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"Storie di Colonia. Racconti d’estate dalla Bolognese. 1932-1977" A cura di Ilaria Ruggeri, Paola Russo, Luca Villa - Palloncino Rosso / Maggioli. Questa primavera frequentando il Talassoterapico a Miramare per un ciclo di cure ho visto una serie di pannelli lì collocati dedicati ad una Mostra realizzata nel 2020 sulla storia della Colonia Novarese, posizionata proprio davanti al Talassoterapico. Mostra realizzata dall’Associazione “Il Palloncino Rosso”, presieduta da Luca Zamagni, che dal 2015 si occupa di innovazione sociale, rigenerazione urbana e riuso temporaneo di spazi dimessi. Ho chiesto al banco se esisteva un depliant, un catalogo di questa Mostra, ma mi è stato risposto che loro nulla sapevano in proposito, e che i pannelli erano stati lì collocati alla fine della manifestazione dell’anno precedente. Come ho scritto un po’ di mesi fa, nonostante la mia ragnatela di relazioni, è possibile che alcune pubblicazioni o eventi mi sfuggano, tipo l’allestimento della Mostra o, cosa ancor più grave, l’aver perso l’uscita del volume della precedente iniziativa de “Il Palloncino Rosso” del 2019 dedicato alla Colonia Bolognese. Con un po’ di fatica e di richieste a vari amici (come per tutti i libri che non si comprano in libreria) ho rimediato questo volume. Un volume importante

"Il Bambino tra le braccia e il mandorlo fiorito. San Giuseppe tra Reni e Guercino" A cura di Marco Ferrini, Alessandro Giovanardi - Il Ponte. La Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini e la Diocesi di Rimini per celebrare fra il 2020 e il 2021, come voluto da Papa Francesco, il 150° Anniversario della dichiarazione che l’8 dicembre 1870 proclamava san Giuseppe patrono della Chiesa universale, hanno allestito presso il Tempio Malatestiano l’esposizione di due opere appartenenti al loro patrimonio artistico: “Il vecchio e il Bambino” attribuito al pittore bolognese Guido Reni di proprietà della Fondazione e la “Testa di San Giuseppe” di Giovan Francesco Barbieri, detto il Guercino di proprietà della Diocesi. Il Ponte ha edito per l’occasione questo piccolo, ma prezioso, catalogo sui due quadri. Vi scrive Johnny Farabegoli, responsabile dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Rimini: “L’aver individuato nella Basilica Cattedrale di Rimini – centro della vita liturgica e mirabile palinsesto storico-artistico della città – il luogo ideale per questa esposizione, di fatto esprime il desiderio, e la necessità, di voler ripartire proprio dal patrimonio cultuale-culturale quale straordinaria risorsa attraverso la quale la stessa comunità possa riscoprire un rinnovato e più profondo orizzonte di senso”. E Mauro Ioli, Presidente della Fondazione

Annamaria Gradara: "Almanacco Fellini" - Edizioni Sebinae. C’era un sole, attorno a cui giravano pianeti, stelle, asteroidi. Questo era Federico Fellini (1920-1993). E Annamaria Gradara, giornalista del Corriere di Romagna, per un anno sul suo giornale ci ha raccontato del grande regista attraverso i profili biografici, le interviste, le storie dei numerosi amici, collaboratori, maestranze, attori e attrici, artisti, scrittori e fumettisti che con lui, e su di lui, hanno avuto qualcosa da dire. Sono quasi cinquanta articoli, apparsi a cadenza settimanale sul quotidiano romagnolo, fra il 23 ottobre 2019 e il 30 dicembre 2020, nella rubrica “Federico Fellini: i 100 anni del genio riminese”. “Un lungo viaggio, appassionante, che ha portato ad un racconto per schegge e frammenti, ma con una visione d’insieme, dell’universo felliniano”. Ricordi e testimonianze le più varie: dal compositore Nino Rota agli sceneggiatori Ennio Flaiano, Tullio Pinelli, Tonino Guerra sino a Meri Lao, musicologa, antropologa, femminista, che collaborò a “La città delle donne” e che “Fellini adorava in quanto grande esperta di sirene”. Ma anche scrivere della profonda amicizia con lo scrittore francese George Simenon o dell’intenso rapporto con il regista svedese Ingmar Bergman. Gradara ha compulsato con grande attenzione i numerosissimi volumi dedicati nel corso degli anni a

"Il dialetto aguzza l’ingegno. Ti ricorderai per sempre del luogo che stai visitando" A cura di Federica Fanti. Testi a cura di Daniele Bartolucci, Maurizio Casadei, Federica Fanti - Comune di Montescudo – Monte Colombo. Il comune fuso di Montescudo-Monte Colombo compie cinque anni. Nato nel 2016, si sta avviando ad ultimare il suo primo quinquennio di attività. E la Sindaca Elena Castellari sta preparando la ricandidatura alle elezioni del prossimo ottobre alla guida della sua lista civica. Dalla unificazione dei due comuni è nato il dodicesimo comune della provincia, su 25, per popolazione (a maggio ha raggiunto i 7.400 abitanti), il secondo comune della vallata del Conca (Morciano di Romagna ha solo poche centinaia di abitanti in più), all’undicesimo posto per grandezza del territorio (poco più di 32 kmq). Fra i comuni dell’entroterra si sta caratterizzando per le numerose iniziative culturali proposte nel corso dell’anno, che si aggiungono all’attività del Museo della Linea Gotica orientale presso la Chiesa della Pace di Trarivi, al Museo etnografico di Valliano, alla Biblioteca Comunale “Del Monte” a Taverna. Il calendario degli spettacoli proposti dal Teatro Comunale “Rosaspina” di Montescudo e quello del teatro dei “Ragazzi del Lago” a Monte Colombo con i musical. In collaborazione con

Enrico Brizzi: "Il caso Fellini. Le inchieste di Eva Bauer" -  Theoria. Difficile non innamorarsi della dura e bella ispettrice Eva Bauer, qui alle prese con un nuovo e avvincente caso. Il secondo di una trilogia annunciata, dopo “Gli amici di una vita” (Theoria, 2019), in cui si raccontava della morte misteriosa di un celebre chef alla vigilia della festa di “Al mèni” in una Rimini sorprendente, umana e feroce al tempo stesso. Enrico Brizzi, classe 1974, bolognese ma di casa nella nostra Città, in questo secondo romanzo imperniato su Eva Bauer, ci tiene in sospeso per molte centinaia di pagine (il libro ne conta 550) creando una serie di scatole cinesi di cui, di volta in volta, ci propone la risoluzione. Per sciogliere la matassa la Bauer dovrà compiere un viaggio all’interno del mondo felliniano. L’assassino infatti cita le pellicole del regista riminese e addirittura usa la formula magica “Asa nisi masa” che il maestro del cinema aveva inventato per il suo 8½. Il romanzo si apre con l’uccisione di una donna in uno dei luoghi felliniani per eccellenza, il cinema Fulgor di Rimini, avvelenata da un gas usato dalle spie russe, il Novichok. All’inizio sembra l’avvio di una guerra fra russi e

Tommaso Panozzo: "Per le vie del Borgo. Storie, abitanti e itinerari del borgo San Giuliano" - Panozzo. La curiosità. E l’amore per Rimini. Non può essere altro il sentimento che muove il giovane Tommaso Panozzo (classe 1994), ultimo figlio dell’editore riminese Massimo, ad indagare fra le pieghe della storia e guidarci in affascinanti scoperte di luoghi e avvenimenti di Rimini. E’ questa la sua terza guida riminese, dopo “Rimini. Le sue anime, i suoi tesori” del 2019, “Sulle tracce della Rimini di Fellini” del 2020 ed ora questo dedicato al Borgo San Giuliano. Tutti editi naturalmente dalla casa editrice di famiglia. “A Rimini i quattro borghi sorsero spontaneamente nel corso del Medioevo in corrispondenza delle quattro porte urbiche: quello di San Giovanni, lungo la Flaminia, al di là dell’Arco d’Augusto; quello di Sant’Andrea fuori Porta Montanara; il borgo marina, lungo le mura nord-orientali della città. Il Borgo San Giuliano si trova invece all’inizio della via Emilia, la millenaria strada consolare (189-187 a.C.) che collegava ‘Ariminum’ (Rimini) con ‘Placentia’ (Piacenza)”. Il Borgo crebbe notevolmente nel corso dell’Ottocento: a fine secolo era abitato da circa 2.000 persone in condizioni di vita precarie. Grande preoccupazione destava “l’aspetto dell’igiene pubblica: da quelle stradine, infatti, si sprigionavano pericolose

Fabio Cantelli Anibaldi: "SANPA. Madre amorosa e crudele" - Giunti. Era inizio giugno 2019 quando, preavvisato da amici comuni, mi ritrovai in Biblioteca a Coriano un gruppo di giovani che avevano chiesto di vedermi per parlare di San Patrignano. Fra loro Carlo Gabardini, autore e sceneggiatore del docufilm per Netflix SanPa - Luci e tenebre di San Patrignano uscito il 30 dicembre 2020. In questo primo incontro, a cui ne seguirono alcuni altri, diedi a Lui e ai suoi collaboratori una quantità enorme di materiali (libri, giornali, documenti, foto) da consultare che la Biblioteca di Coriano aveva accumulato dalla nascita della Comunità dal 1980 in poi. Difficile trovare in un solo luogo tutto quello di cui loro avevano bisogno e di questo non finirono mai di ringraziarmi (tanto da essere citato nella lista dei ringraziamenti finali del filmato). Ma in realtà svolsi solo il lavoro di capace bibliotecario nel fornire i materiali richiesti da utenti (libri rari su San Patrignano, che guardando l'apposito sito ScopriRete, risultano dati in prestito da anni, dopo che io andai in pensione il 30 settembre 2019, senza che alcuno si sia mai preoccupato di farli rientrare. Fra questi anche la prima edizione del libro di Cantelli Anibaldi uscito

"Passi e ripassi. Guida illustrativa ai luoghi della Resistenza della città di Rimini" A cura di Paolo Rossi, Lanfranco De Camillis, Julko Albini. ANPI – Sezione di Rimini. Per alcune settimane l’ANPI Sezione di Rimini il sabato mattina sarà in Piazza Tre Martiri con un proprio banchetto dove potrà essere possibile rinnovare l’iscrizione all’Associazione. Quest’anno, oltre alla tessera, si riceverà una piccola pubblicazione in cui sono raccontati i luoghi della memoria dell’epopea antifascista e partigiana riminese fra il 1943 e il 1944. “Le pietre di Rimini parlano. Parlano, suscitano emozioni profonde, ricordi”. Ha detto la senatrice Liliana Segre: “Coltivare la memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l’indifferenza”. Per questo sono importanti le iniziative, le pubblicazioni, i colloqui che contribuiscono a trasmettere di generazione in generazione i valori della democrazia, della Resistenza, dell’antifascismo. Scrivono i curatori della pubblicazione: “Sono tanti i momenti in cui, insieme ai familiari dei Caduti, alle Autorità cittadine, alla Banda Città di Rimini la gloriosa bandiera dell’ANPI, insieme a quelle delle altre Associazioni, si inchina di fronte ai cippi, alle lapidi, ai monumenti (…). Non dimentichiamo che la nostra Città era ridotta ad un cumulo di macerie ed ha saputo risorgere dando a tutti la possibilità di vivere

Elisa Tosi Brandi: "Sigismondo Pandolfo Malatesta. Oggetti, relazioni e consumi alla corte di un signore del tardo Medioevo" - Jouvence. “Anticonvenzionale, ribelle, rude e brutale ma anche colto e raffinato, pur rimanendo ancorato alla cultura medievale, Sigismondo riuscì a sintonizzarsi con il mondo che cambiava, con le novità di cui seppe cogliere la portata innovatrice, seguendo la sua curiosità e la passione che animava tutti i suoi interessi. Gli oggetti a lui appartenuti raccontano anche questo, assieme al modo di vita quotidiano di un signore del suo tempo, amante del lusso e degli agi, dei tesori accumulati come segno di distinzione, da cui amava essere circondato quando non era in guerra”. Il lavoro di Elisa Tosi Brandi, docente di storia medievale all’Università di Bologna, ci porta a curiosare dentro questo mondo di Sigismondo, “uno dei personaggi più affascinanti dell’ultimo Medioevo e del primo Rinascimento”. Le vicende italiane del tardo Medioevo e le contraddizioni di un'epoca di passaggio fanno da sfondo alle tante storie che sono narrate nel libro. Attraverso la cultura materiale ci vengono svelati modelli di consumo e gusti di una piccola corte attorno alla metà del Quattrocento. Medaglie, libri, tarocchi, tappeti, vesti, gioielli, armi e altri oggetti commissionati o acquisiti da Sigismondo,

Massimo Gugnoni: "Alta Val Marecchia. Storia, arte, ambiente, cultura. Volume Primo. Viamaggio – La Spinella – Cerbaiolo – Cocchiola" - Youcanprint. La Valmarecchia è la valle dei due Stati (Italia e San Marino) e delle tre Regioni (Emilia-Romagna, Marche e Toscana). Ricomprende 16 comuni. Lunga circa 70 km, larga al massimo più di 10, ha una estensione di circa 500 kmq, percorsi longitudinalmente dal fiume Marecchia. Scrive Gugnoni: “Amministrativamente la maggior parte della vallata ricade nella provincia di Rimini, mentre quasi per intero ricade nella provincia di Arezzo l’alta valle. Piccole porzioni si trovano in provincia di Pesaro-Urbino (l’area alle pendici nord del Monte Carpegna e il Sasso di Simoncello) e una piccolissima porzione in quella di Forlì-Cesena (località Balze). Oltre alle regioni Emilia-Romagna, Toscana e Marche, la vallata comprende anche parte della Repubblica di San Marino. In Toscana interessa i comuni di Badia Tedalda, Sestino ed una piccola porzione di quello Pieve di Santo Stefano (zona di Valdazze). Nelle Marche una altrettanto piccola parte del comune di Carpegna, mentre in Emilia-Romagna sono ricompresi in parte o del tutto i comuni di Verghereto, Casteldelci, Sant’Agata Feltria, Pennabilli, Maiolo, Novafeltria, Talamello, San Leo, Verucchio, Poggio Torriana, Santarcangelo e Rimini”. Massimo Gugnoni, riminese, classe

"La Chiesa di S. Maria Ausiliatrice in Rimini. Raccolta delle pubblicazioni" - Opera Salesiana Rimini. Era il 1968 quando Adriano Celentano cantava “Azzurro” di Paolo Conte, che nel ritornello diceva: “Sembra quand'ero all'oratorio / Con tanto sole, tanti anni fa”. Ed è quello che scatta nella mia testa ogni volta che transito davanti alla Chiesa di S. Maria Ausiliatrice a Marina Centro quando il ricordo della vita dell’oratorio (il calcio, il cinema, le partite a biliardino, le gite a Loreto ed anche il fare il chierichetto) fra il 1960 e il 1970 mi fecero crescere e coinvolsero prima dell’impegno politico al Liceo Scientifico Serpieri prima e al Liceo Scientifico Einstein poi. L’Ordine dei Salesiani venne fondato da San Giovanni Bosco nel 1854. Essi arrivarono a Rimini nell’agosto 1919 quando gli venne affidata la nuova Chiesa, ultimata nel 1913, del lido di Rimini. Devo alla cortesia di don Stefano Adriani il dono di questo piccolo cofanetto che raccoglie tutte le informazioni utili sulla Chiesa e sulla presenza dei Salesiani a Rimini. Occorre comunque dire che ormai sono molte le chiese riminesi che hanno proprie pubblicazioni sulla loro storia, ma non mi sembra che alcuna possieda un racconto dettagliato e corposo come quello realizzato, in due

"Officine Grandi Riparazioni di Rimini 1912-2020" di Sandro Marcaccio, Fabio Mocciola, Tonino Bindi, Carlo Lanzoni, Daniele Celli e con la collaborazione dei colleghi dell’officina, in servizio ed in pensione - Stampa in proprio. E’ un anno che questo libro è pronto, redatto da un gruppo numeroso di ferrovieri, ma la pandemia di covid-19 e una dura vertenza sindacale sul futuro delle Officine Grandi Riparazioni ne hanno finora sempre impedito la presentazione. Ci auguriamo che questa possa avvenire quanto prima. Da quasi 160 anni, all’interno della nostra Città, vive ed opera un grande stabilimento industriale: le Officine Grandi Riparazioni di Ferrovie Italiane. E’ vero che il sito con i vari capannoni grosso modo così come è oggi risale al 1912, ma in realtà sin dal 1861 in un’area limitrofa alla Stazione operò un’officina per la manutenzione e la riparazione delle locomotive (vennero assunti 109 fabbri e 90 falegnami: la tecnologia era allora ancora sicuramente poca). “Con grandi riparazioni si intende il ripristino periodico a nuovo, che prevede la scomposizione, verifica, riparazione o sostituzione e ricomposizione di ogni singolo componente”. Per molti anni, nel corso di questo secolo e mezzo, essa fu la più grande azienda industriale di Rimini. E i ferrovieri lì occupati per decenni