I fratelli Raucci di Cattolica fanno il bis. Dopo quella conquistata nel 2022, arriva la seconda stella consecutiva della Guida Chef di Pizza Stellato. I pizzaioli che possono vantare il titolo di Chef di Pizza Stellato sono solamente 70 in tutto il mondo. La cerimonia di premiazione si è tenuta lunedì 25 novembre, al Grand Hotel La Sonrisa di Sant’Antonio Abate, in provincia di Napoli, anche conosciuto come il “Castello delle cerimonie”. Dopo anni di sacrifici, giornate piene di lavoro, con la voglia di crescere e imparare sempre di più mettendosi sempre in gioco, Luca 25 anni e Francesco 22 anni, con la pizzeria Lukè di Cattolica, hanno realizzato uno dei loro obiettivi lavorativi: essere pizzaioli stellati. Entrambi figli di Saverio Luigi che è riuscito a trasmettergli l’amore per la pizza. “Ovviamente, per noi, questo non è I fratelli Raucci di Cattolica fanno il bis. Dopo quella conquistata nel 2023, arriva la seconda stella consecutiva della Guida Chef di Pizza Stellato. I pizzaioli che possono vantare il titolo di Chef di Pizza Stellato sono solamente 70 in tutto il mondo. La cerimonia di premiazione si è tenuta lunedì 25 novembre, al Grand Hotel La Sonrisa di Sant’Antonio Abate, in provincia di
Dino’s Pizza risponde agli "haters" sia sui social che nel mondo reale. Dopo le critiche piovute da più parti in questi giorni, i tre soci hanno voluto rispondere a tutti coloro che non accettano la presenza di questo robot in viale Ceccarini a Riccione per tutte le festività. “Critiche costruttive? Zero. Il nostro è un orgoglio italiano -.spiegano i tre soci -. Sicuramente non toccano la nostra sensibilità commenti sui social del tipo ‘meglio una cabina con un trans o un rulla canne’. Pensiamo sia meglio che i nostri giovani con 10 euro in tasca possano mangiare una buona pizza e bere una bella bevanda calda ai distributori. Dino's Pizza è stato pensato per dare un prodotto caldo e fumante a un pubblico giovane che vive la notte, in alternativa al kebab. “Cosa rispondiamo alle associazioni di categoria? Semplicemente che il loro accanimento è del tutto inutile. Prima di tutto, vogliamo precisare che noi non togliamo il lavoro a nessuno, perché il servizio è stato pensato soprattutto per i ragazzi e per chi vuole mangiare qualcosa al volo e senza troppi fronzoli”. Un marchio italiano: “In secondo luogo, se parliamo di mantenere alto il livello delle offerte in città, vogliamo sottolineare che il nostro è un marchio italiano, con prodotti di eccellenza tutti italiani, dagli ingegneri
Un'ondata di dolcezza natalizia ha travolto le vie di Cattolica! Un attivo gruppo di commercianti della città, capitanati dalla Pasticceria e Cioccolateria Staccoli hanno dato vita a una magica avventura che trasformerà gli acquisti di questo Natale 2024 in momenti di pura emozione. Passeggiando per le vie del centro, potrete riconoscere i negozi partecipanti grazie ad una maxi tavoletta di cioccolato esposta in vetrina, un simbolo goloso che segna le tappe di questo percorso natalizio pieno di sorprese. La vera magia si nasconde all'interno delle preziose tavolette di cioccolato (al latte o fondente), che verranno donate ai clienti durante i loro acquisti natalizi. Ogni tavoletta è personalizzata con il logo del negozio che la dona e potrebbe contenere un tesoro inestimabile: uno dei mitici Golden Ticket. E cosa riserva il destino ai fortunati che troveranno uno dei Golden Ticket? Un'esperienza indimenticabile! Il 2 febbraio 2025, i cinque fortunati vincitori (che come nel film potranno portare con sé una seconda persona) vivranno una giornata da favola: una "Chocolate Experience" con visita guidata al Museo del Cioccolato, dove potranno degustare prelibati carrè e praline, scoprire i segreti dell'antica bevanda Maya Xocoatl e deliziarsi con un pranzo gourmet dove il cacao sarà il re indiscusso
Classico o al cioccolato, farcito e buono per tutte le occasioni, anche nel prossimo Natale nessuno rinuncerà al panettone. Anche se, all’orizzonte, torna la classica “rivalità” con l’altro dolce di Natale per eccellenza, il pandoro che sta vivendo una nuova stagione di successo. I consumi e i trend del mondo della pasticceria in vista del Natale tornano come ogni anno sotto la lente dell’Osservatorio Sigep, il salone internazionale di Gelateria, Pasticceria, Panificazione, Caffè - e da quest’anno anche della Pizza - di IEG - Italian Exhibition Group (Fiera di Rimini, 18-22 gennaio 2025, sigep.it). I DATI Da una fotografia dell’Osservatorio Sigep Natale 2024 by IEG emergono dati europei positivi: +1,5% rispetto al 2023 per i consumi della Pasticceria, mentre gli acquisti si attestano a 11,4 mld di euro (Fonte: CREST, Circana). “Per contrastare il carovita, il consumatore introduce strategie diverse tra nord e sud Europa: mentre in Italia e Spagna rinuncia talvolta ad alcune proposte del menù come il dessert, nel resto d’Europa si concentra sulle occasioni esperienziali proprie della Pasticceria, massima espressione di edonismo nei consumi fuori casa - spiega Matteo Figura, Out of Home Market Expert e direttore area Foodservice per Circana Italia -.Ciononostante, in Italia i consumi nel settore pasticceria
La piadina romagnola Igp trova nuovi inediti alleati con la bagna cauda piemontese. Il profumato intingolo di olio, aglio e acciughe, dove immergere tutte le verdure crude e cotte dell’orto, è celebrato ad Asti in Piemonte e nel mondo con il Bagna Cauda Day, che attira oltre trentamila commensali in più di 170 locali. (info su www.bagnacaudaday.it) Ecco il motivo della profumata trasferta in Piemonte durante lo scorso week end per Alfio Biagini, presidente del Consorzio di Promozione e Tutela della Piadina Romagnola Igp e di Bruno Bernabei del Consorzio Costa Hotels/Food In Tour di Riccione, ospiti dell’Associazione culturale Astigiani, che da 12 anni organizza il Bagna Cauda Day. I rappresentanti romagnoli hanno partecipato alla simbolica accensione del “fujot” olimpico (il fujot è il contenitore in terracotta che consente di tenere in caldo la bagna) e alla consegna dei premi Testa d’aj (Testa d’aglio) a persone che nella vita hanno dimostrato, con tenacia, passione e un tocco di ironia, di saper andare controcorrente. Quest’anno i premiati sono stati il fondatore del gruppo Abele e del movimento Libera don Luigi Ciotti, lo scrittore Bruno Gambarotta, la giornalista Alessandra Comazzi, il sondaggista e storico Lorenzo Pregliasco e l’artista monferrina Giorgia Sanlorenzo autrice del disegno che arricchisce i bavaglioloni del Bagna Cauda Day
Dino’s Pizza sbarca in viale Ceccarini, a Riccione. Da quando, qualche mese fa, è stato lanciato il franchise di questo robot che impasta, farcisce e cuoce la pizza in tre minuti, sono arrivate moltissime richieste per poter avere questa macchina. Il robot è tutto Italiano, unico al mondo, e il marchio è registrato a livello europeo. Il progetto è diretto da Corrado Mastropierro, Pino Sassi e Chiara Morra, pronto per l'Italia. “Stiamo ricevendo moltissime richieste per Dino’s Pizza – spiegano i tre soci riccionesi di Dino's Pizza Mastropierro, Sassi e Morra –. A breve, lo vedremo a San Marino, ma anche in provincia di Modena e a Cassino, in provincia di Frosinone. Per questo Natale abbiamo voluto prendere in affitto una casetta in viale Ceccarini, all’altezza del Victor Lounge per capirci. Accanto a Dino’s Pizza ci sono anche i distributori di caffè e bevande calde di Coffe Art, un altro marchio tutto riccionese, che è nostro partner principale. Con questa nostra start up vogliamo comunicare soprattutto ai più giovani che possono anche loro diventare imprenditori in maniera autonoma – sottolineano –. Con un piccolo investimento, infatti, possono garantirsi un'entrata importante che praticamente si gestisce da sola. Si può aprire un punto vendita a partire da 600 euro mensili più costi di
Quando posso, e se posso, la Domenica mi piace santificarla: Messa alle 10 da don Giorgio Zannoni, ai Paolotti, e all’una spaccata, il pranzo in casa. Non c’è niente di più bello che stare con gli amici, cazzeggiando a ruota libera, affrontando le più alte vette del pensiero contemporaneo e oltre. Tavola imbandita come si conviene, e l’Ospite, l’inviato da Dio, porti le bollicine e la mattonella di Marselli. Per tutto il resto c’è l’Adele. La spesa è di mia competenza e mi sono tenuto come sempre, alla stagionalità. Per iniziare, voi sapete che ho un amico che solo di Mercoledì è sulla piazza di Rimini con il suo banco di formaggi. Amedeo è un drago ed io mi affido ciecamente a lui: una scheggia di Reggiano da sballo e formaggio di fossa dei Pintus, a seguire lasagne con i funghi, mozzarella di bufala e zucca. Ma il piatto forte del riminese e del Montefeltro è la salsiccia con le olive. Nel Borgo fortunato, c’è solo l’imbarazzo: Tiberio per la carne e non solo, è una certezza, per tutto il resto c’è Adriano, l’albanese nostrano. Patate al forno ma le olive per me sono già tanta roba. Indi. Piada dei morti
Olio extra vergine d'oliva, vino e buon cibo a chilometro zero protagonisti a Coriano. La città è pronta ad ospitare la Fiera dell'Oliva e dei Prodotti autunnali. La kermesse più importante dell’autunno organizzata dal Comune di Coriano e dalla Pro Loco, patrocinata dalla regione Emilia-Romagna e quest’anno, per la seconda volta, dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, arriva alla sua 37esima edizione dal 24 novembre al 1° dicembre 2024. Domenica 24 novembre alle 10.30, i saluti istituzionali in piazza Mazzini 15, di fronte al Municipio e alle 11 il taglio del nastro in via Garibaldi. La novità di questa edizione, per ampliare l’offerta culturale ed enogastronomica della manifestazione, sarà nei giorni infrasettimanali lo “Spazio Gusto, Saperi e Sapori di Romagna”. Ogni sera a partire dalle ore 20,00, da martedì 24 a sabato 30 novembre, alla Casa dell’Olio di piazza Don Minzoni si svolgerà una cena tematica con un prodotto alimentare in abbinamento ai vini del territorio accompagnata dal racconto leggero dei piatti proposti. Si alterneranno produttori ed esperti enogastronomici per un evento divertente, istruttivo e coinvolgente. Durante le cinque serate con menù a base di carne, baccalà, olio EVO, formaggi e funghi saranno presenti complessivamente 10 oleifici, 5 cantine vinicole del territorio
La guida del Gambero Rosso ‘Pasticceri e pasticcerie’ 2025 incorona ancora una volta con due torte ed un punteggio complessivo di 84 punti la Pasticceria Tommasini di Riccione. L’autorevole guida seleziona ogni anno i migliori maestri pasticceri d’Italia li premia con il simbolo delle torte, da una a tre, il massimo punteggio. Tra questi, da quattro anni a questa parte, c’è anche Francesco Tommasini, che dal suo laboratorio di viale Ceccarini continua a fare innamorare con le sue creazioni. Dalle brioches per la colazione, da gustare con un buon cappuccino; fino ai mignon, alle torte e avvicinandoci al Natale anche ai panettoni. «Essere riconfermato tra le seicentocinquanta eccellenze italiane nel mondo della pasticceria è un onore, e lo è ancora di più la riconferma delle due torte - ha spiegato Francesco -. Questo riconoscimento ci riempie di orgoglio e testimonia il nostro impegno nel creare dolci di alta qualità, con amore e passione per le materie per le materie prime di alta qualità». La selezione è basata su criteri severi e rigidi, che abbracciano la qualità dei dolci proposti, l’innovazione nelle ricette, l’utilizzo di ingredienti di prima scelta e l’eccellenza del servizi offerto, oltre che lo stile comunicativo. «Si percepisce l’impegno e l’energia
Sono nato e cresciuto nel forno del paese. Mia mamma la “Menga”, quando le famiglie povere, nel dopoguerra, non potevano pagare il pane, i libretti neri dove si segnava, li bruciava con il consenso tacito di mio babbo. Il pane era sacro e fondamentale, in una Italia che rialzava la testa, mentre ancora la “squadra” andava a zappare le bietole in Francia. Coriano era, come tanti Comuni della Valconca, zona depressa. Quando scrivo che la Piada è nata dalle mie parti, voglio sottolineare che la Piada era il sostituto povero del pane. Dove si cenava con la Piada, significava che la numerosa famiglia, era in condizioni estremamente difficili. Venerdì sera ero in prima fila ad ascoltare le dotte relazioni di Piero Meldini e Oreste Delucca che hanno confermato che la Piada è storia del nostro territorio, collegata da sempre all’area mediterranea orientale. Piada e piadine, sette secoli di Storia, Panozzo editore, è la nostra Bibbia e non può mancare nelle case riminesi e del Montefeltro. La miglior Piada, e vado giù pesante, a mio insindacabile giudizio, è quella di Savino a Cavallino di Coriano. E adesso, scatenatevi pure, sono molto curioso! Rurali sempre, Enrico Santini
A Coriano, “Il pane buono: dal dolce al salato”, il contest organizzato da MO.CA., ha visto la partecipazione di chef, panettieri e pasticceri da tutta Italia I professionisti della panificazione sono stati chiamati a interpretare la loro idea di un pane da almeno 500 grammi da abbinare a ingredienti dolci (come creme e marmellate) o salati (come formaggi e salumi). La giuria di esperti ha tenuto conto di diversi criteri, dalla crosta alla lievitazione, passando per alveolatura, gusto e coerenza degli abbinamenti. Il pane di Lorenzo Cagnoli di Pasta Madre è stato scelto come miglior prodotto nella categoria “salato”, mentre Davide Cupioli dell’omonimo panificio ha trionfato nella categoria “dolce”. A ciascun vincitore è stato assegnato un premio del valore di 1.000 euro spendibili in prodotti e attrezzature. [caption id="attachment_496194" align="alignnone" width="1024"] Lorenzo Cagnoli Pasta Madre[/caption] La cerimonia di premiazione si è svolta nella giornata di ieri, lunedì 11 novembre, nel corso della prima giornata di Bakery Show, che MO.CA dedica al mondo della panificazione e dei lievitati. L’evento, che si svolge presso la sede aziendale a Coriano, prosegue anche oggi e domani, martedì 12 e mercoledì 13 novembre, con un ricco programma di incontri, degustazioni e momenti formativi per gli appassionati e i professionisti
Sine dubitatione. La risposta è affermativa. Ma c’è un ma… Diciamo subito come ha detto, (ipse dixit), il Professor Piero Meldini, ci vogliono gli ulivi. Senza gli ulivi, non c’è oliva. E il riminese è ricco di ulivi, più di trecentomila. La salsiccia con le olive arriva fino a Pesaro e la bassa vallata del Foglia. Nella amata Urbino hanno i torricini e la crescia, ma non il nostro piatto. Nel ravennate nisba, nonostante Brisighella prima DOP italiana per l’olio e il prezzo, come pure nel forlivese. Qualche traccia nel cesenate dalle parti di Savignano, ma non a Borello e la Valle del Savio. Insomma per farla breve, l’agro riminese, la fa da padrone. Piatto antico? Direi di no. Piatto povero? Assolutamente si. Non c’è ristorante che lo propone. Piatto da Osteria con la O maiuscola. Datato anni ’50/’60, quando il maiale, la salsiccia si fa con il maiale, si smetteva a gennaio/febbraio, per il freddo, altrimenti la carne non si conservava. Ultima nota, ma molto importante: l’oliva migliore per le salsicce è il Correggiolo, oliva nobile del Centro Italia, ed una delle migliori in assoluto. La sua diffusione riguarda soprattutto la Toscana e la Romagna, E’ d’obbligo il Sangiovese giovane. Prendete