Un importante successo per la Banca della Cute RER - U.O. Centro Grandi Ustionati dell’Ospedale M. Bufalini, con sede a Pievesestina di Cesena, diretta dal prof. Davide Melandri. Una nuova metodica di conservazione a temperatura ambiente di tessuti destinati all’uso clinico ha ricevuto, in questi giorni il parere favorevole dall'Ufficio Brevetti Italiano, che ha riconosciuto l’importanza dell’invenzione. Gli inventori del brevetto sono la dottoressa Elena Bondioli, dirigente responsabile dell’ attività di Ingegneria tessutale e Direttore tecnico Cell Factory e Sala Criobiologica, il prof. Davide Melandri e la dottoressa Valeria Purpura, Dirigente Biologo della Banca Cute RER . “Si tratta – spiega Valeria Purpura – di una soluzione che permette di conservare le caratteristiche morfologiche e strutturali dei tessuti fino a tre anni dal confezionamento. Il fatto di poter mantenere il tessuto a temperatura ambiente in questa soluzione è molto vantaggioso perchè permette la distribuzione del tessuto ancora confezionato ed un suo utilizzo solo in seguito a evidenza clinica”. “Al momento – chiarisce la dottoressa Purpura – il tessuto richiesto dal medico viene scongelato e deve essere utilizzato entro e non oltre tre giorni dallo scongelamento. Nel caso in cui si verifica un problema (per fortuna non capita molto di frequente), il tessuto scongelato
"Abbiamo aperto il corso di laurea in Medicina e chirurgia per quest'anno con 4.000 nuovi posti e nei prossimi sei anni saranno 30.000 al di là del numero chiuso". Lo precisa la ministra per l'Università Anna Maria Bernini fermandosi con i giornalisti a margine dell'Expo Aid in corso a Rimini. "L'apertura ci sarà e sarà progressiva- spiega- abbiamo già cominciato a farlo e continueremo". Di certo, "va fatto in maniera compatibile con la qualità dell'offerta formativa e non creando nuova disoccupazione", perchè "se si aprisse tutto all'improvviso si rischierebbe di non rendere le strutture sufficientemente capienti e di creare nuovi disoccupati". La ministra ha "già dato 23 milioni di euro alle università ed è previsto un reclutamento straordinario per gestire questi 30.000 posti. Abbiamo lavorato- conclude- non solo sul numero di posti, anche sulle specializzazioni" dato che ci sono alcuni medici richiesti, come i medici di territorio, di prossimità e di assistenza domiciliare. [video width="1280" height="720" mp4="https://www.chiamamicitta.it/wp-content/uploads/2023/09/2023092201717404422.mp4"][/video] (Agenzia DIRE)
Giorgia è una bambina di 2 anni che non riesce a mangiare se non guardando un video. Leonardo è un bambino di 8 anni che gioca da solo in camera con i videogiochi e la notte non riesce a dormire. Filippo ha 13 anni, ed al mare con i genitori si rifiuta di uscire dalla stanza perché vuole rimanere a chattare con la sua amica. Questi sono solo alcuni dei racconti di genitori posti di fronte a nuove sfide educative. La realtà virtuale, che indica tutto ciò che esiste e che riguarda Internet, ha un effetto concreto su di noi e sui nostri bambini. Genitori, pediatri ed educatori hanno bisogno di sapere come accompagnare i bambini ad un uso sano e responsabile delle tecnologie digitali, vale a dire a quale età permettere loro di iniziare ad utilizzare i dispositivi digitali, il tempo di utilizzo giornaliero, definito screen time, e la corretta tipologia dei contenuti visionati. Questo permette di mantenere quella che viene definita la “salute digitale”, importante ai fini della salute globale, al pari della salute biologica (come sta il corpo), psichica (come ci si sente) e sociale (come sono le relazioni). A questo fine, il Dipartimento Materno-Infantile di Rimini
Dopo la votazione (con 21 voti favorevoli) e la convalida dell’attribuzione del seggio rimasto vacante a seguito delle dimissioni del consigliere comunale Filippo Zilli alla consigliera Ada Di Campi, prima dei non eletti della lista Fratelli d’Italia, si è aperto il consiglio comunale che si è riunito ieri pomeriggio per un confronto, in una seduta senza interrogazioni, sulle criticità attuali e sulle prospettive future dell'assistenza territoriale nel Comune di Rimini e lo sviluppo del piano distrettuale di contrasto alle disuguaglianze nell'accesso ai servizi sanitari, che ha visto la partecipazione del direttore dell’Ausl Romagna Tiziano Carradori (nell'immagine in apertura) che ha illustrato il contesto di riferimento generale e le criticità con cui si confronta la sanità locale. A cominciare dai troppi accessi ai pronto soccorsì: 100mila all’anno, un quinto dei quali si conclude solo con una visita. "Significa che noi non siamo capaci di intercettarli prima. Poi è ovvio che congestiona il Pronto soccorso e provoca situazioni difficili", ha detto Carradori. D'altra parte, il direttore deve riconoscere che il personale dei Pronto soccorsi è limitato, che le liste per le visite di attesa si allungano, che il divario sociale "tra ricchi e persone comuni prima ancora che poveri" aumenta anche nella salute.
L'intervento dell'assessore del comune di Rimini alle politiche per la salute Kristian Gianfreda durante il consiglio comunale tematico sulla sanità che si è svolto il 19 di settembre. "Il nostro sistema sanitario nazionale si basa su tre principi fondamentali: universalità, uguaglianza, equità. Oggi perseguire questi tre obiettivi richiede capacità di operare come sistema integrato (socio-sanitario), stando vicini alla comunità e mettendo al centro il rafforzamento dei servizi territoriali. Dunque: lo sviluppo di strutture di prossimità (case della comunità) come risposta a bisogni di natura socio-sanitaria, il potenziamento delle cure domiciliari, la valorizzazione della co-progettazione e la valorizzazione della partecipazione di tutte le risorse e di tutti gli attori (ASL, Comuni, professionisti, caregiver, associazioni e terzo settore). Dall’inizio del mandato l’amministrazione comunale ha sempre intrapreso scelte coerenti con questa direzione, operando con un obiettivo ben preciso: ridurre le disuguaglianze di salute. In questa fase storica siamo di fronte ad una situazione che vede una grave crisi di investimento nella sanità italiana, annessa a nodi ormai sistemici. Si tratta di problematiche che non riguardano soltanto certi territori, ma l’Italia tutta, da Nord a Sud, e che non possono essere risolte a livello locale, in cui ogni ente si muove in solitaria. Parliamo di questioni che
Da agosto il sistema Sole, che i medici di medicina generale dell'Emilia-Romagna usano per le prescrizioni, va a singhiozzo. Un bug del sistema, causato dall'aggiornamento del software, che però in queste settimane ha causato la duplicazione delle ricette digitali all'insaputa dello stesso dottore, finendo per far erogare dalle farmacie un "numero eccessivo di confezioni" di medicinali. Il tilt è stato segnalato dal sindacato Snami, che si rivolge a Regione e Lepida perchè il problema sia risolto il prima possibile. "Nelle ultime settimane si susseguono ripetuti disservizi, blocchi e impossibilità di mantenere il flusso di lavoro della cartella Sole- afferma Roberto Pieralli, presidente regionale dello Snami- risulta che diverse segnalazioni siano state già inoltrate alle singole aziende e al servizio del progetto Sole, senza soluzione". Tra le risposte ricevute dal sindacato, c'è quella dell'Ausl di Reggio Emilia. Che spiega nel dettaglio la questione. I disservizi sono legati all'aggiornamento del database per far "evolvere l'applicativo in termini di affidabilità e performance". Proprio questo aggiornamento, però, ha "evidenziato la necessità di procedere anche con un ulteriore adeguamento tecnologico su altre componenti dell'applicativo stesso". Da qui i continui blocchi del sistema, che hanno "generato un problema di emissione, per molti assistiti, di ricette duplicate in
Il software dei medici di famiglia non funziona. Blocchi frequenti e preferibilmente di venerdì e lunedì. E non da adesso, ma da anni, con continui disagi non solo per i professionisti, ma soprattutto per i pazienti. Il gestionale è in uso dal 2017, ma i crash non cessano di verificarsi. Di fronte a questi problemi che sembrano non trovare mai soluzione, il Dott. Pietro Pesaresi Presidente Provinciale dello SNAMI-Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani di Rimini, ha preso carta e penna. La lettera è stata indirizzata all'assessorato regionale alla Sanità, a Tiziano Carradori direttore generale di Ausl Romagna, a Francesca Bravi e Mirco Tamagnini sempre dell'Aziensa sanitaria, a Maurizio Grossi presidente dell'Ordine dei Medici della provincia di Rimini, a Leonardo Mariotti di Lepida spa. Nella missiva si segnala che "il software CARTELLA SOLE, in dotazione ai MMG per accordo sindacale con RER, utilizzato finora dalla totalità dei Medici di Medicina Generale della provincia di Rimini, dopo un lungo periodo di “assestamento” mai risolto ma anzi in progressivo peggioramento funzionale, allo stato attuale non è più confacente gli standard minimi gestionali per espletare la normale attività ambulatoriale del MMG, in particolare nelle giornate del Lunedi e Venerdi cioè quando è maggiore e pù impellente
Un’azione integrata di azioni di informazione, prevenzione e intervento che hanno come filo rosso il contrasto al fenomeno del gioco d’azzardo che purtroppo riguarda in maniera indiscriminata – anche se con declinazioni differenti - sia la popolazione adulta che più giovane. È questo quello che si pone di fare il ‘Piano Locale di Contrato al Gioco d’azzardo patologico’ approvato dal Comitato di Distretto di Rimini, un maxi progetto dal valore complessivo di circa 110 mila euro, di cui 65 mila per l’attività psicoterapeutica gestita dall’azienda USL della Romagna e gli altri 44,5 mila destinati alla co-progettazione delle attività con il terzo settore affidate - a seguito di una recente istruttoria pubblica - alla Comunità Papa Giovanni XXIII (con la partnership dell’Associazione Alcantara e delle cooperative sociali Il Millepiedi, Cento Fiori e Il Gesto). In particolare le misure della co-progettazioni con il terzo settore hanno l’obiettivo di promuovere e far conoscere il fenomeno attraverso l’attivazione di sportelli di consulenza psicologica e legale rivolti sia ai giocatori sia ai familiari, con iniziative informative e di sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza. A questo, inoltre, si affiancano attività per le scuole sulla conoscenza dei rischi attraverso la realizzazione di laboratori a tema e la visita a Casa ludica per sperimentare i rischi del gioco d’azzardo. Inoltre, sono previsti percorsi di formazione specialistica per gli operatori del settore e di potenziamento della rete integrata per aumentare l’efficacia dei percorsi diagnostici
In occasione della Giornata mondiale del Cuore, che si celebra il 29 settembre, Fondazione Onda, per il terzo anno consecutivo, organizza dal 26 settembre al 2 ottobre l’(H) Open Week dedicato alle malattie cardiovascolari con l’obiettivo di promuovere l’informazione, la prevenzione e la diagnosi precoce delle malattie cardiovascolari, con un particolare focus su aneurisma aortico addominale, infarto cardiaco e patologie valvolari. Inoltre, a partire dal 13 settembre, sarà attiva la campagna di sensibilizzazione #TRISDICUORE VINCE LA PREVENZIONE per promuovere la corretta informazione sulle malattie cardiovascolari più comuni in collaborazione con alcune Società scientifiche come GISE, Società Italiana di Cardiologia Interventistica – SICCH, Società Italiana di Chirurgia Cardiaca – SICVE, Società Italiana di Cardiologia Vascolare ed Endovascolare e SIPREC, Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare e con la media partnership di Adnkronos, Baby Magazine, Panorama della Sanità, Salutare e Tecnica Ospedaliera. Si farà un particolare riferimento alle patologie focus dell’(H) Open Week, attraverso un poster informativo che sarà affisso in tutti gli ospedali aderenti all’iniziativa e post e video interviste a specialisti in ambito cardiovascolare e pazienti che saranno pubblicati sui canali social della Fondazione. Le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte nel nostro Paese, essendo responsabili del 35,8 per cento
In occasione della Giornata mondiale del Cuore, che si celebra il 29 settembre, Fondazione Onda, per il terzo anno consecutivo, organizza dal 26 settembre al 2 ottobre l’(H) Open Week dedicato alle malattie cardiovascolari con l’obiettivo di promuovere l’informazione, la prevenzione e la diagnosi precoce delle malattie cardiovascolari, con un particolare focus su aneurisma aortico addominale, infarto cardiaco e patologie valvolari. Inoltre, a partire dal 13 settembre, sarà attiva la campagna di sensibilizzazione #TRISDICUORE VINCE LA PREVENZIONE per promuovere la corretta informazione sulle malattie cardiovascolari più comuni in collaborazione con alcune Società scientifiche come GISE, Società Italiana di Cardiologia Interventistica – SICCH, Società Italiana di Chirurgia Cardiaca – SICVE, Società Italiana di Cardiologia Vascolare ed Endovascolare e SIPREC, Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare e con la media partnership di Adnkronos, Baby Magazine, Panorama della Sanità, Salutare e Tecnica Ospedaliera. Si farà un particolare riferimento alle patologie focus dell’(H) Open Week, attraverso un poster informativo che sarà affisso in tutti gli ospedali aderenti all’iniziativa e post e video interviste a specialisti in ambito cardiovascolare e pazienti che saranno pubblicati sui canali social della Fondazione. Le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte nel nostro Paese, essendo responsabili del 35,8 per cento
"E’ una dato di fatto che la sanità pubblica e universalistica sia sotto attacco": lo dice la CGIL Funzione Pubblica della Romagna, che prosegue: "Le previsioni del Documento di economia e finanza del Governo Meloni che riduce in maniera drastica il finanziamento per la sanità pubblica, entro il 2026, al 6,2% del PIL , unite alle enormi difficoltà del servizio sanitario nazionale nell'epoca post covid , ci fanno dire che siamo ad un punto critico, il rischio è evidente e non bastano i ripetuti comunicati stampa di alcuni che dicono ma poi non agiscono. Non servono chiacchiere ma serve mobilitarsi. Ora". Per questa ragione la CGIL è scesa in Piazza a Roma il 24 Giugno assieme a tante associazioni e a tutto il personale sanitario che si occupa della garanzia del Diritto costituzionale alla Salute e scenderà nuovamente il 7 ottobre in una grande manifestazione con oltre 100 associazioni. "Abbiamo accolto favorevolmente - sottolinea il sindacato - e sosteniamo la proposta di Legge che la Regione Emilia Romagna promuove per chiedere un aumento del fondo nazionale al 7,5% del PIL, 4 miliardi all'anno per 5 anni, oltre che per superare i vincoli esistenti per le Regioni sulla spesa investita sul personale che
Oggi la dottoressa Rita Stentella, Commissaria prefettizia del Comune di Riccione ha organizzato un incontro con una delegazione dei cittadini firmatari della petizione per la richiesta del mantenimento in servizio del dottor Tomelli (nell'immagine in apertura), alla quale hanno partecipato, per l'Ausl Romagna anche la dottoressa Antonella Dappozzo, Direttore U.O. Cure Primarie Rimini - Riccione e il dottor Mirco Tamagnini, Direttore delle Attività Socio Sanitarie di Ausl Romagna, Direttore ad interim del Distretto di Rimini, per fare il punto sulla situazione. "Ad oggi - spiega la direzione di AUSL Romagna - a fronte del pensionamento non previsto di un altro medico di famiglia del Comune di Riccione e dell'inserimento del medico neoconvenzionato su tale sede, l'AUSL Romagna ha chiesto al dottor. Loris Tomelli la disponibilità di rimanere in servizio oltre la data del compimento del 70° anno di età, nell'ambito di quanto previsto dalla normativa in oggetto, che prevede tale possibilità fino al compimento del 72° anno e comunque fino alla copertura della zona carente ad opera di un nuovo medico. Il dottor Tomelli ha accolto tale proposta".