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Il derubato è un giovane cittadino straniero che si trovava in città per motivi di lavoro

Nel pomeriggio di venerdì, 26 gennaio, la Polizia di Stato in servizio presso la Sezione Polizia Ferroviaria di Rimini ha denunciato in stato di libertà un cittadino italiano, rintracciato dopo aver commesso un furto aggravato ai danni di un giovane cittadino straniero che si trovava in città per motivi di lavoro ed era in procinto di prendere un convoglio per Bologna. In particolare, il derubato, accortosi del furto dei propri bagagli, ha immediatamente contattato il personale della Polizia Ferroviaria presente in stazione il quale, grazie al sistema di videosorveglianza presente all’interno dello scalo ed alla tempestività della segnalazione ricevuta, ha individuato i due autori del reato, riconoscendoli come frequentatori abituali della stazione. Le ricerche immediatamente effettuate sia all’interno dello scalo che nelle immediate adiacenze hanno portato al rintraccio di uno dei due autori del fatto con ancora al seguito la refurtiva recuperata e restituita all’avente diritto, che ha manifestato grande riconoscenza per la soluzione rapida ed efficace della disavventura in cui è incorso. Anche il secondo autore del furto è stato denunciato all’A.G.

Il colpo fortunato nella tabaccheria Eldorado di Rivazzurra, già visitata più volte dalla dea bendata

Un operaio straniero residente da tempo a Rimini ha vinto  200.000 euro acquistando un gratta e vinci da 3 euro presso la tabaccheria "Eldorado" in via dei Martiri, a Rivazzurra. E' cliente abituale della tabaccheria, che spesso fa due chiacchiere con il titolare, Pierpaolo Gnoli. La fortunata vincita con un "Super 7 e mezzo"; Gnoli nel condividere la sua gioia sottolinea che l'uomo è una persona che ha davvero bisogno di quei soldi. La tabaccheria Eldorado sembra essere un luogo di fortuna, avendo fatto notizia in passato per una vincita recrd nel 2010, quando un cliente vinse 2 milioni e mezzo di euro con un sistema del Superenalotto. Gnoli ha ricordato altre vincite, da 10.000 euro a 70.000 euro, che si sono verificate nel tempo. Ora, l'operaio vincitore si prepara a intraprendere gli adempimenti burocratici necessari per riscuotere la vincita. Tuttavia, con il 20% tassato dallo Stato, il vincitore riceverà 160.000 euro. Il procedimento di riscossione comporta infatti una procedura specifica e dei costi associati. Ha suggerito che, per comodità ed efficienza, il vincitore potrebbe optare per il percorso più diretto: recarsi direttamente a Roma presso l'ufficio vincite della società Gratta e Vinci per riscuotere la somma.  

Chiesto il rinvio a giudizio di marito 56enne per minacce, lesioni e maltrattamenti in famiglia, la donna finita al pronto soccorso l'ha denunciato ai Carabinieri

È accusato di aver picchiato la moglie, in quanto la donna si rifiutava di indossare il velo islamico. Un cittadino marocchino di 56 anni, è indagato dalla Procura di Rimini per minacce, lesioni e maltrattamenti in famiglia. L’indagine dei carabinieri di Novafeltria era partita dalla segnalazione del pronto soccorso, dove la donna, una connazionale di 12 anni più giovane, era arrivata con una ferita sospetta alla mano. Le verifiche dei militari dell’Arma, coordinate dal sostituto procuratore Luca Bertuzzi, hanno messo in luce una serie di comportamenti aggressivi che l’uomo aveva messo in pratica anche con l’uso di coltelli per costringere la moglie a subire abusi sessuali. Secondo la denuncia acquisita dai carabinieri, quando la donna usciva senza indossare il velo, al ritorno veniva minacciata ed accusata di non voler rispettare le usanze marocchine. “Devi indossare il velo come le vere donne marocchine, non sei una buona madre, un buon esempio per le tue figlie. Sei venuta in Italia per fare la pu…a”, erano le frasi del marito, sedondo il quale la donna era “solo una moglie” e pertanto doveva obbedire e soddisfare i suoi desideri sessuali. Almeno cinque volte lei aveva tentato di ribellarsi, ma poi era sempre stata costretta a subire. “Ti

Perquisito per il furto di uno zainetto gli sono stati trovati 1328 file, avrebbe anche diffuso le immagini su canali telematici

Dal furto di uno zainetto salta fuori uno spaventoso archivio di materiale pedopornografico. Sabato 27 gennaio, personale della Squadra Mobile di Rimini, al termine di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Bologna, ha eseguito la misura cautelare in carcere emessa da quel Tribunale - Ufficio del G.I.P.- G.U.P. nei confronti di un uomodi 60 anni. L’uomo si era reso responsabile del furto di uno zainetto lo scorso settembre; sottoposto a perquisizione personale e domiciliare dalla Squadra Mobile, su un tavolo erastato rinvenuto un telefono cellulare acceso e sulle icone della galleria erano state notate immagini raffiguranti alcune persone di giovanissima età compiere atti sessualmente espliciti. Successivi approfonditi accertamenti disposti dall’autorità giudiziaria hanno permesso di rinvenire   una ingente quantità di materiale pedopornografico che il sessantenne deteneva sia su apparecchi telefonici, che all’interno di diversi supporti informatici a sua disposizione. All’esito dell’attività investigativa sno stati raccolti elementi di prova tali da ritenere che l’uomo nel tempo, si era procurato e successivamente aveva detenuto un totale di 1328 files di natura pedopornografica realizzati utilizzando minori degli anni 18, in particolare ritraenti giovani maschi inequivocabilmente minorenni, nudi e con l’esposizione degli organi genitali nonché intenti a compiere atti sessuali, "fatto per il quale sussiste il reato

L'uomo è stato fermato a Viserba: "Sono in difficoltà economiche non è roba mia"

La Polizia ha arrestato un 34enne trovato in possesso di oltre tre chilogrammi tra hashish e marijuana. Nella serata di sabato gli agenti della Polizia lo avevano notato a Viserba con fare circospetto, particolare che li aveva spinti a fermarlo. L'uomo, nervoso ed agitato ha consegnato spontaneamente due involucri di sostanza stupefacenteche contenevano hashish e marjuana per il peso complessivo lordo di  48 grammi. La successiva perquisizione del suo domicilio in un residence ha portato al rinveniment  di complessivi kg. 3,324 di sostanza stupefacente del tipo Hashish e Marjuana. C'erno inoltre due bilancini di precisione, materiale per il confezionamento sottovuoto, banconote di vario taglio per il valore complessivo di oltre 2000 euro ed un dispositivo teaser completo di dardi e carica perfettamente funzionante. L'uomo, un 34enne peruviano, padre di famiglia e incensurato, durante l’udienza di convalida, assistito dall’avvocato Giuliano Renzi, ha spiegato di trovarsi in una difficile situazione economica, senza lavoro e con una famiglia a carico. Ha ammesso di aver commesso un errore detenendo la droga per conto di altri a causa delle sue difficoltà finanziarie. Nonostante la richiesta del pubblico di custodia in carcere, il peruviano è stato rilasciato con il divieto di dimora nella provincia di Rimini. La prossima udienza

La difesa aveva chiesto l'ergastolo ma il giudice ha riconosciuto le attenuanti generiche

è stato condannato a 24 anni e due mesi di reclusione, al risarcimento della parte civile con una provvisionale di 50 mila euro, Maximo Aldana De La Cruz, il 55enne reo confesso dell'omicidio dell'ex compagna, Noelia Rodriguez, 46 anni, uccisa il 19 maggio del 2022 a Rimini, nella sua abitazione di Via Dario Campana. La sentenza di prima grado è arrivata nel tardo pomeriggio di oggi.  La Corte d'Assise, presieduta dal giudice Fiorella Casadei, ha escluso i motivi abietti e futili e della crudeltà, ma non l'aggravante del legame familiare. La Corte ha riconosciuto le attenuanti generiche. In apertura di discussione nella duplice requisitoria i sostituti procuratori Davide Ercolani e Stefano Celli, avevano chiesto l'ergastolo, mentre la difesa, l'avvocata Paola Benfenati del Foro di Bologna aveva chiesto l'esclusione delle aggravanti visto anche il comportamento collaborativo dell'imputato. Noelia Rodriguez era stata uccisa a coltellate dal compagno Maximo Aldana dela Cruz al civico 101 di Via Dario Campana. "Non accettavo che non volesse più tornare a stare con me. Le avevo chiesto di sposarmi ha rifiutato e l'ho uccisa" aveva confessato davanti agli inquirenti e al pm Stefano Celli.  L'uomo aveva incontrato la donna nel pomeriggio del 19 maggio del 2022 prima del delitto portandosi

La squadra mobile arresta un padre di famiglia incensurato in un miniappartamento di Viserba

La Squadra Mobile di Rimini ha arrestato un 34enne peruviano in possesso di oltre tre chili di hashish. L'uomo, padre di famiglia e incensurato, è stato preso in custodia dopo che la polizia ha scoperto la sostanza stupefacente nel suo mini appartamento situato all'interno di un residence a Viserba. Al momento dell'irruzione degli agenti, l'uomo ha affermatodi aver già intuito cosa stessero cercando. La quantità di droga sequestrata si aggira  sui tre chili e 200 grammi. Durante l'udienza di convalida, il 34enne, assistito dall'avvocato Giuliano Renzi, ha spiegato di trovarsi in una difficile situazione economica, senza lavoro e con una famiglia a carico. Ha ammesso di aver commesso un errore detenendo la droga per conto di altri a causa delle sue difficoltà finanziarie. Nonostante la richiesta del pubblico di custodia in carcere, il peruviano è stato rilasciato con il divieto di dimora nella provincia di Rimini. La prossima udienza è fissata per il 18 marzo. Le indagini della Squadra Mobile proseguiranno per identificare i veri destinatari del carico di stupefacente, con l'obiettivo di smantellare eventuali reti di traffico di droga nell'area.

Bloccato nel parco Renzi un individuo teneva nel suo residence di Marina centro 25 involucri, bilancino e 3 mila euro

Nella mattinata di ieri, personale della Polizia di Stato di Rimini ha tratto in arresto un cittadino straniero per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Verso le 12:15 circa, una volante della Questura di Rimini aveva notato all’interno del Parco Renzi un individuo in bicicletta che, alla vista dei polziotti faceva rapidamente dietrofront. Il che ovviamente ha fatto scattare il controllo personale, dal quale sono emersi diversi involucri di cellophane contenenti cocaina. La successiva perquisizione domiciliare nella stanza di un residence di Marina centro dove l'uomo alloggiava ha portato al sequestro di altri 35 involucri di sostanza stupefacente, preconfezionati e ben sigillati, oltre a 3mila euro in banconote ed un bilancino di precisione. In considerazione dei fatti accaduti, si è proceduto all’arresto del soggetto in attesa del Giudizio Direttissimo, previsto per la mattinata di oggi.

La guardia di finanza di Bologna, coordinata dalla Procura, ha individuato un sistema fraudolento che ha consentito, a oltre 300 studenti stranieri delle Università dell'Emilia-Romagna, di ottenere l'indebita assegnazione di borse di studio per un importo complessivo di circa un milione di euro, in parte finanziate con risorse del Pnrr. Il sistema, ideato da cinque cittadini asiatici, di cui tre ex studenti dell'ateneo bolognese, prevedeva la falsificazione dei documenti che i connazionali appena iscritti ai corsi universitari dovevano allegare alle istanze per ottenere il sussidio economico da Er.go, l'Azienda regionale per il diritto agli studi superiori dell'Emilia-Romagna. In alcune circostanze è stata riscontrata la contraffazione delle attestazioni consolari relative alla certificazione dei redditi dei rispettivi nuclei familiari nel Paese d'origine (le cosiddette attestazioni Isee estere), in quanto disconosciute dallo stesso Consolato riportato nei documenti. Tuttavia, nella maggior parte dei casi sono stati rinvenuti falsi contratti di affitto, ovvero l'inserimento dei nominativi degli studenti in atti di locazione già stipulati da ignari affittuari, per simulare, nei confronti dell'Ente erogatore, il sostenimento dell'affitto. Dai controlli svolti sono stati individuati alcuni monolocali di pochi metri quadrati nei quali, dai contratti d'affitto contraffatti, risultavano convivere oltre dieci studenti quando in realtà gli stessi venivano ospitati da amici.

Le operazioni di disinnesco si svolgeranno domenica 11 febbraio: ecco tutte le vie interessate

La Protezione Civile Sammarinese e l’Istituto Sicurezza Sociale informano la cittadinanza che domenica 11 febbraio si svolgerà un’operazione di disinnesco di una bomba della Seconda Guerra Mondiale, rinvenuta in zona Ponte Mellini in strada Rancaglia, nel Castello di Serravalle. Ccrca mille i residenti coinvolti nell'evacuazione. Per motivi legati alla sicurezza dell’operazione, la Protezione Civile Sammarinese ha disposto, tramite ordinanza n.03/2024, l’evacuazione dell’area compresa nel raggio di 352 metri dal punto di ritrovamento dell’ordigno. Sarà quindi obbligatorio per tutti i residenti, cittadini sammarinesi e visitatori, essere fuori dall’area interessata all’evacuazione entro e non oltre le ore 7 del mattino del prossimo 11 febbraio 2024. Una volta verificata l’effettiva evacuazione dell’area, inizierà il lavoro degli artificieri dell’Esercito italiano, a partire dalle ore 8. La conclusione delle operazioni potrà variare dalla tarda mattinata al tardo pomeriggio, in base alla complessità del disinnesco. Durante questo periodo, sarà vietato l’accesso a tutta l’area da evacuare; i percorsi alternativi saranno debitamente segnalati. La Protezione Civile e l’Istituto Sicurezza Sociale ricordano di accertarsi di avere con sé farmaci abituali, chiavi di casa, telefono cellulare carico e caricabatteria, oltre alle cose indispensabili per la cura dei bambini (ricambi, pannolini, ecc.), documenti d'identità. Si ricorda anche ai proprietari di esercizi commerciali localizzati

I Carabinieri hanno anche arrestato per evasione una uomo agli arresti domiciliari che invece si era allontanato da casa

L'intensa attività dei Carabinieri della Compagnia di Rimini nel weekend ha portat fra l'altro il 28 gennaio, nei pressi di un centro commerciale del capoluogo, all'arresto nella flagranza per l’ipotesi di reato di furto aggravato un uomo 35enne, senza fissa dimora, poiché trovato in possesso di prodotti cosmetici del valore commerciale di circa 215  euro, ritenuti verosimilmente asportati in un negozio. Il soggetto, nei cui confronti peraltro era stato emesso dal Questore di Rimini un Foglio di Via Obbligatorio notificatogli nell’anno 2021, era stato individuato dal personale addetto alla sorveglianza; i militari gli hanno trovato all’interno di uno zaino  la merce in questione e, dato che l’indagato non ne riusciva a giustificare la presenza, è stato accompagnato presso il Comando, mentre gli articoli recuperati sono stati restituiti successivamente all’avente diritto; Inoltre nella nottata di oggi, i Carabinieri della Stazione di Rimini Porto hanno tratto in arresto in flagranza, per l’ipotesi di reato di evasione, una persona già sottoposta al regime degli arresti domiciliari poiché, alle ore 2.30 circa, a seguito di controllo da parte degli operanti non è stata trovata all'interno della propria abitazione. Lo stesso, fermato dopo circa un'ora nelle vie limitrofe all’abitazione mentre rincasava, non risultava avere alcuna autorizzazione

Operazione dei Carabinieri Forestali di Novafeltria, 2mila tonnellate di materiale movimentate nel solo 2023

Nell’ambito di una più vasta attività di controllo in materia di gestione illecita dei rifiuti disposta dal Gruppo Carabinieri Forestale di Rimini, i militari del Nucleo Forestale di Novafeltria, coordinati dalla competente Procura della Repubblica di Rimini, hanno portato a termine una complessa ed articolata attività d’indagine in materia di gestione illecita di rifiuti, che ha permesso di individuare 19 titolari di aziende che gestivano illecitamente rifiuti da demolizione e costruzione non pericolosi, nonché di elevare sanzioni amministrative dell’importo totale di circa 110.000 euro. L’operazione è scaturita da una verifica posta in essere d’iniziativa dai militari, presso una ditta operante nella gestione dei rifiuti misti da costruzione e demolizione. Le successive operazioni, disposte dalla locale Procura della Repubblica, hanno consentito un approfondito controllo presso l’impianto che aveva ricevuto grossi quantitativi di rifiuti, stimati in circa 2000 tonnellate, tutti movimentati durante il 2023. Durante le indagini si è proceduto al sequestro di corposa documentazione dalla quale sono emersi indizi di diverse condotte illecite. In particolare i soggetti convolti, seppur autorizzati, avevano compilato i formulari di trasporto dei rifiuti omettendo dati rilevanti ai fini della tracciabilità, rendendo quindi impossibile accertare sia l’origine, quanto la provenienza dei materiali; il tutto in violazione agli obblighi derivanti dalle