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Un senegalese 46enne sotto processo per maltrattamenti nei confronti di un ragazzo di 15 annni, la denuncia partita dai medici

Per un cittadino senegalese di 46 anni il pubblico ministero Annadomenica Gallucci ha chiesto una condanna a cinque anni di carcere per maltrattamenti nei confronti del figlio, un ragazzo di meno di 15 anni affetto da una patologia congenita. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, i maltrattamenti avrebbero avuto inizio nel 2012 e si sarebbero protratti per quasi otto anni. La Procura ha affidato l'indagine ai carabinieri, che sono intervenuti non in seguito a una denuncia della madre o dell'ex compagna, ma dopo alle segnalazioni dei medici dell'ospedale che avevano in cura il bambino. Il ragazzo, durante una visita medica, aveva manifestato segnali di profondo malessere, rivelando che suo padre lo insultava e picchiava regolarmente, arrivando anche a frustarlo. Le testimonianze raccolte hanno evidenziato che il genitore senegalese offendeva il figlio, chiamandolo "stupido" e "imbecille", soprattutto quando il ragazzo si rifiutava di studiare il Corano e impararlo in lingua araba. Il padre, fervente religioso, riteneva inammissibile che il figlio non apprendesse il Corano e usava metodi educativi considerati veri e propri maltrattamenti. Gli abusi consistevano in insulti, percosse e frustate, utilizzando addirittura cavi dei caricabatterie del telefono e altri oggetti. Durante l'udienza, il ragazzo, rappresentato dall'avvocato Martina Montanari, ha confermato sostanzialmente il quadro accusatorio emerso

Operazione della Guardia di Finanza di Cattolica a San Clemente, altri tre evasori totali scoperti a Misano e Montefiore

Presentava la dichiarazione dei redditi come allevatore amatoriale ma in realtà svolgeva l’attività in modo professionale dichiarando redditi inferiori al reale per circa 100 mila euro. E' quanto ha scoperto la Guardia di Finanza di Cattolica nei giorni scorsi. L’attività ispettiva è stata eseguita a San Clemente nell’ambito del piano volto alla tutela degli operatori corretti dalla concorrenza sleale esercitata dalle imprese che non rispettano le regole, disposto dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Rimini, infatti, le Fiamme Gialle avevano già  individuato  altri 3 allevatori  di cani di razza (tibetan terrier, buldog francese, golden retriever e akita shiba, bichon havaianas), che svolgevano l’attività nei comuni di Misano Adriatico e di Montefiore Conca, risultati poi essere evasori totali. Nello specifico l’attività condotta dai Finanzieri ha fatto emergere che gli allevatori controllati avevano provveduto ad iscrivere presso l’anagrafe canina dei comuni interessati circa 700 cani che avevano venduto senza rilasciare alcun documento fiscale operando completamente “in nero” o in altri casi indicando un corrispettivo inferiore al reale. I controlli fino ad oggi effettuati hanno portato alla constatazione di ricavi non dichiarati al Fisco per circa 600 mila euro. Gli allevatori sono stati segnalati all’Agenzia delle Entrate per il recupero dei ricavi a

La truffa orchestrata da un quartetto con base a Roma, un'altra vittima truffata per 150 mila euro

Un anziano pensionato riminese è stato vittima di una truffa orchestrata da un gruppo di quattro individui con base a Roma, che gli avevano prospettato la possibilità di acquisire partecipazioni societarie persino del Manchester City, la celebre squadra di calcio inglese vincitrice dell'ultima Champions League. L'inganno ha coinvolto il pensionato in una rete intricata di promesse di sogni e gloria, portandolo a investire circa 20.000 euro in monete elettroniche. La truffa è stata denunciata dall'anziano nel corso dell'estate del 2022, dando il via a un'indagine della polizia postale. Il gruppo di presunti truffatori è composto da un capoverdino di 45 anni e tre italiani, due uomini di 42 e 50 anni e una donna di 36 anni. Le indagini preliminari sono recentemente giunte a termine, e il gruppo è stato citato a giudizio con un'udienza predibattimentale fissata per il 24 giugno a Roma. L'accusa è di truffa in concorso ai danni del pensionato riminese e di un'altra vittima romana, che ha subito un danno di quasi 150.000 euro. La truffa ha avuto inizio nel novembre 2021, quando l'uomo, un 70enne è stato contattato telefonicamente da una ragazza che gli ha presentato le opportunità legate alle monete elettroniche, prospettando fantastici guadagni. Nonostante l'iniziale

Vittima di violenze anche la fidanzata, è stato l'anziano genitore a chiamare i Carabinieri

Un giovane di 24 anni residente a Bellaria-Igea Marina è stato arrestato dai carabinieri mercoledì 14 febbraio con l'accusa di maltrattamenti in famiglia e detenzione di droga. L'anziano padre ottantenne ha deciso di rivolgersi alle autorità la mattina di San Valentino, riferendo di non sopportare più i continui atteggiamenti aggressivi del figlio. Il genitore ha raccontato agli inquirenti di essere vittima di violenze e insulti quasi giornalieri, che hano reso la sua vita quotidiana una vera tortura. Ha anche segnalato agli investigatori l'aggressività del figlio verso la fidanzata, affermando che durante un litigio il giovane l'avrebbe chiusa a chiave in una stanza della casa. Il momento più grave sarebbe avvenuto la scorsa settimana: il 24enne avrebbe minacciato il padre e la ragazza impugnando un fucile di plastica a pallini, urlando loro: "Ora sparo a tutte e due". I carabinieri sono intervenuti immediatamente e, durante la perquisizione dell'abitazione, hanno scoperto circa 300 grammi di hashish e alcuni funghi allucinogeni in fase di essiccazione. Il giovane è stato arrestato con le accuse di maltrattamenti in famiglia e detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. La sua udienza di convalida è prevista per venerdì davanti al gip del tribunale di Rimini.      

Per i concerti annullati nel 2018 avevano testimoniato anche Al Bano e Romina, il manager nonostante la sentenza; "Niente truffa, partono querele"

Sentenza di primo grado per il processo sul grande flop dei concerti del Beat Village alla nuova Darsena di Rimini. Willer Dolorati, l'organizzatore della manifestazione, è stato condannato a un anno di reclusione e a seimila euro di provvisionale. Nella scorsa udienza era stato sentito come teste della parte offesa anche Al Bano, uno dei tanti big che quell'estate si sarebbero dovuti esibire a Rimini. Nella sua requisitoria, il pubblico ministero, Daniele Paci ha chiesto l'assoluzione di Dolorati per un errore nell'imputazione, il giudice, infatti pur condannando Dolorati, ha stabilito la trasmissione degli atti nuovamente alla Procura per l'eventuale riformulazione del capo di imputazione in appropriazione indebita di 40mila euro. Nell'estate del 2018, i big della musica italiana e internazionale avrebbero dovuto esibirsi nel Beat Village, il maxi villaggio degli eventi ma uno dopo l'altro, tanti artisti, tra cui Renzo Arbore, Vinicio Capossela, Loredana Bertè, Patty Pravo, Tony Hadley, Massimo Ranieri, Ray Wilson dei Genesis, a Al Bano, appunto, con Romina, avevano annullato portando ad una serie di concerti saltati e migliaia di biglietti da rimborsare. Dolorati era finito a processo per truffa e secondo le imputazioni della Procura, al fine di procurarsi un ingiusto profitto aveva dichiarato che l'evento si sarebbe tenuto

L'operazione della squadra giudiziaria della Polizia Locale: in manette un giovane

Oltre un chilogrammo di sostanze stupefacenti custodito in un appartamento e pronto per essere messo in vendita. A trovare il ‘deposito’ di hashish il personale della squadra giudiziaria della polizia locale di Rimini, arrivato all’appartamento dopo aver seguito i movimenti sospetti di un giovane tratto poi in arresto con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. L’intervento è stato condotto nel pomeriggio di ieri, a seguito di indagini già avviate da tempo e che avevano permesso di concentrare l’attenzione sul ragazzo. Una volta identificato e ottenuta l’autorizzazione da parte del Pubblico Ministero di turno, il personale della polizia locale ha proceduto alla perquisizione dell’appartamento dove alloggiava il ragazzo rinvenendo all’interno di uno zaino un totale di 1 chilo e 260 grammi di hashish suddiviso in panetti da un etto circa ciascuno, sottoposto poi a sequestro. Al termine dell’attività di indagine, come disposto dal Pm, il giovane è stato fermato per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio ed è stato condotto alla casa circondariale a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Il cordoglio del sindaco di Rimini Sadegholvaad

E' morta all'età di 79 anni Elena Bianchi Tempesta, storica professoressa di Chimica e Scienze Naturali al Liceo Scientifico Albert Einstein di Rimini nonché fondatrice dell'arboreto dell'istituto. A ricordarla il sindaco di Rimini. "Ci sono persone che cambiano in meglio le nostre vite, anche se magari ce ne accorgiamo dopo molto tempo. E allora, in quel momento, la nostalgia, gli aneddoti, il rimpianto e il ringraziamento diventano una sola cosa, intrisa di commozione e dolcezza", ha detto Jamil Sadegholvaad.  Negli ultimi giorni se ne sono andate due insegnanti riminesi, Cinzia Montevecchi e Elena Bianchi Tempesta. Due eccezionali professoresse che, a leggere e ascoltare i tanti ricordi, hanno avuto la capacità di restare per sempre nella mente e nei cuori di tutte le loro studentesse e degli studenti, oggi adulti. A Cinzia e Elena va il saluto e il ringraziamento della nostra comunità, esteso idealmente a tutte le persone che portano con sé la magia di farci crescere senza dircelo. Un abbraccio alle famiglie di Cinzia Montevecchi ed Elena Bianchi Tempesta".

All'arrivo delle volanti sputi, calci e spintoni agli agenti, uno lievemente ferito

Estorsione e violenza è in un bar in zona stadio del baseball a Rimini. Due uomini, un 42enne nomade e un 22enne rumeno, hanno minacciato il titolare del localenb affermando di essere "capi degli zingari". I due erano clienti abituali noti per il loro comportamento molesto e per il rifiuto di pagare le consumazioni. "Noi non ti paghiamo proprio niente, sei tu che devi pagarci il pizzo altrimenti ti bruciamo il bar”, avrebbero affermato. La situazione è degenerata quando il proprietario ha rifiutato di servire bevande alcoliche ai due uomini se non avessero saldato i debiti arretrati. La coppia ha reagito con minacce, alzando la voce e insultando il titolare, per poi assalire un cliente che aveva cercato di intervenire. E asto chiamato allora il 112 è le Volanti sono giunte sul posto. Durante l'arrivo della polizia, il 42enne ha cercato di fuggire, ma è stato prontamente bloccato nonostante la resistenza: gli agenti sono stati bersagli di sputi, calci e spintoni da entrambi gli aggressori. Durante il trasporto in questura, hanno continuato a rivolgere minacce di morte ai poliziotti e hanno danneggiato l'auto di servizio. I due aggressori, al termine degli accertamenti, sono stati arrestati con l'accusa di tentata estorsione in concorso, violenza,

L'amarezza del gestore: "Bel regalo per San Valentino e nel giorno del nostro 20esimo compleanno"

Dopo l'arresto in flagranza del 40enne sorpreso a sfondare l'ennesina vetrina con il coperchio di un tombino, la speranza era che la serie di spaccate compiute in provincia di Rimini fosse finita. E invece un altro negozio è stato compiuto a Riccione, dove un paio di settimane fa era stata colpita la boutique Gaudenzi e ancora prima, durante la stessa notte del 12 dicembre, ben quattro esercizi. Nell'ultimo assalto notturno è stato preso di mira il negozio di ottica Giulietti e Guerra, in corso Fratelli Cervi. E' stato lo stesso esercente a dare notizia sui social: “Oggi è il 20esimo compleanno dell’ottica Giulietti e Guerra e abbiamo iniziato la giornata con un bel regalo. Buon San Valentino a tutti”. L’allarme ha fatto accorrere subito le forze dell'ordine, ma i malviventi erano già riusciti a dileguarsi con il bttino, che ammonterebbe ad alcune migliaia di euro in prodotti. I Carabinieri che nello svolgere le indagini stanno anche visionando ale immagini delle videosorveglianze del negozio e e quelle presenti nei paraggi.

Marco Pantani celebrato nella sua Cesenatico nell'anniversario della morte a Rimini

Ferdinando Pantani per tutta la mattina è rimasto accanto alla lapide di suo figlio Marco, sistemando fiori e biglietti lasciati dai visitatori, giunti a Cesenatico da tutta Italia e anche dall'estero. "Marco era una persona giusta e onesta che hanno voluto distruggere perché dava fastidio”, mormora Fernando, senza rassegnarsi ai verdetti della giustizia: il terzo che sta per arrivare, dopo l'inchiesta della Procura di Rimini, confermerà ancora una volta che non vi fu omicidio. [video width="848" height="480" mp4="https://www.chiamamicitta.it/wp-content/uploads/2024/02/WhatsApp-Video-2024-02-14-at-14.29.46-1.mp4"][/video] 14 febbraio 2004, San Valentino: nella stanza D5 del residence 'Le Rose' di Rimini giace il corpo di Marco Pantani. Come ricorda l'Agenzia ANSA, aveva compiuto 34 anni da un mese e un giorno. La terza inchiesta sulla sua morte si sta per chiudere con la conferma che non vi fu omicidio. L'uomo dalle gambe d'acciaio ed i polmoni infiniti, lo scalatore capace di vincere nello stesso anno, il 1998, Giro d'Italia e Tour De France, domando l'Alpe d'Huez, il Galibier, il Mortirolo tra due ali di folla adorante, se n'era andato solo, depresso, nell'anonima camera di un altrettanto anonimo albergo. L'autopsia rivelò che la morte risaliva al tardo pomeriggio. A causarla un edema polmonare e cerebrale dovuto a un'overdose di cocaina e psicofarmaci. Venti

I Vigili del Fuoco devono intervenire in autostrada A 14 presso il casello e contemporaneamente a Scacciano

Ancora auto a fuoco in provincia di Rimini, questa volra a Riccione, dove oggi si sono verificati due roghi quasi contemporaneamente. Il primo intervento dei Vigili del Fuoco è stato effettuato sull’autostrada A 14, presso il casello di Riccione, dove verso le 13.10 un’autovettura ha preso fuoco mentre percorreva la corsia in direzione nord. Fortunatamente nessuno è rimasto ferito. L'auto è una Mini a motore diesel. Sul posto è intervenuta anche la polizia autostradale. Appena cinque minuti dopo. l'allarme è scattato per un’Alfa Romeo 75 alimentata a Gpl  che è stata avvolta dalle fiamme mentre era parcheggiata in via Scacciano. Anche in questo caso l’automobile è andata completamente distrutta, ma senza alcun ferito. (immagine d'archivio)

L'incendio nel deposito di via Carlo Alberto Dalla Chiesa mentre la vettura era in carica alla colonnina

A Rimini ieri verso le 19 nel parcheggio di Start Romagna in via Carlo Alberto Dalla Chiesa un'auto elettrica è andata in fiamme. Le squadre del comando dei Vigili del Fuoco hanno circoscritto e spento l'incendio. Intervento concluso poco prima di mezzanotte con la messa in sicurezza dell'area. La vettura,  una Renault Zoe elettrica, era al suo prino giorno di servizio. Quando ha preso fuoco era in sosta e collegata alla colonnina di ricarica. Al momento dell’incendio  non c’era nessuno a bordo e nessuno è rimasto ferito. Dopo lo spegnimento i pompieri hanno accertato che la temperatura della batteria fosse sotto il livello di rischio [video width="1280" height="720" mp4="https://www.chiamamicitta.it/wp-content/uploads/2024/02/ah110aa_58423.mp4"][/video]