In merito all’interrogazione del consigliere regionale della Lega Matteo Montevecchi, apparsa oggi sulla stampa, inerente un “ventilato” progetto di creazione di un’unica Unità Operativa di Anatomia Patologica in Romagna, la Direzione Generale di Ausl Romagna precisa che "è completamente priva di fondamento." E prosegue: "Sarebbe stato sufficiente prendere visione delle recenti delibere aziendali, con le quali l’Azienda ha provveduto a nominare i nuovi direttori delle quattro Unità Operative Complesse di Anatomia Patologica della AUSL Romagna. Pare del tutto evidente, anche ai profani di politiche organizzative, che se la volontà fosse stata quella paventata dal consigliere non si sarebbe certamente provveduto all’assegnazione dei suddetti incarichi. Il progetto a cui si riferisce il consigliere va esattamente nella direzione opposta, vale a dire migliorare il coordinamento e l'efficienza delle attività presenti nelle diverse sedi. E, precisamente, rendere omogenee le procedure diagnostiche (pre-analitiche e di refertazione) fra le Unità Operative di Anatomia Patologica della Romagna, anche attraverso un percorso di automazione e digitalizzazione, in linea con le evidenze internazionali. Questi obiettivi sono finalizzati a superare le attuali criticità del sistema e devono essere agite per garantire un miglioramento complessivo delle funzioni e delle capacità delle Unità Operative di Anatomia Patologica, contribuendo contestualmente al progresso nel campo
Sensibilizzare e aiutare i cittadini ad adottare stili di vita sani, che consentano di migliorare la propria alimentazione per mantenersi in salute e prevenire l’insorgenza di alcune malattie croniche come obesità, diabete e ipertensione. È l’obiettivo di un evento gratuito di promozione della salute che rientra tra quelli promossi nel Distretto di Rimini dal Servizio Igiene e Sanità Pubblica – ambito territoriale di Rimini, in questo caso con il patrocinio dell’amministrazione comunale di Morciano e il coinvolgimento di alcune associazioni del territorio. In applicazione del Piano Regionale della Prevenzione 2021-2025, sono suddivise in due sezioni tematiche le iniziative rivolte a tutta la popolazione che si effettuano nel territorio di Morciano: “Il Carrello della salute” dedicato al tema della corretta alimentazione, e “Un passo alla volta” per conoscere i benefici dell’attività fisica e le opportunità che i parchi cittadini offrono per fare movimento. In questo caso martedì 19 marzo, dalle ore 15 alle 17, nella Sala Ex lavatoio del Comune di Morciano, in via Concia, è in programma l’incontro dal titolo “Il Carrello della salute – La salute vien mangiando: impariamo a gestire la nostra alimentazione quotidiana”, condotto da dietisti, assistenti sanitari e infermieri del Dipartimento di Sanità Pubblica che daranno indicazioni
Un segnale concreto di solidarietà e vicinanza dei cittadini di un territorio a chi sta combattendo la sua battaglia contro la malattia, al tempo stesso a fattivo sostegno della sanità pubblica. E’ il profondo significato della donazione del dispositivo Paxman Scalp Cool effettuata dall'Associazione Oncologica Volontariato Alta Marecchia (AOVAM) all'ospedale ‘Sacra Famiglia’ di Novafeltria, la cui cerimonia di ringraziamento si è svolta in mattinata, alla presenza in particolare della dott.ssa Ivonne Zoffoli, referente della Direzione medica di presidio per la struttura, del dottor Davide Tassinari, Direttore dell’Unità Operativa di Oncologia di Rimini, del sindaco di Novafeltria, Stefano Zanchini, insieme ad autorità locali, rappresentanti degli sponsor, volontari dell’associazione e operatori sanitari. La caduta dei capelli indotta da chemioterapia rappresenta uno degli effetti collaterali più temuti dai pazienti, andando a modificare in maniera significativa l’aspetto della persona, marchiandola in maniera inequivocabile riguardo allo stato di salute e al percorso di cura in atto. Le conseguenze dell’alopecia da chemioterapia hanno un effetto sulla persona (modifica dell’immagine di sé), sulle dinamiche di vita familiare (modifica dell’immagine agli occhi dei familiari, in particolare se minori o membri fragili del nucleo familiare), sulle dinamiche relazionali esterne (rapporto con amici, colleghi di lavoro, eventuale utenza in attività professionali con
Prevenire e contrastare gli episodi di aggressioni fisiche e verbali al personale sanitario. In occasione della “Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari”, istituita nel 2022 e che si celebra il 12 marzo di ogni anno, la Regione Emilia-Romagna ribadisce il proprio impegno nel fronteggiare questo fenomeno. A partire dalla formazione: si è concluso oggi il corso “La prevenzione delle aggressioni agli operatori sanitari in Emilia-Romagna", organizzato nell’ambito del Piano regionale della prevenzione 2021-2025; ha coinvolto tutti gli operatori della Regione addetti ai lavori (responsabili e addetti dei servizi di prevenzione e protezione, medici, psicologi, tecnici della prevenzione, risk manager), con l’obiettivo di creare un’occasione di confronto sulle azioni già realizzate e di definire una strategia comune di interventi nelle Aziende sanitarie a breve termine. Nel corso dell’incontro sono stati diffusi i dati 2023 relativi all’Emilia-Romagna, raccolti dall’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e sociosanitarie: lo scorso anno le aggressioni in regione sono state 2.401 e hanno coinvolto 2.732 operatori (gli episodi spesso riguardano più di un operatore); 2.112 si sono verificate nel settore pubblico, di cui 1.997 in ospedale. “Gli episodi di violenza nei confronti degli operatori sanitari sono vergognosi e ingiustificabili, e
“Pandemia, quattro anni dopo. A 1500 giorni di distanza dal primo lockdown, credo sia utile porre qualche riflessione generale e 'locale' su quello che resta di quel momento e che lezione ne è stata tratta". Così l'assessore del Comune di Rimini Kristian Gianfreda, che prosegue: "La prima, nonostante le tante belle parole spese, il sistema sanitario italiano rimane in uno stato di stallo. La pandemia ha impegnato il personale sanitario oltremodo, abbiamo scarsità di personale, e in regione dobbiamo ancora ammortizzare i costi del covid. Nella provincia di Rimini, dal 9 marzo 2020 ad oggi -come riporta l’analisi Lab 24 del Sole 24 Ore - si sono registrati quasi 194 mila casi di contagio, colpendo circa il 57% della popolazione, superando la media nazionale del 44%. Siamo stati tra le province più colpite, a dover chiudere prima, con due anni davvero complessi, con concittadini che hanno perso la vita, in un clima attraversato da angosce e paure, da quelle di salute a quelle economiche, connesse alle chiusure forzate e a inaspettati cambi di paradigma che rendevano l’orizzonte futuro molto incerto". E poi: "Quando il Covid ci ha travolto come Paese, abbiamo sentito dire che la sanità sarebbe diventata la priorità nazionale:
In sei comuni del Distretto socio-sanitario di Riccione è stato attivato la settimana scorsa il progetto “Psicologo di quartiere” con l’apertura di sei sportelli d’ascolto psicologico a San Giovanni in Marignano, capofila dell’iniziativa, Cattolica, Coriano, Misano Adriatico, Morciano di Romagna e San Clemente. Il servizio, volto alla prevenzione dei disagi psicologici e alla tutela del benessere mentale ed emotivo, è accessibile gratuitamente a tutti i cittadini dei comuni del Distretto di Riccione. La presentazione del progetto Il progetto sarà presentato alla cittadinanza nell’incontro pubblico in programma giovedì 14 marzo alle 17,30 alla Sala del Consiglio del Comune di San Giovanni in Marignano, in via Roma, 59, capofila dell’iniziativa. Interverranno alla presentazione la sindaca di Riccione Daniela Angelini, presidente del Comitato del Distretto socio-sanitario di Riccione, il direttore ad interim del Distretto Mirco Tamagnini, il sindaco di San Giovanni in Marignano Daniele Morelli e la vicesindaca e vicepresidente del Comitato del Distretto Michela Bertuccioli. Per l’Ordine degli psicologi saranno presenti il presidente nazionale David Lazzari e il presidente regionale Gabriele Raimondi insieme alla vicepresidente dell’Ordine degli assistenti sociali Annamaria Costantini. Interverrà anche Loretta Michelini, presidente di MondoDonna Onlus che ha collaborato alla stesura del progetto. Come funziona il servizio Gli sportelli psicologici, seguiti da due
In merito alla nota del comitato “Giù le mani dall’ospedale di Novafeltria” relativa ai tempi di attesa per le prestazioni specialistiche ambulatoriali, l'Azienda USL della Romagna precisa che "il presidio di Novafeltria, seppur con le attenzioni che l’Azienda sta costantemente dedicando a tale area, è uno dei diversi punti erogativi presenti a livello aziendale sui quali insistono le branche di specialistica ambulatoriale, ribadendo che le agende di prenotazione non sono mai state chiuse. Pertanto i tempi di attesa indicati dal Comitato “Giù le mani dall’ospedale” necessitano di approfondimenti in quanto la nota riporta riferimenti generici (ad esempio "una 91enne") e quindi non è possibile entrare, con la dovuta serietà che l'Azienda vuole riservare ai cittadini, nei casi specifici per la risposta. Esistono, peraltro, per segnalare eventuali criticità i canali istituzionali che i cittadini possono utilizzare e che l'azienda ha attivi. A titolo di informazione relativamente ad alcuni passaggi della nota: - l'esame OCT (tomografia ottica computerizzata) è a prenotazione diretta da parte dello specialista e i pazienti vengono messi in lista attraverso un sistema prioritario attribuito dall'oculista inviante in base alla gravità del quadro clinico. E' trattato come esame a prenotazione interna ed inteso come approfondimento diagnostico. - la prescrizione di densitometria ossea (MOC)
L'Ordine dei Farmacisti della Provincia di Rimini "accoglie con grande favore e soddisfazione la recente decisione adottata dal Ministero della Salute di ristabilire la distribuzione di numerosi farmaci presso le farmacie territoriali, una mossa che facilita notevolmente l'accesso ai trattamenti necessari per i pazienti e limita la necessità di spostamenti presso i centri ospedalieri". E l'ordine spiega: "In un periodo in cui il sistema sanitario nazionale continua a confrontarsi con le sfide poste dalla gestione della salute pubblica, la decisione del Ministero di avvicinare nuovamente i farmaci essenziali alla popolazione attraverso le farmacie locali rappresenta un passo importante verso un'assistenza sanitaria più accessibile e inclusiva. Questa mossa, altamente auspicata dalla Categoria, non solo ridurrà il carico di lavoro per i centri ospedalieri, ma garantirà anche che i pazienti possano ricevere i loro trattamenti in maniera più comoda e tempestiva, nel rispetto della loro salute e del loro benessere. L'Ordine dei Farmacisti riminese vede in questa decisione un riconoscimento del ruolo cruciale che i Farmacisti territoriali svolgono all'interno della comunità, non solo come dispensatori di farmaci, ma anche come professionisti sanitari di prima linea, pronti a offrire consulenza, supporto e una gamma sempre più ampia di servizi alla popolazione. Esortiamo tutti i
Il Comitato Giù le mani dall’Ospedale di Novafeltria non molla il pressing su AUSL Romagna. Oggi nel mirino ci sono i tempi di attesa per le prestazioni specialistiche. Nell'ennesima lettera al Direttore del Distretto Socio Sanitario Rimini Nord Dr. Mirco Tamagnini, scrive il Comitato: "Ci stanno arrivando molte segnalazione sul ritardo di alcune prestazioni ambulatoriali specialistiche che non vengono evidenziate dalla banca dati TdAER che continua a segnalare dal gennaio dello scorso anno a tutto febbraio di quest’anno indici di performance del 100%. In particolare La informiamo che si tratta di prescrizioni primo accesso e i signori Giuseppe, Franca, Paola, Marilena, Cristiano lamentano di aver avuto l’appuntamento per una visita oculistica, tra queste date: 15 Novembre 2024 e 31 gen. 2025. La sig.ra Tiziana aspetta dall’Ottobre del 2022 di essere chiamata dal reparto di Riccione per una tomografia ottica computerizzata, mentre la sig. Martina dovrà aspettare 23 mesi per una tomografia retinica". E ancora: "Non se la passano meglio le pazienti Ilaria, Stefania, Paola, Francesca in attesa di visite ginecologiche prenotate in date comprese tra gennaio e maggio del 2025. Ci preoccupa anche il fatto che per effettuare una colonscopia, che potrebbe rivelare anche patologie gravi, le signore Paola, Rita, Bianca debbano aspettare
Un dono speciale, in occasione della festa della donna, è giunto all’Ospedale Infermi di Rimini, da parte di quattro studentesse di una seconda classe della scuola Media Spallanzani. Le ragazze hanno di propria iniziativa avviato una raccolta fondi dedicata al Progetto Well fare, promosso dall’Ausl Romagna, nato per sostenere la realizzazione di nuovi spazi di cura all’interno degli ospedali, dedicati alle donne vittime di violenza e ai loro figli minori. Grazie all’impegno profuso dalle quattro intraprendenti giovani, che hanno sensibilizzato i propri coetanei su un tema tanto attuale e importante come quello della violenza di genere, sono stati raccolti 170 euro in donazioni. La consegna del ricavato si è tenuta all’Ospedale Infermi di Rimini, dove ad accogliere le quattro studentesse accompagnate dai genitori c’erano la Direttrice dell’Ospedale, Dott.ssa Francesca Raggi, e la dott.ssa Elisabetta Montesi, Direttrice dell’U.O. Accoglienza e Fundraising. “Esprimo il mio più sincero piacere e un’immensa gratitudine per l’iniziativa così importante che avete intrapreso – ha dichiarato Francesca Raggi, Direttrice del Presidio ospedaliero Rimini Santarcangelo Novafeltria – e che assume un valore ancor maggiore, per la sensibilità che ragazzine così giovani dimostrano, riguardo ad un problema di vasta portata sociale. La sensibilizzazione e l’educazione verso il contrasto alla violenza nei confronti delle
Si aggiunge un altro tassello al progetto di territorializzazione della sanità Rimini. Anzi, per la precisione, 11 tasselli. Sono i cosiddetti ‘snodi territoriali’, delle strutture di nuova concezione uniche nel panorama italiano diffuse sul territorio che fanno parte di quella visione di ‘sanità di prossimità’ su cui sta lavorando con determinazione il Comune di Rimini in sinergia con l’azienda Usl della Romagna. Distribuiti secondo le microzone sociosanitarie (tra i 10 mila e 15 mila abitanti), questi snodi fungeranno da punti di riferimento sul territorio in base alla specifica area di collocazione, che non sarà un semplice bacino di utenza ma una vera e propria ‘interlocutrice’. Lo scopo ultimo è quello di implementare, potenziare ed estendere le attività domiciliari di carattere sociosanitario, grazie a una collaborazione sinergica tra i professionisti del mondo sanitario (infermieri di comunità e psicologo di comunità) e i professionisti del mondo sociale ed educativo (Aree Anziani, Disabili, Minori, Povertà, Educatore di quartiere, Operatore sociosanitario di quartiere - OSS) che lavoreranno insieme, fianco a fianco, per definire strategie e progettualità integrate, grazie anche al coinvolgimento dei medici di medicina generale. Questa cooperazione, in particolare, mira a realizzare delle risposte sociosanitarie quanto più possibili complete e con uno sguardo a 360 gradi,
Prosegue in maniera fattiva l’impegno sul territorio a sostegno delle cure sanitarie dell’associazione di volontariato Paolo Onofri, intervenuta in questo caso con la donazione al Centro di Assistenza e Urgenza (CAU) di Santarcangelo di una trave testaletto a parete completa di accessori. La cerimonia di consegna e ringraziamento si è tenuta nel pomeriggio, in presenza dell’assessore comunale al patrimonio Filippo Sacchetti, di Giorgio Ioli, presidente della onlus che da anni presta il suo servizio di solidarietà nel campo medico-scientifico, Antonella Dappozzo, Direttrice U.O. Cure Primarie Rimini-Riccione, Francesca Raggi, Direttrice del presidio ospedaliero Rimini Santarcangelo Novafeltria, affiancata da Catia Drudi e Ivonne Zoffoli, referenti per la struttura di Santarcangelo, e dei professionisti che operano nel CAU collocato all’interno del presidio ospedaliero Franchini. Nello specifico si tratta di una colonna fissata al muro, collegata al vuoto e ai principali gas medicali (ossigeno, aria medicale), dove trovano collocazione le apparecchiature dell’ambulatorio del CAU, vale a dire un elettrocardiografo, un defibrillatore, che deve essere presente in tutte le strutture sanitarie come da accreditamento, e il monitor multiparametrico con la possibilità di monitoraggio dei parametri principali (frequenza cardiaca, saturazione O2, pressione arteriosa, frequenza respiratoria, temperatura corporea). Il processo che ha portato a tale donazione nasce nel maggio 2022, per