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Occorre intervenire anche sulla manutenzione del lungomare

Caro Diario, ti ricordi cosa ti scrivevo il 15 di novembre? Che le caditoie del lungomare erano piene e se avesse piovuto molto ci saremmo allagati. Oggi, in maniera quasi inaspettata per questa stagione, ha piovuto molto e guarda un po’ ci siamo allagati, con i pedoni che hanno dovuto affrontare una palude urbana. Va bene che adesso la politica la fai da New York con qualche video su Instagram, però magari far pulire le caditoie prima dell’inverno è cosa quasi banale. Invece di parlare di progetti faraonici che nel frattempo sono invecchiati male, sarebbe bene tornare all’ABC della politica di territorio: le buche, gli scarichi, il benessere dei cittadini e delle imprese. La manutenzione di questo bellissimo lungomare è un tema che prima o poi dovrà essere affrontato in maniera politica, seria andando oltre agli slogan. Perché già oggi appare vecchio e incompiuto, con la crescente paura che sia l’ennesima occasione mancata. Forse chiedo troppo, ma basterebbe ogni tanto sentire la gente di cosa ha bisogno e magari pulire la sabbia dalle caditoie. Stefano Benaglia

La proposta di un nostro lettore di candidare la sorella di Giulia

Il PD di Rimini faccia propria la proposta di offrire la candidatura alle prossime europee ad Elena Cecchetin In questi giorni drammatici seguiti alla notizia della morte di Giulia per mano del suo ex molti si sono avventurati in spericolate ed improbabili analisi sulle radici della violenza sulle donne. A mio avviso le uniche parole chiare, forti ed inequivocabili sono giunte dalla sorella Elena. Quando afferma "Il femminicidio è un omicidio di Stato, perché lo Stato non ci tutela, perché non ci protegge " sostiene , dal mio punto di vista giustamente, che c'è una responsabilità collettiva che si materializza nell'incapacità dello stato di intraprendere quelle iniziative necessarie per debellare il fenomeno. Ad ogni fatto di sangue segue un dibattito, il più delle volte inconcludente, che si spegne non appena l'eco della cronaca si attenua e così fino alla prossima vittima. Penso sia giunto il momento di passare ai fatti di proporre provvedimenti concreti per garantire il diritto delle donne di vivere la loro vita come ritengono più giusto farlo. Per questi motivi credo che il PD di Rimini debba fare propria la proposta di offrire a Elena la candidatura come indipendente nelle liste del PD alle prossime elezioni europee. Personalmente non so quali siano i convincimenti politici

Umberto Farneti: ponte sul Parco XXV aprile e modifiche ai flussi di traffico

Spett/le Redazione, A proposito della necessità di trovare una soluzione alternativa al Ponte di Tiberio per permettere finalmente un collegamento che possa fornire una risposta adeguata alle reali necessità dei flussi di traffico automobilistico che si determinano tra il centro della città ed il Borgo San Giuliano e più in generale tra le zone situate al di qua ed al di là del ponte di Tiberio e del Parco XXV Aprile, mi permetto di prospettare quella che a mio avviso sarebbe forse la soluzione possibile più conveniente tra le altre praticabili (che in verità non vedo). Al riguardo, in particolare, lasciando perdere per ora di considerare la possibilità di realizzare, ad esempio, anche un collegamento tra la via Dario Campana all’altezza della la Stazione Ecologica di Hera e d il complesso del Tecnopolo di Rimini e la via Tonale con l’attraversamento del Parco XXV Aprile e la realizzazione di un ponte sul Deviatore in prossimità del Parco Bologna, ritengo che ora l’obiettivo che ci dobbiamo porre, quello più urgente ed immediato, sia quello di realizzare un collegamento più rapido e diretto tra gli snodi costituiti dalle rotatorie esistenti nel borgo San Giuliano, su via XXIII Settembre, e precisamente quelle di piazzale Francesco

L'ingegnere Fabio Agabiti sul progetto di riqualificazione della stazione

Un commento personale all’articolo firmato Melucci di oggi 26 novembre Stazione : progetto sbagliato, ma – aggiungo -  anche disattenzione  ed ignoranza . Ho assistito allibito agli interventi NON funzionali attuati in più fasi  nel piazzale fronte Stazione . Non si è approfittato dell’abbattimento del muro che sembrava quello di Berlino ( ante 1989 – per i più giovani ) . Da molti anni il mio riferimento ( quando sono  automunito ) per consegnare o attendere è l’ingresso lato Riccione in quanto vi sono parcheggi ed anche la possibilità di sosta breve ( 10 min – pochi ) non a pagamento ;  i parcheggi sono  dotati di telepass e  uno  è di fronte alla tettoia che parte dalla uscita dalla stazione  . Purtroppo il degrado la fa da padrone . Credo che un presidio assiduo sia una  risposta doverosa  da parte del Comune  :  il primo problema è l’utente – automobilista  che continua a sostare nel Piazzale Cesare Battisti  praticamente nella corsia di marcia  ; un presidio costante anche tramite telecamere ( come quelle poste agli  incroci semaforici )  è una deterrenza importante , specie se sanzionata. Indicazioni con cartelli chiari che conducano nella giusta area di sosta  sono ovvio  sistema per direzionare l’utente. E’ obbligo

"La cultura del patriarcato si esprime con una feroce divisione dei ruoli sia all'interno della famiglia che nella società"

"Cara Schlein, i figli sono sia della  mamma che del papà Stamattina, mentre preparavo la colazione prima di andare a lavorare, mi è capitato di ascoltare una sua affermazione trasmessa dalla tv in cui diceva di essere preoccupata dai tagli attuati dal governo Meloni  ai finanziamenti agli asili previsti nel PNRR. Alla fine Lei ha esclamato “questi tagli non devono essere pagati dalle donne". Come troppo spesso accade nella nostra politica tutto quello che riguarda l'infanzia viene visto come un aiuto alle donne, e gli uomini ? Mi rendo conto di dire un ovvietà, ma per fare un figlio è necessario essere in due, quindi ? Devo dire che sono stanco di queste affermazioni surreali e che il fastidio cresce quando a farle sono donne. La cultura del patriarcato si esprime in prima istanza con una feroce divisione dei ruoli sia all'interno della famiglia che nella società. La donna, come non manca di ricordarci in ogni occasione la nostra presidente del consiglio, deve trovare la sua massima espressione nella maternità ed è in quel ruolo che la società la rinchiude. Una donna che non voglia figli viene considerata come un bislacco scherzo della natura da emarginare, da far sentire in colpa. Quindi ben vengano corsi di educazione sessuale ed

"Nonostante nuove rastrelliere sempre libere si continua ad appggiarle ovunque"

Mi unisco a quanto riportato dal signor Umberto Farneti. Ho più volte inviato fotografie alla redazione di una testata locale on line , la quale le ha cortesemente pubblicate, suggerendo anche possibile soluzioni. Ho visto che l'amministrazione ha provveduto ad installare nuove rastrelliere per biciclette e ad avvisare, immagino di concerto con FS , tramite cartelli che entro Ottobre tutte le biciclette malamente posteggiate dovevano essere rimosse. Purtroppo a tutt'oggi vedo ancora molte biciclette appoggiate ovunque, questo anche in presenza di stalli liberi. Ho assistito personalmente a turisti che commentavano in modo assai poco lusinghiero all'immagine che si presentava loro appena usciti dalla stazione. Mi auguro che questo problema si possa risolvere prima o poi per dare il benvenuto fin da subito a chi arriva nella nostra città. Turisti, lavoratori o cittadini che siano il decoro è una forma di rispetto per tutti. Davide Gasperoni

"Casa della bicicletta deserta e inutilizzata, possibile che non si possa fare nulla?"

Spett/le Redazione, Mi unisco a quanti in questi giorni sulla stampa locale hanno lamentato la situazione di vero degrado in cui versano gli spazi di piazzale Cesare Battisti ed in particolare il corridoio con pensilina antistante l’accesso alla Biglietteria centrale della stazione ferroviaria, che vanifica tutto l’impegno e l’impiego di risorse finanziarie che è stato richiesto per recuperarli alla città, e che dovrebbero costituire un vero biglietto da visita per i turisti ed viaggiatori che giungono a Rimini, per segnalare un altro aspetto di assoluta mancanza di cura e di attenzione relativamente a questo che sta diventando “un vero non luogo”, costituito dalla colpevole tolleranza circa l’abbandono indiscriminato e scorretto di bicicli che vengono parcheggiati dappertutto fuorchè negli appositi scranni appositamente realizzati e ancora disponibili, mentre nel contempo resta inoltre deserto e del tutto inutilizzato l’ampio piazzale destinato a corte della Casa della bicicletta presente sul posto, quasi una cattedrale nel deserto. Da tempo segnaliamo questa situazione alla Giunta comunale invitandola ad intervenire ricevendo ogni volta assicurazione che si provvederà , ma nulla a tutt’oggi è cambiato. E pensare che basterebbe tanto poco per porvi rimedio. Sarebbe sufficiente assumere un operaio, anche per una sola settimana, e fornirgli una semplice fresa

"Quando i decisori politici non hanno idee, possono comunque far finta di averne"

Dobbiamo ringraziare il consigliere regionale Montevecchi, esponente di una destra così destra da far apparire azzardosi progressisti i cugini di FDI, per averle sparate così grosse (satanismo della sorella della vittima etc.) da suscitare una catena di opportune reazioni. Il manifesto delle donne e voci autorevoli come quella del vice-Sindaco di Santarcangelo Pamela Fussi invitano a una analisi seria della questione oltre che a sentimenti di solidarietà verso la famiglia colpita. I fenomeni di violenza sulle donne, sui bambini e sugli anziani, in genere su soggetti con minori capacità di autodifesa accadono per l'assommarsi di didattiche subculturali di violenza, di vocazioni “naturali” e deficit di deterrenti credibili. Oltre ai casi eclatanti di omicidi e procurate invalidità, è da considerare che un numero elevato di donne rimane con il proprio compagno anche se non lo stima e non lo ama più temendo che -come talvolta succede- questi per vendetta si vendichi dell'abbandono maltrattando o uccidendo i bambini. Quando i decisori politici non hanno idee, possono comunque far finta di averne. Come Montevecchi insegna, nell'attuale sistema politico e' tutta questione di comunicazione e la vuota comunicazione può sostituire il nulla, almeno dal punto di vista e di potere del decisore. Il governo fornito di

Il case history della polveriera di Reggio Emilia e quello della palazzina apt di Viserba

Caro Diario, domenica sono stato ospite del festival Polveriera 6 per raccontare della nostra Cooperativa di Comunità. La vecchia polveriera di Reggio Emilia era un luogo abbandonato, decadente, rifugio per sbandati e una piazza di spaccio molto famosa in città. Il comune l’ha messa a disposizione della cittadinanza dopo averla riscattata dal demanio militare agli inizi del 2000 tramite un progetto di riqualificazione che prevede l’impegno del consorzio delle cooperative sociali di Reggio Emilia nel suo recupero e nella sua gestione. Oggi, grazie alla lungimiranza del mondo cooperativo e della politica, è un luogo di incontro per il quartiere e la città, valorizzato dai servizi sociali presenti e si respira quella vitalità del buon vivere che trovi nei progetti che fanno bene alla cittadinanza. Inevitabile per me fare il paragone con la nostra realtà locale. Il primo pensiero è andato alla Corderia, che per caratteristiche ha una storia simile, ma che ha avuto un epilogo differente. Lo so, caro Diario, che è sempre nei miei pensieri sta cavolo di corderia, ma vedendo cosa è venuto fuori a Reggio Emilia il rimpianto per quello che poteva essere e non è stato è ancora più forte.   Si può dire che pensare un progetto

Gentilissimi,  in qualità di cittadina riminese, mi permetto di SegnalarVi uno stato di degrado davanti all'ingresso della Chiesa di San Nicolò al Porto. C'è molta sporcizia e abbandono, tante crepe sui muri che non fanno ben sperare e una parte del marciapiede a forma di mezzaluna, è spaccato e le persone che lo attraversano (soprattutto anziane), possono inciampare e farsi male. Nella parte laterale dove si trova la fermata del bus 4, la celletta mariana ha il vetro spaccato e vi è molta  immondizia (bottiglie di vetro, cartoni del latte, carta). Lo segnalo perché quel marciapiede andrebbe sistemato e la pulizia è importante anche se il luogo di culto rimane chiuso per necessità e impossibilità, il degrado non è un bel segno né per la Diocesi né per la città che si candida a capitale della Cultura

  "Caro Diario, sai che mi fermano per strada e mi dicono che quando parlo con te sono troppo prolisso? Allora oggi facciamo la versione breve. E’ arrivato l’inverno e tutti i problemi che porta con se. Oggi ne segnalo due, che sono anche facilmente risolvibili con un po’ di buona volontà. Il primo riguarda tutte le persone che devono prendere l’autobus per andare a Rimini o a Bellaria. In tutta la riqualificata e bellissima via Domeniconi Serpieri Caprara Mazzini non c’è una fermata coperta. Sono stati fatti gli stalli ma non sono mai state montate ne le coperture ne le sedute. Quando il tempo è bello vedi ragazzi aspettare pericolosamente seduti sul bordo della strada, quando piove tutti in piedi con gli ombrelli aperti. Forse è ora di sistemare questo aspetto, anche perché l’inverno è lungo e chi prende l’autobus quotidianamente merita un trattamento adeguato. Aggiungo che anche un po’ di cestini sparsi su quella strada non guasterebbero, così magari la gente la smette di tirare l’immondizia nelle case delle altre persone. L’altra problematica, molto pericolosa, è lo stato in cui versano le caditoie del nuovo lungomare. Sono quasi tutte ostruite da cumuli di sabbia e altra immondizia. In molti tratti è

Associazione Q 5: "Del progetto ventennale che collegherebbe Hera a via Grazia Verenin rimangono solo e ancora le vecchie promesse fatte"

Alle ore 9:00 di oggi 14 novembre '23, un furgone a pieno carico DI una Cooperativa DI TRASPORTO AL SERVIZIO DELL’AMBIENTE che procedeva di direzione mare/monte dal centro ambientale Hera verso la SS16, a causa del manto stradale altamente disconnesso ha sbandato vistosamente colpendo un'autovettura DOBLÒ parcheggiata fuori dalla carreggiata in un accesso privato ad un campo agricolo. Fortunatamente, anche questa volta, nessun ferito se non tanta paura per l'urto. I residenti, gli automobilisti privati e gli stessi autisti Hera e cooperative associate si stanno fortemente chiedendo perché l'amministrazione, dopo le innumerevoli segnalazioni fatte, ancora non abbiano fatto assolutamente nulla. Il limiti di portata delle 10t. e quello di velocità dei 30 km/h vengono costantemente superatati e violati da mezzi pesantissimi che hanno distrutto nel tempo il manto stradale della via. Del progetto ventennale che collegherebbe Hera a via Grazia Verenin, eliminando totalmente così i problemi di traffico legati ad Hera da via Celli, rimangono solo e ancora le vecchie promesse fatte. Anche questa volta non ci sono stati feriti ma ci chiediamo se al posto di quell'auto ci fosse stata, una bicicletta, un pedone, una carrozzina cosa sarebbe potuto succedere. Rimane intollerabile il comportamento totalmente assente di chi dovrebbe mettere in sicurezza una