Bellaria, la lobby degli albergatori contro il sindaco: non vuole l’imposta di soggiorno Domenica avevo scritto una mia pillola su soldi mai incassati dal Comune di Bellaria-Igea Marina. a causa della mancata introduzione dell’imposta di soggiorno. Avevo calcolato un mancato incasso di 20 milioni di euro in dieci anni. Un calcolo facile derivato dai pernottamenti dei turisti per un’incidenza di circa un euro a notte. Bellaria registra oltre 2 milioni di pernottamenti ed il conto è servito. Risorse finanziarie che potevano servire al Comune per ridurre la pressione fiscale sui cittadini e produrre investimenti e promozione per il turismo. Alla mia pillola, particolarmente letta, indirettamente risponde il sindaco Giorgetti dopo un paio di giorni con una intervista al Carlino. Dice il sindaco: “Sull’introduzione dell’imposta di soggiorno ci confronteremo a breve con le categorie: il tema è in agenda in vista della stesura del bilancio, ma la discussione dovrà tenere ovviamente conto di alcuni cambiamenti normativi della legge nazionale». Filippo Giorgetti si riferisce al progetto del ministro del Turismo Daniela Santanché di trasformarla in una ‘tassa di scopo’, unicamente a carico del turista." Bene prendo atto di questa volontà manifestata anche in un’altra occasione da parte del sindaco. Tutto a posto, dunque, a breve
Il Comune di Bellaria I.M. butta via 20 milioni di euro Si parla tanto di lobby dei balneari che in questi anni hanno impedito qualsiasi riforma del settore. Ebbene nella nostra realtà vi è un’altra lobby: è quella degli albergatori, che impedisce l’applicazione dell’imposta di soggiorno. Bellaria-Igea Marina, infatti è l’unico comune della costa romagnola dove non si paga l’imposta di soggiorno. Credo anche l’unico comune balneare importante di tutta Italia che non fa pagare l’imposta ai turisti . Negli ultimi dieci anni il comune di Bellaria ha rinunciato ad oltre venti milioni di euro di imposta di soggiorno. Il calcolo è semplice: deriva dal numero dei pernottamenti, oltre 2milioni ogni anno a Bellaria, per una media di un euro a notte a persona. Oltre 20 milioni di euro “regalati” alle tasche degli albergatori a scapito di un incasso importante per il Comune, che avrebbe permesso investimenti, riqualificazione delle strutture turistiche, promozione sui mercati, organizzazione di eventi. Per altro, come dimostrano i dati confrontati con gli altri comuni costieri che applicano l’imposta di soggiorno, non vi è neanche stato un vantaggio competitivo. I dati di Bellaria non sono migliori. Resta solo il favore agli albergatori, che hanno incamerato l’imposta di soggiorno nei loro prezzi alberghieri. Non
Il Pd e le candidature regionali Non avevo messo in programma una pillola sulle candidature del Pd per le prossime elezioni regionali del 16 e 17 novembre. Mi sembrava, sulla base delle esperienze di passate elezioni regionali un percorso da gestire senza particolari problemi. A Rimini assisto invece negli ultimi giorni a un dibattito acceso e talvolta polemico sul come arrivare alla scelta dei quattro candidati (due femmine e due maschi) previsti per la lista regionale. “Una gestione delle candidature che non ci piace, non ci soddisfa e che contestiamo” dichiara ai quotidiani Roberto Perazzini, segretario del circolo Pd di Torre Pedrera e Viserbella, in rappresentanza degli iscritti dell’area nord di Rimini (Viserba, Santa Giustina, Torre Pedrera). “Il metodo che il segretario Filippo Sacchetti ha utilizzato per selezionare quelli che dovranno diventare i nostri rappresentanti in Consiglio regionale è lontano mille miglia dall’idea di democrazia che abbiano noi”. Di fatto Perazzini chiede un voto segreto degli iscritti su chi dovrà essere il candidato e non soltanto una consultazione come hanno fatto altri circoli del Pd sul territorio. Ovviamente quando si pone un problema di metodo in realtà vi è un problema politico. Provo a spiegarlo in modo semplice. Lo statuto regionale del Partito
Questa la seconda parte di proposte (alcune) per la riqualificazione alberghiera e non solo. La scorsa settimana avevo impostato il problema partendo dalla consistenza numerica delle nostre strutture ricettive e dal numero di alberghi chiusi o fuori mercato. E’ possibile che vi siano numeri diversi tra il Comune e le stime di altri studi. Dal mio punto di vista cambia poco. E’ necessaria, non più rinviabile, un’altra grande opera di riqualificazione della nostra industria turistica. Questa volta non solo intervento pubblico ma un grande impegno da parte del privato. Vi sono alcuni scogli da superare, in primo luogo un vincolo urbanistico che non permette varianti ma solo accordi di programma in mancanza del nuovo strumento urbanistico (PUG) che arriverà non prima di 5-8 anni. Sono troppi, un’attesa impossibile. Il Comune di Rimini ha annunciato una manifestazione d’interesse per la riqualificazione alberghiera. La leggerò con molta attenzione. Già nel passato sono state fatte iniziative simili: senza nessun risultato. Vedremo. Rimango dell’idea di un coinvolgimento in prima persona della Regione. Già nella prima parte avevo indicato alcune iniziative in corso del Comune di Rimini. Utilizzo di hotel chiusi in studentati o alberghi per gli staff. Lo “sportello albergo” per aiutare gli imprenditori alberghieri che vogliono
Complice una stagione turistica diciamo complicata, si è aperta la discussione sul futuro del turismo balneare a Rimini come in generale sulla costa romagnola. Le “Pillole” di questa settimana le dedico ad alcune proposte utili, necessarie dal mio punto di vista per ridare slancio al turismo balneare. Le proposte non si concluderanno in questa puntata domenicale. Già ho scritto che le mucillaggini del 1989 portarono ad una conferenza regionale sul turismo alla fine di quell’anno che lanciò la destagionalizzazione, non solo turismo estivo ma durante tutto l’anno. Proposte che vide la costa Romagnola e Rimini in particolare di dotarsi di strutture fieristiche sportive e congressuali. Oggi siamo chiamati ad uno sforzo di analoga portata. Non si tratta di aggiungere nuove funzioni, ma di rigenerare un tessuto economico ed urbano che presenta grandi difficoltà. L’attuale contesto La stagione 2024 si chiuderà con un dato in negativo. Di quanto sarà il segno meno lo si vedrà a fine stagione. Non sto parlando solo degli aspetti quantitativi che potrebbero essere anche positivi (dati Istat) ma soprattutto dei fatturati, degli utili, della qualità della nostra offerta turistica. Basta guardare i listini prezzi sui portali di prenotazione per comprendere i motivi di preoccupazione Sarebbe indispensabile cercare di fare un’analisi oggettiva della situazione.
Le mucillaggini e il turismo A ridosso del Ferragosto, Rimini esprime normalmente il meglio di sé per creatività, tendenze, divertimento. In questo Ferragosto di tutto questo non c’è traccia. In compenso si è discusso di altro. Non c’è stato il pieno di turisti tipico del periodo, il mare vede la presenza delle mucillaggini e questo ha spostato la discussione. Come è successo anche nel passato si cercano soluzioni ai problemi del turismo balneare e del nostro mare pensando a qualche scorciatoia. Nel 1989 dopo la “scoperta” sulla costa romagnola delle mucillaggini (in realtà è un fenomeno conosciuto anche nel 1700) il dibattito che si aprì vedeva due aspetti della discussione: Interventi urgenti con scarsa efficacia e gli interventi di prospettiva. Tra gli interventi urgenti ma inutili le panne in mare che dovevano contenere le mucillaggini a distanza dalla riva. Le mucillaggini ci passavano sotto. Molto interessante la prospettiva. Lotta all’inquinamento e nuove frontiere per il turismo riminese. Prima delle mucillaggini il mare Adriatico aveva dovuto fare i conti con l’eutrofizzazione del mare (proliferazione di alghe con il culmine nel 1984) per l’apporto di troppi nutrienti in particolare fosforo e azoto contenuti nei concimi e nei detersivi. La politica intervenne: finanziamenti per i
Svolta a Rimini: da un uomo solo al comando alla democrazia partecipata Questa settimana si è conclusa con una delibera importante approvata dal consiglio comunale di Rimini: “Istituzione sperimentale di organismi di partecipazione popolare all'amministrazione locale..” Lo ritengo un atto fondamentale per il programma di legislatura del sindaco Sadegholvaad e della Vicesindaca Chiara Bellini che ha la delega alla partecipazione. Non era scontato che si arrivasse a questa decisione e non era neanche scontata la qualità della decisone presa. Complimenti al sindaco che pur ribadendo più volte che non voleva la rinascita dei vecchi quartieri (impossibile anche per la legge) alla fine ha trovato e approvato insieme alla sua vicesindaca una forma di democrazia partecipata molto interessante. Si tratta di un modello fondato sulla partecipazione permanente di tutti i cittadini alla gestione della cosa pubblica, complementare rispetto al modello della democrazia rappresentativa. La considero una nuova fase della partecipazione comunale. Dopo la fertile stagione regolativa degli anni ’70, stimolata dalla legge istitutiva delle circoscrizioni, dopo la decisione di chiudere le circoscrizioni stesse nei comuni con meno di 250mila abitanti nel 2010 per risparmiare pochi euro, ora a Rimini si apre una nuova fase della partecipazione alla vita della città. Per Rimini ritengo che questo processo partecipativo
Nuovo mercato coperto: popolare e non “fighetto” Ho seguito sin dall’inizio la procedura di project per ricostruzione del mercato coperto di Rimini. E’ noto che considero la nostra struttura un fiore all’occhiello dell’offerta commerciale del nostro territorio e non solo. In particolare la pescheria ha una rilevanza regionale ed è un punto di riferimento per altri mercati del pesce del nord. Riqualificare la struttura è una necessità non rinviabile, ma come farla non è un dettaglio. In città vicine alla nostra si sono fatte operazioni di finanza di progetto simile a Rimini, che hanno snaturato i mercati oggetto dell’intervento. Non più aree mercatali popolari, con banchi che vedevano insieme produttori e commercianti, frequentati da tutti i ceti sociali, ma la trasformazione in “boutique” con l’inserimento di pubblici esercizi e ristoranti che hanno snaturato i vecchi mercati. Il risultato è stata la perdita della caratteristica di mercati popolari e l’esclusione di ceti più deboli che avevano in quei luoghi un punto di riferimento per acquistare prodotti di alta qualità in molti casi a km0 ed un rapporto qualità-prezzo ottimo. Anche le stesse attività nel tempo si sono selezionate sempre nel segmento più alto. Alla fine dal mio punto di vista un disastro: pochi frequentatori
Aeroporti dal caos a un sistema regionale? Matteo Lepore ha scoperchiato, senza mezzi termini, il grande problema dell’aeroporto di Bologna e degli aeroporti in Emilia Romagna. Il sindaco di Bologna scrive una lettera di fuoco ai vertici del "Marconi" invocando il «gravissimo danno d’immagine alla città» e non solo per le ultime giornate di caos. Arrivando a minacciare azioni legali. «In qualità di sindaco mi dispiace segnalare di nuovo che la situazione relativa ai servizi e alla qualità dell’accoglienza dei passeggeri interna ad aeroporto — si legge nella lettera indirizzata anche al viceministro Galeazzo Bignami, che ha la delega ai Trasporti e i rappresentanti di Enav e Enac — da tempo inadeguata rispetto alla prevedibile stagionalità dei flussi passeggeri, ha raggiunto nelle ultime settimane livelli di carenza e incuria del tutto inaccettabili». Il candidato alla presidenza della Regione e sindaco di Ravenna De Pascale ha sottolineato come «Una delle sfide è scrivere una pagina nuova nella strategia aeroportuale regionale, su Bologna alcune riforme sono più urgenti che altrove». Lasciando intravedere una strategia “policentrica”. Nelle settimane scorse era scoppiato il problema della torre di controllo di Rimini che chiude alle 23. I voli che arrivano dopo quell’ora debbono essere dirottati su altri scali con
Non sparate sugli Airbnb C’è una emergenza casa, drammatica nel nostro Paese. In particolare, nelle grandi città compresa Rimini. Sono sempre di più i cittadini, giovani, anziani, famiglie monoreddito, lavoratori, studenti, esclusi dal mercato privato. 650 mila richieste nelle graduatorie comunali per l'accesso alla casa in Italia. 3.300 in provincia di Rimini Come succede di fronte a delle emergenze si cerca un responsabile di questa situazione e conseguente iniziativa per risolvere il problema apparentemente in modo semplice. È successo con la mancanza del personale stagionale nel turismo. In quel caso il colpevole era stato individuato nel reddito di cittadinanza. Detto e fatto. Eliminato dal governo di centrodestra. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Sono aumentati i poveri e il personale nel turismo non si trova come prima. In questo caso il responsabile di questa situazione viene imputata, da molti, ad Airbnb, agli affitti brevi. Dico subito che è la parte più evidente di un fenomeno ben più complesso. Il fattore Airbnb cambia in modo anche eclatante la struttura commerciale delle città. Ma eliminando gli affitti brevi dalle città non si risolve il problema della casa. Il problema più rilevante sono gli alloggi a disposizione dei proprietari che non finiscono nel mercato della
Approvata la valutazione di impatto ambientale per l’eolico in mare Giudizio positivo sulla compatibilità ambientale del progetto per la centrale eolica offshore "Rimini" della potenza complessiva di 330 MW antistante la costa tra Rimini e Cattolica. In questo modo si è espresso il ministro dell’Ambiente di concerto con il Ministro della Cultura. E’ stata approvata la VIA (Valutazione Impatto Ambientale). Il progetto durante la procedura di approvazione è stato cambiato con le pale allontanate dalla costa rispetto al progetto iniziale. Penso che sia un’ottima notizia. Nei giorni scorsi vi sono stati dei blackout in alcune realtà costiere provocato dalla maggiore richiesta di energia per il gran caldo. Ma nonostante questa evidente necessità di maggiore produzione di energia elettrica, nonostante gli impegni per aumentare la quota di energie rinnovabili, c’è chi (sono tanti) non vuole il campo eolico di fronte alle nostre coste. Alla fine del gennaio dell'anno scorso scorso erano andati nella capitale, insieme a Elena Raffaelli (Lega) e Beatriz Colombo (Fratelli d'Italia), Massimo Bellavista Responsabile Pesca e Acquacoltura Emilia-Romagna di Legacoop Agroalimentare, Giancarlo Copioli per la Cooperativa bagnini Adriatica, Marco Polazzi di Cna Rimini, Glauco Bianchi Cna Riccione, Bruno Bianchini Federalberghi Riccione (che aveva anche effettuato un sondaggio fra i propri
A futura memoria L’ex questura di via Ugo Bassi ha le ore contate. In consiglio comunale è stato approvato l’accordo di programma che prevede la demolizione dell’edificio previsto a questura e mai utilizzato. In questa sede, sinceramente non mi interessa dare i voti per decidere chi ha vinto e chi ha perso in questo braccio di ferro tra Comune e proprietà che ha acquistato l’area all’asta per 14,5 milioni di euro. Il sindaco ha fatto il possibile dopo gli errori del sindaco precedente Gnassi. Li ricordo per futura memoria. L’ex questura poteva essere acquistata ad una cifra modesta (1,5 milioni di euro) quando le gare andavano tutte deserte. Il Comune diventava proprietario di un’area strategica senza vincoli che poteva essere utilizzata al meglio Sono stati previsti 36 appartamenti di edilizia residenziale pubblica finanziati da un bando regionale. Una collocazione infelice quando vi era la possibilità di realizzarli nell’area dell’ex mercato all’ingrosso delle Celle. Area di proprietà comunale. La giunta Gnassi ha approvato un master plan che prevedeva numerose funzioni in quell’area: commerciali, residenziali, direzionali, uffici pubblici. Il master plan non aveva valenza urbanistica ma è stato sufficiente per fare scatenare l’asta al rialzo tra Conad e Asi (Esselunga) che ha portato