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Nell’ambito del Piano Regionale della Prevenzione 2021-2025, con il patrocinio delle amministrazioni comunali

Tre nuovi appuntamenti, a Rimini, con le iniziative di promozione della salute organizzati dal Servizio Igiene e Sanità Pubblica di Rimini, nell’ambito del Piano Regionale della Prevenzione 2021-2025, con il patrocinio delle amministrazioni comunali e il coinvolgimento di alcune associazioni del territorio.   Giovedì 19 settembre si svolgerà in tre edizioni della durata di un'ora (alle ore 09.30, alle 10.30 e alle 11.30) l’iniziativa “Il carrello della salute”, un incontro per dialogare su scelte alimentari salutari e al contempo gustose e sostenibili. L'evento sarà condotto dalla una Dietista e dagli Operatori del Dipartimento di Sanità Pubblica.   Sempre il 19 settembre, al pomeriggio, dalle ore 16 alle ore 18, si terrà "Un passo alla volta”: un Tecnico dell'Attività Motoria e gli Operatori del Dipartimento di Sanità Pubblica guideranno i partecipanti lungo un percorso per conoscere i benefici dell'attività fisica e le opportunità che i parchi cittadini offrono per fare movimento. Si consigliano abbigliamento e calzature sportive.   "Martedì 24 settembre si replica con "Il Carrello della Salute - Le Etichette". Un’iniziativa per guidare le persone nella lettura delle etichette degli alimenti che compriamo, cuciniamo e mangiamo. L'evento condotto dalla Dietista insieme agli Operatori del Dipartimento di Sanità Pubblica si svolgerà dalle ore 16 alle 18.   I tre incontri,

“Casa Community Lab” è il progetto regionale di partecipazione che accompagna lo sviluppo delle Case della Comunità

Sono stati circa 70 i partecipanti al primo incontro di “Casa Community Lab” – che si è svolto al Centro sociale “Franchini” di Santarcangelo – progetto regionale di partecipazione che accompagna lo sviluppo delle Case della Comunità in tutta l’Emilia-Romagna.   “Santarcangelo, luogo dei luoghi: Laboratorio Casa della Comunità per una salute della reciprocità” è il titolo che gli organizzatori hanno dato a questo percorso partecipato, voluto dal Distretto socio-sanitario di Rimini Nord e dall’Azienda sanitaria locale per mappare e condividere le iniziative territoriali più importanti per la salute della comunità e valutare quali dovrebbero essere incluse, e come, in una carta dei servizi integrata.   Oltre all’assessore al Welfare di comunità e all’Innovazione sociale Filippo Borghesi, all’incontro erano presenti tutti i componenti dell’ecosistema presente nel territorio che contribuiscono in forme e modalità diverse al miglioramento della salute, intesa nel suo significato più ampio di benessere fisico, psicologico e sociale: medici, farmacisti, dirigenti Ausl, ma anche rappresentati delle associazioni di volontariato e di mondi come la cooperazione sociale, le imprese, le associazioni sportive e parrocchiali.   “È significativo veder lavorare assieme una platea ampia di attori del territorio così eterogenea”, commenta l’assessore Borghesi. “A Santarcangelo già dal 2023 la ex Casa della Salute è diventata Casa

Il presidente uscente Maurizio Grossi risponde alle critiche della lista “Uniti per Cambiare”

Tra il 19 e il 23 ottobre 2024 si svolgeranno le elezioni per il rinnovo del Consiglio dell’Ordine dei Medici e Odontoiatri di Rimini. In competizione, oltre alla lista “Continuità e Rinnovamento” che vede come candidato Presidente l’attuale presidente dottor Maurizio Grossi, sarà presente anche la lista “Uniti per Cambiare”, che al momento non ha un candidato alla Presidenza, che poggia la propria campagna elettorale sulla mancata soddisfazione dell’azione dell’Ordine svolta in questi anni e sul non avere intrapreso azioni incisive in un periodo in cui il trattamento dei medici a livello aziendale è peggiorato. Inoltre, come detto in una intervista giornalistica dal candidato della lista “Uniti per cambiare” dottor Davide Manfroni, l’Ordine avrebbe avuto scarsa attenzione verso gli iscritti e non avrebbe “creato un gruppo”. "Gli ultimi quattro anni sono stati i più difficili nella gestione dell’Ordine - risponde Maurizio Gossi - epoca segnata profondamente dalla pandemia. E’ proprio in questo periodo che l’Ordine ha dato prova di grande interesse verso la professione e verso la popolazione. Siamo stati coinvolti dalla Prefettura per organizzare -  per quanto di nostra competenza, la macchina della assistenza e poi partecipare alle vaccinazioni". E Grossi prosegue: "Ricordo che l’Ordine è un Ente pubblico, organo sussidiario dello Stato con precisi compiti

Fials: "Regione e Aziende minimizzano, se non ci daranno ascolto sarà sciopero di 24 ore e paralisi del sistema"

"Il tema delle aggressioni fisiche e verbali a danno del personale sanitario del SSR ha raggiunto i livelli di una vera e propria emergenza sociale, diventando una piaga per il nostro sistema sanitario regionale e per i professionisti che vi operano quotidianamente": è la denuncia del sindacato FIALS Emilia-Romagna per vce del Segretario Alfredo Sepe. Da inizio 2024 sono più di 700 i professionisti della sanità emiliano-romagnola che hanno ricevuto minacce verbali ed aggressioni fisiche, sia da cittadini che da pazienti. I più colpiti sono infermieri e medici, seguiti a ruota da operatori socio sanitari e autisti soccorritori. Le aggressioni non sono circoscritte al solo personale di pronto soccorso, ma anche agli operatori delle degenze, dei servizi psichiatrici e della sanità privata, a cui si aggiungono quelle a danno dei medici di famiglia e dei pediatri di libera scelta. "La Regione Emilia-Romagna e le Aziende in indirizzo - protesta Sepe - più volte sollecitati sul tema aggressioni al personale sanitario, non hanno intrapreso nessuna iniziativa concreta volta alla salvaguardia del personale sanitario, minimizzando un flagello che incombe sul personale sanitario e che si riflette negativamente sulla stabilità del sistema sanitario regionale". [caption id="attachment_485727" align="alignleft" width="2048"] Alfredo Sepe Segretario FIALS Emilia-Romagna[/caption] Motivazioni che hanno indotto la

Quasi 400 mila i pazienti nei Centri di assistenza urgenza, indice di soddisfazione sopra il 90%: le tabelle

"Continua ad attenuarsi la pressione sui Pronto soccorso dell’Emilia-Romagna grazie all’effetto positivo dei Cau, i Centri di assistenza urgenza voluti dalla Regione e realizzati in modo capillare su tutto il territorio, da Piacenza a Rimini, per rispondere ai bisogni e alle urgenze a bassa complessità clinica e assistenziale dei cittadini": così sostiene l'amministrazione regionale. E fornisce i dati. Nei primi nove mesi del 2024, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, gli accessi in codice bianco nei Pronto soccorso sono diminuiti mediamente in regione del 20% e quelli in codice verde del 10% e si avviano verso quota 400mila i pazienti - l’85% dei quali tra i 18 e i 65 anni - che si sono rivolti ai Cau da quando hanno iniziato la loro attività (novembre 2023). Non solo: diminuiscono complessivamente del 7% gli accessi nei Pronto soccorso dell’Emilia-Romagna nei primi sette mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023. "Dati che confermano l’efficacia del sistema - commenta la Regione - anche in un contesto nazionale dove i Pronto soccorso sono sempre più affollati e il numero complessivo di accessi ai servizi di emergenza (Ps più Cau in Emilia-Romagna) è in costante aumento: dal 2022, qui si registra un incremento annuo dell’1,2%, con circa 2 milioni di

Il percorso presentato nell'incontro pubblico “Costruiamo insieme una Comunità che genera ben-essere”

Sviluppare azioni di salute (che è un bene comune e collettivo), prestando massima attenzione al cittadino e ai suoi bisogni, che cambiano con il mutare della società, in un'ottica comunitaria e in integrazione con i servizi presenti nel territorio. Ecco il filo conduttore, declinato nelle sue diverse modalità, dell’incontro pubblico che nel pomeriggio di martedì ha ufficialmente aperto il percorso di Community Lab “Costruiamo insieme una Comunità che genera ben-essere”, avviato nel territorio di Riccione in un’ottica di condivisione dall’Azienda Usl della Romagna insieme con l’Ufficio di Piano del Distretto di Riccione e in collaborazione con VolontaRomagna.  [caption id="attachment_485441" align="alignleft" width="2560"] Mirco Tamagnini apre i lavori[/caption] L’intento è quello di rafforzare la collaborazione tra servizi sanitari, socio-sanitari e sociali, cittadini/e ed Enti del Terzo Settore, come ricordato in apertura di lavori da Mirco Tamagnini, Direttore ad interim del Distretto di Riccione, citando in particolare la riorganizzazione delle Case della Salute in Case della Comunità (“luoghi al cui interno trovano stabilmente spazio tutti quei servizi a disposizione della persona”) prevista dal DM 77/2022 o la figura dell’Infermiere di Famiglia e di Comunità quali strumenti sul territorio anche per sviluppare la prevenzione. “Queste nuove strutture non rappresenteranno solo un punto di riferimento sanitario - ha

Va avanti la campagna di prevenzione dell’Ausl Romagna che invita alla vaccinazione gratuita i giovani adulti che non si sono mai vaccinati

Fino al 31 dicembre per vaccinarsi contro il morbillo si potrà accedere anche senza appuntamento in tutti gli ambulatori vaccinali dei servizi di Igiene e Sanità Pubblica. Va avanti la campagna di prevenzione dell’Ausl Romagna che invita alla vaccinazione gratuita i giovani adulti che non si sono mai vaccinati o che non hanno ricevuto almeno due dosi di vaccino indispensabili per proteggersi da questa malattia virale acuta altamente contagiosa, che può essere potenzialmente molto pericolosa.   Sono inoltre partiti gli inviti tramite Fascicolo sanitario Elettronico e SMS ai nati nel 1996, 1997 e 1998 che risultano non vaccinati e la campagna proseguirà nei prossimi mesi con l’invito di altre coorti d’età.   Se non hai avuto il MORBILLO, tra te e il MORBILLO metti il vaccino! L’obiettivo della campagna è quello di contrastare la diffusione del virus tra gli adulti non immunizzati, alla luce di una crescente circolazione del virus anche in Romagna. Nel nostro territorio sono particolarmente numerosi gli adulti tra i 30 e i 50 anni potenzialmente suscettibili perché non raggiunti dalle campagne vaccinali nell’infanzia né dall’infezione naturale e proteggersi verso questa malattia è particolarmente importante in questo momento proprio per evitare di ammalarsi.     Il Morbillo non ha età Il morbillo non è una malattia

Mesotelioma maligno: dal 1996 161 casi in provincia di Rimini

Sono stati pubblicati i dati aggiornati al 30/6/2024 del rapporto “IL MESOTELIOMA MALIGNO IN EMILIA-ROMAGNA” a cura di A. Romanelli, C. Storchi, L. Mangone.   Mesotelioma: di cosa si tratta Il mesotelioma maligno (MM) è un tumore raro ma che ha una certa correlazione con l’esposizione professionale o ambientale con le fibre di amianto. Nonostante l’amianto in Italia sia stato messo al bando nell’aprile 1994, il lungo tempo di latenza tra l’esposizione e l’insorgere del MM, determina ancora l’insorgenza della malattia tra la popolazione. In Emilia-Romagna la sorveglianza epidemiologica, sancita dalla Regione dal 1995, è attuata anche attraverso il ReM: Registro Mesoteliomi.   Amianto e mesotelioma in provincia di Rimini L’insorgenza dei sintomi di MM, avendo una latenza di 35-40 anni, appare in genere dopo aver cessato l’attività lavorativa. Per quanto riguarda la provincia di Rimini, dal 1996 sono stati diagnosticati 161 casi di MM (erano 158 al 31/12/2023), 97 dei quali di origine professionale; da evidenziare che anche l’esposizione ambientale o familiare (11 casi) potrebbe comunque essere legata al lavoro di un familiare, o alla presenza di materiale contenente amianto vicino all’abitazione (ad esempio coperture in Eternit). Le fibre di amianto, infatti, una volta disperse (su abiti o nell’aria) possono essere inalate con conseguenze diagnosticabili

“In Campania per la copertura di 363 posti da dirigente medico si sono presentati in 62. Un dato allarmante”

L’assessore alla Salute del Comune di Rimini Kristian Gianfreda pone sull’accento su una situazione, quella della sanità e dei medici, che sta diventando sempre più insostenibile. “Nelle ultime settimane si rincorrono, un po' da tutte le parti del Paese, le lamentele dei territori e degli amministratori circa la scarsa partecipazione di candidati ai bandi per assumere personale medico e infermieristico – racconta Gianfreda -. Di recente si è svolto un concorso in Campania per la copertura di 363 posti da dirigente medico nella medicina d’emergenza urgente a cui hanno preso parte appena 62 camici bianchi. È un dato allarmante, che parla da solo.    Questo fenomeno, che investe in maniera trasversale tutto il Paese, da Nord e Sud, è il sintomo di un malessere diffuso e strutturale, in cui si arriva a una situazione quasi paradossale per cui ci sono più posti disponili che candidati interessati. È evidente che sempre più laureati in medicina, così come gli stessi professionisti già in attività, sono poco incentivati a lavorare nel sistema ospedaliero – sottolinea l’assessore -. Le cause di questa disaffezione, se così la vogliamo chiamare, sono molteplici, ma tra le più rilevanti sicuramente figurano gli stipendi non adeguati e condizioni di lavoro insostenibili, aggravate

Nicola Romeo. “La nostra Amministrazione ha di nuovo sollecitato l’avvicinamento dell’automedica. Appena insediati, nel 2021, abbiamo evitato la chiusura notturna del punto di primo intervento

“Non si possono dare informazioni così errate e fuorvianti ai cittadini, in particolare quando si tratta di sanità e salute, di un settore delicato e importante che riguarda la vita di tutti e tutte. È un atteggiamento inaccettabile e pericoloso quello del consigliere di minoranza FDI Flavio Mauro il quale continuando a delegittimare la qualità dei servizi offerti dal nostro CAU, senza disporre di alcun dato oggettivo a sostegno, rischia di confondere i cittadini. Il nostro impegno è costante e infatti lo scorso 28 agosto, su richiesta della Sindaca Foronchi, abbiamo di nuovo sollecitato la direzione dell’Ausl perché avvicini la postazione dell’automedica al nostro territorio”. Così l’Assessore ai servizi socio-sanitari Nicola Romeo replica al consigliere di opposizione Mauro, facendo chiarezza sullo stato del nosocomio cattolichino. “Appena ci siamo insediati, a fine ottobre 2021, abbiamo evitato la chiusura notturna del punto di primo intervento. Rischio di cui era a conoscenza la precedente amministrazione. La direzione dell’Ausl Romagna aveva motivato la necessità di cancellare il servizio notturno per mancanza di personale. Insieme con la sindaca Foronchi, dopo un confronto con il direttore generale dell’AUSL Romagna Tiziano Carradori, abbiamo ottenuto l’apertura del servizio h24 e sette giorni su sette”. “Il Cau non rappresenta un

Continua la querelle tra il Comitato Giu le mani dall’Ospedale di Novafeltria e il direttore del Distretto Sanitario di Rimini

Non sembra stemperarsi la polemica che riguarda l’Ospedale o, meglio, il ‘non ospedale’ di Novafeltria. Dopo le dichiarazioni del Comitato Giù le mani dall’Ospedale di Novafeltria, è arrivata la replica al vetriolo del dottor Mirco Tamagnini, direttore del Distretto Sanitario di Rimini, a cui ha fatto seguito una controreplica del Comitato. “Parla di comunicato infarcito di inesattezze il direttore del Distretto di Rimini Mirco Tamagnini, replicando al Comitato Giù le mani dall’ospedale di Novafeltria.” – esordisce il comunicato del Comitato -. Comincia così il resoconto giornalistico di un quotidiano locale in riferimento al nostro comunicato stampa, dove comunicavamo l’inizio di una raccolta firme che supportasse la nostra richiesta ai due candidati alla carica di presidente della regione Emilia Romagna di salvaguardare l’Ospedale di Novafeltria ai sensi del Decreto Balduzzi. Un provvedimento governativo, giova ricordare, che per le aree disagiate autorizzava le Regioni a mantenere attivi Presidi Ospedalieri di Base dotati di una unità operativa di Chirurgia, Una unità Operativa di Medicina e di Un Pronto Soccorso. La Conferenza dei sindaci prima e la Regione poi riconosceva questo status all’Ospedale di Novafeltria. Con il cambio del direttore generale Carradori al posto di Tonini, sono cominciati i guai. Eliminazione della Unità Operativa semplice di Chirurgia,

“Cattolica ha bisogno di un pronto soccorso che funzioni e non di un Cau: non ci arrendiamo”

Il Cau dell’Ospedale Cervesi continua ad essere al centro delle polemiche. Un Centro di Assistenza e Urgenza che, da quando è stato aperto, sembra proprio non trovare pace. “Siamo contenti che il consigliere di Fratelli d'Italia porti un'interrogazione sulla sanità nel prossimo consiglio comunale, per quanto riguarda il Cervesi, sono anni che denunciamo una situazione che va peggiorando con il tempo – spiegano Camilla Cereda e Fabio Avanzolini -.A inizio anno abbiamo fatto un'interrogazione girandola ai vari consiglieri della Valconca e anche a Cattolica, dove era stata discussa dalla consigliera Silvia Pozzoli. Una interrogazione che metteva in luce sia il degrado in cui versa il Cervesi sia sull'automedica che è stata tolta per quanto riguarda la zona Riccione e Valconca. Siamo pronti a collaborare con chi, come noi, porta avanti la battaglia sulla sanità. Ovviamente, non facciamo tutto questo per campagne elettorali o bandiera di partito ma solo per il bene della Comunità. Siamo sempre usciti sulla stampa, ciò nonostante, ultimamente qualche opposizione dei vari Comuni limitrofi sembra che abbia scoperto l'acqua calda, bene noi ci siamo e voi? È giunta l'ora di fare le cose sul serio e di prendere in mano la situazione per la salute di tutti quanti. Cattolica necessita