Archive

Un nuovo straordinario reportage fotografico di Giancarlo Frisoni nel suo ultimo libro "Madri"

Giancarlo Frisoni "Madri" Pazzini Giancarlo Frisoni torna a proporci, a distanza di qualche anno dai suoi precedenti lavori fotografici (“Memorie. Volti e voci della mia gente” edito da ARTinGenio di Scandicci nel 2018 e “Le case del cuore” edito da AIEP di San Marino nel 2019), un nuovo straordinario reportage fotografico dedicato alle madri. Ma non alla mamma che ognuno di noi ha, ma a quindici donne che “accolgono con il loro amore figli diversi” – scrive nella presentazione il grande fotoreporter Ugo Panella - dal nostro concetto di normalità. Lo fa con delicatezza e rispetto in un lungo racconto di parole e immagini che non tolgono mai dignità a chi si è affidato con coraggio al suo obiettivo”. E’ un viaggio, quello di Frisoni, dentro un mondo che ci cammina accanto e non vediamo, quello della disabilità. Scrive, presentando il volume: “Questo libro vuole essere soprattutto un omaggio a loro, a queste madri coraggio che si sacrificano ogni giorno e nessuno se ne accorge. Le storie raccontate toccano vite particolari di stenti, di rinunce e sofferenza. Vogliono essere un aiuto a capire e amare anche quelle persone che sembrano diverse ma non lo sono, imparare a non giudicarle per il loro aspetto fisico

Il libro di Manlio Masini "Gli anni delle macerie. Le suore salesiane dal 1943 al 1947"

Manlio Masini:  "Gli anni delle macerie. Le suore salesiane dal 1943 al 1947" Panozzo Manlio Masini ci racconta in questo suo nuovo libro le drammatiche vicende vissute dalle Suore Salesiane di Via Tripoli negli anni della guerra e del primo dopoguerra. Vicende strettamente collegate a quelle dei vicini Salesiani, già raccontate da Masini nei due volumi: “Una spiaggia una chiesa una comunità. La parrocchia dei Salesiani di Rimini dal 1912 al 1943” edito da Il Ponte nel 1988, seguito da “Eravamo i Burdèll di prét. La parrocchia dei salesiani di Rimini dal 1944 al 1982” edito da Panozzo nel 2009. Ho già scritto nella recensione al cofanetto La Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice in Rimini. Raccolta delle pubblicazioni a cura dell’Opera Salesiana Rimini del 2021: “Era il 1968 quando Adriano Celentano cantava ‘Azzurro’ che nel ritornello diceva: ‘Sembra quand'ero all'oratorio / Con tanto sole, tanti anni fa’. Ed è quello che scatta nella mia testa ogni volta che transito davanti alla Chiesa di S. Maria Ausiliatrice a Marina Centro quando il ricordo della vita dell’oratorio (il calcio, il cinema, le partite a biliardino, le gite a Loreto ed anche il fare il chierichetto) fra il 1960 e il 1970 mi fecero crescere e coinvolsero prima

Lo splendido libro di Fabio Fiori "Cola Pesce e Burdela Turchina" con le illustrazioni di Gabriele Geminiani

Fabio Fiori "Cola Pesce e Burdela Turchina" Illustrazioni di Gabriele Geminiani NFC La storia di Cola Pesce è una delle più belle leggende siciliane. Italo Calvino nel 1951 la inserì nelle sue “Fiabe italiane” (raccolta edita da Einaudi, ristampata poi infinite volte anche da altre case editrici). Mezzo uomo e mezzo pesce: la fantasia popolare gli attribuiva pinne al posto delle braccia e branchie al posto dei polmoni. La storia racconta che nel 1140 il normanno Ruggero II, re di Sicilia dal 1130 al 1154, incuriosito dalle storie meravigliose che si raccontavano su Cola, ottimo nuotatore e scrutatore di abissi marini, lo volle incontrare. Recatosi in mare con una delle sue navi, nel mezzo dello stretto di Messina, chiese a Cola prima di recuperare una coppa d’oro da lui gettata in mare, poi la sua corona ed infine un anello della sua più bella dama. Cola recuperò i due primi oggetti, ma poi stremato non emerse più dal mare. Questa leggenda del mare, probabilmente una delle più belle mai raccontate (Fiori afferma che è una delle poche di ambientazione marina del repertorio italiano che ne annovera su questo tema una decina in tutto), non è solamente una storia d’eroismo, ma anche una leggenda d’amore. I tre oggetti

Il libro di Marcella Marri "Arnà. Storia della famiglia riccionese Cesarini detta “Carabein”"

Marcella Marri "Arnà. Storia della famiglia riccionese Cesarini detta “Carabein”" La Piazza Un regalo. Questo libro è nato come un regalo di una signora avanti negli anta ad Arnaldo Cesarini, l’Arnà del titolo del libro. Marcella Marri, fiorentina, nata in una famiglia di origini nobili, residente a Bologna da molti decenni, da oltre cinquant’anni viene in vacanza a Riccione e prende in affitto, da sempre, lo stesso appartamento di proprietà della famiglia Cesarini sul porto. Come spesso accade dalla nostre parti questo rapporto diventa un legame d’amicizia e fra amici ci si racconta le storie famigliari, le vicende personali. Marcella ha interrogato famigliari ed amici di Arnaldo, senza dirglielo, per scrivere questo testo delicato, quasi romanzato, delle vicende famigliari dei Cesarini, dove il protagonista è Silvio (1904-1961), il padre di Arnaldo. Di Silvio aveva scritto recentemente anche Daniele Montebelli nel volume “Dai quaderni del tempo. Ritratti in bianco e nero” (La Piazza, 2021). Dalla testimonianza resagli da Arnaldo: “Mio nonno (soprannominato ‘Carabein’) andò a lavorare come barbiere a Santarcangelo; lì nel 1904 nacque mio padre Silvio. Poi la famiglia venne a Riccione e mio nonno aprì una barberia in Viale Dante vicino al porto. Mio padre all’età di diciassette anni, nel 1921, si trasferì in

Pubblicati gli atti del convegno dedicato al grande pediatra, anarchico e appassionato di ceramica

"Ugo Gobbi (1921-2012) e la storia della pediatria romagnola. Atti del convegno. Rimini 9 aprile 2022" A cura di Stefano De Carolis e Giulia Grossi Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Rimini L’Ordine dei Medici di Rimini, per la cura di Stefano De Carolis e Giulia Grossi, ha editato gli atti del Convegno sul pediatra riminese Ugo Gobbi (1921-2012) tenutosi il 9 aprile 2022. Il pediatra cesenate Giancarlo Cerasoli ha svolto due relazioni: la prima sulle origini e gli sviluppi dell’assistenza pediatrica in Romagna negli ultimi cento anni “attraverso quel lungo e faticoso percorso storico che ha portato la Pediatria romagnola a livelli di vera e propria eccellenza”; la seconda ricostruisce la figura professionale di Ugo Gobbi, “significativamente definito ‘pediatra geniale’”, attraverso una lunga, appassionata ed esauriente ricerca su fonti archivistiche, documentali, bibliografiche e iconografiche per la maggior parte inedite. A seguire l’intervento di Beatrice Sica, Professore Associato di Italian Studies all’University College di Londra e nipote di Gobbi, su “Ugo Gobbi, il pediatra anarchico”. A chiusura il saggio di Valentina Mazzotti, Conservatrice presso il Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza, su “Ugo Gobbi, studioso della ceramica”, dove viene ricordata la grande passione del medico riminese per la maiolica a decoro floreale

Pubblicati a cura di ACLI Rimini gli atti del convegno dedicato all'animatore culturale scomparso a soli 43 anni cui si deve fra l'altro Cartoon Club

"Paolo Scarponi. La città, l’impegno sociale, l’eredità culturale" A cura di ACLI Rimini Il Ponte In occasione del trentesimo anniversario della morte del loro storico dirigente Paolo Scarponi, le ACLI di Rimini organizzarono il 4 dicembre 2021 un convegno in cui intervennero, ricordandolo, una ventina di amici, collaboratori, operatori culturali. Ora i contributi di quella giornata, a distanza di due anni, sono stati raccolti in questo volume. Attraverso le tante testimonianze è possibile ricostruire la biografia complessa di Scarponi, morto il 5 dicembre 1991 a soli 43 anni (era nato nel 1948) dopo una lunga malattia e un brutto incidente stradale: cattolico di sinistra, dirigente aclista, operatore culturale. Scarponi è stato un grande animatore della vita culturale e sociale riminese, grazie anche all’impegno nelle Acli e alla sua febbrile curiosità per tutto ciò che riguardava la musica, la pittura, il teatro e il cinema. Nel periodo in cui fu presidente delle Acli provinciali, nacque “Cartoon Club” (era il 1985), il Festival internazionale di Cinema d’Animazione, Fumetto e Games. Abbiamo ancora presente le immagini di pochi giorni fa quando il Sindaco Sadegholvaad al Teatro Galli consegna il Sigismondo d’Oro 2023 a Sabrina Zanetti, direttrice artistica del Festival “Cartoon Club”. Importante fu il suo entusiasmo nel sostenere

Le rime che Anna Maria Pozzi ha scritto negli anni raccolte in un libro

Anna Maria Pozzi "Zirudele" La Piazza Anna Maria Pozzi è stata un’ottima insegnante della scuole elementari di Coriano per oltre trent’anni, a fianco per molto tempo di un grande direttore didattico come Nino Montanari. Instancabile propositrice di progetti ed iniziative con i suoi studenti (“Nasce un poeta sorride il pianeta. Antologia poetica degli alunni classi quinte A e B Scuola Primaria A. Favini di Coriano, anno scolastico 2017/2018” a cura di Anna Maria Pozzi e Giovanna Scarca). E’ andata in pensione a giugno di quest’anno. Ed è in questa occasione che ha voluto lasciare come ricordo a tutti i suoi ragazzi un volume di racconti intitolato “Un’estate da brividi” (edito sempre da La Piazza). Autrice di racconti e filastrocche, inserite anche in testi scolastici, e di romanzi per ragazzi (“Prigionieri in alto mare” edito da Raffaello nel 2002). Negli anni passati ha partecipato a diversi concorsi letterari per l’infanzia, ottenendo diversi riconoscimenti. Ma con i ragazzi ha realizzato negli anni anche tanti progetti sul nostro dialetto, una sua grande passione. “Quest’amore ho cercato di farlo nascere nei miei alunni di Suola Primaria, scrivendo per loro zirudèle che, con grande entusiasmo, hanno imparato a memoria e recitato sul palco del Teatro “Giustiniano Villa” di San

Il libro di Davide Bagnaresi e Gianfranco Miro Gori "Amarcord dalla A alla Z"

Davide Bagnaresi, Gianfranco Miro Gori "Amarcord dalla A alla Z" Edizioni Sabinae Ritengo, senza paura di poter essere smentito, che non ci sia un riminese adulto che non abbia visto una o più volte “Amarcord” di Federico Fellini. Non oserei dire la stessa cosa per gli altri suoi film. “Amarcord” è Rimini, anche se “racconta la vita di un borgo italiano nella prima metà degli anni Trenta”, come scrivono gli Autori. Nei 58 lemmi di questo dizionario felliniano dedicato al film a noi riminesi più caro, Davide Bagnaresi, ricercatore di Storia all’Università di Bologna, e Gianfranco Miro Gori, per anni direttore della cineteca riminese, ci raccontano il film, ricercando contemporaneamente ogni aggancio possibile alla storia e alla cultura di Rimini. “Per quanto dialetto, luoghi, tradizioni e persino personaggi lascino pensare che la città rappresentata nel film sia quella nativa del regista, tale concetto è sempre stato smentito dal diretto interessato, che parlerà di una rappresentazione ideale della tipica città di provincia italiana”. Scriverà Fellini: “Perché ho girato ‘Amarcord’? Per la stessa ragione per cui ho fatto gli altri. Immagina che sia una operazione di igiene della memoria: ‘Satyricon’ per liberarmi del Liceo e degli antichi romani; ‘Roma’ per escludere la capitale sfrontata dal bagaglio degli incubi;

Il libro di Giorgio Biagini "28 dicembre 1943. Il rifugio di Villa Cecchi Bruttapela"

Giorgio Biagini "28 dicembre 1943. Il rifugio di Villa Cecchi Bruttapela" Il Ponte 388 bombardamenti su Rimini, dall’1 novembre 1943 al 5 gennaio 1945, dal cielo, da terra, dal mare. Rimini fu distrutta per l’82%, la cifra più alta tra le città sopra i 50.000 abitanti. 605 le vittime civili riminesi, a cui dovrebbero essere aggiunte le altre decine di morti caduti dopo la fine della guerra a causa delle innumerevoli bombe inesplose. 90 giornate di bombardamento sulla Città. Dal 28 al 30 dicembre 1943, tre giornate consecutive di raid aerei pesanti su Rimini. Il Commissario straordinario al Comune di Rimini Ugo Ughi scrisse: “Rimini oggi è diventata una città morta”. Non solo la città venne rasa al suolo con la distruzione della maggior parte degli edifici civili e pubblici e delle infrastrutture, ma in quelle giornate si registrò il maggior numero di vittime. Un tributo di sangue e distruzione che nel 1961 varrà a Rimini la Medaglia d’oro al Valor Civile. Scrive Daniele Susini nella Introduzione al libro: il 28 dicembre 1943 “in particolare vengono colpiti due ‘rifugi antiaerei’: le virgolette sono d’obbligo perché nella quasi totale impreparazione che il fascismo lasciò i riminesi, quei ripari non furono quello che sarebbero dovuti essere, nella

Seconda edizione aggiornata per il volume a cura di Teresa Zangara

"La Camera del Lavoro di Rimini 1903-2023 Cronologia di un coerente impegno per la pace e i diritti dei lavoratori" A cura di Maria Teresa Zangara Studi e ricerche di Alessandro Agnoletti, Elena Bianchi, Claudio Cicchetti, Guglielmo W. Martinese, Gabriele Rodriguez Futura Editrice Fra le tante iniziative che la CGIL riminese ha messo in campo per celebrare i suoi 120 anni di attività c’è anche la ristampa di questo volume, uscito la prima volta nel 2003 in occasione del centenario, con il titolo “100 anni della Camera del lavoro di Rimini” (Ediesse, 2003), a cura di Maria Teresa Zangara, responsabile dell’Ufficio Stampa della CGIL riminese dal 1990 al 2022. Rispetto alla prima edizione il libro è cresciuto di 100 pagine, dovute in gran parte all’aggiornamento dei fatti degli ultimi vent’anni e all’aggiunta di nuovo inserto fotografico. Ha scritto nella Prefazione il Segretario Generale della CGIL Maurizio Landini: “La storia delle Camere del lavoro non è solo la storia del nostro sindacato, è la storia di una parte che si è battuta per gli interessi di tutti, così come la storia della Camera del lavoro di Rimini è la storia di questo territorio”. E aggiunge nella sua Introduzione Isabella Pavolucci, Segretaria Generale della CGIL di Rimini: “Le Camere

Fu anche il primo a essere eletto direttamente e ora racconta quell'esperienza in un libro

Fabio Maioli: "Un cattolico sindaco di Santarcangelo" Pazzini Fabio Maioli è nato a Saludecio nel 1948, vive a Santarcangelo di Romagna dal 1982, laureato in ingegneria meccanica a Bologna nel 1974, è stato dirigente presso il gruppo SCM dove aveva iniziato a lavorare nel 1975. In pensione dal 2012. Cattolico (“anche se fede e dubbi si sono sempre confrontati nella mia mente”), alle elezioni del 23 aprile 1995 venne candidato a Sindaco di Santarcangelo da una alleanza PDS-PPI. Un tecnico, un uomo fuori dai partiti, candidato “di una coalizione impensabile solo qualche mese prima delle elezioni e che era diventata tale grazie all’impegno determinato e determinante dei due segretari di partito coinvolti: Tonino Baccini per il PDS e Mauro Ioli per il PPI, i quali hanno saputo vincere contrarietà e perplessità interne ai rispettivi partiti”. A distanza di oltre vent’anni Maioli ripercorre le vicende vissute in quel quadriennio, dal 1995 al 1999, riesumando documenti del partito cattolico, relazioni in Consiglio Comunale, il consuntivo finale di legislatura. Ed infine risponde a dieci domande postegli da Natalino Cappelli. La premessa di questa storia è lo sconvolgimento delle forme partito di quegli anni, in particolare di quello cattolico: la Dc di Mino Martinazzoli si scioglie nel gennaio 1994 e

Gli ultimi due libri di Giuseppe Lo Magro

Giuseppe Lo Magro: • "Palcoscenici e spettacoli a Riccione. Da fine ‘800 al dopoguerra" • "Da “Arcionis” a Riccione “Perla Verde”. Dall’810 al 1928" Famija Arciunesa Il 19 ottobre 1922, con il Regio Decreto n. 1439, Riccione otteneva la sospirata autonomia da Rimini. Il Comune di Riccione ha celebrato dunque i suoi primi cento anni di vita. Tante le iniziative messe in campo dall’Amministrazione Comunale: spettacoli, mostre, pubblicazioni. La festa però è stata interrotta da un provvedimento quanto mai dubbio del TAR Emilia-Romagna, su un ricorso promosso dalla Lega, che ha portato alla decadenza del Sindaco, della Giunta e del Consiglio Comunale a metà giugno di quest’anno. Sentenza ribaltata pochi giorni fa, il 2 novembre, dal Consiglio di Stato con il ritorno della Sindaca Daniela Angelini alla guida del Comune, dopo quasi cinque mesi di commissariamento. Insomma un secolo di vita celebrato con un avvenimento che ha turbato non poco la città di Riccione. Comunque sia la Famija Arciunesa, guidata da Francesco Cesarini, ha portato a termine, attraverso la penna di Giuseppe Lo Magro, l’impegno assunto di raccontare questo secolo di storia di Riccione con quattro volumi, riccamente illustrati. Il primo è stato “Da ‘La Viola’ a ‘Viale Maria Ceccarini’ 1840 1939. Una passeggiata di