sono stati emessi 2 provvedimenti amministrativi del Questore, in applicazione del D.L. nr. 14/2017 DACUR (divieto di accesso alle aree urbane), nei confronti di due giovani riminesi che, resisi responsabili di reati commessi in occasione di gravi disordini avvenuti in pubblici esercizi, non potranno più recarsi per anni uno nei bar e locali del centro storico. In particolare, nelle scorse serate, precisamente in uno dei locali del centro storico di Rimini, uno dei giovani era stato tratto in arresto per aver commesso i reati di tentata rapina, resistenza e minaccia a pubblico ufficiale, porto di armi od oggetti atti ad offendere: aveva minacciato il cameriere con un cacciavite per poi usare violenza nei confronti dei poliziotti intervenuti; il secondo giovane, sempre in un altro locale della movida riminese, era stato denunciato per aver commesso reati di minacce e porto d’armi od oggetti atti ad offendere per aver minacciato i titolari del locale con un coltello, oltre che avere a sui carico numerosi reati di Polizia. Accertata la pericolosità sociale dei ragazzi, per prevenire altre gesta del genere, è stata adottata a loro carico la misura di prevenzione del cosiddetto daspo urbano. Qualora i ragazzi vengano denunciati per l’inosservanza della misura imposta, verranno punti

Nonostante le numerose richieste di intervento ed una riunione dedicata con l’amministrazione di circa un mese fa, nulla sembra cambiare nella zona di Riccione alta. La gestione dell’ordine pubblico, e del degrado in occasione delle aperture dei locali è completamente fuori controllo. Traffico non gestito, sporcizia abbandonata ovunque, consumo smodato di alcol per strada, volumi senza limite. Se questa è la gestione e l’autorevolezza che l’amministrazione sa dare nei confronti di queste realtà dell’intrattenimento, il comitato dei residenti di questa zona è molto preoccupato. Preoccupato in vista dei prossimi weekend Pasqua e soprattutto dell’apertura del nuovo locale prevista per il 2 giugno. Come sempre non ci siamo mai posti come in conflitto con queste realtà, anzi devono esserci quali imprese portatrici di economia sul territorio e DNA della nostra città, ma come ogni impresa, se si vogliono definire tali, devono provvedere alla gestione del loro impatto sull’ambiente e sul territorio come ogni azienda seria e strutturata, nel loro caso devono provvedere alla gestione dei flussi di persone prima e dopo la serata, dell’ordine pubblico, e della viabilità. Ultimo ma non per importanza il grande problema di sicurezza di Riccione alta e l’oramai ingestibile viabilità ad alta velocità che insiste su Viale Abruzzi via

Un 28enne era stato notato girare per paesi dove incontrava facce note alle forze dell'ordine

I carabinieri della Stazione di Misano nella giornata di martedì hanno arrestato un colombiano di 28 anni e il suo presunto socio di spaccio, sequestrando ben 5,5 chili di hashish. L'operazione è il frutto di un'indagine partita da segnalazioni riguardanti l'attività sospetta del giovane sudamericano, che girava incessantemente le strade dell'entroterra a bordo di un'utilitaria. I militari dell'Arma hanno iniziato a pedinare il 28enne, notando il suo costante girovagare tra i paesi sulle colline e i suoi incontri con persone già note alle forze dell'ordine per il loro coinvolgimento nel consumo di droga. Questo ha spinto i carabinieri a intervenire, fermando il colombiano e procedendo con una perquisizione domiciliare autorizzata dalla Procura. All'interno dell'appartamento, dove vive anche una coppia di italiani, è stata rinvenuta non solo una considerevole quantità di hashish di varie qualità, nascosta in scatoloni sparsi per la casa, ma anche tutto il necessario per confezionare le dosi. Sia il colombiano che il suo coinquilino di 46 anni sono stati arrestati e condotti in caserma per le procedure di rito, prima di essere trasferiti in carcere in attesa della convalida dell'arresto. Difesi rispettivamente dall'avvocato Massimiliano Orrù e dagli avvocati Francesco Pisciotti e Massimiliano Giacumbo, i due arrestati compariranno davanti al giudice

Virale sul web la clip degli agenti con lo slogan “Hai smarrito qualcosa? La Polizia locale la ritrova e te la riporta a casa. Sempre al servizio del cittadino”

E' diventato virale sul web il video della Polizia locale della Bassa Bergamasca Orientale, che vede protagonista suo malgrado un cittadino di 43 anni residente a Rimini ma che abita a Romano, in provincia di Bergamo. L'uomo si era liberato di due ingombranti divani a tre posti caricandoli su un autocarro preso in prestito per poi scaricarli in aperta campagna. Purtroppo per lui la sua impresa è stata non solo notata da alcuni testimoni, ma anche immortalata dalle telecamere di sorveglianza delle vie limitrode, grazie alle quali gli agenti hano potuto leggere la targa dell'automezzo. Come riporta la stampa locale, in particolare il veicolo è stato ripreso lungo l’ex Statale Soncinese con i mobili sul pianale, poi  proprio in via dell'Albarotto e dopo poco tempo è tornato all'incrocio senza alcin carico. Una volta individuato l'autore del gesto, la Polizia locale, come già da qualche tempo a questa parte per scoraggiare certi comportamenti, gli ha riportato a casa i due divani scaricandoglieli nel giardino con il corredo di una maxi-multa da 10 mila euro. A nulla è valsa la sua giustificazione, secondo la quela sarebbe tornato a riprenderseli. Ma non basta. La Polizia locale ha realizzato un video, commentato con il motivo musicale

Il comandante della nave di Emergency: "Ci hanno imposto 4 giorni di navigazione e intanto l'area di soccorso resta sguarnita"

Dei 71 migranti sbarcati questa mattina a Porto Corsini dalla nave Life support, nove andranno a Forlì-Cesena, cinque a Rimini, 16 a Bologna, nove a Reggio Emilia, 11 a Modena cinque a Ferrara e Piacenza e sette a Parma. I tre minori e il fratello maggiorenne di uno di loro rimarranno invece a Ravenna. Il prefetto Castrese De Rosa, dopo le varie operazioni post sbarco di stamane, dà conto della distribuzione dei migranti e della situazione: dopo l'attracco della nave alle 8.45, sono saliti a bordo i medici dell'Usmaf, il personale del 118 e della Croce Rossa per le prime visite e il personale della Questura per gli adempimenti di rito. I migranti erano stati soccorsi dalla nave di Emergency sabato 16 marzo nel Mediterraneo centrale, in acque internazionali in zona SAR maltese. I 71 naufraghi si trovavano su un’imbarcazione in legno non adatta alla navigazione. “Per arrivare al Pos (Place of safety) di Ravenna, abbiamo impiegato quattro giorni di navigazione. L’assegnazione di porti così lontani ha l’effetto di lasciare scoperta l’area di ricerca e soccorso dove continuano a esserci casi di imbarcazioni in difficoltà. Questa politica sottrae tempo prezioso alle attività di ricerca e crea un vuoto proprio dove è necessaria

Nei quartieri Alba e San Lorenzo durante lo scorso weekend

Gli agenti del Corpo di Polizia locale - nell’ambito dei controlli finalizzati a garantire un maggiore presidio e controllo del territorio effettuati tra i quartieri Alba e San Lorenzo - hanno sorpreso alcuni giovani in possesso di sostanze stupefacenti. Gli agenti sono intervenuti con il supporto dell’unità cinofila: recentemente è infatti entrato in servizio Dark, il pastore tedesco salvato dal Canile di Riccione e ora impiegato del Comando di Polizia locale. Durante la serata di venerdì 15 marzo, nel quartiere Alba, una pattuglia ha notato un giovane incappucciato aggirarsi con fare sospetto su di un monopattino. Una volta raggiunto in viale Leopardi, poco dopo le 22, il ragazzo - sudamericano di 32 anni - ha tentato di cambiare strada ma è stato fermato dagli agenti. Particolarmente agitato rispetto a un controllo di routine, è stato trovato con un involucro contenente una quantità di hashish (poi sequestrato) configurabile come uso personale e successivamente segnalato al Prefetto di Rimini come assuntore di sostanze stupefacenti. Nel pomeriggio della giornata successiva, sabato 16 marzo nel quartiere di San Lorenzo, un’auto con due ragazzi a bordo è stata fermata dalla Polizia locale in prossimità della chiesa e piazzale don Giovanni Montali. Anche in questo caso i giovani

Materiale pedopornografico nel suo telefono, in passato era già stato assolto per vizio di mente

Un giostraio di 57 anni, residente in provincia di Bergamo, è stato condannato dal tribunale monocratico di Rimini a un anno e 10 mesi di reclusione per adescamento di minorenni e detenzione di materiale pedopornografico. L'imputato, per il quale il pubblico ministero Davide Ercolani aveva chiesto 2 anni e 3 mesi, nel 2018 durante una fiera di paese nel Riminese avrebbe attirato l'attenzione di adolescenti offrendo loro gettoni per le giostre. In cambio avrebbe ottenuto i numeri di cellulare o l'amicizia sui social media con i ragazzi, per poi iniziare a chiedere loro foto e video intimi tramite chat su WhatsApp o Messenger. Sono stati i genitori di due ragazzini di 12 e 13 anni a scoprire le conversazioni sospette sui telefoni dei loro figli e a denunciare il 57enne alle autorità. Le indagini dei carabinieri, coordinate dalla Procura distrettuale di Bologna, hanno portato al sequestro del telefono del giostraio, all'interno del quale è stato trovato materiale pedopornografico. Nonostante il tribunale di Bergamo lo avesse assolto in passato per fatti analoghi, ritenendolo non imputabile per vizio totale di mente, il tribunale di Rimini ha invece giudicato il giostraio capace di intendere e volere. L'avvocato della difesa Cinzia Bonfantini ha annunciato ricorso in

Perquisizioni e sequestri nella zona sud e a Marina centro

Indagine della Procura di Rimini contro favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. I Carabinieri della stazione di Miramare questa mattina (mercoledì) hanno indagato sette persone ed eseguite perquisizioni e sequestri in cinque alberghi (di cui quattro nella zona sud, tra Miramare e Marebello)  e uno a marina centro. L’indagine dei Carabinieri era partita nel 2020 e ha interessato la zona di Miramare ed in particolare dove i trans incontravano i clienti. L'inchiesta si è poi estesa anche alle prostitute. Secondo gli inquirenti i gestori delle strutture ricettive erano parte attiva nel giro della prostituzione, gestendo gli appuntamento e ricevendo una quota in denaro per ogni cliente. Nel corso delle perquisizioni, i militari dell'Arma hanno infatti sequestrato agende, tablet, computer e telefonini utilizzati per gestire il giro. Oltre alla prostituzione negli hotel i Carabinieri hanno anche scoperto un appartamento a Miramare, affittato ad un peruviano dove si prostituivano alcuni connazionali transessuali. Gli indagati, assistiti dagli avvocati Enrico Graziosi e Leanne Arceci, due sono tunisini, quattro sono italiani (di cui due sono donne) e uno è peruviano.

I fatti risalgono al settembre 2016, Arcigay condannata a pagare le spese legali

Nella giornata di martedi 19 marzo la Corte d'Appello di Bologna ha assolto per improcedibilità dell'azione penale l'ex leader di Forza Nuova in Romagna Mirco Ottaviani, oggi tra i massimi esponenti del Movimento Nazionale - La Rete dei Patrioti. I fatti risalgono al settembre 2016 quando per contestare la prima unione civile tra due uomini nel Comune di Cesena furono affissi per le vie della città dei manifesti funebri accompagnati da lumini e crisantemi e dalla frase "matrimonio gay, funerale d'Italia". In primo grado Ottaviani era stato assolto dall'accusa di aver violato la legge Mancino - imputazione ipotizzata, per la prima volta in Italia dalla procura di Forlì, in relazione alla discriminazione di genere/omofobia - e condannato residualmente dal Tribunale per diffamazione aggravata, nonché al risarcimento di 1500 euro all'Arcigay Rimini che si era costituita parte civile nel procedimento giudiziario. Il processo infatti era stato avviato proprio in seguito all'esposto promosso da Arcigay. A dare ragione a Ottaviani, difeso dagli avvocati Mario Giancaspro e Tommaso Golini, è stata però la Corte d'appello di Bologna che, in assenza di querela da parte dei due uomini che si univano civilmente quel giorno, ha accolto l'appello dei difensori ritenendo non doversi procedere nei confronti dell'imputato anche

Da mezzogiorno traffico in tilt fra Bologna e Rimini

Grossi disagi per la circolazione stradale sul tratto romagnolo dell'A14. Poco dopo le 12 l'autista di un autoarticolato, per cause ancora da chiarire, ne ha perso il controllo mentre procedeva, in un tratto fra i caselli di Forlì e Faenza, sulla corsia diretta Nord. Il mezzo pesante ha terminato la sua corsa ribaltandosi e ostruendo l'intera sede stradale. Il traffico diretto a nord è stato completamente bloccato. Il tratto ha riaperto parzialmente alle 15.30 ma alle 15.40 Società Autostrade segnalava ancora 3 km di coda in direzione sud, mentre verso Bologna la fila raggiungeva i 4 km e si consigliava l'uscita a Cesena Nord e rientro in autostrada dal casello di Faenza. Il conducente del mezzo pesante fortunatamente non ha riportato gravi lesioni; è stato comunque ricoverato all'ospedale "Morgagni" di Forlì. Sul posto il personale di soccorso, i vigili del fuoco, personale di Autostrade e le pattuglie della polizia autostradale del comando di Forlì.

Hanno agito in pochi minuti non curandosi dell'allarme, la notte precedente un colpo identico in Toscana

Sono bastati pochi minuti per forzare l'ingresso della banca, sradicare la cassaforte e portarsela via. Tempi calcolati al secondo da una banda di ladri certamente professionisti che ha colpito nella notte a San Giustina, nella filiale della Banca Malatestiana. Infatti, non appena alcuni individui con volto mascherato hanno scassinato una porta laterale per entrare nell'istituto, è scattato l'allarme sia nella centrale dell'istituto di vigilanza privata che in Questura. Ma nè le guardie giurate nè i poliziotti sono arrivati in tempo per acciuffare i malviventi. Quando la prima volante è giunta sul posto a sirene spiegate, è stata avvistata solo un'autovettura che si allontanava di gran carriera fino a fare perdere le proprie tracce. Il colpo è stato messo a segno intorno alle 3 della notte e immortalato dalle telecamere di sorveglianza, che gli scassinatori, almeno due, non si sono preoccupati di oscurare. Hanno badato solo ad agire alla svelta stando entro il margine di tempo che avevano prevsisto prima che potessero arrivare le forze dell'ordine, mentre un complice attendeva all'esterno. Ancora da quantificare il bottino, che dovrebbe comunque ammontare a diverse migliaia di euro in contanti. Pare che un'autovettura sia stata trivata abbandonata nei paraggi e si sospetta che possa essere quella