Archive

L’assessore alla Salute: “A Rimini saranno tre: una in via Settembrini, una a Miramare e una di nuova costruzione a Rimini Nord”

Sulla questione della Case di Comunità a Rimini, l’assessore alla salute del Comune di Rimini, Kristina Gianfreda, ha risposto all'interrogazione del consigliere comunale Stefano Brunori, descrivendo lo stato dell’arte della casa di comunità prevista a Rimini Nord e illustrando anche le funzioni che erogherà. “Il decreto del 23 maggio 2022, n. 77 è quello spartiacque che dà il là alla sanità territoriale e delinea il percorso delle tre case di comunità che si insedieranno in maniera diffusa sul territorio, una in viale Settembrini nei pressi dell’ospedale Infermi, una a Miramare nell’area sud di Rimini e una a Nord che prevede la costruzione di un nuovo edificio, in area messa a disposizione dal Comune - spiega Gianfreda -.Attualmente, su quest’ultima, si sta completando l’istruttoria per la definizione della migliore proposta progettuale. In particolare, la casa di comunità di Rimini Nord appartiene al modello ‘spoke’ e, come specificato da apposito decreto, non è da intendersi come un ‘mini pronto soccorso’, ma come un luogo fisico e di facile individuazione al quale i cittadini possono accedere per bisogni di assistenza sanitaria e socio-sanitaria. Si tratta, in poche parole, di un modello organizzativo dell’assistenza di prossimità per la popolazione di riferimento. La struttura, di fatto, garantirà una serie di

Disposta la disinfezione di tutta la struttura

Un'anziana ospite della casa di riposo La Marina di Bellaria è deceduta a causa delle complicazioni dovute all'infezione da legionella, contratta all'interno della struttura. L'episodio risale a qualche settimana fa e ha messo in allarme le autorità sanitarie locali, portando all'adozione di misure urgenti per garantire la sicurezza degli altri ospiti. Dopo la scoperta dell'infezione, il Dipartimento di Igiene e Sanità Pubblica dell'AUSL ha emesso immediatamente una serie di prescrizioni ai gestori della casa di riposo. Queste includevano trattamenti anti-legionella per contrastare la diffusione del batterio all'interno della struttura. Il 26 luglio, a seguito delle indicazioni dell'AUSL, il Comune di Bellaria ha emanato un'ordinanza che obbliga i gestori della struttura a implementare tutte le misure richieste per ridurre il rischio di infezione tra gli ospiti. Tra le prescrizioni, c'è l'installazione di filtri anti-legionella in tutti i lavandini e le docce, nonché l'interdizione dall'uso dei servizi igienici non adeguatamente protetti. La casa di riposo La Marina ha richiesto una proroga di dieci giorni per completare gli interventi necessari, dopo aver già effettuato quelli più urgenti. Tuttavia, l'altro ieri, il Comune di Bellaria ha emesso una seconda ordinanza, imponendo il rispetto di tutte le prescrizioni entro 7 giorni. Oltre all'applicazione dei filtri, le misure richieste includono: Disinfezione

Con questo macchinario si potranno eseguire agobiopsie e agoaspirati in ecoguida o trattamenti percutanei di tumori epatici primitivi e secondari

Questa mattina, una delegazione dell’Istituto Oncologico Romagnolo è entrata nel reparto di Medicina Interna dell’Ospedale “Infermi” di Rimini per inaugurare la nuova donazione di un macchinario: un ecografo di ultima generazione, del valore di circa 31.500 euro, garantito all’Unità Operativa diretta dalla dottoressa Raffaella De Giovanni per agevolare la sua equipe nel garantire questo tipo di prestazioni. Prestazioni la cui richiesta, nell’ottica di una presa in carico del paziente oncologico sempre più multidisciplinare che richiede il coinvolgimento di numerosi professionisti della cura, negli ultimi anni è aumentata considerevolmente. Come spiegato infatti dalla stessa dottoressa De Giovanni nel corso della breve ma sentita cerimonia di taglio del nastro, “l’utilizzo di questa attività è sia di tipo diagnostico che interventistico e nel nostro ambito non si limita solamente ad ecografie di primo e secondo livello o con mezzo di contrasto, ma comprende anche agobiopsie e agoaspirati svolti in ecoguida o trattamenti percutanei di tumori epatici primitivi e secondari”. “Da tempo ritengo che l’Ospedale di Rimini sia un esempio di multidisciplinarietà – continua – vi è infatti una forte collaborazione della nostra unità con i reparti di Oncologia ed Ematologia, diretti dal dottor Davide Tassinari e dalla dottoressa Patrizia Tosi, anche perché questo tipo

Gli organizzatori di tutte le manifestazioni all’aperto con almeno 200 partecipanti nelle ore serali devono intervenire con adulticidi

La sindaca di Riccione, Daniela Angelini, ha firmato un'ordinanza per disporre misure di prevenzione rispetto al virus West Nile. A partire dal 5 agosto e fino al 31 ottobre 2024, saranno effettuati trattamenti straordinari contro la zanzara comune (Culex pipiens) per prevenire la diffusione del virus. Questa misura è stata adottata in seguito alle segnalazioni della Regione Emilia-Romagna (si è verificato il riscontro di positività al virus West Nile in una gazza campionata in data 18 luglio nel Comune di Rimini) e alle indicazioni del dipartimento di sanità pubblica dell’Azienda Usl della Romagna. Il virus West Nile, trasmesso principalmente dalla zanzara comune, rappresenta un rischio significativo sia per le aree rurali sia per quelle urbane. Per contenere questo rischio, l’ordinanza stabilisce che gli organizzatori di tutte le manifestazioni all’aperto con almeno 200 partecipanti nelle ore serali devono adottare trattamenti straordinari con adulticidi. Gli organizzatori delle manifestazioni devono seguire le linee guida regionali, consultabili al link https://www.zanzaratigreonline.it/it/approfondimenti/documenti-tecnici. Se le aree delle manifestazioni non sono già trattate con larvicidi, è obbligatorio eseguire trattamenti adulticidi settimanali durante l’evento. Per le aree già trattate con larvicidi, sarà sufficiente un primo intervento straordinario con adulticidi, seguito da trattamenti larvicidi ogni 20 giorni in una fascia di 200

L'azienda sanitaria annuncia di voler trovare "soluzioni intermedie" ma i professionisti chiedono un netto cambio di rotta

In Romagna il nuovo software, progettato per gestire le diagnosi mediche, ha trasformato le prescrizioni per visite specialistiche ed esami di laboratorio in una vera e propria corsa a ostacoli. Anche per i pazienti con emergenze oncologiche, ottenere le necessarie cure mediche è diventato un problema complicato, creando un ping-pong frustrante tra il paziente, i medici di famiglia ei centri unici di prenotazione. Ieri 25 medici di Rimini, rappresentanti di tutti i colleghi della zona, si sono riuniti per esprimere il loro disagio e il malcontento verso il nuovo sistema imposto dal decreto. "La nostra professione è diventata una sfida costante" ha dichiarato la Dott.ssa Giulia Grossi, Segretaria dei Mediciegretaria medici base FIMMG. Secondo la Dott.ssa Grossi, "Da quindici giorni, le impegnative vengono rimandate indietro dal CUP perché non riescono a identificare la prestazione come corretta. Prescrivere esami di laboratorio o visite specialistiche è diventato molto difficile e non è colpa del medico che improvvisamente non sa più usare il computer o non ha studiato i nuovi protocolli, ma è colpa di chi ha introdotto questo sistema. I pazienti devono sapere che lo scopo dei nostri ambulatori deve essere quello di curare, visitare, ascoltare, e dedicare tempo e attenzione: deve continuare.

Nessuna novità sulle modalità di riscossione dei ticket in Emilia-Romagna. L’assessorato alle Politiche per la Salute, impegnato nell’applicazione corretta della delibera di Giunta sulla riduzione dei tempi d’attesa, ha solo fatto un richiamo alle Aziende sanitarie attraverso una circolare del direttore generale Cura della persona, salute e welfare, Luca Baldino. Nei primi quattro mesi del 2024 il mancato pagamento dei ticket, tra visite ed esami specialistici e pronto soccorso, si è attestato sugli 8,4 milioni di euro non incassati. Di questi, 6,3 milioni di euro si riferiscono alle sole prestazioni specialistiche. Lo precisa l’assessorato alle Politiche per la salute in riferimento alle dichiarazioni di alcuni consiglieri della minoranza. In particolare, la circolare del direttore applicativa della delibera di Giunta 620 sul contenimento dei tempi d'attesa, conferma le regole relative alle prestazioni e alle richieste di pagamento. Con un richiamo alla normativa di legge. In Emilia-Romagna il diritto di cura è sempre garantito e mai negato, precisa viale Aldo Moro, e sorprende la lettura strumentale della circolare, dato che siamo nel contesto normativo che la Regione applica da sempre, senza alcuna novità introdotta sul pagamento del ticket. La richiesta di pagamento anticipato, infatti, è da sempre contemplata, anche se non sempre assicurata da parte dei

“Secondo l’Ausl, nei primi quattro mesi del 2024, gli accessi al Pronto soccorso sono stati 137.326 con un aumento del 6.49 % rispetto al 2023

I Cau sono utili ma non riescono nell'obiettivo di togliere lavoro ai Pronto Soccorso, almeno per quanto riguarda la Romagna. Infatti, secondo i dati forniti dall’AUSL Romagna e analizzati da CISL Romagna, fino al 16 giugno i CAU hanno registrato 53.094 accessi. Di questi, oltre il 96% erano persone che si sono recate autonomamente: per problemi ortopedici (27,26%), dermatologici (12,35%) e disturbi generali (14,69%). Gli accessi si sono conclusi nel 76,84% dei casi con la dimissione a domicilio, nel 9,95% con una presa in carico o una richiesta di approfondimenti ambulatoriali, mentre il 7,53% è stato inviato al Pronto Soccorso e l’1,16% ha richiesto un ricovero. Un ulteriore 4,45% degli accessi si è concluso con un abbandono spontaneo.  Gli utenti esprimono un giudizio positivo nell'88,5% dei casi e l'84% consiglierebbe il servizio. Tuttavia, l'analisi dei dati dei periodi gennaio/aprile 2023 e 2024 mostra un drastico calo solo degli accessi ai Punti di Primo Intervento (PPI), passati da 23.187 a 6.665 (-71,3%). Un fenomeno  in gran parte dovuto al fatto che i primi CAU istituiti sono stati frutto della conversione dei PPI presenti sul territorio (Cervia, Cesenatico, Mercato Saraceno, Cattolica, Santarcangelo, Novafeltria) o si sono affiancati a PPI tuttora presenti (Novafeltria, Santa

Ultimo motivo di scontro le modifiche al software di cartella clinica mentre i problemi informatici sono ormai cronici

Ancora forti tensioni tra la Regione e il Sindacato Nazionale Autonomo dei Medici (Snami). La controversia si è intensificata a causa di due recenti provvedimenti che hanno modificato significativamente il modo in cui i medici di medicina generale devono svolgere la loro attività, suscitando forti proteste da parte dei professionisti del settore. Le nuove griglie diagnostiche Uno dei principali punti di attrito è l’introduzione di griglie diagnostiche a percorso obbligato nel software di cartella clinica, imposta dall’Assessorato regionale alla Salute. Questa modifica obbliga i medici a selezionare una diagnosi predefinita da un elenco di opzioni quando devono prescrivere una visita o un esame, assegnando automaticamente una priorità clinica come "URGENTE", "PRIORITARIA", "DIFFERIBILE" o "PROGRAMMATA". Lo Snami critica duramente questo sistema, sostenendo che limita la libertà professionale dei medici e la loro capacità di esercitare il giudizio clinico in base alla loro esperienza e conoscenza. "Chi ha pensato a questo procedimento di scelta informatica considera i medici alla stregua dei monitor del menu di ordinazione automatica presente nella catena McDonald", commenta il sindacato. Problemi con il nuovo nomenclatore delle prestazioni Un ulteriore problema segnalato dallo Snami riguarda il recente aggiornamento del nomenclatore delle prestazioni mediche. Ogni prestazione prescritta da un medico è identificata da un codice

Presentato anche il progetto pilota “Casa di Riposo libera dal dolore” in collaborazione con Fondazione ISAL

Oggi alla presenza delle autorità cittadine e del vescovo di Rimini mons. Nicolò Anselmi è stato inaugurato il nuovo reparto della CRA Maccolini di Rimini che darà la possibilità di aumentare il numero di posti disponibili, attualmente 141, di ulteriori quindici unità delle quali dieci in accreditamento Ausl. Un intero piano ristrutturato e studiato nei minimi particolari per accogliere al meglio le tante richieste che arrivano presso la storica struttura di via D’Azeglio ed intitolato ad una delle fondatrici della Congregazione delle suore di carità delle Sante Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa, dette anche suore di Maria Bambina. “Abbiamo creato questo nuovo reparto – spiega suor Emilia Valente medico e responsabile sanitario della struttura – non solo per ampliare il numero della capacità ricettiva della struttura ma anche per garantire servizi migliori e sempre innovativi.” “Santa Bartolomea - continua suor Emilia – ha speso la sua intera vita alla cura dei più deboli e proprio nel 1832 insieme alla compagna Caterina Gerosa decidono di Fondare la Congregazione che inizierà la sua opera negli ospedali e a servizio dei malati. Con questo spirito affrontiamo giornalmente le problematiche degli anziani che devono vivere con dignità e serenità i loro ultimi anni su questa terra.” E proprio

I risultati sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale “Journal of Endovascular Therapy”

Una innovativa tecnica ibrida, tutta riminese, nel trattamento percutaneo endovascolare dell’aorta toracico-addominale. E’ stata messa a punto, infatti, dall’equipe di Chirurgia Vascolare dell’ospedale Infermi, diretta dal dottor Salvatore Tarantini, e presentata dal dottor Paolo Spath (membro di tale equipe) al 31° Congresso Internazionale di Angiologia (“Porto Vascular Conference”), svoltosi nella città portoghese dal 13 al 15 giugno, venendo poi premiata come migliore studio “rapid pace”. Si tratta, in particolare, di un procedimento mutuato dal mondo della cardiologia, ma che i medici del presidio ospedaliero riminese di Ausl Romagna hanno avuto la capacità di pensare e applicare in modo sistematico al trattamento endovascolare degli aneurismi dell’aorta addominale e toracica (EVAR/TEVAR). Si associano due dispositivi diversi (uno all’inizio e uno alla fine dell’intervento di EVAR/TEVAR) ottenendo un’efficacia comparabile alla procedura standard, ma favorendo una tecnica più semplice, meno costosa in termini di materiali, e sicura per il paziente che può tornare a casa il giorno dopo l’intervento di esclusione dell’aneurisma aortico, come ormai prassi nel reparto di Chirurgia Vascolare di Rimini. I risultati di tale tecnica, ormai applicata a Rimini su oltre 100 pazienti nell’ultimo biennio, hanno riscosso interesse a livello nazionale e internazionale, come testimonia anche la recentissima pubblicazione scientifica nella prestigiosa rivista “Journal

L’apparecchiatura sarà installata nel blocco operatorio dell’Ospedale Cervesi di Cattolica

Si rinnova il prezioso supporto di Riviera Banca nell’ambito della cura e prevenzione della salute con la donazione di un nuovo ecografo Sonosite SII all’Unità Operativa Anestesia e Rianimazione del presidio ospedaliero di Riccione-Cattolica. Si è tenuta mercoledì 17 luglio la cerimonia di ringraziamento per la donazione dell’apparecchiatura, che sarà installata nel blocco operatorio dell’Ospedale Cervesi di Cattolica. All’evento erano presenti, tra gli altri, la sindaca di Cattolica, Franca Foronchi, insieme con l’assessore comunale ai servizi sociali e socio-sanitari Nicola Romeo, il presidente di RivieraBanca Fausto Caldari, Fabiana Coli dello stesso istituto bancario,  la dottoressa Monica Mambelli della direzione medica di presidio Riccione-Cattolica, la dottoressa Antonella Potalivo, direttrice dell’Unità Operativa Anestesia e Rianimazione Riccione e Cattolica, il dottor Gianmarco Parlapiano, il coordinatore infermieristico del blocco operatorio Rimini-Cattolica Emanuele Antonelli, la dottoressa Eleonora Renzi, direttrice Radiologia Riccione-Cattolica, la dottoressa Anna Maria Ricci in rappresentanza del dottor Paolo Paladini, direttore della Chirurgia Ortopedica della spalla Romagna. “Nel blocco operatorio dell’Ospedale di Cattolica si svolgono varie attività chirurgiche – spiega l dottoressa Antonella Potalivo -, la più voluminosa in termini di produzione chirurgica è la Chirurgia della Spalla diretta dal dottor Paolo Paladini. L’anestesia permette lo svolgimento dell’atto chirurgico e un’anestesia moderna si avvale di elevate

“Mi capita di trovare alcuni capelli sul cuscino, sulla spazzola, sul pavimento… mi devo preoccupare?”

“Mi capita di trovare alcuni capelli sul cuscino, sulla spazzola, sul pavimento… mi devo preoccupare?”. Non sono affatto poche le persone che si pongono questa domanda, cerchiamo dunque di fare chiarezza. La caduta dei capelli è un fenomeno fisiologico Iniziamo subito col dire che il fatto che un capello abbandoni il cuoio capelluto non è, di per sé, un qualcosa di cui preoccuparsi, si tratta infatti di un fenomeno del tutto fisiologico. Anche laddove la capigliatura si presenti in modo del tutto identico nel corso degli anni, non significa che i capelli siano sempre gli stessi, e il perché è spiegato nel dettaglio in un interessante approfondimento presente nel sito Internet di un noto centro tricologico, https://www.tricomeditgroup.it. I capelli, infatti, hanno un ciclo di vita che si articola in 3 fasi: anagen, catagen e telogen. La prima fase, anagen, corrisponde a quella della crescita, nella fase catagen il capello venutosi a formare si sposta verso gli strati superficiali dell’epidermide, mentre la fase telogen è quella del “riposo” e si protrae fino alla caduta. Il ciclo di vita del capello dura in media 3 anni, ma si tratta di una cifra del tutto indicativa: tale durata, infatti, può variare sulla base di molteplici fattori. Ciò che è utile