A futura memoria L’ex questura di via Ugo Bassi ha le ore contate. In consiglio comunale è stato approvato l’accordo di programma che prevede la demolizione dell’edificio previsto a questura e mai utilizzato. In questa sede, sinceramente non mi interessa dare i voti per decidere chi ha vinto e chi ha perso in questo braccio di ferro tra Comune e proprietà che ha acquistato l’area all’asta per 14,5 milioni di euro. Il sindaco ha fatto il possibile dopo gli errori del sindaco precedente Gnassi. Li ricordo per futura memoria. L’ex questura poteva essere acquistata ad una cifra modesta (1,5 milioni di euro) quando le gare andavano tutte deserte. Il Comune diventava proprietario di un’area strategica senza vincoli che poteva essere utilizzata al meglio Sono stati previsti 36 appartamenti di edilizia residenziale pubblica finanziati da un bando regionale. Una collocazione infelice quando vi era la possibilità di realizzarli nell’area dell’ex mercato all’ingrosso delle Celle. Area di proprietà comunale. La giunta Gnassi ha approvato un master plan che prevedeva numerose funzioni in quell’area: commerciali, residenziali, direzionali, uffici pubblici. Il master plan non aveva valenza urbanistica ma è stato sufficiente per fare scatenare l’asta al rialzo tra Conad e Asi (Esselunga) che ha portato
L’ultima volta Non è riferita all’arrivo della prima tappa del Tour de France, Firenze-Rimini. Difficilmente questa bella iniziativa sportiva sul nostro territorio si potrebbe ripetere i prossimi anni. Non mi riferisco alla corsa in giallo. Mi riferisco all’ultima volta che potremo vedere una manifestazione sportiva, di livello nazionale o internazionale arrivare sul lungomare di Rimini. Quest’anno è stato possibile perché è rimasto ancora un pezzo di lungomare non ancora trasformato nel "parco del mare". Dal prossimo anno scomparirà per lasciare posto al parco del mare. Ho già scritto che vi sono dei limiti di funzionalità importanti in quel progetto unitamente ai pregi di carattere ambientale. Nei limiti di quel progetto non solo la scomparsa del lungomare come l’abbiamo conosciuto ed ora fruibile solo a pedoni e biciclette (non gare ovviamente) ma anche la possibilità di fare passare, arrivare, partire gare di ogni disciplina. Il nostro lungomare ha visto spettacolari gare di motociclismo, fino a quando sono stati vietati i circuiti cittadini. Oppure anche recentemente raduni come quello degli alpini. Ora la Rimini amante del ciclismo si dovrà accontentare di vedere passare il giro d’Italia sulla statale. Qualcuno dirà: “un male minore” rispetto al recupero urbano ed ambientale del territorio al confine con
Concessioni spiaggia: Una proposta per uscire dal caos Non nascondo di essere preoccupato. Sulle concessioni demaniali vi è una situazione di incertezza assoluta dove si susseguono interventi dell’autorità per la concorrenza (AGCOM) che sconfessa molte delibere di proroga delle concessioni fatte dai Comuni. Di conseguenza aumentano le sentenze di Tar e Consiglio di Stato che annullano le delibere comunali. Un caos pericoloso. Stiamo parlando dell’industria del turismo balneare in Italia, di rinnovamento degli stabilimenti, di adeguamento a nuove domande da parte di turisti e cittadini, di investimenti fermi da anni. Purtroppo, il Governo e la coalizione di centrodestra sono bloccati, fermi, incapaci di fare una proposta seria in coerenza con la legislazione europea. Non sanno come smentire le promesse fatte negli anni passati. Non vedo d’altra parte proposte praticabili da parte di Comuni e Regioni. Ma solo affermazioni che vanno bene per un dibattito politico. Per queste ragioni propongo in questa “pillola” domenicale una soluzione per le concessioni. La proposta Iniziamo dai punti sui quali mi pare ci sia accordo (a parte qualche “giapponese” di “usciamo dalla Bolkestein” o le “spiagge non sono una risorsa limitata”). 1) Le concessioni di beni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative sono affidate mediante procedure competitive di selezione tra i candidati
Il Pd e le elezioni comunali Ho già scritto di cosa è successo con il voto di sabato e domenica scorsi nel voto per il rinnovo di consigli e sindaci nei sedici comuni chiamati al voto. Sottolineo solo alcuni dati. Poggio Torriana. Vince nettamente il sindaco uscente Ronny Raggini con la sua squadra. Non nascondo che ero preoccupato per l’esito di quel voto. E’ noto infatti che le liste in competizione erano ben 4 di cui 3 di fatto di centro sinistra: quella di Raggini e poi altre due In lizza Danilo Rinaldi assessore a Santarcangelo per due mandati con Alice Parma per una lista civica. Non ha avuto neanche lo stile di dimettersi da assessore quando ha deciso di correre contro il candidato del Pd Raggini. Poi Francesca Macchittella uscita dalla giunta Raggini nel 2022 per contrasti politici. La quarta lista era quella del centrodestra con Loretta Contucci. Ebbene Raggini ha stravinto sfiorando il 50%. Un segnale forte di radicamento che gli ha permesso di arrivare primo per consensi in 4 seggi su 5, sfiorando anche percentuali del 60%. Una lezione a chi ha fatto in questi anni giochi di bottega per qualche vantaggio personale. Bellaria. Sinceramente ero convinto che il centrosinistra poteva
La nostra spiaggia che verrà Il Consiglio comunale di Rimin la prossima settimana approverà le controdeduzioni alle osservazioni al nuovo piano dell’arenile. L’ultimo atto della prima fase per giungere all’approvazione definitiva. Infatti, il piano dovrà essere adottato dal Consiglio comunale e sottoposto ad altre procedure amministrative. Un percorso, dal mio punto di vista, abbastanza fumoso e che allunga i tempi senza particolari motivi. Ma così è. Nel merito alcune osservazioni. Condivido l’impianto generale di salvaguardare le caratteristiche gestionali del nostro arenile. Sono previste infatti micro-aggregazioni (due bagni e un chiosco ad esempio) per riqualificare il nostro arenile. Una scelta importante per evitare che grandi aggregazioni, nel momento in cui verranno fatti i bandi pubblici per la gestione delle concessioni, possano interessare grandi gruppi finanziari o imprenditoriali snaturando la gestione delle nostre spiagge fatte di micro e piccole imprese. Era così anche nel precedente piano. Proprio per questa ragione ritengo pericoloso la macro-aggregazione (minimo 300 metri) senza limite massimo. Le spiagge libere sono insufficienti. Per altro nell’iniziale versione erano previste nuove spiagge libere. Nella versione approvata vengono ampliate solo le spiagge libere esistenti. Sarebbe opportuno prevedere una quota di spiaggia libera per ogni aggregazione. In ogni caso occorre raggiungere lo standard minimo del
Il Mercato Coperto una eccellenza unica in Regione Da sempre e come me tantissimi riminesi, frequento il Mercato Coperto ed in particolare la pescheria. Un’eccellenza di Rimini, conosciuta in tutta la Regione ed in Italia. Tutte le mattine sono tanti i commercianti provenienti da tutta Italia che si riforniscono di pesce al mercato coperto di Rimini. Non vi sono esempi, con tale qualità e quantità, nel giro di centinaia di chilometri. Il pesce, nella quasi totalità, arriva ogni mattina direttamente dal Porto di Rimini, pescato di notte e venduto fresco il giorno stesso. In pescheria, oltre ai tradizionali banchi di commercianti, ci sono anche 10 banchi di produttori che vendono esclusivamente i propri prodotti a km 0, oltre a un banco specializzato nella vendita di pesce lavorato decongelato, 6 banchi specializzati nella vendita di molluschi ed un grande banco di pesce congelato. Vi è un’altra caratteristica: un rapporto qualità prezzo unico. Infatti la presenza di un elevato numero di ditte fa sì che i prezzi dei prodotti di stagione, rispetto all'esterno, siano ogni giorno molto concorrenziali. Faccio questa premessa perché Rimini non si può permettere di perdere questa eccellenza. Sarebbe la morte di una parte del centro storico di Rimini, la fine di un
Colonie, abbiamo vincolato il degrado Qualche giorno fa mi è capitato tra le mani il giornale “Il Terzo, Miramare news” di settembre-ottobre 1992. Era un’iniziativa editoriale dell’associazione culturale il “Terzo” di Miramare del compianto Vinicio Vergoni, anima della sinistra, per decenni, in quel territorio. In quel numero vi era una intervista dell'allora assessore all’urbanistica del Comune di Rimini Sergio Gambini. Il 1992 è un anno importate per la politica. Ritorna al governo della città il centrosinistra con sindaco Giuseppe Chicchi dopo il pentapartito dei sindaci Conti e Moretti. Il 1992 è l’anno della costituzione della nuova provincia di Rimini. Ritorniamo all’intervista di Gambini che parla delle colonie dell’area del Marano (Bolognese, Novarese oltre alle colonie nel comune di Riccione). Scrive Gambini “credo che l’area del Marano sia una specie di monumento alla lentocrazia”. Nel pezzo Gambini si lamentava dei ritardi nella programmazione urbanistica per mettere mano alle colonie. Auspicava il passaggio di proprietà della Novarese dalla Regione Emilia-Romagna al Comune di Rimini. Si pensava, allora di realizzare nella colonia Novarese un centro cinematografico con annesse sale di proiezione. Una parte di quelle richieste si sono realizzate come ad esempio il passaggio della Novarese nella proprietà del Comune di Rimini oppure il progetto ”città delle
La Principessa e i Principi sul pisello Qualche giorno fa è scoppiata una polemica politica perché agli Stati generali della natalità un gruppo di studenti ha contestato la ministra della famiglia Eugenia Roccella esponendo anche la scritta: “Sul mio corpo decido io”. La ministra dopo un tentativo di intervenire, ugualmente contestato, prende e se ne va senza fare il suo intervento. Apriti cielo. “Censura, altro che fascismo”. Interviene direttamente la presidente Giorgia Meloni. Sinceramente questa nuova mandata di politici sembrano tutte "principesse (e principi) sul pisello" proprio come ha detto Pier Luigi Bersani. Ricordiamo la famosa fiaba di Andersen: anche i minimi dettagli danno fastidio e turbano il potente di turno. Certo per una platea non fare parlare una persona è sempre un errore e non è nemmeno educato. Ma per chi sta sul pulpito molto peggio è fuggire per poter fare la vittima e poi farsi intervistare dai media per giorni, come un potente può permettersi di fare. Nella mia esperienza politica ho avuto contestazioni, le ultime per ordine cronologico da parte di bagnini. Mai mi sono alzato e andato via. E mai ho fatto la vittima, pur ritenendo di avere ragioni da vendere. Invece da qualche anno nella politica italiana, tutta,
“Il governo continua a dire bugie e a non decidere sul tema Bolkestein tanto che è dovuta intervenire ancora una volta la Magistratura attraverso il Consiglio di Stato sulla stagione balneare 2024. Noi continuiamo a incalzare con gli strumenti a nostra disposizione e nei giorni scorsi abbiamo depositato un nuovo emendamento alla proposta di legge della maggioranza per risolvere, senza demagogie e una volta per tutte la questione concessioni e gare”. Così l’onorevole del Partito Democratico Andrea Gnassi all’indomani del nuovo pronunciamento del Consiglio di Stato, per poi entrare nel merito: “La nostra proposta si inserisce sull’abrogazione dell’articolo 49 del Codice della Navigazione e prevede un indennizzo al concessionario in caso ne subentri un altro (principio già stabilito dalla legge Concorrenza Draghi): indennizzo adeguato, a carico dell’eventuale concessionario che subentra e soprattutto determinato prima dell'indizione della gara con criteri seri, trasparenti e oggettivi figli di una perizia giurata di stima redatta da un professionista abilitato nominato dai Comuni. Se dopo un anno non si sia provveduto ancora ad affidare una nuova concessione, proponiamo che sia lo Stato ad anticipare l'indennizzo al concessionario uscente, recuperandone poi i costi sempre a carico di chi subentra. Proponiamo infine che l'amministrazione pubblica abbia la
Italiani al volante insultano gli altri automobilisti e utilizzano il telefono mentre guidano I risultati più eclatanti della ricerca annuale di Vinci Autoroutes Fondation, condotta da Ipsos, hanno dipinto un quadro dei guidatori europei non certo lusinghiero. In sintesi, i dati più preoccupanti sono relativi all’uso dei telefonini alla guida (il 67% dei consultati ammette di usarli), il guidare anche quando molto stanchi (per il 38% degli intervistati), lo stare appiccicati alla macchina che precede quando si innervosiscono (per il 31%). Sembra poi che gli europei alla guida abbiano un discreto caratteraccio, il 52% insulta regolarmente gli altri conducenti ed il 21% scende dalla sua automobile per discutere con altri guidatori. I guidatori italiani non di discostano molto dai dati medi. ll 60% ha ammesso di insultare altri conducenti. Il 55% ha dichiarato di suonare il clacson a sproposito. Sembra però che la nostra focosità venga riconosciuta quando si tratta di scendere dal veicolo per discutere con un altro guidatore, lo ammette il 28% degli intervistati contro la media europea del 21%. Il 74% degli italiani confessa di utilizzare il telefono mentre guida. Il 17% ha poi candidamente dichiarato di aver sfiorato un incidente, proprio distratti dal telefonino. Quella che emerge è una fotografia
A Rimini i giochi sulla spiaggia si pagano 6 euro a bambino Non è uno scherzo. Mentre il Consiglio di Stato ha ribadito che le proroghe non sono legittime, che le concessioni sono tutte scadute il 31 dicembre 2023 e che occorre fare subito le evidenze pubbliche c’è chi sulla spiaggia pensa di essere il “padrone” nel senso letterale del termine. Qualche giorno fa, nella zona di Pascoli - Lagomaggio, una concessionaria di spiaggia (evito di scrivere il numero del bagno, ma è tutto documentato) ha chiesto ad una mamma che aveva il figlio assieme ad altri due bambini suoi amici che erano sui giochi della zona se era cliente del bagno. Alla risposta negativa ha chiesto il pagamento per l’utilizzo dei giochi di 6 euro a bambino. Totale 18 euro. Neanche fosse un parco tematico. La bagnina si sarebbe giustificata per il costo della gestione dei giochi. Ovviamente la mamma non ha pagato ed anzi ha ribattuto in modo netto. Debbo dire che abbiamo oltrepassato ogni limite e la necessità di procedere con evidenze pubbliche diventa sempre più necessaria per rinnovare le nostre spiagge in tutto e per tutti. Ricordo che negli anni i concessionari hanno chiesto di evitare di fare smontare
La destra e l’antifascismo Anche giovedì abbiamo assistito a numerosi esponenti del centrodestra che hanno fatto tutto il possibile per evitare di pronunciare la parola “Antifascismo” ad iniziare dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ha liquidato la “pratica” 25 aprile, con il capo dello Stato Sergio Mattarella, in 20 minuti senza mai pronunciare la parola fatidica. Non c’è solo una ragione identitaria nell’espulsione di quell'impronunciabile termine dal vocabolario della presidente del Consiglio. Così come non sono gaffes estemporanee le sortite del presidente del Senato sul mito fondativo della Carta. La destra postfascista si rifiuta di riconoscere l’antifascismo non soltanto perché resta fedele alla propria radice politica ma anche perché sulla Resistenza si fonda la Repubblica democratica che i nostri governanti vogliono cambiare. I propagandisti in pubblico confondono le acque: ma che importa agli italiani di fascismo e antifascismo? E invece importa moltissimo. È dalla lettura delle vicende storiche che dalla dittatura portarono all’Assemblea Costituente che dipende l’idea del paese che vogliamo. Il presidenzialismo passa anche di qua. Insieme a una diversa concezione della democrazia e dei diritti, della libertà d’informazione, dell’equilibrio di pesi e contrappesi. Proprio per questa ragione in un anno e mezzo di governo Meloni, la destra e il partito