Se state pensando ad un regalo originale per Natale, forse una creazione di WolfArt potrebbe fare al caso vostro. Infatti, tra gli artisti maggiormente "bizzarri" del web c'è un riminese che in pochi anni, soprattutto per gli appassionati di manga e i fans del riciclo, quello creativo, sta diventando un punto di riferimento per l'intera community. Le tecniche e il modo di dipingere, decisamente particolare, hanno attirato l'attenzione della rete. Le sue opere luminescenti, ispirate ai personaggi più iconici degli anime giapponesi, oggi sono battute all'asta anche per più di mille euro: Michele Lupo, in arte WolfArt, 35 anni, è partito cinque anni fa dal proprio garage di Viserbella e ora conta più di 650mila follower tra Instagram e Tik Tok. Si definisce artista influencer perché per gli appassionati di manga e anime il suo volto è diventato famigliare almeno quanto i personaggi, da Goku a Naruto, che ogni giorno scolpisce a colpi di spray con la sua bomboletta. I suoi video più virali, dove col piglio dell'intrattenitore navigato racconta (e mostra) come nascono quelle opere, arrivano a segnare milioni di visualizazioni. Spesso anche fuori dall'Italia. Nel 2023 perfino i ragazzi della V46 Accademy, con a capo il pilota riminese Marco Bezzecchi,
Una vòlta dòp magnè, u s’andéva tè cafè, l’éra una bòna scuša, per putè scapè d’ chèša. La möj la géva dai aspèta, ch’a te faz sla machinèta, l’avéva per arspòsta: e’ cafè u jè apòsta. A scap ch’l’è żà tèrd, a vag a żughè a biglièrd, e nu t’azèrda adès, da nu dém e’ tu permès. E’ cafè, un éšércizie, du ch’un s’ féva di stravizie, us bivéva, us ciacarèva, quii ch’i vléva i zughèva. Una muliga d’evašiòun, dòp magnè la féva bon, us tiréva un po’ e’ fiè, prima d’andè a lavurè. Us stéva ilè mez’urèta pèr fumè una zigarèta, s’un cafè, un biciarèin, un pò ad zés e di luvèin Ògnitènt us sintiva a urlè baresta portme un cafè, barèsta mu mè na grapa, e ló che géva: mo pataca! S’una paca sla spala, t sintivti a dì: ciò cum vala? ch’ut vénga un azidèint, an ti vidéva da tènt. U jéra qualche pòri crést, dré me bènc s’jèćć trést, e ‘dmandèva e’ purét, che j paghès un cafè curèt. U jéra quii sè fiè cativ ch’ jurdinèva i digèstiv, ii bivéva per fé i rót, propie ilé dimpet ma tótt. Chi invèci pjó educhéd e’ tulèva e’ cafè sé żlèd, tla cupèta se cuciarèin, da magnèva me tavulèin. U jéra sèimpre pròunt ilé, tré quatre per ciacarè, ad dòni, mutur e tajadèli, e us ne sintiva dal bèli. Quand ch’jéra a bäca sóta e biveva un sug ad fróta sa dl’aqua minèrèla, e dré una caramèla. Té cafè
Un teatro CorTe gremito in ogni ordine di posto, domenica pomeriggio a Coriano, per rendere omaggio all’artista Pier Antonio Costantini. I suoi allievi ed un pubblico numeroso e attento hanno partecipato allo spettacolo Amore Malamore. Al centro della rappresentazione una grande opera pensata e ideata dal Maestro Costantini, realizzata e completata dalle sapienti mani di dieci dei suoi allievi della Scuola di Pittura di Coriano. Per volontà del pittore scomparso alcuni mesi fa e della moglie Monica Vandi, grazie alla quale è stato reso reso possibile organizzare l’evento speciale a lui dedicato, l’opera verrà donata al Comune di Coriano. “Accogliamo con grande piacere l’installazione artistica ideata dal Maestro che ha sempre avuto un rapporto speciale con Coriano – spiega il sindaco Gianluca Ugolini - .Un dono speciale da una persona spedale. Stiamo valutando la sua collocazione, probabilmente sarà ricavata all’ingresso del teatro, luogo d’arte e visibile ad un grande numero di persone”. Un lavoro corale, quello di ieri, portato in scena da Daniele Dainelli, attore e presidente della Compagnia Fratelli di Taglia, Veronica Pulga, danzatrice, Monica Vandi, moglie del maestro con esperienza in campo attoriale e dal musicista Edgar Verderosa con testi teatrali, movimenti danzati, musica dal vivo e opere dei grandi pittori
Il riconoscimento più prestigioso della città di Rimini compie trent'anni. All’Istituto Maccolini, la storica residenza per anziani nel cuore della città che da 124 anni opera al servizio degli altri e alla cura delle persone più fragili, e a Mario Guaraldi, pioniere dell’editoria e intellettuale che ha saputo innovare, viene assegnato per l'anno 2024 il 'Sigismondo d'Oro', il riconoscimento civico che dal 1994 viene attribuito ai riminesi che abbiano onorato, con la propria attività, la città di Rimini. Un’edizione che festeggia i trent’anni e che si svolgerà venerdì 20 dicembre, nello scenario del Teatro Galli e si aprirà, come da tradizione, con il saluto di fine anno del Sindaco di Rimini seguito dalla consegna del riconoscimento.
Continua al Teatro degli Atti di Rimini fino al 23 dicembre 2024 L’Attico - Club Temporaneo, un progetto ideato dal Collettivo L’Attico per il Comune di Rimini in collaborazione con Rimini Jazz Club, Risuona Rimini e Musica di Seta. L’iniziativa è realizzata anche grazie al contributo di Concessionaria Errepiù, Gruppo SGR e Studio Il Volante. L'Attico è uno spazio di residenza, un teatro arredato, un perimetro riletto in cui un gruppo di artisti sperimenta liberamente presidi musicali, confronti necessari, laboratori programmati e jam session estemporanee. L'Attico è un luogo da abitare, una finestra che guarda la città con occhi spalancati e la invita all'incontro e alla festa. Durante le due settimane di attività di questo temporary club, saranno proposti spettacoli e concerti frutto delle residenze artistiche, così come riletture di progetti artistici preesistenti che in questo spazio prenderanno nuova forma. Il programma dal 17 al 23 dicembre Martedì 17 dicembre alle 21 spazio al concerto “Nuova luna piena” di Daniele Maggioli e Giacomo Toni: i due cantautori faranno dialogare i loro brani in un balletto di luci e ombre, di fuoco e ghiaccio. Accomunati dalla stessa ossessione ingegneristica per la forma canzone, approdano così in due territori alieni. L’uno di fango e sangue, l’altro di vento e sogno. Ma
Al rizèti di caplét, agl’jè cumè i dialét, i Rumagnul i n’à trénta, e ancóra in s’acuntèinta. Si caplét l’è prèciš, tènt che e’ rumagnòl e’ diš, ch’l’è pjó bèl e’ su dialèt, ch’l’è pjó bòn e’ su caplèt. Ènca mè ò sta pretèša, e’ caplèt ch’a faz at chèša, sèinza dóbie e timór, a pòs dì ch’l’è e’ migliór. Ènzi tótt a faz la spòja, sla farèina, òvi, e vòja, ch’lan pò ès stila tènta, sina i caplét is s-cènta. Pu a la taj sè curtèl, a quadrèt tótt quant uguèl, a còr dré me s-ciadur, ch’an mi šbaj d’sicur. A faz da pèrta e’ cumpéns, un impast strèt e déns, sal gl’òvi e tré furmaj, e’ cazàz ch’un šbaja maj, la fòrma e pu l’arcòta, e la chèrna prima scòta, sóra e’ fóg int un padlin, ad capòun, vidèl, baghin. Tla chèrna bèin tridéda, ai mèt la nuša mušchèda, pévur, sèl, bóza d’limòun, in tla giósta prupurziòun. Se e’ cumpéns e’ va bèin, al tòg só sè cuciarèin al mèt sóra mi quadrèt, un per un, in tènt mućèt. E’ quadrèt al pig in dó, e da e’ tulèr al tòg só, mal dó zimi ai dàg un żirèt, e tal mèni a jò e’ caplèt. Adès ch’ò dét cum ch’ai faz, am girì va a ca’ de caz, che i caplét ai savém fé, e sicur mèj ca ne té. Tinimòdi al sò żà stal ròbi cum ch’al va, mè a zcär tót
Tradotto alla lettera dice: il figlio del povero asciugamano. La frase vuole indicare una persona inconsistente, senza carattere, senza arte né parte. Quello che oggi verrebbe definito “uno sfigato” (qui l’etimologia non potrebbe essere più chiara: uscito da lì… per caso). Ma secondo il nostro punto di vista, questa frase idiomatica è più circostanziata, si riferisce ad un preciso rituale sessuale. Prima che la scienza dotasse l’umanità di pillola anticoncezionale, quando la figliolanza raggiungeva il nome di battesimo di Settimio, Ottavia, addirittura di Decimo, la principale forma di controllo delle nascite era il repentino Coitus interruptus. Di questo grossolano metodo era appunto alleato l’asciugamano, destinato alla raccolta e alla neutralizzazione del focoso seme contadino che già aveva ampiamente garantito la prosecuzione della specie umana. Poteva allora accadere, nelle oscure alcove di povere case rurali, che l’asciugamano venisse impropriamente usato dalla donna e che ne derivasse una (ulteriore) indesiderata gravidanza. E’ su quell’”indesiderata” che si è concentrata l’ironia della lingua dialettale. Colui che nasce per caso o per errore, per tutta la vita sarà “e’ fiòl de pòri sugamen”. Ovviamente, come per il moderno “sfigato”, l’uso della frase si allarga ben oltre il caso specifico, diventa appunto idiomatico. Va detto però che il Quondamatteo
È on line da venerdì mattina sul sito mystfest.com il bando del 52° Premio Gran Giallo città di Cattolica, il concorso letterario nato nel 1973 dedicato alle opere inedite di genere giallo e noir. Il concorso, che si svolge come sempre in collaborazione con Il Giallo Mondadori, annovera tra i suoi partecipanti alcuni dei più grandi scrittori di genere di fama internazionale come Loriano Macchiavelli, Bruno Gambarotta, Corrado Augias, Eraldo Baldini, Andrea G.Pinketts, Carlo Lucarelli. Dal 1981 al Premio Gran Giallo città di Cattolica si affianca il MystFest, lo storico festival del giallo che quest’anno si svolgerà dal 23 al 28 giugno, una settimana di eventi che trasformeranno ancora una volta Cattolica nella capitale del mistero e del noir. Sono stati quasi 200 i lavori in gara nel 2024, a conferma di un concorso che richiama ogni volta grande interesse e iscrizioni da ogni parte d’Italia. Chi desidera partecipare ha tempo fino a mercoledì 7 maggio 2025 e trova tutte le informazioni sul sito mystfest.com. Il racconto vincitore sarà proclamato come da tradizione durante il MystFest e sarà pubblicato nella collana Il Giallo Mondadori. Da sempre la giuria del Premio è composta da superstar del giallo e in particolare l’edizione 2025 da Gabriella
Per celebrare il 50° Anniversario dell’istituzione del Ministero della cultura, -sabato 14 dicembre- il direttore Gianluca Braschi e il personale ministeriale dell’Archivio di Stato di Rimini, organizzano un’apertura straordinaria con l’esposizione di documenti originali dei danni di guerra e, una conferenza sulla ricostruzione architettonica e urbana nel dopoguerra. [caption id="attachment_502281" align="aligncenter" width="585"] Tempietto di Sant'Antonio e Chiesa dei Paolotti prima della guerra - Archivio di Stato di Rimini 01[/caption] Il tema è legato ad un altro importante anniversario -l’80° della Liberazione di Rimini- che già era stato affrontato lo scorso maggio, con la mostra documentaria “Il bombardamento del Tempio Malatestiano: il salvataggio delle opere e la ricostruzione”. Durante l’apertura straordinaria (dalle 18.00 alle 22.00) verranno presentati dei documenti custoditi dall’Archivio di Rimini sull’Arco di Augusto, l’Anfiteatro e la Chiesa dei Paolotti e, alle ore 21.00, il prof. arch. Marco Musmeci, terrà una conferenza dal titolo: La ricostruzione post-bellica, dalle teorie del restauro ai documenti d’archivio. Musmeci è un architetto della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, dove è responsabile del patrimonio storico-artistico dell’intero territorio romagnolo; sempre per il Ministero della cultura, è stato tra l’altro direttore dei Parchi archeologici di Minturnae (sito Unesco), del Parco archeologico
A Cattolica sono stati decretati i tre finalisti del Concorso Un poster per la pace. I piccoli artisti sono i 90 ragazzi e ragazze della Scuola Secondaria di Primo Grado "E. Filippini", che hanno accolto la sfida a partecipare sotto la guida dei docenti di arte della Scuola Secondaria 1° “E. Filippini” di Cattolica, Gabriele Caimano e Daniela Beltrambini, i quali hanno curato e coordinato le attività del concorso. Mercoledì scorso, 11 dicembre, si è tenuta la cerimonia di premiazione dei finalisti che accederanno alla prossima fase del contest. I 3 finalisti sono Achille Clini, Federico Cenci e Maia Arduini, mentre una menzione è stata riconosciuta a Iris Bailetti. A consegnare il riconoscimento ai finalisti è stato il Club Lions Cattolica rappresentato dal presidente avvocato Michele Mongiello, dall’ingegnere Nicola Battistoni in qualità di segretario e officer e dalla dottoressa Milena Ceccaroli, vice-presidente. Presente all’evento, l’Assessore alla Cultura e alle Politiche educative Federico Vaccarini e la dirigente scolastica Maria Grazia Lorusso. “Sono disegni davvero molto belli, che denotano una profonda sensibilità e maturità – commenta l’assessore alla Cultura Federico Vaccarini -. Con questo progetto, stimoliamo ragazzi e ragazze a riflettere sulla pace, a rappresentarla come la sentono e la desiderano. E ogni anno
Una città vestita a festa dà il benvenuto invita a scoprire i gioielli di arte e cultura riminese con una serie di iniziative e occasioni di scoperta che animano il weekend. Da giovedì 12 dicembre e fino al 31 gennaio, al Museo della Città è possibile ammirare opere generalmente custodite nei depositi e normalmente lontane dagli occhi del pubblico. Si tratta di una piccola mostra dal titolo Dal buio alla luce - Opere dai depositi del Museo della Città "L. Tonini". Il 12 e il 19 dicembre sarà lo stesso direttore dei Musei, Giovani Sassu, a raccontare la storia di queste opere, ognuna delle quali rappresenta un’epoca diversa, tracciando così un vero e proprio percorso nella storia dell’arte, riportandole al centro dell’eredità artistica della città. Nella giornata di domenica 15 dicembre Al Museo della Città ritorna Nuove storie, antiche meraviglie. Arte e potere nel '400 a Rimini, una visita guidata questa volta alla scoperta dei capolavori del Quattrocento malatestiano, come le medaglie malatestiane di Matteo de’ Pasti, la straordinaria Pietà di Giovanni Bellini e la grande tavola del Ghirlandaio. La mattina di domenica, infine, i Musei propongono Alla scoperta della Rimini sotterranea: le Domus del Chirurgo e del Teatro Galli, una
A Riccione un Museo del Territorio sempre più tecnologico. Un progetto che guarda al futuro, a nuovi modi per conservare, archiviare e rendere accessibile a tutti il vasto patrimonio storico, archeologico e culturale del Museo del territorio e dell’archivio storico di Riccione. È questo il progetto presentato da Riccione al bando regionale per la “Digitalizzazione del patrimonio culturale di biblioteche, archivi storici e altri istituti e luoghi della cultura”. [caption id="attachment_502007" align="alignnone" width="600"] Donna Fiore[/caption] Il Comune di Riccione ha candidato un progetto ambizioso che, nell’arco di tre anni, porterà a incrementare il processo di digitalizzare del proprio archivio e realizzare percorsi digitali e tattili, mappe interattive, ricostruzioni in 2D e 3D e visite virtuali alla scoperta dei documenti e dei reperti custoditi dal museo. Il processo di digitalizzazione, attraverso lo sviluppo di soluzioni multimediali, contribuirà a rendere maggiormente fruibile l’archivio storico e documentale anche a persone con disabilità. Il progetto, realizzato grazie ai Fondi europei della Regione Emilia-Romagna, ha ottenuto un finanziamento di 300 mila euro. Gli allestimenti, in fase di sviluppo, saranno fruibili nella futura sede museale presso l'ex fornace Piva. [caption id="attachment_502005" align="alignnone" width="600"] Lavori ex fornace Piva[/caption] Il primo step, avviato nel 2024, porterà alla digitalizzazione in 2D di 4