La casa di riposo La Marina di Igea Marina, nei giorni scorsi finita al centro di una denuncia di una donna di Cesenatico che lamentava di non essere stata avvertita del trasferimento in ospedale e del successivo decesso del padre 91enne loro ospite, respinge le accuse sottolineando che la propria condotta è stata di "totale e assoluta trasparenza nonché correttezza" nel rispetto "di norme vigenti e procedure interne". Il 15 gennaio, ricostruisce una nota del difensore della casa di cura, avvocato Alessandro Frisoni, per un "sopravvenuto malessere" dell'ospite la rsa ha allertato il pronto soccorso dell'ospedale civile di Rimini con chiamata al 118. Contestualmente la casa di riposo spiega di aver chiamato la figlia e la nipote dell'uomo, "senza esito", sottolineando la "notoria" ed "estrema difficoltà a contattare sia telefonicamente sia di persona, anche in passato, la famiglia" del paziente. L'ultima visita dei parenti, secondo quanto dichiarato dalla rsa, risaliva ad agosto-inizio settembre 2023. La casa di riposo dice anche di non aver ricevuto "alcuna comunicazione del decesso" dell'uomo "da parte dell'ospedale di Rimini". (ANSA)
La data era delle più significative: domenica 4 febbraio, giorno in cui si celebrava in tutto il mondo la Giornata contro il Cancro, iniziativa pensata per fare il punto della situazione della lotta ai tumori e sensibilizzare quante più persone possibili a far la propria parte, sia con donazioni a sostegno della ricerca sia attraverso iniziative di consapevolezza dell’importanza di prevenzione e diagnosi precoce. In ossequio a questa mission, il Punto IOR di Cattolica si è dato appuntamento presso il Ristorante “Il Mulino” di via Ponte Conca 1 a Misano Adriatico per il “Pranzo d’Inverno”: un evento conviviale per ritrovarsi tra volontari che con dedizione e spirito di sacrificio concretizzano quotidianamente il motto “vicino a chi soffre, insieme a chi cura”, ma anche aperto a chiunque volesse avvicinarsi al mondo del Terzo Settore e fare la differenza per trovare nuove cure, sempre più precise ed efficaci. E il loro appello non è andato inascoltato: sono state circa 160 le persone che si sono sedute a tavola, per un incasso finale di quasi 9.000 euro che saranno utilizzati per sostenere gli studi più promettenti portati avanti presso l’IRST “Dino Amadori” IRCCS di Meldola. Ed era proprio in rappresentanza dell’Istituto che porta il
L'equipe di Gastroenterologia dell'ospedale Infermi di Rimini ha eseguito con successo un delicato e complesso intervento in endoscopia, che ha consentito di asportare un tumore maligno allo stomaco e salvare così la vita a una donna di 81 anni. Ad effettuare l’intervento, con una tecnica resettiva avanzata chiamata dissezione endoscopica sottomucosa (ESD), è stato alla fine del mese di novembre il dottor Marco Di Marco, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva di Rimini, affiancato dalla sua equipe medica, assistita dagli infermieri Manuel Marchesciano e Annalisa Saragoni. “Alla paziente, 81 anni, era stata diagnosticata una lesione dello stomaco di 6 x 4 centimetri, che all'esame istologico svolto su biopsie era compatibile con un adenocarcinoma infiltrante ben differenziato - spiega il primario - ma per motivi legati alle sue condizioni generali e alle sue plurime comorbidità era stata giudicata inoperabile dai chirurghi e fuori da ogni possibilità di chemioterapia. Dopo averla sottoposta ad una Tac torace-addome di stadiazione, fortunatamente negativa per metastasi a distanza, abbiamo deciso di procedere con l'unico intervento possibile, appunto quello endoscopico, però assai complesso, proprio perché la lesione era già un tumore maligno, pertanto con pochissime chance di essere radicale. Con la ESD siamo invece riusciti
Martina Colombari, 48 anni compiuti a luglio, è stata operata d'urgenza nell'ospedale Ceccarini della sua Riccione per una peritonite. E' stata lei stessa a darne notizia postando un video sui social e spiegando ai suoi followers: “Buongiorno, se sono sparita in questi giorni è perché sono stata in ospedale, oggi mi dimettono per fortuna. Ho avuto un intervento d'urgenza all'addome. Un po' un patatrack in peritonite, sono stata ricoverata all'ospedale Ceccarini a Riccione”. La moglie di Billy Costacurta era stata colpita da un malore improvviso nei giorni scorsi; “Ero qui a trovare i miei genitori, sono stati tutti magnifici, tutto lo staff del dottor Lucchi, le oss e le infermiere. Mi hanno curata e mi hanno salvata. Adesso pian piano mi riprenderò”. A Marina sono giunti gli auguri della dindaca Daniela Angelini: "Un grandissimo abbraccio e tantissimi auguri di pronta guarigione a Martina Colombari. È quando stiamo male, a maggiore ragione quando ci troviamo in condizione di urgenza, che abbiamo bisogno di professionisti esperti e di personale sanitario qualificato e umano. E di sentirci a casa. Mi fa molto piacere che Martina possa testimoniare di essere stata "salvata, curata e coccolata" nel nostro ospedale dallo staff guidato dal primario Andrea Lucchi. Forza Martina💪 Riccione
Calendario di aperture rispettato, con la rete dei primi 30 CAU attivi in tutta l’Emilia-Romagna completata; quasi 39mila accessi, che superano i 50mila considerando anche l’attività di Ferrara, tra le prime a partire in via sperimentale, e una previsione di 500mila nel 2024, grazie anche alla ventina di nuove strutture che saranno realizzate quest’anno. "Tempi medi d’attesa contenuti, inferiori ai 90 minuti; assistenza e cura prestate in loco nella stragrande maggioranza dei casi (83%); 60% dei medici giovani, con meno di 35 anni; problemi ortopedici, gastrointestinali e disturbi minori i motivi d’accesso più frequenti (52%), segno che i cittadini, per le patologie meno gravi, si rivolgono direttamente ai Centri di assistenza urgenza, voluti dalla Regione e realizzati proprio per la gestione diretta delle urgenze a bassa complessità, invece che ai Pronto soccorso, che possono così concentrarsi principalmente sulle emergenze. Anche in questo caso, lo dicono i numeri: da un primo raffronto tra gennaio 2023 e gennaio 2024, emerge che c'è stato un calo di accessi nei PS della regione di circa il 6%. Tendenza che si manifesta già adesso, all’inizio, ma che era attesa in una situazione più a regime", fa sapere l'amminustrazione regionale. Pertanto: "Il bilancio dei primi tre mesi di
Domenica 4 febbraio si celebra il World Cancer Day, Giornata Mondiale contro il Cancro: un appuntamento fondamentale per sensibilizzare la popolazione sulle rinnovate esigenze del paziente oncologico, sull’importanza del sostegno della ricerca e sulle pratiche di prevenzione da portare avanti quotidianamente per minimizzare il rischio di tumore. Ovviamente si tratta anche di una data spartiacque per fare il punto della situazione su questa importante battaglia sanitaria: se da una parte aumenta la sopravvivenza per quasi tutte le neoplasie, anche l’incidenza comunque a livello globale è data in aumento. Secondo i dati AIOM, AIRTUM e PASSI le nuove diagnosi tumore in Italia nel 2023 sono state circa 395000, 208000 negli uomini e 187000 nelle donne: 18000 casi in più rispetto al 2020. Un incremento tutto sommato preventivabile, tenuto in considerazione che la pandemia di Covid-19 ha avuto come ripercussione per un certo periodo la sospensione e lo slittamento dei programmi di screening, ma che comunque racconta un trend che non può lasciare insensibili. L’aumento dei casi e della sopravvivenza dei pazienti oncologici rappresenta senza dubbio anche una sfida per il Sistema Sanitario: l’impatto di cure ed esami, somministrate a sempre più persone per sempre più anni, si fa sicuramente sentire sulle
La persecuzione della burocrazia non consiste solo in un inutile appesantimento dei processi produttivi della società ma giunge spesso a una vera e propria presa in giro del cittadino alla faccia della logica elementare. Da oggi il medico di famiglia per poter prescrivere la Tachipirina tramite la cartella clinica informatica deve inserire ogni santo giorno un “token” cioè un codice a sedici cifre dopo essersi autenticato con lo SPID. Ma - paradosso dei paradossi - questo procedimento di massima sicurezza è appunto richiesto per rendere dematerializzata la ricetta della Tachipirina o dello sciroppo per la tosse ma NON SERVE per le ricette delle benzodiazepine (per esempio tavor ansiolitici ecc) che quindi non possono essere mai dematerializzate e costringono il paziente a ritirare il pezzo di carta. Un po’ come avere la chiave di accesso alla valigetta nucleare e trovarci dentro una cerbottana. Che dire, ringraziamo le brillanti menti che hanno prodotto tutto ciò, se lo scopo era mettere un altro po’ di bastoni tra le ruote della medicina generale: obiettivo centrato! Pietro Pesaresi Presidente SNAMI RIMINI
La prevenzione prima di tutto. In Emilia-Romagna l’adesione ai programmi gratuiti di screening (seno, collo dell’utero e colon-retto) è superiore alla media nazionale. Ma la novità è che le donne operate di tumore al seno in regione, dopo dieci anni di follow-up presso i Centri di Senologia, vengono reinserite nel programma di screening mammografico - il cosiddetto “ritorno a screening” - per ridurre l’abbandono del percorso di sorveglianza. A un anno dall’istituzione della Rete oncologica ed emato-oncologica regionale e in occasione del 4 febbraio, Giornata mondiale contro il cancro, che quest'anno ha come tema “Colmare il gap sulla cura - Tutti meritano l'accesso alla cura del cancro”, la Regione Emilia-Romagna ribadisce il proprio impegno nella lotta contro i tumori sostenendo i tre programmi regionali di screening, rafforzando la qualità delle cure erogate dai centri dedicati e impegnandosi per lo sviluppo dell’oncologia di prossimità e di precisione. E su tutto il territorio, grazie al lavoro di Aziende sanitarie e ospedaliere e associazioni di volontariato, si svolgeranno iniziative di prevenzione e sensibilizzazione. “Prevenzione, presa in carico, assistenza e cura. Per la Regione Emilia-Romagna- sottolinea l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini- sono le parole chiave per la lotta contro il cancro. I numeri
E’ entrato in funzione questa mattina il nuovo Centro di Assistenza e Urgenza (CAU) a Novafeltria. Situato nella Cittadella della Salute, negli ambulatori al primo piano della Casa della Comunità (Via XXIV Maggio 174), è aperto dalle 8 alle 20, sette giorni su sette: si avvale di una equipe medico-infermieristica dedicata e di strumenti di approfondimento diagnostico laboratoristici e strumentali. Il nuovo CAU di Novafeltria è un servizio aggiuntivo rispetto all’attuale Punto di Primo Intervento, che resta confermato nella sua attuale configurazione ed attività, oltre alla peculiarità di avere a disposizione due mezzi di soccorso avanzato (uno a leadership medica e uno infermieristica), così da potenziare l’offerta di assistenza primaria alla popolazione nel territorio dell’Alta Valmarecchia. I CAU fanno capo alle Cure Primarie, con medici di assistenza primaria e infermieri pronti ad accogliere e assistere - sette giorni su sette in accesso diretto - pazienti con problemi di salute urgenti, episodici a bassa complessità. Salgono così a 9 i CAU ad oggi attivi in Romagna: Cervia e Cattolica (che hanno cominciato ufficialmente la loro attività il 18 dicembre), Santarcangelo, Cesenatico e Mercato Saraceno (entrati in funzione il 15 gennaio), Ravenna, San Piero in Bagno e Santa Sofia aperti lunedì 22 gennaio. L’obiettivo
In merito alle affermazioni sui servizi sanitari di assistenza territoriale e l’apertura del CAU a Novafeltria da lunedì 29 gennaio, apparse oggi sulla stampa, l'Azienda USL della Romagna precisa che "se da un lato non sorprende quanto dichiarato da Pietro Pesaresi, presidente dello Snami di Rimini, già a più riprese protagonista di affermazioni strumentali finalizzate a perseguire particolari interessi corporativi, stupisce invece – e non poco – leggere le parole attribuite al sindaco di Novafeltria, Stefano Zanchini. E questo perché il piano di Ausl Romagna è stato discusso e illustrato in maniera dettagliata in varie occasioni con i sindaci e amministratori locali (in particolare in un incontro nella biblioteca dell’ospedale il 27 dicembre e in sede di Comitato di Distretto di Rimini l’11 gennaio), come pure presentato anche in incontri pubblici alla presenza dei cittadini." CAU APRE LUNEDI’ 29 GENNAIO - Prende il via lunedì 29 gennaio l’attività del nuovo Centro di Assistenza e Urgenza (CAU) a Novafeltria, situato nella Cittadella della Salute, al primo piano della Casa della Comunità (Via XXIV Maggio 174), e aperto dalle 8 alle 20, sette giorni su sette: si avvale di una equipe medico-infermieristica dedicata e di strumenti di approfondimento diagnostico laboratoristici e strumentali. Il
Un 2023 più che positivo per l’attività di prelievo e donazione di organi e tessuti nell’Ausl della Romagna che anche nell’anno appena trascorso registra ottimi risultati in termini di donazioni portate a termine. In totale, nel 2023, sono stati 54 i donatori che hanno consentito il prelievo e il trapianto di ben 116 organi. Anche la donazione di tessuti ha fatto registrare numeri in considerevole crescita: si sono registrate, in tutto, 352 donazioni. Le donazioni di organi Entrando nel dettaglio dei 116 prelievi complessivi, 62 sono stati effettuati all’ospedale Bufalini di Cesena, 20 all’ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna, 18 all’ospedale Infermi di Rimini, 13 all’ospedale Morgagni – Pierantoni di Forlì, 2 all’ospedale Ceccarini di Riccione e 1 all’ospedale degli Infermi di Faenza. L’organo più prelevato è stato il fegato: in totale si contano 52 interventi. Seguono i reni, con 47 prelievi, il cuore (11), e i polmoni (6). Un’importante novità del 2023 arriva dall’ospedale di Riccione, dove, per la prima volta, ci sono stati i primi casi di prelievi, grazie a due donatori che hanno permesso il prelievo e successivo trapianto di due organi. Inoltre, l’ospedale di Ravenna, in collaborazione con la Cardiochirurgia dell’Università di Bologna, ha portato a termine il primo prelievo da
In quasi tre mesi di attività, dall’1^ novembre 2023 al 21 gennaio 2024, sono 32.674 gli accessi ai CAU, e superano i 44mila (esattamente 44.323) considerando anche quelli di Ferrara, i primi a partire in via sperimentale come ambulatori a bassa complessità. I Centri di assistenza e urgenza dell’Emilia-Romagna aumentano, raggiungendo ad oggi il numero di 28, il monitoraggio effettuato dalla Regione prosegue (24 le strutture su cui è stata effettuata l’ultima analisi), restituendo costantemente dati positivi. Rimane stabile e sempre molto alta - 84% - la percentuale delle persone che trovano assistenza e cura direttamente all’interno della struttura, e continua a scendere il tempo medio di attesa, che nell’ultima settimana si attesta sui 45 minuti. I motivi di accesso più frequenti (54%) sono sempre legati a problemi ortopedici, gastrointestinali e disturbi minori, segno che nella grande maggioranza dei casi le persone si rivolgono ai CAU proprio per quelle urgenze a bassa complessità per cui la Regione li ha pensati. Continua ad essere l’orario diurno quello a maggior affluenza: l’82% degli accessi avviene tra le 8 e le 20, nel 69% dei casi da parte di persone tra i 18 e i 64 anni. Un altro dato interessante arriva dall’età media