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L'appello di un padre a "Chi l'ha visto?", la madre separata sembra scomparsa nel nulla dopo una condanna per sottrazione di minore e calunnia

La Valmarecchia lancia un accorato appello affinché si possa aiutare un padre affranto nel suo struggente desiderio di ritrovare la figlia, Matilde, di cui non ha notizie da ben nove anni. L'ultimo incontro risale al 2014, quando la bambina aveva appena tre anni, e oggi, a 12 anni, è diventata un'adolescente. Il padre, Andrea Palermo, originario di Perticara, si è rivolto alla comunità, chiedendo il supporto di tutti affinché questa dolorosa vicenda possa trovare una conclusione felice. L'appello, partito dalla frazione di Novafeltria, si è diffuso anche sui social media, con la speranza che la condivisione possa portare a nuove informazioni utili. Andrea Palermo, è figlio di Laila Antinori, nipote di Adriana ed Enzo, tutti cittadini di Perticara, ha condiviso la sua storia nel corso della trasmissione televisiva "Chi l'ha visto?" nella puntata del 6 dicembre scorso, dove ha raccontato l'odissea che ha vissuto negli ultimi nove anni. La comunità si è unita in un sostegno solidale per aiutare il padre a riabbracciare la figlia scomparsa. La vicenda inizia con la rottura della relazione tra Andrea e la sua ex compagna Carlotta Morri, avvenuta 12 anni fa. Dopo la separazione, Carlotta informa Andrea di essere incinta, spingendo il giovane a tentare una

Blitz della Polizia dopo alcune segnalazioni, trovate anche 48 cartucce e tutto l'occorrente per il confezionamento

Nella mattinata di venerdì, gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Rimini hanno ricevuto una segnalazione riguardante un ragazzo che oltre a spacciare hashish aveva un fucile detenuto illegalmente. Per capire se la voce diceva la verità sono stati effettuati diversi accertamenti incrociati, che hanno portato gli investigatori a individuare con precisione il ragazzo e la sua abitazione. Subito in accordo con l’Autorità Giudiziaria si è proceduto alla perquisizione dell’appartamento, nel cui garage c'erano effettivamente  2 scatole contenenti  48 cartucce cal.12 in plastica e denaro contante, per un totale di 980  oltre a materiale utile al confezionamento di stupefacente quali un roner immerso in un secchio di acqua, (utilizzato per scaldare l’hashish congelato), una macchina per il sottovuoto, un bilancino di precisione, un cutter con tracce di hashish e confezioni per sottovuoto aperte e vuote gettate nel bidone della spazzatura. All’interno della camera da letto è stato sequestrato denaro contante per una somma totale di 12.220 € e 2 Iphone. A quel punto il ragazzo ha deciso di vuotare spontaneamente il sacco, indicando nel vano scale vicino all’ascensore, occultato all’interno di una canalina in ferro posta lungo il pavimento, avvolto in una busta di plastica nera per i rifiuti, un fucile marca “Beretta”

L'individuo stava importunando i passanti e alla vista delle divise ha attaccato con calci e pugni

Nella serata del 7 dicembre un cittadino italiano è stato atìrrestato dalla Polizia di Stato con l'accusa di resistenza e lesioni aggravate nei confronti di agenti durante un intervento scaturito da una chiamata al Numero Unico di Emergenza 112. Verso le 21:00, la Centrale Operativa aveva ricevuto la segnalazione di una persona molesta nei pressi del centro cittadino, intenta ad importunare un uomo. Sul luogo, gli agenti hanno individuato un individuo visibilmente sotto l'influenza dell'alcol, che rivolgeva frasi ingiuriose e offensive nei confronti delle forze dell'ordine. Nel tentativo di calmare l'individuo, la situazione ha preso una piega violenta quando quest'ultimo ha attaccato gli agenti con calci e pugni, mordendo addirittura la mano di uno di loro. Con non poca difficoltà, i poliziotti sono riusciti a immobilizzare il soggetto e a trasportarlo in Questura e tratto in arresto per i reati di resistenza e lesioni aggravate agli agenti di Polizia. Gli agenti dopo essere stati medicati al pronto soccrso, hanno avuto rispettivamente 8 e 4 giorni di prognosi per le ferite riportate durante l'arresto. In seguito agli accadimenti, l'individuo è stato anche deferito in stato di libertà per il reato di oltraggio a Pubblico Ufficiale.  

Di Walther Zanaroli non si avevano notizie dal primo dicembre, il cadavere nella Gola del Bottaccione presso Gubbio

Walther Zanaroli, 75 anni residente a Montefiore Conca, di cui non si avevano più notizie dal primo dicembre, è stato ritrovato senza vita nel letto del torrente Carmignano nei pressi di Gubbio. Una disgrazia terribile, secondo i primi accertamenti: l'uomo forse è morto assiderato molte ore dopo una caduta in quella zona impervia dell'Appennino. Una scivolata nel burrone dal quale l'anziano non sarebbe riuscito a risalire. Per salvarsi si era sfilato la cinta e aveva cercato disperatamente di agganciarla ai rovi, utilizzandola come fune per arrampicarsi, ma i suoi tentativi sono stati vani. I familiari avevano sporto denuncia tre giorni fa e grazie all'ultima cella telefonica agganciata dal cellulare i carabinieri di Scheggia e Pascelupo erano riusciti a trovare la vettura del settantacinquenne, un opel Astra di colore Grigio. Ma l'anziano aveva lasciato il telefono nell'automobile e non ha potuto chiamare i soccorsi. Perlustrando la zona, poco distante, nel letto del fiume, hanno avvistato il corpo nella notte di venerdì 8 dicembre, nella Gola del Bottaccione. Forse un bisogno corporale lo aveva spinto sui margini del precipizio da cui poi è caduto per finire in una trappola mortale. Sarà ora l'autopsia a stabilire l'esatta causa del decesso. A recuperare il cadavere sono stati

I Carabinieri sorprendono uno straniero con 16 dosi di cocaina, nel suo residence anche 27 grammi di hashish

Operazione dei Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Riccione nella notte di ieri a caccia di spacciatori nei pressi dei locali da ballo. Fra i diversi controllati, alcuni giovani sono stati fermati a bordo di un “taxi” non regolare e due di loro sono stati trovati in possesso di alcuni grammi di hashish. Condotti successivamente in caserma a Riccione per gli ulteriori accertamenti, occultato nell’imbottitura del giubbino di uno di questi, sono state trovate ben 16 dosi di cocaina, pronte per essere cedute. Quindi, i Carabinieri hanno proceduto a perquisire la camera del residence occupata da questo individuo, uno straniero. Qui hanno trovato 27 grammi di hashish, un bilancino di precisione e materiale utile al confezionamento della droga. Per lui si è proceduto all’arresto in flagranza e, così come disposto dal Magistrato di turno presso la Procura di Rimini, nella mattinata di oggi sarà condotto davanti al Giudice del Tribunale di Rimini per la celebrazione del rito direttissimo. Inoltre, altri 2 giovani sono stati segnalati alle competenti Autorità amministrative.

La sentenza diventa definitiva dopo il pronunciamento della Cassazione

Aveva ucciso la moglie a martellate nel cuore della notte e poi si è incamminato a piedi per allontanarsi dalla loro abitazione, in una palazzina di Via Pola a Marina Centro di Rimini. E’ quanto successo il 26 ottobre 2020. Lui, Giovanni Laguardia 72 anni, originario di Matera, idraulico in pensione senza nessun precedente penale. Lei era una sessantunenne Ucraina. Era la seconda moglie di Giovanni. L’uomo avrebbe raccontato agli inquirenti che i due litigavano spesso perché la donna gli chiedeva soldi da mandare ai suoi figli in Ucraina e questa sarebbe la motivazione principale dietro al suo gesto. Dopo tre anni, si conclude l’iter giudiziario. L’uomo è stato condannato in via definitiva 23 anni di carcere confermando le sentenze di primo grado e d’appello.

Nei giorni scorsi Asi proprietaria dell'ex questura in uno dei comunicati aveva polemizzato con il capogruppo del Pd matteo Petrucci. Scriveva Asi: Perché quando ASI se l’è aggiudicata il Sindaco ci ha accolti dicendo: “Chi ha comprato l’ex questura ha fatto un pessimo affare”? Eppure l’abbiamo pagata alla cifra stimata dalla perizia, che ha soddisfatto tutti i creditori, tra cui il comune. Perché dopo tutto quello che stiamo subendo, il capogruppo del PD in Consiglio Comunale, in questi due anni di polemiche dipendente Conad, ci accusa di arroganza? Ora arriva la risposta del capogruppo del Pd Matteo Petrucci "Anche se siamo a dicembre elementi che non devono mai permettersi di andare ad intermittenza come le luci natalizie, sono la lucidità, la veridicità e la correttezza di alcune valutazioni. Insomma è accaduto che Ariminum Sviluppo Immobiliare si sia espressa così: “Perché dopo tutto quello che stiamo subendo, il capogruppo del PD in Consiglio Comunale, in questi due anni di polemiche dipendente Conad, ci accusa di arroganza?”. Un attacco personale che non meritavo per tutta una serie di motivi. Il primo è che non sono più un dipendente Conad. Potrei già fermarmi qui. Però occorre poi separare nettamente il ruolo di lavoratore da quello di amministratore,

L’appello di don Eugenio Savino: "Chi lo vede chiami subito il 112

Questa notte è stato rubato il Fiat Ducato della nostra parrocchia di San Raffaele (Rimini) La targa è AZ 470 YP Fiat ducato colore bianco con una striscia rossa sul fianco (ho modificato la foto rispetto al post di questa mattina, che ora corrisponde al nostro mezzo) chi lo vedesse chiami subito il 112. Questo l’appello apparso mercoledì scorso sulla pagina fb della Parrocchia San Raffaele Arcangelo di Rimini Don Eugenio e i volontari hanno scoperto che il Ducato era stato rubato quando non l'hanno più trovato sul sagrato della chiesa. Il parroco ha chiamato i carabinieri e poi ha presentato denuncia. Nella parrocchia ci sono le telecamere i filmati sono stati consegnati alle forze dell’ordine

Trovati in un appartament 40 grammi di droga e 7 mila euro

Nel pomeriggio di sabato 2 dicembre, i Carabinieri della Sezione Operativa del dipendente Nucleo Operativo e Radiomobile, assieme a personale della Stazione Carabinieri di Rimini Porto, hanno tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente tre individui, in Italia con visto turistico e tutti domiciliati in un appartamento di Marina Centro. A seguito di numerose segnalazioni dei residenti, i militari avevano attivato pedinamenti e servizi di osservazione, che si sono conclusi nel pomeriggio di sabato. Uno dei tre giovani è stato sorpreso, in flagranza di reato, mentre stava cedendo circa 10 grammi di cocaina ad un cinquantenne pesarese. A questo punto è scattato l’intervento dei militari che hanno fermato entrambi i soggetti, facendo poi irruzione nell’appartamento occupato dall'uomo sorpresso a spacciare, dove son stati trovati altri due soggetti. Dalla successiva perquisizione personale e domiciliare sono saltati fuori altri 40 grammi circa di cocaina, un bilancino elettronico e materiale per il confezionamento delle dosi, nonché la somma di  7 mila euro circa in contanti, il tutto sottoposto a sequestro, in quanto ritenuto pertinente all’ipotesi di reato. I tre giovani, poco più che maggiorenni, al termine degli accertamenti di rito, sono stati tratti in arresto dai militari – rispettivamente a vario

Il 93enne Gabriele Mariotti stava tornando a casa dalla messa

Venerdì scorso, 1 dicembre, in via Chiabrera a Rimini è avvenuto un grave incidente stradale tra un Ape car e un pedone. Un uomo di 93 anni, Gabriele Mariotti, è stato investito mentre attraversava la strada. Trasportato all’ospedale Bufalini di Cesena le sue condizioni sono apparse subito molto gravi. Nonostante gli sforzi fatti dai medici l’uomo è deceduto dopo cinque giorni. La procura della Repubblica ha aperto un fascicolo per omicidio stradale. Secondo una prima ricostruzione della dinamica dell’incidente l’anziano stava tornando a casa dopo essere stato a messa nella chiesa di Bellariva. Mentre attraversava la strada è stato colpito dall’Ape Piaggio. Non è anocra stabilito con certezza se l’uomo stava attraversando sulle strisce pedonale e se l’investimento è avvenuto per una disattenzione da parte di chi guidava l’Ape. La Polizia Locale sta approfondendo se l'investitore si sia allontanato dal luogo dell'incidente dopo aver fermato la marcia dell'Ape Non si esclude che la procura possa ordinare l’autopsia. Foto di repertorio

I fatti accaduti la sera di mercoledì 6 dicembre

Una lite per motivi di denaro sarebbe all'origine di una rissa scoppiata nella serata di ieri e terminata con il ferimento di un uomo. Nei dettagli gli agenti della Polizia di Stato hanno arrestato una persona di origine indiane per il reato di lesioni aggravate. I fatti si sono verificati nella serata di mercoledì 6 dicembre quando alla Polizia era arrivata una telefonata di uomo che nriferiva di vedere dalla propria finestra un altro uomo, sanguinante dall’orecchio, che chiedeva aiuto. Giunti sul posto, i poliziotti notavano delle persone in strada, di cui una sanguinante dall’orecchio sinistro. Subito dopo, gli agenti sono sati avvicinati da un uomo in forte stato di agitazione, che aveva raccontato che  il ferito si sarebbe introdotto nel suo appartamento, forzando la porta, sottraendogli la somma di 1300 euro e la carta d’identità. Il ferito, al contrario, riferiva di essere stato colpito con un bastone lungo circa 70 cm, poi rinvenuto al piano terra dello stabile, sporco di sangue. A seguito dei controlli effettuati anche sentendo la versione di altri due inquilini dello stabile, gli agenti accertavano che tra i due uomini era nata una lite per motivi di denaro, a seguito della quale uno dei due aveva colpito l’altro

Un 27enne e una 19enne presi nelle vie del centro durante lo scambio con un consumatore, in auto anche un coltello

Presi sul fatto duratte lo spaccio di droga. Nel pomeriggio di lunedì, i Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Riccione hanno arrestato un 27enne originario dell’Est Europa, ed una 19enne, in flagranza dell’ipotesi di reato di spaccio e detenzione di cocaina ed hashish, denunciandoli anche per porto abusivo di oggetti atti ad offendere. Nel corso di un servizio di controllo del territorio che interessava le vie del centro riccionese i militari avevano notato un movimento sospetto di alcuni giovani. In particolare, in una delle traverse del centro città, avevano visto arrivare  un’auto di grossa cilindrata - con a bordo la coppia poi arrestata - che si accostava a margine strada. Poco dopo, ecco a piedi un ragazzo accostarsi al finestrino dal lato del passeggero. Il finestrino veniva abbassato ed avveniva lo scambio: il giovane giunto a piedi consegnava delle banconote agli occupanti della macchina, i quali – senza scendere dalla vettura – gli passavano qualcosa di dimensioni ridotte. A quel punto, i Carabinieri hanno deciso di intervenire, intercettando e bloccando tutti i soggetti coinvolti: il giovane, risultato essere un 33enne del posto, aveva appena ricevuto una dose di cocaina, che teneva ancora stretta nel pugno della mano ficcata nella tasca del